<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> 4R di Febbraio... e il pianale Giulietta | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

4R di Febbraio... e il pianale Giulietta

fpaol68 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
Sempre con la possibilità di introdurre soluzioni su misura come mai si era visto da noi in passato: con trazioni anteriori, posteriori e persino integrali.

interessante questo passo... sull'articolo c'è anche uno schema che fa vedere come dall'ossatura principale della giulietta, si possono e si inseriranno le modifiche per i vari prossimi modelli...

in pratica è un po' quello che succederà al prossimo pianale Vw...

Mah speriamo. La vedo un pò dura che sulla stessa base possano fare sia TA trasversali che TP longitudinale.

VW infatti sviluppa 2 piattaforme, una per la TA trasversale e l'altra per i motori longitudinali.
E permettemi qualche dubbio se un colosso come VW è costretta a sviluppare 2 piattaforme distinte per 2 disposizioni del motore, che fiat lo faccia con una sola mi lascia perplesso.
... magari sono tornati i cervelloni di una volta....
 
autofede2009 ha scritto:
in pratica è un po' quello che succederà al prossimo pianale Vw...

Non credo che sia la stessa cosa.
VW avrà il suo pianale modulare per motori trasversali.
Audi avrà il suo pianale modulare per motori longitudinali con trazione Torsen.
Porsche avrà il suo pianale modulare a trazione poteriore e motore anteriore longitudinale che verrà anche usato su certi modelli Audi e Forse Alfa.

Per quel poco che so il pianale può essere modulare finché si vuole, ma passare da motore trasversale a longitudinale non è ancora possibile.
 
Fancar_ ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
in pratica è un po' quello che succederà al prossimo pianale Vw...

Non credo che sia la stessa cosa.
VW avrà il suo pianale modulare per motori trasversali.
Audi avrà il suo pianale modulare per motori longitudinali con trazione Torsen.
Porsche avrà il suo pianale modulare a trazione poteriore e motore anteriore longitudinale che verrà anche usato su certi modelli Audi e Forse Alfa.

Per quel poco che so il pianale può essere modulare finché si vuole, ma passare da motore trasversale a longitudinale non è ancora possibile.
Perche' in Vw,ma lo sanno anche in Fiat,che non si puo fare una Tp su un telaio nato per una TA.da quello ci si possono fare solo TI,ma lo sapevano anche in Alfa che la TI l'avrebbero fatta come la fa oggi Audi.
 
angelo0 ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
Sempre con la possibilità di introdurre soluzioni su misura come mai si era visto da noi in passato: con trazioni anteriori, posteriori e persino integrali.

interessante questo passo... sull'articolo c'è anche uno schema che fa vedere come dall'ossatura principale della giulietta, si possono e si inseriranno le modifiche per i vari prossimi modelli...

in pratica è un po' quello che succederà al prossimo pianale Vw...

Mah speriamo. La vedo un pò dura che sulla stessa base possano fare sia TA trasversali che TP longitudinale.

VW infatti sviluppa 2 piattaforme, una per la TA trasversale e l'altra per i motori longitudinali.
E permettemi qualche dubbio se un colosso come VW è costretta a sviluppare 2 piattaforme distinte per 2 disposizioni del motore, che fiat lo faccia con una sola mi lascia perplesso.
... magari sono tornati i cervelloni di una volta....
Si quelli Americani :lol: ;)
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Poche e semplici modifiche.... mmmmmm.... se non vedo non credo.... poi van provate per vedere cosa ne è uscito.

@sedici: l'alfa romeo trasferita a milano?? Nasce al portello dalla Darrak (o come si scrive) come A.L.F.A nel 1910.
Darracq.... che nasce a Napoli...
 
75TURBO-TP ha scritto:
angelo0 ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
Sempre con la possibilità di introdurre soluzioni su misura come mai si era visto da noi in passato: con trazioni anteriori, posteriori e persino integrali.

interessante questo passo... sull'articolo c'è anche uno schema che fa vedere come dall'ossatura principale della giulietta, si possono e si inseriranno le modifiche per i vari prossimi modelli...

in pratica è un po' quello che succederà al prossimo pianale Vw...

Mah speriamo. La vedo un pò dura che sulla stessa base possano fare sia TA trasversali che TP longitudinale.

