trinacrio ha scritto::?Ciccio se é di calcio che parli, ne sono all'ergico :?
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cicciobenzina ha scritto:trinacrio ha scritto::?Ciccio se é di calcio che parli, ne sono all'ergico :?
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bugia fu?![]()
iCastm ha scritto:La proprietà è importante, ma ancora più importante è la gestione.
Proprietà e management possono anche avere idee politiche totalmente diverse, ma se ci sono gli utili è probabile che andranno d'accordo.
Non voglio buttarla in politica e non farò nomi, ma il problema del conflitto d'interessi in Italia è sempre stato una pagliacciata perchè affrontato unicamente da un punto di vista teorico ed astratto.
Guardiamo la realtà delle sette maggiori reti televisive italiane. L'azionista di riferimento delle tre private è colui che ha un certo potere di influenza sulle tre pubbliche.
Ma guardiamo la gestione. Inutile fare discorsi per Raitre e La7. Inutile parlare pure del Tg4. La caparbietà (o sfacciataggine) del direttore del Tg1 la sappiamo. Il Tg5 tende ad un'oggettività, ma se deve lasciarsi andare è noto il verso.
Però la trasmissione più seguita di Raidue è Annozero (secondo voi Santoro non ha avuto un ritorno di immagine a lui positivo dopo l'epurazione del 2001?) e per il resto di Mediaset vale la frase di Chiambretti <<Non ho mai visto così tanti comunisti come a Mediaset>>.
Dunque, alla fin della fiera, il conflitto d'interessi è veramente realtà? O è solo un rischio?
jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:La proprietà è importante, ma ancora più importante è la gestione.
Proprietà e management possono anche avere idee politiche totalmente diverse, ma se ci sono gli utili è probabile che andranno d'accordo.
Non voglio buttarla in politica e non farò nomi, ma il problema del conflitto d'interessi in Italia è sempre stato una pagliacciata perchè affrontato unicamente da un punto di vista teorico ed astratto.
Guardiamo la realtà delle sette maggiori reti televisive italiane. L'azionista di riferimento delle tre private è colui che ha un certo potere di influenza sulle tre pubbliche.
Ma guardiamo la gestione. Inutile fare discorsi per Raitre e La7. Inutile parlare pure del Tg4. La caparbietà (o sfacciataggine) del direttore del Tg1 la sappiamo. Il Tg5 tende ad un'oggettività, ma se deve lasciarsi andare è noto il verso.
Però la trasmissione più seguita di Raidue è Annozero (secondo voi Santoro non ha avuto un ritorno di immagine a lui positivo dopo l'epurazione del 2001?) e per il resto di Mediaset vale la frase di Chiambretti <<Non ho mai visto così tanti comunisti come a Mediaset>>.
Dunque, alla fin della fiera, il conflitto d'interessi è veramente realtà? O è solo un rischio?
Non è che forse Annozero fa un sacco di ascolti proprio perchè è se non l'unico uno dei pochi che non va nello stesso verso del resto del palinsesto?
E se ne fa così tanti, non è che è forse un segno che parecchia gente si è rotta i cosiddetti della propaganda di regime ed è disposta a guardare qualsiasi altra cosa?
E' solo un'ipotesi eh...![]()
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iCastm ha scritto:jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:La proprietà è importante, ma ancora più importante è la gestione.
Proprietà e management possono anche avere idee politiche totalmente diverse, ma se ci sono gli utili è probabile che andranno d'accordo.
Non voglio buttarla in politica e non farò nomi, ma il problema del conflitto d'interessi in Italia è sempre stato una pagliacciata perchè affrontato unicamente da un punto di vista teorico ed astratto.
Guardiamo la realtà delle sette maggiori reti televisive italiane. L'azionista di riferimento delle tre private è colui che ha un certo potere di influenza sulle tre pubbliche.
Ma guardiamo la gestione. Inutile fare discorsi per Raitre e La7. Inutile parlare pure del Tg4. La caparbietà (o sfacciataggine) del direttore del Tg1 la sappiamo. Il Tg5 tende ad un'oggettività, ma se deve lasciarsi andare è noto il verso.
Però la trasmissione più seguita di Raidue è Annozero (secondo voi Santoro non ha avuto un ritorno di immagine a lui positivo dopo l'epurazione del 2001?) e per il resto di Mediaset vale la frase di Chiambretti <<Non ho mai visto così tanti comunisti come a Mediaset>>.
