3x2 ha scritto:
hewie ha scritto:
Guarda che nel segmento C, l'unica auto che vende come berlina è la Golf! Ora, forse, anche la Giulietta. TUTTI gli altri (Focus, Astra, 308 ecc...ecc...) vendono la versione SW in stragrande maggioranza! La SW di segmento C, resta la soluzione più gettonata dalla famiglia di ceto medio! Non è un caso che la tanto vituperata Stilo, ha venduto 3 volte di più di Bravo: sarà merito della versione SW ? Vai pure a verificare...
Tu definisci nicchie i segmenti che hanno i numeri più alti nel mercato...non ti seguo...
Le nicchie, come dice tu, sono propio i modelli su cui punta Fiat (per le famiglie): Doblò e Qubo.

Poi, per carità, ognuno ha la sua opinione, ma quella che ha dato il mercato...è inequivocabile!
Fonte unrae.gen ago 2011. 1.28 milioni di auto immatricolate
http://www.unrae.it/studi-e-statistiche/categorie/dati-statistici/item/2136-struttura-del-mercato-?-agosto-2011
http://www.unrae.it/studi-e-statistiche/categorie/dati-statistici/item/2134-top-10-per-carrozzeria-?-agosto-2011
Su 100 auto
59%sono berline
13 % multispazio e monovolume
16% crossover e fuoristrada
8% station
Nel segmento station che vale 100000 auto nella top ten abbiamo audi a4 Passat insigna volvo v50 bmw 5 e 3 che fanno quasi 40.000 pezzi e non sono dirivati ma quasi tutti aziendali o in leasing son prodotti premium. Quelli che vanno ai privati sono numeri minori e son quelli che non corano le monovolume.
Mi sembra una generalizzazione estrema dire che tutte le SW premium vendute siano flotte.
Io guardo quello che conosco e ti assicuro che le V50 si vendono al 95% col 1.6 diesel e non si tratta di vendite a flotte.
Certo, in molti casi si tratta dell'agente di commercio o del piccolo artigiano, o del giovane professionista, che, avendo partita IVA sono riconsiderati tra le vendite a flotte, ma in questi casi la redditività è identica a quella che produrrebbe la vendita ad un operaio o ad un impiegato e ritengo semplicemente incomprensibile il fatto che un gruppo come Fiat lasci del tutto scoperto quello che di fatto insieme al segmento C SW (per intenderci quello di Focus Asytra e Megane) è quello numericamente più consistente dell'intero mercato e sicuramente uno dei più redditizi.
Preciso che le "vere" vendite a flotte, ovvero quelle alle grandio aziende o alle società di leasing o alle società di noleggio neanche passano dalle concessionarie e sono negoziate direttamente dai responsabili flotte delle case automobilistiche e dai responsabili flotte delle aziende acquirenti.
Queste sono le vendite poco redditizie, effettuate presidiare le quote di mercato e nell'ambito delle quali si nascondono pure le KM 0.
Occorre anche fare un'ulteriore considerazione: penso che questo calo di mercato (in Italia ma ancora più marcato in Europa) lascerà molti morti sul terreno.
Mi spiego meglio, Fiat (insieme a Touota ad onor del vero) è quella che perde di più, perdendo più del mercato che a sua volta è in drastico ridimensionamento nel suo complesso.
Veniamo da almeno 10 o 15 anni in cui si viaggiava costantemente su numeri superiori ai 2.200.000 pezzi all'anno e, come se la crescita fosse considerata infinita, le case e gli importatori hanno dimensionato il tutto (produzione e rete di vendita) su un mercato attorno ai 2.500.000 e più pezzi all'anno.
Quest'anno, se va bene si chiude a 1.800.000 e gli anni immediatamente seguenti saranno allo stesso livello se non peggio.
A livello di prouzione si chiudono stabilimenti, si negozia la cassa integrazione e si usufruisce degli strumenti messi a disposizione dalla legislazione nazionale, ma a livello locale le cose sono ben diverse, la maggioranza delle concessionarie non supera i 15 dipendenti e tutto si risolverà, nella migliore delle ipotesi con qualcuno che semplicemente verrà lasciato a casa e, di seguito con chiusura di filiali e sedi secondarie o peggio ancora di intere concessionarie.
I costi fissi delle concessionarie sono strutturati per un mercato che è quasi il doppio di quello reale (che è il mercato a privati, che non supera il 1.200.000 pezzi l'anno) e con le vendite attuali, semplicemente non si raggiunge il break even point.
Ora uno dei punti di forza di Fiat, almeno in Italia, è sempre stato la capillarità della rete di vendita, ma se il mercato cala bruscamente e il marchio più di esso, i buchi che si apriranno saranno molti e dolorosi, innescando un circolo vizioso (meno concessionari, ancira meno vendite e di conseguenza ancora eno concessionarti) da cui sarà difficilissimo uscire.