VW infatti sviluppa 2 piattaforme, una per la TA trasversale e l'altra per i motori longitudinali.
E permettemi qualche dubbio se un colosso come VW è costretta a sviluppare 2 piattaforme distinte per 2 disposizioni del motore, che fiat lo faccia con una sola mi lascia perplesso.
... magari sono tornati i cervelloni di una volta....
Si quelli Americani :lol: ;)
....perché erano spariti verso l america? ed ora vogliono tornare....
 
75TURBO-TP ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
75TURBO-TP ha scritto:
BufaloBic ha scritto:
Il pianale della Giulietta, il , è stato progettato per ospitare sia la TA che la TI è evidente che con poche semplici modifiche può prestarsi anche come punto di partenza per il progetto di auto adottanti la TP, per cui con poche semplici modifiche si possono avere auto con motore in posizione longitudinale e TA o TP o TI alternativamente. Tutto molto semplice. Del resto questa era l'unica soluzione possibile perchè
Poche e semplici sei sicuro?
Vado a letto e ci pensero' a come e' semplice farlo.

ah guarda io di certo non sarei in grado di modificarlo ma un semplice preparatore ci riuscirebbe, figurati l'equipe di ingegneri che l'ha progettato e non è neanche escluso che quando l'hanno progettato gli ingegneri (solo loro però) non ci avessero già fatto un pensierino ;) te l'ho detto caro 75Turbo, prima ero solo io a parlarne, ora ne parla Quattroruote, se ne parlerà anche Torino siamo a cavallo... te l'ho detto, chi vivrà vedrà ;)
Quella modificata da un preparatore con chi vorresti poi confrontarla,spero non con BMW.
Allora le prime cose che mi vengono in mente,perche' ho sonno.
1) spostare in avanti le ruote anteriori
2) arretrare il motore
3) modificare i motori per essere disposti longitudinalmente.
4) Modificare il cambio e il differenziale come sopra
5) modificare la parte anteriore dell'abitacolo per far posto al cambio e al motore
6) spostare le ruote posteriori in avanti.
7) modificare almeno la sospensione posteriore
8 )modificare parti del telaio
9)usare avantreni leggeri per bilanciare i pesi
10)usare motori in lega come sopra

11)collaudare il tutto per renderlo almeno vicino a chi queste cose le fa da quasi un secolo,senza adoperare preparatori e sanza improvvisare.

Se ho dimenticato qualcosa correggetemi...ad occhi costerebbe meno e con risultati migliori farla nuova.

Vado a letto. ;)

Buonanotte 75Turbo, domani è un altro giorno ;)
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Poche e semplici modifiche.... mmmmmm.... se non vedo non credo.... poi van provate per vedere cosa ne è uscito.

@sedici: l'alfa romeo trasferita a milano?? Nasce al portello dalla Darrak (o come si scrive) come A.L.F.A nel 1910.
Darracq Italia [modifica]
Una Darracq 8/10 HP costruita al Portello

Le origini dell'Alfa hanno un nome francese e le radici sono a Napoli. L'imprenditore Alexandre Darracq dopo aver prodotto biciclette, passò alla produzione di automobili con la Darracq.

Nel 1906 nacque la Società Italiana Automobili Darracq, con sede a Napoli. Bastarono pochi mesi per comprendere che lo stabilimento era situato troppo distante dai potenziali acquirenti che per questioni di viabilità, si trovavano in maggioranza nel nord Italia.

Darracq decise di spostare la produzione nella periferia Milano, costruendo l'opificio del Portello, soluzione che migliorava notevolmente anche i collegamenti con la sede francese. I problemi, tuttavia, non si risolsero e le vendite si dimostrarono insufficienti a giustificare l'esistenza di una sede produttiva, anche per la forte concorrenza della Renault, da tempo insediatasi in Lombardia e della neonata FIAT. Nel 1909 la società venne posta in liquidazione.
L'ALFA [modifica]
Un'ALFA 24 HP Torpedo Castagna del 1910

L'azienda venne rilevata da un gruppo di finanzieri lombardi che decisero di continuare la costruzione di automobili, sotto la nuova ragione sociale ALFA, acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, mantenendo le stesse maestranze e tecnici.

L'ALFA continuò a fabbricare i modelli Darracq, fino all'esaurirsi delle scorte di pezzi nel magazzino, mentre l'ufficio tecnico preparava i progetti della nuova vettura.