Dunque, alla fin della fiera, il conflitto d'interessi è veramente realtà? O è solo un rischio?
Non è che forse Annozero fa un sacco di ascolti proprio perchè è se non l'unico uno dei pochi che non va nello stesso verso del resto del palinsesto?
E se ne fa così tanti, non è che è forse un segno che parecchia gente si è rotta i cosiddetti della propaganda di regime ed è disposta a guardare qualsiasi altra cosa?
E' solo un'ipotesi eh...![]()
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Può anche darsi che sia come dici tu, ma allora non usiamo il termine "regime", anzi, non abusiamone.
Se in Italia ci fosse veramente regime una trasmissione come Annozero non andrebbe proprio in onda, nemmeno sulle piccole reti locali. Invece si è imposta come il programma di punta della seconda rete televisiva pubblica e, visti anche gli introiti pubblicitari, nessuno pensa a toccarla. Per questo ribadisco che proprietà e gestione possono anche pensarla diversamente, ma se ci sono i soldi a mettere d'accordo...
iCastm ha scritto:Se in Italia ci fosse veramente regime una trasmissione come Annozero non andrebbe proprio in onda, nemmeno sulle piccole reti locali. Invece si è imposta come il programma di punta della seconda rete televisiva pubblica e, visti anche gli introiti pubblicitari, nessuno pensa a toccarla. Per questo ribadisco che proprietà e gestione possono anche pensarla diversamente, ma se ci sono i soldi a mettere d'accordo...
jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:La proprietà è importante, ma ancora più importante è la gestione.
Proprietà e management possono anche avere idee politiche totalmente diverse, ma se ci sono gli utili è probabile che andranno d'accordo.
Non voglio buttarla in politica e non farò nomi, ma il problema del conflitto d'interessi in Italia è sempre stato una pagliacciata perchè affrontato unicamente da un punto di vista teorico ed astratto.
Guardiamo la realtà delle sette maggiori reti televisive italiane. L'azionista di riferimento delle tre private è colui che ha un certo potere di influenza sulle tre pubbliche.
Ma guardiamo la gestione. Inutile fare discorsi per Raitre e La7. Inutile parlare pure del Tg4. La caparbietà (o sfacciataggine) del direttore del Tg1 la sappiamo. Il Tg5 tende ad un'oggettività, ma se deve lasciarsi andare è noto il verso.
Però la trasmissione più seguita di Raidue è Annozero (secondo voi Santoro non ha avuto un ritorno di immagine a lui positivo dopo l'epurazione del 2001?) e per il resto di Mediaset vale la frase di Chiambretti <<Non ho mai visto così tanti comunisti come a Mediaset>>.
Dunque, alla fin della fiera, il conflitto d'interessi è veramente realtà? O è solo un rischio?
Non è che forse Annozero fa un sacco di ascolti proprio perchè è se non l'unico uno dei pochi che non va nello stesso verso del resto del palinsesto?
E se ne fa così tanti, non è che è forse un segno che parecchia gente si è rotta i cosiddetti della propaganda di regime ed è disposta a guardare qualsiasi altra cosa?
E' solo un'ipotesi eh...![]()
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Può anche darsi che sia come dici tu, ma allora non usiamo il termine "regime", anzi, non abusiamone.
Se in Italia ci fosse veramente regime una trasmissione come Annozero non andrebbe proprio in onda, nemmeno sulle piccole reti locali. Invece si è imposta come il programma di punta della seconda rete televisiva pubblica e, visti anche gli introiti pubblicitari, nessuno pensa a toccarla. Per questo ribadisco che proprietà e gestione possono anche pensarla diversamente, ma se ci sono i soldi a mettere d'accordo...
Dipende cosa intendi per regime... per me quando la democrazia è un contenitore vuoto, è regime...
