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Salone di Bruxelles

Non è necessario entrare in categorie etiche. Gli "stranieri", tranne i brasiliani, le macchine italiane non le comprano.

Non andiamo fuori tema, prego.

Categorie....Etica

----------------------------------------Stiamo parlando di AUTO------------------------------------

??

Sto semplicemente riportando un fatto acclarato
1) Gli italiani sono sempre piu' ESTEROFILI. E in buona parte, negli ultimi anni con ragione
2) Gli stranieri pescano in proporzione molto piu' nei loro listini....Vedi le vendite Francesi.
I brasiliani sono un caso a parte. Magari le comprano perche' per loro vuol dire " LAVORO "
 
Non andiamo fuori tema, prego.

Categorie....Etica

----------------------------------------Stiamo parlando di AUTO------------------------------------

??

Sto semplicemente riportando un fatto acclarato
1) Gli italiani sono sempre piu' ESTEROFILI. E in buona parte, negli ultimi anni con ragione
2) Gli stranieri pescano in proporzione molto piu' nei loro listini....Vedi le vendite Francesi.
I brasiliani sono un caso a parte. Magari le comprano perche' per loro vuol dire " LAVORO "
In Italia trovi un sacco di lavoro nell'agroalinentare, nell'automotive sempre di meno.
Leggevo oggi che Stellantis prevede una ulteriore riduzione del 30% della forza lavoro da qui al 2030. In pratica è partita dai 40000 di FCA, che già erano l'ombra di Fiat, e arriverà a 20000. E d'altronde se non fai che produrre cose che nessuno compra, che vuoi che succeda? È inutile farsi illusioni: vuoi creare lavoro nell'auto in Italia? Devi far si che arrivi Tesla o uno dei pochi cinesi che sopravviverà
 
??

Cosa " quaglia "
nell' ambito automobili con:
gli Italiani che comprano poco Italiano
e
gli stranieri che praticamente ne comprano ancora meno

??
 
A parte i (soliti) pianti sull'auto italiana, posso fare un'ulteriore considerazione su quello che ho visto al salone.

- Da una parte le case tradizionali, quelle che negli ultimi 100 anni hanno dominato il mercato. Sono dei metalmeccanici, il loro lavoro e' "bend sheets of metal", piegare lastre di metallo, e lo sanno fare come nessun'altro. Quello che producono sono, appunto, pezzi di metallo piegato e saldato che permette di andare da A a B in maniera piu' o meno conveniente, confortevole, veloce. Sono allergici all'innovazione, tutto quello che vogliono e' continuare ad usare le loro presse e i loro saldatori. Per aggiungere funzionalita' da terzo millennio, devono rivolgersi, controvoglia, a quelli che le hanno: software e architetture hw non sono roba da metalmeccanici

- Tesla e i Cinesi; sono elettronici e informatici che fanno come Apple: sono produttori verticalmente integrati che ti danno un pacchetto completo, che nel caso di Tesla arriva fino all'energia. Per loro l'auto e' un opportunita' come un'altra per venderti un servizio che ti lega a lungo termine. I pezzi di metallo - la meccanica - non sono il valore aggiunto ma una commodity: tutti son buoni a disegnare una sospensione evoluta, se mai il cliente la volesse. Il valore aggiunto e' il software, l'intelligenza, le batterie piu' leggere ed efficienti. Un po' come nei telefoni, sotto la scocca hai hardware comuni - l'architettura delle CPU e' la stessa per tutti (ARM) la memoria e' per definizione intercambiabile ecc. Quello che cambia, quello che fa differente un modello rispetto all'altro, e' il software

Sono due mondi inconciliabili. Nella mia vita professionale ho visto quanto i metalmeccanici non riescano proprio ad accettare che gli informatici ridefiniscano le regole di un gioco che sembrava immutabile. E' una questione quasi antropologica, i metalmeccanici non riescono a capacitarsi di come qualcuno gli possa scippare il controllo di cosa rende un prodotto "buono"; non e' concepibile, per loro, che uno schermo e delle funzioni software diventino il motivo per cui un cliente sceglie un prodotto rispetto ad un altro, non e' possibile che il software OTA sia molto piu' importante di una sospensione ben disegnata o di un cambio affidabile (anzi, il cambio non c'e' piu'!!).
Siccome i metalmeccanici sono i piu' anziani in ditta, finisce che, all'inizio, mandano a quell'altro paese gli informatici, rifiutando un mondo che non capiscono: la loro missione e' continuare a piegare lastre di metallo. E quando aprono gli occhi e' troppo tardi.
Questo e' avvenuto nell'automotive, con gli europei nell parte dei metalmeccanici e pure ortodossi, di quelli che solo il diesel ci salvera'. Ma il mondo va avanti, anche con Trump; andra' avanti alla sua velocita' naturale e non imposta da qualcuno che non capisce una sega, ma non si fermera' certo.
 
Mie considerazioni sul salone di Bruxelles che ho visitato ieri.
I saloni hanno un vantaggio, quello di poter vedere una vicina all'altra più o meno tutte le auto che uno desidera. E questo rende evidenti un sacco di cose.