Nell'autunno del 1910 cominciò la produzione del primo modello ALFA, la 24 HP, progettata da Giuseppe Merosi e da cui vennero subito derivati dei modelli da competizione portati al debutto l'anno successivo, il 1911, alla Targa Florio. Da ciò si capisce come fin dall'inizio della sua storia questa casa si fosse votata alla costruzione di autovetture dal carattere sportivo.
La nascita dell'Alfa Romeo [modifica]

Nel frattempo Nicola Romeo, ingegnere napoletano (Sant'Antimo), fondò la Sas Ing. Nicola Romeo & C., con sede a Milano, in via Ruggero di Lauria (quartiere Portello).

L'Alfa conquistò il primo e il secondo posto nella gara "Parma-Poggio di Berceto" (1913).

Nel 1915 Romeo entrò nel capitale dell'Alfa e ne modificò il nome in Alfa Romeo Milano, il 3 febbraio 1918[2]. In quegli anni una parte della produzione si dovette convertire alle necessità dell'industria bellica della prima guerra mondiale e la produzione regolare di autoveicoli riprese nel 1920 con la presentazione della prima auto con il nuovo nome, la Torpedo 20-30 HP.
1920 [modifica]
Un'Alfa Romeo 20-30 HP

Nel decennio seguente si ampliò l'attività sportiva della casa milanese, grazie a piloti del calibro di Antonio Ascari, Giuseppe Campari, Enzo Ferrari ed Ugo Sivocci; grazie a quest'ultimo, nel 1923, vide la luce anche il simbolo del quadrifoglio che, da allora, ricorrerà in tutte le attività sportive dell'Alfa e nelle versioni più sportive delle sue macchine.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Quadrifoglio Alfa Romeo.

Altro simbolo, nato in quegli anni, e sopravvissuto sino ad oggi è il colore Rosso Alfa.
Rosso Alfa
? Coordinate del colore ?
HEX #A80401
RGBB (r, g, b) (168, 4, 2)
CMYKH (c, m, y, k) (0, x, x, x)
HSV (h, s, v) (1°, 253%, 168%)
? Riferimento ?

{{{riferimento}}}
B: normalizzato a [0-255] (byte)
H: normalizzato a [0-100] (cento)

Sempre negli anni venti ci furono delle vicissitudini nel capitale societario, la cui maggioranza era nel frattempo finita nelle mani della Banca d'Italia; esce dalla società Nicola Romeo e per qualche tempo ci fu anche il timore della chiusura dell'azienda, rientrato grazie alla notorietà già raggiunta in campo internazionale e nel campo delle corse. Nel 1929 nacque all'interno dell'azienda la Scuderia Ferrari, il reparto apposito per le corse.

Questo nome venne portato in dote all'azienda da Enzo Ferrari che aveva, alcuni anni prima fondato la società sportiva omonima e che, dopo aver lasciato l'Alfa Romeo, fonderà l'azienda Scuderia Ferrari famosissima anche ai giorni nostri.
1930 [modifica]
Un'Alfa Romeo 6C

Il decennio antecedente alla seconda guerra mondiale consolidò la fama mondiale dell'Alfa, sempre grazie soprattutto alle corse e ai suoi piloti: ancora Giuseppe Campari, Tazio Nuvolari, Gastone Brilli-Peri, Mario Borzacchini.

Questi nomi storici ricorreranno nella fantasia popolare fino ai giorni nostri e ispireranno anche una famosissima canzone di Lucio Dalla.

Per quanto riguarda l'azienda produttiva, nel 1932 venne acquisita dall'IRI che, tra i primi provvedimenti, decise di non proseguire con l'attività delle corse a proprio nome bensì di affidare tutta la gestione alla Scuderia Ferrari, preferendo invece diversificare la produzione anche nei settori degli autobus, degli autocarri e nei motori aerei.

Iniziò in questi anni, grazie ad Ugo Gobbato, anche la costruzione del nuovo stabilimento di Pomigliano d'Arco.
fonte: Wikipedia.
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Poche e semplici modifiche.... mmmmmm.... se non vedo non credo.... poi van provate per vedere cosa ne è uscito.