Poi fa sempre comodo poter dire "eh ma in italia non c'è problema nell'informazione, i programmi dell'opposizione ci sono, vedi annozero"... fa comodo (ed è necessario nei regimi moderni, vedi sopra la mia definizione) avere la scusa per dire che in realtà non è tutto pilotato...![]()
matteomatte1 ha scritto:iCastm ha scritto:Se in Italia ci fosse veramente regime una trasmissione come Annozero non andrebbe proprio in onda, nemmeno sulle piccole reti locali. Invece si è imposta come il programma di punta della seconda rete televisiva pubblica e, visti anche gli introiti pubblicitari, nessuno pensa a toccarla. Per questo ribadisco che proprietà e gestione possono anche pensarla diversamente, ma se ci sono i soldi a mettere d'accordo...
ti riporto quanto disse Masi DG Rai «se fosse per me, ne farei a meno, le trasmissioni "contro" non mi piacciono». Ovviamente, come giustamente dici l'azienda cancellando la trasmissione la Rai avrebbe perso ascolti e quindi pubblicità e credo quindi che questo sia stato l'unico motivo per cui oggi va ancora in onda
iCastm ha scritto:jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:La proprietà è importante, ma ancora più importante è la gestione.
Proprietà e management possono anche avere idee politiche totalmente diverse, ma se ci sono gli utili è probabile che andranno d'accordo.
Non voglio buttarla in politica e non farò nomi, ma il problema del conflitto d'interessi in Italia è sempre stato una pagliacciata perchè affrontato unicamente da un punto di vista teorico ed astratto.
Guardiamo la realtà delle sette maggiori reti televisive italiane. L'azionista di riferimento delle tre private è colui che ha un certo potere di influenza sulle tre pubbliche.
Ma guardiamo la gestione. Inutile fare discorsi per Raitre e La7. Inutile parlare pure del Tg4. La caparbietà (o sfacciataggine) del direttore del Tg1 la sappiamo. Il Tg5 tende ad un'oggettività, ma se deve lasciarsi andare è noto il verso.
Però la trasmissione più seguita di Raidue è Annozero (secondo voi Santoro non ha avuto un ritorno di immagine a lui positivo dopo l'epurazione del 2001?) e per il resto di Mediaset vale la frase di Chiambretti <<Non ho mai visto così tanti comunisti come a Mediaset>>.
Dunque, alla fin della fiera, il conflitto d'interessi è veramente realtà? O è solo un rischio?
Non è che forse Annozero fa un sacco di ascolti proprio perchè è se non l'unico uno dei pochi che non va nello stesso verso del resto del palinsesto?
E se ne fa così tanti, non è che è forse un segno che parecchia gente si è rotta i cosiddetti della propaganda di regime ed è disposta a guardare qualsiasi altra cosa?
E' solo un'ipotesi eh...![]()
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Può anche darsi che sia come dici tu, ma allora non usiamo il termine "regime", anzi, non abusiamone.
Se in Italia ci fosse veramente regime una trasmissione come Annozero non andrebbe proprio in onda, nemmeno sulle piccole reti locali. Invece si è imposta come il programma di punta della seconda rete televisiva pubblica e, visti anche gli introiti pubblicitari, nessuno pensa a toccarla. Per questo ribadisco che proprietà e gestione possono anche pensarla diversamente, ma se ci sono i soldi a mettere d'accordo...
Dipende cosa intendi per regime... per me quando la democrazia è un contenitore vuoto, è regime...
Poi fa sempre comodo poter dire "eh ma in italia non c'è problema nell'informazione, i programmi dell'opposizione ci sono, vedi annozero"... fa comodo (ed è necessario nei regimi moderni, vedi sopra la mia definizione) avere la scusa per dire che in realtà non è tutto pilotato...![]()
Può anche darsi che quello che dici è giusto, ma se questo è regime allora cosa sono l'Iran, il Venezuela, la Cina etc...?
E restiamo sul piano teorico.
Sul piano pratico, volenti o nolenti, in Italia le voci di entrambi gli schieramenti si fanno sentire. Dunque, all'atto pratico, il conflitto d'interessi dov'è? Potrebbe esserci veramente?
jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:jaccos ha scritto:iCastm ha scritto:La proprietà è importante, ma ancora più importante è la gestione.
Proprietà e management possono anche avere idee politiche totalmente diverse, ma se ci sono gli utili è probabile che andranno d'accordo.
Non voglio buttarla in politica e non farò nomi, ma il problema del conflitto d'interessi in Italia è sempre stato una pagliacciata perchè affrontato unicamente da un punto di vista teorico ed astratto.
Guardiamo la realtà delle sette maggiori reti televisive italiane. L'azionista di riferimento delle tre private è colui che ha un certo potere di influenza sulle tre pubbliche.
