<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Crisi auto italiana e futuro degli stabilimenti produttivi | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Crisi auto italiana e futuro degli stabilimenti produttivi

In ogni caso anche nei giovani vedo poca passione nel lavoro e zero propensione al sacrificio.
È vero che in molti casi sono sottopagati, ma anche quelli pagati il giusto, spesso si lamentano e se non gli stai addosso fanno poco e nulla.
Troppe distrazioni sull'arricchirsi facilmente, li sorprendo a guardare gli influencer che girano in Lamborghini e vanno alle Maldive 3 volte l'anno.
avendo a che fare "lavorativamente " con i "giovani" posso dire questo:

vanno "intesi" ad uno ad uno non presi con appellativi "tutti" , certo ci vuole tempo e risorse , che diciamolo le aziende italiane "medie" non hanno e non avranno mai vista la dimensione microscopica....

sento di salvare la scuola pubblica italiana (senza risorse) che mediamente li ha preprarati meglio delle precedenti generazioni , aborro tutto il sottobosco di preparazione post- diploma laurea ect "privato" sopratutto quello del pnrr e delle milionate spese. fortunatamente in parte stanno fallendo.

in molti casi non c'e' famiglia al di la delle apparenze

in tanti casi non c'e' neanche una "casa"....

e come dico alle aziende sappiate che questi non sono stupidi..parlano di voi...i faccioni felici delle pubblicità nei gionali quotidiani del giorno del "recruit" non bastano piu'....

magari anche non mettere in mezzo ad una strada i loro "amici" da un giorno all'altro aiuta nel trovare "risorse"....
 
Io credo che l'Italia possa risollevarsi, ma non sarà facile o immediato.
Ma bisogna ritornare a lavorare seriamente, senza guardare unicamente ai profitti, ma per la passione nel proprio lavoro e la soddisfazione di aver lavorato bene, il guadagno sarà poi una conseguenza.
E non mi riferisco solo ai grandi industriali, ma soprattutto alla classe politica, e addirittura anche al semplice operaio, che esegue bene la propria mansione, e per arrivare a questo punto la nostra società dell'apparenza necessita di una crisi ancora più profonda.
Sembra molto retorico, ma io la penso così.
Negli ultimi anni si è assistito almeno qua da noi e vi chiedo conferme ad una progressiva "impiegatizzazione" nelle aziende dalle più piccole alle più grandi.

Se una volta un'azienda di qualsivoglia natura aveva 30 dipendenti venticinque erano operai e cinque impiegati, oggi curiosamente cresce la forza impiegatizia con una limitazione o una stasi della forza lavoro in essere.
 
Si tende, quando si parla di giovani, di generalizzare. Ovvio che saltano all'occhio quelli che hanno meno o sono viziati, ma ci sono anche quelli che non sputano sul lavoro. Io ho due figlie (29 e 35) tutte e due lavorano e anche i rispettivi compagno e marito. La maggiore ha anche due figli (5 e 1). Poi mi capita di parlare con un amico che ha una trafileria e quando cerca di assumere e gli dice che potrebbe capitare di fare degli straordinari questi gli rispondono che devono finire entro le 17.30 perché devono andare a fare l'aperitivo con gli amici. Alyra cosa che noto è che manca l'amore per il proprio lavoro. Non dico che ci si deve dannare ma un po' di passione ci deve essere. Forse sarò vecchio ma quando lavoravo ho sempre cercato di fare bene il mio lavoro
 
Si tende, quando si parla di giovani, di generalizzare. Ovvio che saltano all'occhio quelli che hanno meno o sono viziati, ma ci sono anche quelli che non sputano sul lavoro. Io ho due figlie (29 e 35) tutte e due lavorano e anche i rispettivi compagno e marito. La maggiore ha anche due figli (5 e 1). Poi mi capita di parlare con un amico che ha una trafileria e quando cerca di assumere e gli dice che potrebbe capitare di fare degli straordinari questi gli rispondono che devono finire entro le 17.30 perché devono andare a fare l'aperitivo con gli amici. Alyra cosa che noto è che manca l'amore per il proprio lavoro. Non dico che ci si deve dannare ma un po' di passione ci deve essere. Forse sarò vecchio ma quando lavoravo ho sempre cercato di fare bene il mio lavoro