@sedici: l'alfa romeo trasferita a milano?? Nasce al portello dalla Darrak (o come si scrive) come A.L.F.A nel 1910.
Darracq Italia [modifica]
Una Darracq 8/10 HP costruita al Portello

Le origini dell'Alfa hanno un nome francese e le radici sono a Napoli. L'imprenditore Alexandre Darracq dopo aver prodotto biciclette, passò alla produzione di automobili con la Darracq.

Nel 1906 nacque la Società Italiana Automobili Darracq, con sede a Napoli. Bastarono pochi mesi per comprendere che lo stabilimento era situato troppo distante dai potenziali acquirenti che per questioni di viabilità, si trovavano in maggioranza nel nord Italia.

Darracq decise di spostare la produzione nella periferia Milano, costruendo l'opificio del Portello, soluzione che migliorava notevolmente anche i collegamenti con la sede francese. I problemi, tuttavia, non si risolsero e le vendite si dimostrarono insufficienti a giustificare l'esistenza di una sede produttiva, anche per la forte concorrenza della Renault, da tempo insediatasi in Lombardia e della neonata FIAT. Nel 1909 la società venne posta in liquidazione.
L'ALFA [modifica]
Un'ALFA 24 HP Torpedo Castagna del 1910

L'azienda venne rilevata da un gruppo di finanzieri lombardi che decisero di continuare la costruzione di automobili, sotto la nuova ragione sociale ALFA, acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, mantenendo le stesse maestranze e tecnici.

L'ALFA continuò a fabbricare i modelli Darracq, fino all'esaurirsi delle scorte di pezzi nel magazzino, mentre l'ufficio tecnico preparava i progetti della nuova vettura.

Nell'autunno del 1910 cominciò la produzione del primo modello ALFA, la 24 HP, progettata da Giuseppe Merosi e da cui vennero subito derivati dei modelli da competizione portati al debutto l'anno successivo, il 1911, alla Targa Florio. Da ciò si capisce come fin dall'inizio della sua storia questa casa si fosse votata alla costruzione di autovetture dal carattere sportivo.
La nascita dell'Alfa Romeo [modifica]

Nel frattempo Nicola Romeo, ingegnere napoletano (Sant'Antimo), fondò la Sas Ing. Nicola Romeo & C., con sede a Milano, in via Ruggero di Lauria (quartiere Portello).

L'Alfa conquistò il primo e il secondo posto nella gara "Parma-Poggio di Berceto" (1913).

Nel 1915 Romeo entrò nel capitale dell'Alfa e ne modificò il nome in Alfa Romeo Milano, il 3 febbraio 1918[2]. In quegli anni una parte della produzione si dovette convertire alle necessità dell'industria bellica della prima guerra mondiale e la produzione regolare di autoveicoli riprese nel 1920 con la presentazione della prima auto con il nuovo nome, la Torpedo 20-30 HP.
1920 [modifica]
Un'Alfa Romeo 20-30 HP

Nel decennio seguente si ampliò l'attività sportiva della casa milanese, grazie a piloti del calibro di Antonio Ascari, Giuseppe Campari, Enzo Ferrari ed Ugo Sivocci; grazie a quest'ultimo, nel 1923, vide la luce anche il simbolo del quadrifoglio che, da allora, ricorrerà in tutte le attività sportive dell'Alfa e nelle versioni più sportive delle sue macchine.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Quadrifoglio Alfa Romeo.

Altro simbolo, nato in quegli anni, e sopravvissuto sino ad oggi è il colore Rosso Alfa.

Sempre negli anni venti ci furono delle vicissitudini nel capitale societario, la cui maggioranza era nel frattempo finita nelle mani della Banca d'Italia; esce dalla società Nicola Romeo e per qualche tempo ci fu anche il timore della chiusura dell'azienda, rientrato grazie alla notorietà già raggiunta in campo internazionale e nel campo delle corse. Nel 1929 nacque all'interno dell'azienda la Scuderia Ferrari, il reparto apposito per le corse.

Questo nome venne portato in dote all'azienda da Enzo Ferrari che aveva, alcuni anni prima fondato la società sportiva omonima e che, dopo aver lasciato l'Alfa Romeo, fonderà l'azienda Scuderia Ferrari famosissima anche ai giorni nostri.
1930 [modifica]
Un'Alfa Romeo 6C

Il decennio antecedente alla seconda guerra mondiale consolidò la fama mondiale dell'Alfa, sempre grazie soprattutto alle corse e ai suoi piloti: ancora Giuseppe Campari, Tazio Nuvolari, Gastone Brilli-Peri, Mario Borzacchini.

