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3 domande... al &#34;prezzo&#34; di 1 ;-)

fisico2K ha scritto:
Nell'erogazione, niente di eclatante, non che la macchina sobbalzi, ma avvertibili al pedale

Abbi pazienza, fisico2K, non voglio assolutamente sembrarti pignolo o pedante. Ma dovresti dirmi se il pedale dal quale attingi la sensazione di "vuoto" è quello dell'acceleratore o quello della frizione. Grazie.
 
Figurati! no problem... forse il pedante sono io ;)
Ecco: quando rilascio la frizione e schiaccio l'acceleratore in ripartenza da fermo avverto a volte dei piccoli vuoti di erogazione, insomma la ripartenza non è del tutto fluida e regolare. Non riesco a capire se può essere la frizione, oppure l'acceleratore, oppure è una conseguenza di quegli impuntamenti a cui mi riferivo sopra.
 
fisico2K ha scritto:
Figurati! no problem... forse il pedante sono io ;)
Ecco: quando rilascio la frizione e schiaccio l'acceleratore in ripartenza da fermo avverto a volte dei piccoli vuoti di erogazione, insomma la ripartenza non è del tutto fluida e regolare. Non riesco a capire se può essere la frizione, oppure l'acceleratore, oppure è una conseguenza di quegli impuntamenti a cui mi riferivo sopra.

Secondo me, stai facendo un po' di confusione. Mi spiego: tu dici che senti gli impuntamenti quando lasci la frizione senza accelerare e poni un dubbio sulle eventuali conseguenze meccaniche del frangente. Dici, inoltre, che non avverti alcunché di eclatante per quanto riguarda l'erogazione. Adesso, invece, asserisci di avvertire dei vuoti di erogazione (ovvero, il contrario di quanto dici poco sopra) e per di più, adesso, gli impuntamenti li avverti non quando lasci la frizione senza accelerare ma schiacciando l'acceleratore in ripartenza da fermo.
Convieni anche tu che le informazioni che fornisci sono estremamente contradditorie e confuse?
Occorre, quindi, che ti spieghi con maggiore precisione; mi dispiace non riuscire ad aiutarti, ma devi mettermi in condizione di poterlo fare. Non sono un indovino, purtroppo.
A prescindere da quanto sopra, che comunque ti invito ad attuare nei termini che ti richiedo, secondo me la situazione è questa:
1) non si può pretendere che un motore ciclo Otto di piccola cubatura possa avere al minimo la coppia necessaria a fornire una partenza fluida senza richiamare maggiore potenza, premendo preventivamente l'acceleratore, come è buona norma di guida nel frangente di specie;
2) a mio avviso, contrariamente a quanto ti ha detto il concessionario, c'è qualcosa che non va alla frizione; potrebbe essere un problema alla pompa o anche ai condotti dell'olio, come qualche perdita o anche una bolla d'aria (prova a far spurgare l'impianto, ad esempio). Questo fatto, dal momento che l'olio è assimilabile ad incomprimibile mentre l'aria è facilmente comprimibile, instaura la necessità di premere molto il pedale della frizione per ottenere il distacco dei dischi della medesima dal volano in modo da poter attuare il cambio di marcia; analogamente, provoca il fatto che la medesima innesti la trasmissione quando viene di poco sollevata, come mi hai descritto tu. Al momento, essendo la parte cinematica della frizione pressoché nuova o comunque molto poco usurata, quindi il cuscinetto reggispinta di idoneo spessore, la frizione continua comunque a funzionare pur con qualche anomalia che si riverbera sulle modalità di azione del comando (il pedale); ciò, può ragionevolmente provocare una modulabilità stentata che potrebbe, a sua volta, instaurare le problematiche che evinci in fase di ripartenza.
Allo stato attuale delle info che mi hai fornito, non posso davvero dirti di più.
 
Allora, preciso:
- ho avuto due impuntamenti per unica ed esclusiva mia colpa... nel senso che ho sollevato la frizione senza accelerare e la macchina si è spenta con il classico sobbalzo. Questi sono stati due eventi accidentali.
- dopo questi due eventi, ho notato da qualche giorno che partendo da fermo, rilasciando la frizione e accelerando, a volte manca fluidità
- mi chiedo quindi se la causa possa imputarsi a qualche danno subito (da frizione? da cambio? da giunti?) a causa di quei due impuntamenti violenti.
 