E' la differenza fondamentale fra le generazioni.
Certo anche oggi ci sono molti ragazzi assennati che si danno da fare, ma 30 anni fa, come dicevo sopra, il ragazzo medio era più appassionato e riconoscente di avere un buon lavoro che gli permetteva di "sistemarsi".
Sai che mi sono sentito dire?
"Passo la vita in questo capannone e ricco non ci diventerò mai"
E altre espressioni dello stesso tenore.

Molti non si rendono conto dei propri limiti e di quanto portano realmente con il loro lavoro all'azienda.
E' proprio questo atteggiamento ad avermi fatto odiare i social e al non averne, creano una realtà distorta basata sul bisogno di essere invidiati.
 
E' la differenza fondamentale fra le generazioni.
Certo anche oggi ci sono molti ragazzi assennati che si danno da fare, ma 30 anni fa, come dicevo sopra, il ragazzo medio era più appassionato e riconoscente di avere un buon lavoro che gli permetteva di "sistemarsi".
Sai che mi sono sentito dire?
"Passo la vita in questo capannone e ricco non ci diventerò mai"
E altre espressioni dello stesso tenore.

Molti non si rendono conto dei propri limiti e di quanto portano realmente con il loro lavoro all'azienda.
E' proprio questo atteggiamento ad avermi fatto odiare i social e al non averne, creano una realtà distorta basata sul bisogno di essere invidiati.
Però c'è anche un contraltare quanti ragazzi giovani oggi hanno un lavoro che gli consente di sistemarsi? Poi ci sono eccezioni.....
 
Però c'è anche un contraltare quanti ragazzi giovani oggi hanno un lavoro che gli consente di sistemarsi? Poi ci sono eccezioni.....
Diciamo che una volta era più facile realizzarsi, c'erano meno problemi. Qui da me bastava avere un piccolo spazio e in due ti aprivi delle attività. Ricordo che il mio ex capo dove lavoravo nei giocattoli mi diceva che quando aveva iniziato un attimo che aveva preso il posto e comprato gli scaffali gli restava poco o niente. Grazie a ditte che gli hanno fatto credito ha iniziato. Era un ingrosso di giocattoli. Vorrei vedere ora che ti fa credito quasi sulla parola. Parlo inizio anni '80. Io ho lavorato lì 11 anni e mi sembrava di essere in famiglia
 
Però c'è anche un contraltare quanti ragazzi giovani oggi hanno un lavoro che gli consente di sistemarsi? Poi ci sono eccezioni.....
Per arrivare a guadagnare cifre decenti c'è bisogno di "saper fare".
Un ragazzo che sa fare l'idraulico o l'elettricista riesce a sistemarsi e anche bene.
Invece vedo molti che passano da un lavoro all'altro non imparandone nessuno.
Senza contare quei lavori generici, dove quasi non serve formazione, tipo camerieri o baristi nei weekend.
Tutto tempo perso nella crescita professionale, che allontana il momento dello stipendio "serio".

Certo ci sono casi e casi, il mio commercialista ha un ragazzo oltre la trentina che lavora là da una decina d'anni e ormai gestisce praticamente da solo le ragazze che ci lavorano.
Parliamo di uno studio importante, dirige 6-7 persone, il proprietario sta spesso in giro ed io parlo con questo ragazzo principalmente, ed ho saputo che prende 1200 euro al mese.
Ecco quello è altrettanto vergognoso.
 
