Scusate la domanda un po' indiscreta ma visto che si sta parlando del fatto che sarebbe corretto far pagare le tasse anche a chi pratica quella determinata professione,e si sta anche facendo passare l'idea che quella possa essere una scelta di vita comoda,vi chiedo voi lo fareste?
Partiamo dal presupposto,forse sbagliato,che la prostituzione sia più degradante per una donna che per un uomo.
A me sembra comunque che non sia una scelta di vita così allettante.
Se voi conosceste qualcuno che fa quel mestiere e guadagna 100000 euro all'anno (non voglio farvi i conti in tasca,scrivo una cifra che per me sarebbe allettante) che vi dicesse "Se vuoi provare ti do il numero delle mie clienti".
Voi ci pensereste?
Io onestamente no,anche se volesse dire potermi permettere belle auto,vacanze e in generale uno stile di vita molto superiore rispetto a quello attuale.
Per me ci vuole davvero il pelo sullo stomaco per scegliere quella strada (infatti molte persone non la scelgono affatto ma ci finiscono spesso contro la loro volontà).
Anche se apparentemente,almeno dal punto di vista fiscale,potrebbe sembrare molto vantaggiosa.
C'è anche una piccola percentuale che lo fa perché in fondo non gli dispiace, però. Dalla stessa intervista alla ragazza, si evince che ci sia anche un piacere nella trasgressione, nell'andare con uomini ricchi e attempati. E' un tabù parlarne, ed è difficile da accettare per molti, sicuramente, ma a volte è così. So benissimo che la gran parte delle esperienze di prostituzione è squallore, necessità, sfruttamento, ma ci sono anche le prostitute (o i prostituti) che lo fanno perché oltre a guadagnare ci provano anche un certo piacere, che può essere non solo quello fisico, ma anche quello di avere un potere che è quello di essere oggetto di desiderio e fascinazione, soprattutto per uomini (donne) potenti che sono agli apici della società.
C'è in questo forse una sorta di riscatto, anche se potremmo discuterne a mesi su quanto possa essere rischioso o addirittura distruttivo per una persona, o almeno per la sua sfera affettiva, ma questo è un altro discorso.
Questo forse è il settore più "sano" della professione, perché penso che venga fatta in modo più consapevole, consenziente, libero.
Qualche tempo fa mi capitò un incontro molto interessante, ad un evento di networking per imprenditori mi misi a conversare con una donna che, probabilmente sentendo che si era instaurata una sorta di "fiducia" tra noi, tra le sue attività mi illustrò quella più particolare, con tanto di sito internet e foto...diciamo che offriva servizi veramente molto particolari. Mi spiegò nel dettaglio il suo business e trovai la cosa molto strana ma anche molto interessante, non capita tutti i giorni che qualcuno che fa questo mestiere te lo racconti in modo disinteressato dal suo punto di vista. Personalmente, non andrei mai con una prostituta perché secondo me la parte più bella del gioco è la seduzione e la conquista, penso che mi farebbe pure schifo, meno che mai col tipo di prestazione che offriva lei (che per me è assolutamente incomprensibile per chi lo fa, ma i gusti son gusti soprattutto in termini di gusti sessuali) ma allo stesso tempo ho provato, come dire, rispetto per la professionista, che deve avere sicuramente "vocazione" e passione per farlo e anche una buona fantasia. E non mi va neanche di giudicare chi lo fa. Perché, come dire, non mi interessa, non mi piace per niente, ma non giudico, se è una scelta fatta in autonomia e libertà. Personalmente mi dà più fastidio l'ipocrisia. Penso che in questi casi, sarebbe un bene per tutti che ci fosse un inquadramento fiscale, sanitario e previdenziale.