Per inquadrare correttamente la situazione, devo necessariamente riferirmi ad alcuni esempi. Qualche anno fa, il dimensionamento della trasmissione della maggior parte delle vetture era tale da non recare alcun problema in concomitanza della situazione che descrivi. C?era, però, un?abitudine piuttosto diffusa (che, in tanti casi, non si è persa nemmeno oggi), ovvero di utilizzare la stessa trasmissione abbinata a diverse motorizzazioni. Il risultato era che i motori più piccoli si ritrovavano con una frizione, un cambio, dei semiassi e i giunti relativi pressoché indistruttibili, ma un po? troppo pesanti in relazione all?effettiva necessità di resistenza nei confronti della coppia e della potenza da trasmettere; i motori più grandi, invece, potevano patire la situazione esattamente opposta.
Mi ricordo, infatti, agli inizi degli anni ?90, quando ancora le vetture erano tali, il caso della Clio della Renault. Questa vettura veniva proposta in diverse declinazioni delle quali una non era nemmeno riportata in listino, ovvero la 1.8; in realtà la 1721cc da 90cv. La vettura in menzione era piuttosto contenuta come massa e questo motore la rendeva estremamente brillante, pur se non parsimoniosa. Era a carburatore, a doppio corpo, era prontissima, quasi veemente nei richiami all?acceleratore. L?opposto esatto delle vetture di oggi, tanto per chiarire.
La trasmissione, però, non era molto robusta; evidentemente derivava da quelle adottate per i motori di minor cubatura, ovvero la 1.6 e la 1.4. Era disponibile pure una 1.2.
Ebbene, questa vettura fu acquistata da mio fratello, il quale era sicuramente soddisfatto delle prestazioni; a parte che erano effettivamente rilevanti in assoluto (meno in rapporto alla cilindrata), proveniva da una Peugeot 205 1.1 con il motore della serie precedente a quelli denominati ?TU?. Era, questa, una vettura lentissima, goffa, con consumi vergognosamente alti se rapportati alle prestazioni e, per giunta, anche ben più assetata di olio della media.
Gli capitò, con la Clio, giusto un paio di volte, di incorrere nello stesso tuo frangente; una sbadataggine, una eccessiva frettolosità nell?esecuzione della manovra e si è trovato con la macchina spenta con un bel contraccolpo. Rammenta che la vettura era piccola e leggera ma il motore era piuttosto grosso e pesante?.
Dopo pochi giorni, mi chiama e mi dice: ?Stefano, vieni a fare un giro con la Clio?. C?è qualcosa che non mi convince!??. appena sistemate le mie faccende, vado a vedere, la sento da trasportato e la provo anche e soprattutto da guidatore. Effettivamente qualcosa era cambiato; l?innesto delle marce e il movimento della frizione non era più lo stesso. Parlammo un po? dell?accaduto, facemmo ulteriori prove, qualche considerazione e pervenni a quella che, a mio avviso, poteva essere la situazione: uno dei due alberi del cambio, difficile dire se il primario o il secondario, più presumibilmente il primario per i riverberi sul gruppo frizione, non avendo potuto ?sfogare? a torsione (non aveva potuto ruotare) durante l?episodio di spegnimento, ma non avendo neppure subito un collasso di tipo tagliante (non si era spezzato), aveva quasi certamente sfogato a flessione. Prova, infatti, a far torcere una qualsiasi barretta metallica sufficientemente robusta, prendendola per le estremità: se non riesci a torcerla, quasi certamente questa si deformerà a flessione, andando per una certa misura fuori asse). Questa flessione può comunque avvenire anche in concomitanza della torsione.
La flessione è un tipo di deformazione che avviene trasversalmente quando c?è una sollecitazione, una spinta, laterale rispetto al senso di sviluppo di maggiore lunghezza del pezzo meccanico (ma anche strutturale in genere). Può deformarsi, anche se di pochissimi centesimi di mm, come pure può forzare sulle estremità (i vincoli, ovvero i cuscinetti); in ogni caso, l?officiosità del pezzo ne risulterà compromessa, in maggiore o minore misura.
In questi termini ? scusami per la prolissità ? può essere inquadrato un danno, pur parziale e ridotto, sulla trasmissione a seguito dello spegnimento repentino e conseguente contraccolpo; il primo, trasmette la reazione dalle ruote alla trasmissione fino al motore, che viene bloccato fino a spegnersi; il secondo, il motore reagisce per l?inerzia della rotazione trasmettendola alla trasmissione e poi alle ruote. Da qui, il sobbalzo e la notevole situazione di stress meccanico sulle parti coinvolte.
Il disassamento, per quanto assai esiguo, del primario del cambio, qualora fosse occorso veramente, può avere conseguenze sulla planarità di rotazione dei dischi della frizione; questi , quindi, non possono più accostarsi in maniera esattamente parallela al volano recando dei disturbi, più o meno percepibili, sulle modalità di innesto e disinnesto del dispositivo in questione.
Che fare, allora? Adesso, niente, solo un controllo sulla frizione nelle modalità che ti ho suggerito nei posts precedenti; poi, attendere che i dischi della frizione si usurino un poco in modo da rendere meno evidenti gli effetti di questo disassamento.
A conferma di quanto sopra, ci sono gli effetti che tu indichi; a diniego, invece, ancora di quanto sopra, c?è il fatto che sulla Clio di mio fratello c?era un motore piuttosto grande, pesante e presumibilmente una trasmissione dimensionata per le motorizzazioni inferiori; sulla jazz, il motore non è grande, non è pesante, ma la trasmissione non è certamente sovradimensionata. Non usa più, né per jazz, né per alcun?altra. Potrebbe quindi essersi istaurato il fenomeno descritto, per ragionevoli criteri di proporzionalità sui comparti coinvolti.
Meno probabile, a mio avviso, è addurre la situazione ad un danno circoscritto alla frizione, per la presenza del parastrappi e per l?elasticità intrinseca di alcuni componenti deputati alla trasmissione del moto.
Quanto sopra va inteso per quello cui si riferisce, ovvero se davvero la situazione che ti rende perplesso è scaturita a seguito degli episodi di spegnimento repentino che hai indicato.
 
