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Abarth 2.000 SE 010

pilota54

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E' stata la prima sport prototipo che ho visto correre dal vivo, nel lontanissimo 1968, alla "Cronoscalata dell'Etna". La guidava il compianto Domenico Scola, e quando lo vidi passare ebbi la netta sensazione che sarebbe andato a sbattere da qualche parte, tanto era veloce (e rumoroso). E invece, con la sua mitica Abarth 2.000 SE 010 il grande Scola pennellava le curve come un compasso.

Ho voluto ricordare questa vettura perchè è una delle auto da corsa alle quali mi sento più legato, sia perchè è stata la prima che ho visto correre e vincere dal vivo (ed era italiana), sia perchè costituì una pietra miliare della casa, una vettura che in salita era imbattibile, vincendo in tutta Europa, e utilizzava un motore "tutto Abarth", un 4 cilindri bialbero progettato in proprio e non derivato da un motore Fiat come accadeva per le vetture "turismo".

L'Abarth SE 010 era pressochè imbattibile, nella sua classe, anche in pista, tanto che conquistò le prime 3 posizioni alla 500 km del Nurburgring 1968 con alla guida Shetty, Ortner e Merzario.

Caratteristiche tecniche: motore 2.000 bialbero alimentato con 2 carburatori doppio corpo - 250 cv a 8.700 giri - 270 kmh - telaio tubolare - cambio a 5 marce - peso 575 kg.

Ecco un video di Luigi Moreschi (del 2010), una foto e la "trasparenza", che ne evidenzia l'impostazione tecnica.


se010_1.jpg

Abarth_2000_Sport_Spyder-1-728x345.jpg
 
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Ogni tanto vado a rivedermi questa cronoscalata della abarth 2000 sp...il pilota è un gran manico e quando il sole illumina la pedaliera si vede come lavorano i piedi.
La cosa che più mi ha impressionato é la cattiveria di questo bialbero, si muove lungo il contagiri e mangia le marce a una velocità incredibile.

Certo che avere il serbatoio proprio a lato del sedile e senza protezione in caso di incidente non é molto bello.
 
A mio sommesso parere è una delle vetture da corsa più straordinarie di tutti i tempi. Forse la 2.000 "prototipo" da competizione più interessante tecnicamente (considerando che è del 1968), oltre che più bella e più vittoriosa, insieme all'Alfa 33.

Una vettura che ha fatto scuola. Secondo me era ispirata alle sue linee, soprattutto nella parte posteriore, persino la leggendaria Porsche 917.

Ecco la versione con la coda "aperta", quella di cui si vede sopra lo "spaccato".

1968-abarth-2000sp-47-002.jpg
 
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Nel precisare che la trasparenza che ho riportato sopra è del designer Rosso (Quattroruote), e che la vettura all'esordio in Francia all'Ampus nel 1968 con Peter Schetty abbassò il record assoluto di 14 secondi, mi concentrerei ora sul motore, che era posizionato a sbalzo sull'asse posteriore e non davanti allo stesso (tipo Porsche 911 per intenderci).

Era un 1.946 cc. - alesaggio 88/corsa 80 - compressione 11.5:1 - 250 cv a 8.700 giri - 2 alberi a camme in testa - 4 valvole per cilindro - distribuzione a catena - 2 carburatori doppio corpo Weber 58DCOE3.
Fonte: "Quattroruote - passione auto" - Editoriale Domus.

444983.jpg


In allegato la "trasparenza" in versione "wallpaper".
 

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