Questi nomi storici ricorreranno nella fantasia popolare fino ai giorni nostri e ispireranno anche una famosissima canzone di Lucio Dalla.

Per quanto riguarda l'azienda produttiva, nel 1932 venne acquisita dall'IRI che, tra i primi provvedimenti, decise di non proseguire con l'attività delle corse a proprio nome bensì di affidare tutta la gestione alla Scuderia Ferrari, preferendo invece diversificare la produzione anche nei settori degli autobus, degli autocarri e nei motori aerei.

Iniziò in questi anni, grazie ad Ugo Gobbato, anche la costruzione del nuovo stabilimento di Pomigliano d'Arco.
fonte: Wikipedia.
 
angelo0 ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
Sempre con la possibilità di introdurre soluzioni su misura come mai si era visto da noi in passato: con trazioni anteriori, posteriori e persino integrali.

interessante questo passo... sull'articolo c'è anche uno schema che fa vedere come dall'ossatura principale della giulietta, si possono e si inseriranno le modifiche per i vari prossimi modelli...

in pratica è un po' quello che succederà al prossimo pianale Vw...

Mah speriamo. La vedo un pò dura che sulla stessa base possano fare sia TA trasversali che TP longitudinale.

VW infatti sviluppa 2 piattaforme, una per la TA trasversale e l'altra per i motori longitudinali.
E permettemi qualche dubbio se un colosso come VW è costretta a sviluppare 2 piattaforme distinte per 2 disposizioni del motore, che fiat lo faccia con una sola mi lascia perplesso.
... magari sono tornati i cervelloni di una volta....

;)
 
Rover adattò senza particolari problemi il pianale della sua 75 per passare da ta/trasversale a tp/longitudinale.
E si trattava di un telaio nato inizialmente per la sola TA, senza alcuna previsione di adottare in futuro uno schema diverso
Se ci sono riusciti loro, volete che non ci riesca Fiat, perdipiù su una base sviluppata fin da subito per adottare molteplici soluzioni?
 
alkiap ha scritto:
Rover adattò senza particolari problemi il pianale della sua 75 per passare da ta/trasversale a tp/longitudinale.
E si trattava di un telaio nato inizialmente per la sola TA, senza alcuna previsione di adottare in futuro uno schema diverso
Se ci sono riusciti loro, volete che non ci riesca Fiat, perdipiù su una base sviluppata fin da subito per adottare molteplici soluzioni?

Adesso ho capito come mai è fallita! :lol:

Scherzo eh! ;)
 
alkiap ha scritto:
Rover adattò senza particolari problemi il pianale della sua 75 per passare da ta/trasversale a tp/longitudinale.
E si trattava di un telaio nato inizialmente per la sola TA, senza alcuna previsione di adottare in futuro uno schema diverso
Se ci sono riusciti loro, volete che non ci riesca Fiat, perdipiù su una base sviluppata fin da subito per adottare molteplici soluzioni?
Vediamo infatti che fine ha fatto a fare ste stronzate... :lol: :lol: ;)
 
alkiap ha scritto:
Rover adattò senza particolari problemi il pianale della sua 75 per passare da ta/trasversale a tp/longitudinale.
E si trattava di un telaio nato inizialmente per la sola TA, senza alcuna previsione di adottare in futuro uno schema diverso
Se ci sono riusciti loro, volete che non ci riesca Fiat, perdipiù su una base sviluppata fin da subito per adottare molteplici soluzioni?

vero pure che fu la morte del cigno... poco dopo la Rover fallì... probabile che neanche pagarono lo sviluppo produttivo di tale particolarità... ;)

scherzi a parte... la piattaforma della Giulietta è praticamente uno degli ultimissimi pianali creati nel mondo automobilistico... non mi stupisce che nel nuovo millenio ogni nuovo pianale possa avere possibilità e specifiche che prima non erano possibili...
 
autofede2009 ha scritto:
vero pure che fu la morte del cigno... poco dopo la Rover fallì... probabile che neanche pagarono lo sviluppo produttivo di tale particolarità... ;)

Quando hanno visto che stavano fallendo gli ingegneri senza sentire i responsabili dei costi avranno deciso di sbizzarrirsi creando questa Rover per collezionisti del marchio.
 
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