Non sempre è così col ssn, sia nella struttura pubblica che in quella privata, e neppure in regime di solvenza in ambo i casi. Purtroppo non sono principi astratti, sono ben precise strategie, obiettivi, budget, iperprestationali con iporisorse. E se tappi i buchi, dei pensionamenti o delle nuove tecnologie, dani per scontato che tu possa incrementare la tua produttività del 10 o del 20% ogni anno senza incrementi né retributivi né di risorse suppletive e vicarianti. Stiamo affogando come operatori, e come cittadini. Ricordiamoci che non si tratta solo di sanità per i pazienti, ma anche di tutela della salute della popolazione.
Questione spinosa, però non si può impedire a chi vuole di accedere alle cure del servizio pubblico. Vero anche chi ha redditi cospicui alla luce del sole, contribuisce molto al ssn e non è costituzionale ed equo, negargli le cure con pagamento ticket.
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C'è l'ISEE, ma con l'evasione ed elusione endemica, e favorita dallo stato attuale, ci sono un sacco di ricchi che risultano poveri.
La mia domanda era lato paziente/cliente, se non hai problemi finanziari perché pitoccare una cura canalare in pubblico (pubblico con ticket, non intramoenia) con i tempi e gli orari del pubblico quando puoi andare senza problemi dal tuo dentista?
Lo sai che i grandi serbatoi soni fatti di tante piccole gocce... spesso molti benestanti o ricchi sono anche pitocchi...
al mondo c'è la gente che ragiona nel modo più disparato ma credo che proprio per le ragioni che riporti saranno una piccola parte le persone benestanti che vanno dal dentista pubblico.
Essere felici non è mai un'impresa titanica, ma è sempre la capacità di godere delle piccole cose della vita, i soldi non c'entrano né per l'uscio né per la porta...