Molto chiaro... anche se mi metti una certa angoscia... n
on pensavo che una sbadataggine di questo tipo (che almeno una volta sarà capitata a tutti) potesse generare un tale tipo di danni. Ma se volessi capire se davvero c'è questo tipo di danno, cosa dovrei fare?
 
fisico2K ha scritto:
Molto chiaro... anche se mi metti una certa angoscia... n
on pensavo che una sbadataggine di questo tipo (che almeno una volta sarà capitata a tutti) potesse generare un tale tipo di danni. Ma se volessi capire se davvero c'è questo tipo di danno, cosa dovrei fare?

Dovresti attuare le iniziative che ti ho indicato più sopra (vedere se con una certa percorrenza il problema si attenua e provvedere al controllo della frizione) e porre attenzione anche all'innesto delle marce; se queste tendono ad entrare un po' peggio, può essere la frizione. Ma se non è questa, molto probabilmente si tratta del caso descritto qui sopra.

Edit: per controllo sulla frizione, intendo sull'idraulica, in generale, della medesima.
 
meipso ha scritto:
gabrielyx ha scritto:
fisico2K ha scritto:
- quando accendo l'aria condizionata noto che la ventola si accende in maniera decisamente molto frequente (anche ogni minuto)... succede anche a voi? E' normale? Può essere un problema di surriscaldamento?

Ciao!

Mi permetto di aggiungere un piccolo particolare alla spiegazione di meipso.

Io ho la jazz vecchio modello e un' accord anch'essa "old".
La differenza tra le due auto a livello di vano motore è abissale. L'accord ha infatti un musone largo e lungo, jazz ovviamente il contrario.
Il suo vano motore è talmente stretto che non puoi neanche permetterti di infilare una mano. Questo sul calore incide molto. Se infatti provi a sollevare il cofano sarai inondato da aria calda per ben 5 secondi...cosa che non succede con accord, visto che il muso essendo più ampio permette una maggior dispersione di calore.
Ciò fa si che su accord la frequenza di accensione delle ventole sia nettemente minore se non raro a meno che l'auto non rimanga ferma con motore acceso, al sole, per molto tempo.

Infine mi trovavo in disaccordo (ma può essere benissimo un'omissis) su una cosa espressa dal caro meipso. Non sempre è sbagliato camminare con i finestrini leggermente abbassati e il clima acceso. Infatti se per i primi 5 km si percorre con tutti e 4 i finestrini abbassati (3 cm max dalla chiusura totale) aiuta notevolmente il clima a lavorare con meno sforzo in quanto l'aria calda più leggera sale e trova l'uscita...l'aria fredda sparata dal clima aiuta a far salire quella calda.