Cominciamo da Stellantis.
C'era un buon pubblico, soprattutto per le italiane considerato che da queste parte su strada sono rare come le mosche bianche. Addirittura la gente si interessava alla totalmente sconosciuta Lancia. Se un centesimo delle persone che hanno visitato gli stand compreranno un'italiana, le vendite faranno il botto.
La Grande Panda era proprio di fronte alla Ypsilon: bella, ma i rivestimenti delle portiere sono un unico pezzo di plasticaccia rigida e delicata, dopo una settimana di esposizione erano pieni di graffii, parevano avere 10 anni. La Pandina, la macchina dei poveri, li accanto, ha interni di migliore qualità, per lo meno per le pannellatura.

Renault.
A confronto la 5 è la 4 sembrano auto di extralusso, oltre ad essere veramente belle. Renault è l'unica casa europea che sembra in grado di tener testa alla concorrenza, e non parlo solo delle marche generaliste

VAG
I veri alfisti, quelli che poi le vere Alfa non le comprano, si sono puniti col cilicio perché la Junior è un clone della 2008. Bene, per lo meno dentro è abbastanza diversa. Se uno entra in una qualsiasi VW, Cupra, Skoda, Seat, si rende conto che pure la plancia è, come dire, molto simile... un appiattimento sia orizzontale - modelli di marchi (in teoria) diversi dello stesso segmento, che verticale - modelli di segmenti diversi.
Eppure, niente cilicio, tutti felici. Quando VAG fa i cloni va sempre bene. E ormai siamo quasi ai lamierati

Le coreane
Hanno superato le europee, è inutile nasconderlo. Se non fosse per il peso del marchio, sarebbero testa a testa con la triade.

Triade
Che fa fatica, fra prezzi assurdi (la Q5 esposta: prezzo di partenza 45000, con gli accessori 85000), tecnologia incerta, design che, per me, è l'essenza del brutto per BMW, l'essenza dell'incertezza e della ripetizione per Mercedes, e che grida De Silva, torna! per Audi. Le tedesche stanno perdendo il 50% degli utili con il declino cinese, declino che ha in primis motivi geopoliticii; è dura, molto dura.
Che VAG faccia auto molto simili, ad esempio il suo trio di BUV è molto simile specie Skoda e Seat anche nei lamierati, lo dico da tempo.
Però c'è da dire anche che Stellantis per i suoi prodotti nuovi ex FCA ha utilizzato anche in quel caso lamierati esterni molto simili se non identici, facendo notare la parentela e alimentando ancor di più la discussione. Gli interni utilizzano molti paricolari in comune e non sono nemmeno a livello qualitativo oltre la media (invece per Peugeot si riserva il meglio), il pannello rettangolare nei cannocchiali della Junior è figlio di questa logica.
Con la precedente FCA invece a livello di carrozzeria la parentela era molto meno evidente se non nulla agli occhi dei non addetti, gli unici limiti erano le dimensioni/proporzioni che imponeva il pianale.
 
Ieri su ista vedo un video di un noto grosso conce prima solo fca....che con riprese solo dal cofano in su faceva intravedere un suvvino rosso met con tetto nero con 6000 di sconto, pensavo fosse la triste junior vista il giorno prima davanti a un conce aperto ma deserto.......verso la fine vedo però un frontale piacevole quindi non era la buv alfa !!! era la 2008 che effettivamente in quel rosso e tetto nero è proposta da anni.
Lo stesso che dicevo io, in quel bicolore, pur magari standogli bene, richiama ancor di più la parentela.
 
..È inutile farsi illusioni: vuoi creare lavoro nell'auto in Italia? Devi far si che arrivi Tesla o uno dei pochi cinesi che sopravviverà
Oppure far si che non arrivino loro e si prosegua con l'automotive convenzionale. Moderno, ma convenzionale.
Non imponendo i dazi, semplicemente eliminando tout-court lo scellerato Green Deal e tutti i suoi annessi, ma siamo abbondantemente O/T per cui chiudo.
 
Oppure far si che non arrivino loro e si prosegua con l'automotive convenzionale. Moderno, ma convenzionale.
Non imponendo i dazi, semplicemente eliminando tout-court lo scellerato Green Deal e tutti i suoi annessi, ma siamo abbondantemente O/T per cui chiudo.
L'automotive tradizionale non essite più, Trump o non Trump, dazi o meno, elettrico o meno.
Le generazioni vecchie hanno dato, quelle nuove vogliono altro e la tecnologia procederà al suo ritmo, senza imposizioni legislative assurde. Già oggi, Tesla vende benissimo senza incentivi. Forse non è chiaro che non è solo una questione di termico Vs. elettrico ma di approccio al prodotto automobile. Prima c'erano i telefoni a tastiera in cui contava quante tacche avevi, oggi delle prestazioni RF non interessa a nessuno, le persone non sanno nemmeno cosa siano (e l'ex gigante Nokia che aveva più tacche di tutti è morto).
A proposito di elettrico: ho letto che negli ultimi 10 anni l'autonomia delle bev è triplicata e i costi (non da noi) scesi di non so quanto. Arroccarsi su una posizione è comunque sia un errore fatale (a meno che non ti chiami Ferrari e fai altissima sartoria)
 
Forse non esiste più in Belgio.
Sarebbe semplice se fosse così. Certo, ci sarà sempre un Compare Zappittu che vuole la panda 30 per trasportare la legna, ma fa parte del pittoresco. Alla fine è solo una questione di prezzo; quando le macchine complicate costeranno più o meno come di quelle di una volta, sarà fatta
 
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