<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Addio a Wilbur Smith | Il Forum di Quattroruote

Addio a Wilbur Smith

Se ne è andato anche Wilbur Smith,non so se sia solo un'impressione ma l'ultimo anno mi è parso costellato di morti illustri.

Scrittore secondo me parzialmente sottovalutato.
Tutti hanno letto almeno un suo romanzo ma non ho mai sentito nessuno indicarlo come un grande autore,nonostante il numero impressionante di copie vendute.

E' vero che i suoi libri erano un po' stereotipati e che alcuni erano proprio identici tra loro (tanto da far credere che in certi casi potessero essere opera di un ghost writer),cambiava giusto l'ambientazione e i nomi (ho trovato ad esempio sorprendentemente simili Sulla rotta degli squali e Il settimo papiro).
Però bene o male qualche ora di svago immaginando le pianure dell'Africa con un suo libro in mano l'abbiamo passata tutti quanti.

RIP.
 
Quando ho scritto sottovalutato non intendevo dire poco conosciuto.
Però mi è sempre sembrato che i suoi libri venissero considerai quasi come i cinepanettoni dell'editoria (anche se di libri decisamente più trash che vendono bene ce ne sono molti altri).
Cioè vendevano tantissime copie ma nessuno li considerava di alto livello.
 
Se ne è andato anche Wilbur Smith,non so se sia solo un'impressione ma l'ultimo anno mi è parso costellato di morti illustri.

Scrittore secondo me parzialmente sottovalutato.
Tutti hanno letto almeno un suo romanzo ma non ho mai sentito nessuno indicarlo come un grande autore,nonostante il numero impressionante di copie vendute.

E' vero che i suoi libri erano un po' stereotipati e che alcuni erano proprio identici tra loro (tanto da far credere che in certi casi potessero essere opera di un ghost writer),cambiava giusto l'ambientazione e i nomi (ho trovato ad esempio sorprendentemente simili Sulla rotta degli squali e Il settimo papiro).
Però bene o male qualche ora di svago immaginando le pianure dell'Africa con un suo libro in mano l'abbiamo passata tutti quanti.

RIP.

ho letto alcuni dei suoi romanzi tra i quali il settimo papiro, rovinato poi dalla Marini IMHO.
 
Però ti sarà capitato di vedere un suo libro almeno 100 volte,in qualsiasi libreria,mercatino o bancarella ne trovi almeno 10 copie.
non sono un frequentatore abituale, i libri di montagna che ho sono di Bonatti e altri scalatori estremi, e anche guide varie, e poco di altri generi, vado direttamente su quel filone, nel mio giro non l'ho mai visto...
 
Um altro grande figura letteraria che se ne va , devo ammettere che non sono un grande conoscitore delle due opere, ne ho letti credo 5 o 6 di romanzi ma nom mi avevano particolarmente colpito , lascia comunque una vastissima produzione almeno per me tutta da scoprire.
 
Il commento
( negativo )
piu' sentito....
" Che fosse una specie di " Heminwuei "
dei " poveri "

A parte che i confronti nella letteratura lasciano il tempo che trovano , chi ne è amante difficilmente li fa, cmq Smith è un romanziere completamente differente da Hemingway , specializzato in romanzi d'avventura soprattutto ambientati in Africa che era la sua terra natia , nom riesco proprio a trovare motivi per un confronto..
Non mi rivolgo a te Arizona, perché questi cimmenti li ho già sentiti , come li sentivo su Cussler , e non li ho mai accettati, la letteratura è varia e si può trovare stimolo in ogni genere di opere, partendo dal Ulisse di Joyce per arrivare al romanzo da sotto l'ombrellone proprio di Smith o di Cussler.
 
ho letti credo 5 o 6 di romanzi ma nom mi avevano particolarmente colpito

Imho i suoi romanzi sono piacevoli e non troppo impegnativi.
Forse negli ultimi anni vanno più di moda i romanzi che appartengono a delle saghe o che comunque sono più voluminosi e intricati.
I libri di Wilbur Smith hanno un'architettura piuttosto semplice e a volte ripetitiva.
Il protagonista è quasi sempre un uomo sui 40 anni con connotazioni fisiche e psicologiche ricorrenti.
Alto e forte,non esente da vizi ma onesto e appassionato,quasi sempre il migliore nel proprio campo.
Scapolo o vedovo.
Poi c'è la protagonista femminile che dalle prime pagine ne subisce il fascino ma cerca di resistervi.
E c'è il passato che ritorna sotto forma di un cattivo,che si tratti di una persona o di un'organizzazione,per ostacolare in ogni modo il protagonista nella sua impresa.
Quello che mi è sempre piaciuto dei suoi romanzi è l'ambientazione ricca di dettagli,la terra e il mare sono i veri protagonisti delle storie che raccontava con descrizioni spesso più dettagliate di quelle dei personaggi.
Traspariva dalle pagine l'amore per i luoghi che descriveva.

Per il resto i libri erano abbastanza brevi,alcuni intrecciati tra loro ma altri auto conclusivi.
Non troppe pagine,non troppi personaggi e non troppo sbattimento.
Qualche ora di lettura piacevole che magari non ti cambiano la vita ma comunque ti prendono.

Rispetto a scrittori capaci di creare universi immensi composti da decine e decine di personaggi probabilmente era un gradino sotto dal punto di vista della capacità di immaginare e inventare qualcosa di originale.
Però ci metterei la firma per saper buttare giù 4 o 5 buoni romanzi come i suoi.
 
Grazie....
L' avevo immaginato non mi coinvolgessi
MA....Semplicemente da referente

Quello che tu hai riportato da referente lo sentito anche io più di una volta , diciamo che spesso ci sono lettori un poco troppo elitari, come un pco accade anche con gli amanti del cinema o della musica, per cui ad esempio se un autore vende già quello è motivo di critica negativa .
Io se dovessi consigliare Smith lo consiglierei soprattutto per le sega ambiente nel continente africano proprio per chi vuole respirare gli odori di quei paesi misti ad poco di avventura e ad un altrettanto po di sentimento.
 
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