Un salutone
Gabriele

Ciao, Gabriele. Tutto ok? è vero, nei primi minuti, se l'abitacolo è molto caldo, è bene procedere con i finestrini semiaperti, proprio per le motivazioni che hai ben espresso tu. In condizioni di esercizio, però, è bene che i medesimi siano chiusi, altrimenti l'efficacia della climatizzazione ne risente. Nel caso di specie, poi, ci si riferisce senz'altro ad una situazione d'uso che si protrae nel medio-lungo periodo, come una trasferta che duri almeno una buona mezz'ora o più. Difatti, se così non fosse, la valutazione sul funzionamento del climatizzatore sarebbe errata, giacché l'accensione della ventola è sicuramente caratterizzata da intervalli più lunghi e fittamente ripetuti all'inizio, per poi diradarsi, salvo le diverse condizioni ostative di cui ho fatto menzione più sopra, man mano che la temperatura dell'abitacolo si avvicina a quella impostata.
Anzi, a ben vedere, potrebbe essere proprio questo, il discrimine; ovvero, che si usi l'auto per brevi tratti. Se si fa riferimento a questo specifico frangente, è più che normale che la ventola si azioni più frequentemente del solito, proprio perché il clima si troverebbe a lavorare a temperatura non stabilizzata. Questo è ovvio, dal momento che, durante la sosta, la temperatura tende a risalire in brevissimo tempo.

Ciao Stefano! Scusa il ritardo con cui ho fatto il "reply". Si, sta andando nettamente meglio in questo periodo...e spero che continui così.
Grazie! ;)

Era come supponevo...non avevi commesso alcun errore...ma era solo una mia precisazione pignola...ovviamente è uno spreco assurdo camminare con i finestrini completamente abbassati e il clima a "manetta".

Volevo dirti che nel caso di jazz, che anche nel mio caso, come ha notato fisico2K, è frequentissima l'accensione della ventola, tant'è che parte anche a macchina appena accesa (quindi con la C di cold azzurrina accesa) si attiva suibito.
Io imposto sempre il clima su "Full auto" con temperature mai al di sotto dei 20°...la ventola si attiva (sempre nel mio caso) anche quando ormai sembra che l'impianto sia arrivato a temperatura (lo deduco dallo spegnersi sempre in automatico della spia del ricircolo).
Tutto ciò non accade durante la marcia (60-90 km/h), infatti non mi sembra di averla mai sentita attivarsi. Al contrario non appena si arriva a uno stop/semaforo allora si sente proprio il fatidico rumore.

Se potevo, volevo chiederti una consulenza sui freni di accord, anche se ne abbiamo parlato molto in questo periodo, ma ovviamente aprirò un nuovo topic!
Un caro saluto

Gabriele
 
Durante la marcia, il radiatore del clima ha aria a sufficienza con cui scambiare calore. E' la stessa situazione del radiatore del liquido refrigerante.
Quando ci si ferma, il flusso di aria è molto più scarso, a tratti persino inesistente; ecco la necessità di una ventola che muova l'aria attraverso il radiatore per ricreare la situazione di scambio di calore.
In relazione alla portata della ventola (e quindi la sua potenza ed il suo consumo), la dimensione del radiatore di scambio (che può dipendere anche dallo spazio a disposizione riservato in sede di progetto) oltre ad altri parametri che comprendono, come è ovvio, anche la temperatura esterna e le modalità d'uso e regolazione del dispositivo in menzione, l'accensione della ventola medesima può essere più o meno frequente e più o meno protratta per ciclo di funzionamento. Se poi, come già detto più sopra, c'è qualcosa che non va, come scarsa quantità di gas nel circuito o anche qualche problema di rilevazione nella dotazione sensoristica o altro, il rendimento è inferiore e quindi il funzionamento dovrà essere necessariamente più intenso del normale.
 
meipso ha scritto:
fisico2K ha scritto:
Molto chiaro... anche se mi metti una certa angoscia... n
on pensavo che una sbadataggine di questo tipo (che almeno una volta sarà capitata a tutti) potesse generare un tale tipo di danni. Ma se volessi capire se davvero c'è questo tipo di danno, cosa dovrei fare?

Dovresti attuare le iniziative che ti ho indicato più sopra (vedere se con una certa percorrenza il problema si attenua e provvedere al controllo della frizione) e porre attenzione anche all'innesto delle marce; se queste tendono ad entrare un po' peggio, può essere la frizione. Ma se non è questa, molto probabilmente si tratta del caso descritto qui sopra.

Edit: per controllo sulla frizione, intendo sull'idraulica, in generale, della medesima.

Le marce entrano regolarmente,anche se ho sempre notato - a pro e chiudo la parentesi - che nel fenomenale cambio jazz la 3 e la 5 sono un pò meno fenomenali. I vuoti di erogazione in ogni caso li avverto solo se premo poco l'acceleratore, mentre se parto con decisione non ci sono problemi... forse tutto è nei limiti della normalità, fermo restando che strattoni con spegimento della macchina mi rendo conto che bisognrrebbe comunque evitarli. Comunque farò controllare l'idraulica della frizione al ritorno dalle ferie. Grazie Meipso
 
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