Ma guardiamo la gestione. Inutile fare discorsi per Raitre e La7. Inutile parlare pure del Tg4. La caparbietà (o sfacciataggine) del direttore del Tg1 la sappiamo. Il Tg5 tende ad un'oggettività, ma se deve lasciarsi andare è noto il verso.
Però la trasmissione più seguita di Raidue è Annozero (secondo voi Santoro non ha avuto un ritorno di immagine a lui positivo dopo l'epurazione del 2001?) e per il resto di Mediaset vale la frase di Chiambretti <<Non ho mai visto così tanti comunisti come a Mediaset>>.
Dunque, alla fin della fiera, il conflitto d'interessi è veramente realtà? O è solo un rischio?
Non è che forse Annozero fa un sacco di ascolti proprio perchè è se non l'unico uno dei pochi che non va nello stesso verso del resto del palinsesto?
E se ne fa così tanti, non è che è forse un segno che parecchia gente si è rotta i cosiddetti della propaganda di regime ed è disposta a guardare qualsiasi altra cosa?
E' solo un'ipotesi eh...![]()
![]()
Può anche darsi che sia come dici tu, ma allora non usiamo il termine "regime", anzi, non abusiamone.
Se in Italia ci fosse veramente regime una trasmissione come Annozero non andrebbe proprio in onda, nemmeno sulle piccole reti locali. Invece si è imposta come il programma di punta della seconda rete televisiva pubblica e, visti anche gli introiti pubblicitari, nessuno pensa a toccarla. Per questo ribadisco che proprietà e gestione possono anche pensarla diversamente, ma se ci sono i soldi a mettere d'accordo...
Dipende cosa intendi per regime... per me quando la democrazia è un contenitore vuoto, è regime...
Poi fa sempre comodo poter dire "eh ma in italia non c'è problema nell'informazione, i programmi dell'opposizione ci sono, vedi annozero"... fa comodo (ed è necessario nei regimi moderni, vedi sopra la mia definizione) avere la scusa per dire che in realtà non è tutto pilotato...![]()
Può anche darsi che quello che dici è giusto, ma se questo è regime allora cosa sono l'Iran, il Venezuela, la Cina etc...?
E restiamo sul piano teorico.
Sul piano pratico, volenti o nolenti, in Italia le voci di entrambi gli schieramenti si fanno sentire. Dunque, all'atto pratico, il conflitto d'interessi dov'è? Potrebbe esserci veramente?
Sono dittature (sul venezuela sarebbe da spenderci un'altro 3d).
Il fatto che siano dittature presuppone che siano anche regimi.
E' vero, c'è la parvenza che in italia ci siano 2 voci. Solo 2. Non è che è quello che vogliono farci pensare? Alla fine da più di 15 anni sono sempre le stesse facce che girano...
iCastm ha scritto:Sono solo due voci, vero, ma non è questo ciò che la gente vuole? Si fece pure un referendum che sancì questo stato. Da allora per gli italiani la politica è più facile: o di qua o di là, vie di mezzo no altrimenti complicano le cose, pensare costa fatica.
Il tutto ha portato a far sì che ci siano le stesse facce da quindici e più anni e i volti nuovi ragionano come i vecchi.
Ma a questo punto faccio bene a pensare che il conflitto d'interessi sia solo una chiacchiera, che i problemi veri siano altri.
iCastm ha scritto:matteomatte1 ha scritto:iCastm ha scritto:Se in Italia ci fosse veramente regime una trasmissione come Annozero non andrebbe proprio in onda, nemmeno sulle piccole reti locali. Invece si è imposta come il programma di punta della seconda rete televisiva pubblica e, visti anche gli introiti pubblicitari, nessuno pensa a toccarla. Per questo ribadisco che proprietà e gestione possono anche pensarla diversamente, ma se ci sono i soldi a mettere d'accordo...
ti riporto quanto disse Masi DG Rai «se fosse per me, ne farei a meno, le trasmissioni "contro" non mi piacciono». Ovviamente, come giustamente dici l'azienda cancellando la trasmissione la Rai avrebbe perso ascolti e quindi pubblicità e credo quindi che questo sia stato l'unico motivo per cui oggi va ancora in onda
Sarà anche l'unico motivo, ma c'è. E' inutile ricamarci sopra con i se e con i ma.
AKA_Zinzanbr - 1 giorno fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa