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Vietato ai minori di 18 anni...

Anche se, nel lontano 1991, i cellulari erano appena usciti, erano pochi e costosissimi, e naturalmente servivano a telefonare e basta ; Internet, che la maggior parte della gente allora nemmeno sapeva cosa fosse, era ancora a livello sperimentale e non associato di certo ai semplici telefoni.
Cmq concordo col "veder lontano" da parte del gestore.


Pochi certamente si'

Ma quelli che lo avevano
per fare gli "sboroni ",
( escluso il sottoscritto ovviamente )
non perdevano l' occasione di usarlo
( sempre ovviamente ad alta voce )....

:emoji_wink: :emoji_wink:
 
Sei mai entrato in una scuola media superiore??? Ancora al classico un po' di timore reverenziale serpeggia, già allo scientifico meno, ancor meno in quegli indirizzi sportivi o tecnologici... se vai in un it o ip... good luck my dear... a mia moglie hanno conciato la macchina come non saprei descrivere...
Per cui, secondo te, è giusto applicare una logica da mafia : siccome è pieno di elementi discutibili, rinunciamo completamente anche a cercare di applicare un minimo di regole, tanto prevarranno i violenti.
Totò Riina ti avrebbe dato ragione con entusiasmo.
 
(....) tanti giovani ne hanno dipendenza e con questa una versione distolta della realtà, legate a capacità di apprensione ridotte se troppo utilizzati perchè non aiutano nello sviluppare le capacità di ragionamento.
Appunto. Quindi, anche se poi non sarà risolutiva né sufficiente, questa iniziativa, che va nella giusta direzione (casomai lo dovevano già fare anni fa) va sostenuta, E poi, ripeto, non è affatto un' "originalità" italiana.
 
Appunto. Quindi, anche se poi non sarà risolutiva né sufficiente, questa iniziativa, che va nella giusta direzione (casomai lo dovevano già fare anni fa) va sostenuta, E poi, ripeto, non è affatto un' "originalità" italiana.

Non sarà risolutiva perché poi le leggi bisogna anche riuscire a metterle in pratica e con il clima che c'è nel nostro paese non sarà facile, però di per sé è un messaggio e pone l'attenzione su di un problema, un poco come quando 20 anni fa si cominciava a sottolineare che il gioco può creare patologie e pian pianino si è arrivati a teorizzare la ludopatia
 
Per cui il divieto è sacrosanto, esiste o è allo studio anche in Paesi (civili) esteri e, come sempre succede, coinvolgerà anche quelli che avrebbero magari saputo gestire civilmente da soli la cosa.
Mi ricorda il padre di un mio amico che gli mise il tappo di sughero sotto il pedale dell'acceleratore...
 
Per cui, secondo te, è giusto applicare una logica da mafia : siccome è pieno di elementi discutibili, rinunciamo completamente anche a cercare di applicare un minimo di regole, tanto prevarranno i violenti.
Totò Riina ti avrebbe dato ragione con entusiasmo.
Il riferimento da mafioso, ad uno che ha protetto la vita dei pm che accusarono u curtu, non merita repliche di pari fatta. Negli it ed ip è inutile cercare di dare loro una sirta di cultura... insegna loro un mestiere e accompagnali al mondo del lavoro. Farli sgobbare in officina, laboratorio, etc tanto le lezioni non le ascoltano neanche...
 
Aggiungendo a quello che ti dici e che mi trova d'accordo che l'esempio di uno può creare problemi ad altri, nel senso che se uno permette al figlio un uso massivo dello smartphone poi crea problemi agli altri genitori che invece vogliono impartire un altra abitudini ai figli....
E' un problema, un grande problema, dei nostri tempi : la difficoltà di fare i genitori (quindi i genitori, non gli amici) e di stabilire dei paletti educativi quando ai propri figli capita di frequentare ragazzi "anarchici", abituati a non esser mai contraddetti né limitati e che si sentono i padroni, senza riconoscere su di sé né vincoli né autorità esterne.
Penso che l'unico possibile antidoto a questi brutti esempi avvelenati stia in un dialogo coi ragazzi, partendo da quando sono ancora piuttosto piccoli e facendoli ragionare, senza mai trattarli da bambinetti né mai cercare d'imporsi con la logica del "è così e basta" ma aprendogli gli occhi sui tanti problemi, le tante negatività della vita, che loro ancora non vedono restando logicamente attirati solo da ciò che è facile e comodo.

Non dico sia facile, affatto, ma non credo neppure impossibile : ho sotto gli occhi l'esempio di una mia cugina che ha due figlie, oggi di 24 e 20 anni, nessuna delle quali ha potuto disporre di telefono cellulare durante l'adolescenza (e meno che mai collegato in rete) e che sono brave ed equilibrate, adesso ovviamente lo usano ma non sono fissate : a suo tempo hanno capito la lezione.

Proprio come il sottoscritto quando, da bambino e da ragazzino, mia mamma specialmente - che lo faceva pacatamente, senza ferire il mio orgoglio né arrabbiarsi - mi diceva che una certa cosa non andava fatta : io facevo di tutto per non farla e guadagnarmi così, agli occhi dei genitori e degli adulti in genere, lo status di ragazzo maturo ed affidabile, non di mocciosetto capriccioso ed incontrollabile.
Ho avuto così accesso tra l'altro a cose normalmente off-limit per un ragazzo, e non me ne sono mai pentito : se mi dicevano, allora, che una certa cosa era una bambinata (raramente, ma è chiaro che è successo) era come ricevere una frustata sul mio orgoglio, per me, e dopo cercavo di evitarlo ad ogni costo.
 
quindi i genitori, non gli amici
C'è di peggio, genitori servili, addirittura ricattabili, pieni di paure e sensi di colpa, più o meno meritati. Io sono un genitore, magari protettivo, magari ansioso, magari inteansigente, certamente sbaglio 7 volte al giorno, magari ne faccio qualcuna giusta, come me mia moglie, forse abbiamo avuto fortuna con nostra figlia, forse ci siamo impegnati un po'. Non è facile negare nè imporre, talvolta va fatto, meglio se con l'esempio, sempre che non sia controproducente... ma non tutto hanno avuto pari risultati, chi meglio, chi no...
 
Nella sua classe sono tanti come lei, anzi, pure più scrupolosi, conosco personalmente la maggior parte delle loro famiglie, con frequenza reciproca, sia domestica, che per uscite collegiali...
Quindi, posto che sia vero e che in classe di tua figlia siano tutti educati e rispettosi, questo è sufficiente per estendere quest'esempio a tutta la scuola italiana, negando che esista un problema più generale ?
 
Io molto prima degli smartphone credo di essere stato dipendente dal cellulare da adolescente.
All'epoca le ricariche da 100000 lire duravano poco e mi ricordo una volta che fui buttato fuori dalla classe perché la prof di latino si accorse che stavo messaggiando durante la lezione.
Mi fece lasciare il telefono sulla cattedra.
Anche le promozioni tipo 100 SMS al giorno non bastavano.
Considerando che li inviavo quasi tutti alla stessa destinataria oggi dopo 10 messaggi non saprei cosa scrivere.
Adesso uso lo smartphone principalmente perché ha sostituito il notebook ma almeno un paio di volte al giorno avrei voglia di spaccarlo con una mazzetta da muratore.
 
Quindi, posto che sia vero e che in classe di tua figlia siano tutti educati e rispettosi, questo è sufficiente per estendere quest'esempio a tutta la scuola italiana, negando che esista un problema più generale ?
Come detto e ripetuto, il fatto è che puoi mettere tutte le regole che vuoi, fare entrare polizua e cani antidroga, in certe scuole è comunque invivibile, in altre anche coi cellulari, non ci sono problemi, dipende sempre perchè si va a scuola e con quali principi. Non esistono semplici regolette per casi complessi.
 
C'è di peggio, genitori servili, addirittura ricattabili, pieni di paure e sensi di colpa, più o meno meritati. Io sono un genitore, magari protettivo, magari ansioso, magari inteansigente, certamente sbaglio 7 volte al giorno, magari ne faccio qualcuna giusta, come me mia moglie, forse abbiamo avuto fortuna con nostra figlia, forse ci siamo impegnati un po'. Non è facile negare nè imporre, talvolta va fatto, meglio se con l'esempio, sempre che non sia controproducente... ma non tutto hanno avuto pari risultati, chi meglio, chi no...
Ho sempre pensato che educare i ragazzi sia forse il mestiere più difficile al mondo, e lo penso tuttora, suffragato dal parere di tante persone per cui ho, o ho avuto, molta stima.
Ma questo non deve mai condurci a rinunciare e "lasciar fare". Tener duro è un dovere / diritto.
 
Ne ho appena parlato con mia moglie stendendo i piumoni, già preparano i certificati medici per crisi da astinenza da connessione... è l'Italia... dove le regole valgono solo per gli altri...
 
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