Io credo che l'Italia possa risollevarsi, ma non sarà facile o immediato.
Ma bisogna ritornare a lavorare seriamente, senza guardare unicamente ai profitti, ma per la passione nel proprio lavoro e la soddisfazione di aver lavorato bene, il guadagno sarà poi una conseguenza.
E non mi riferisco solo ai grandi industriali, ma soprattutto alla classe politica, e addirittura anche al semplice operaio, che esegue bene la propria mansione, e per arrivare a questo punto la nostra società dell'apparenza necessita di una crisi ancora più profonda.
Sembra molto retorico, ma io la penso così.
Si ma se l'operaio viene malpagato con contratti a termine, è precario...capisci che il meccanismo si inceppa
 
Si ma se l'operaio viene malpagato con contratti a termine, è precario...capisci che il meccanismo si inceppa
Il meccanismo si è già "inceppato" forse al contrario....una volta che il determinato non c'era si assumeva e basta, si poteva non superare la prova, evento raro, poi ognuno arrivava dove arrivava, e magari qualcuno che non sarebbe arrivato mai era comunque nel gruppo....

Poi l'inverso, sfruttando anche le varie crisi le società interinali e compagnia briscola....
 
Io credo che l'Italia possa risollevarsi, ma non sarà facile o immediato.
Ma bisogna ritornare a lavorare seriamente, senza guardare unicamente ai profitti, ma per la passione nel proprio lavoro e la soddisfazione di aver lavorato bene, il guadagno sarà poi una conseguenza.
E non mi riferisco solo ai grandi industriali, ma soprattutto alla classe politica, e addirittura anche al semplice operaio, che esegue bene la propria mansione, e per arrivare a questo punto la nostra società dell'apparenza necessita di una crisi ancora più profonda.
Sembra molto retorico, ma io la penso così.
io sono mediamente una persona molto ottimista ma credo che faremo fatica a risollevarci solo con le nostre forze. Oramai il treno è passato e siamo sempre più in ritardo nei settori tecnologici.
La nostra unica speranza è rimanere a traino delle maggiori aziende tedesche e francesi come Tier 1 o Tier 2 cosa che di fatto facciamo quasi esclusivamente da qualche anno a questa parte
 
io sono mediamente una persona molto ottimista ma credo che faremo fatica a risollevarci solo con le nostre forze. Oramai il treno è passato e siamo sempre più in ritardo nei settori tecnologici.
La nostra unica speranza è rimanere a traino delle maggiori aziende tedesche e francesi come Tier 1 o Tier 2 cosa che di fatto facciamo quasi esclusivamente da qualche anno a questa parte
Rimanere allacciato e dipendente da altre realtà non è mai un bene perché sei alla mercé degli altri.
Per carità, conscio della realtà italiana, capisco che nel breve possiamo ben poco.
Ma non dimentichiamo i tempi passati (nemmeno tanto) quando l'Italia era la seconda potenza industriale europea e nel bene o nel male adesso, siamo comunque la terza con la dipartita del Regno Unito dall'UE.
Il rallentamento del PIL italiano, in particolare di quello del nord Italia (vedasi articolo in cui si diceva che la Lombardia non è più la locomotiva italiana) lo si deve anche al rallentamento dell'industria metalmeccanica tedesca, essendo per le ns. aziende uno dei principali mercati di esportazione, se non il primo a livello europeo.
 
Negli ultimi anni si è assistito almeno qua da noi e vi chiedo conferme ad una progressiva "impiegatizzazione" nelle aziende dalle più piccole alle più grandi.

Se una volta un'azienda di qualsivoglia natura aveva 30 dipendenti venticinque erano operai e cinque impiegati, oggi curiosamente cresce la forza impiegatizia con una limitazione o una stasi della forza lavoro in essere.
Automazione in officina o laboratorio, ampiamento degli orizzonti commerciali. Normale, anche in H sempre più amministrativi e dirigenti, per assumere una persona, ci sono interi uffici interesati per pratiche, contratto, autorizzazioni, trattamento economico, etc...
 
Sono stato in una piccola azienda, ho trattato col titolare, mi dice va bene, facciamo così, per questo ti contatta mia sorella, la distinta comunicala a Mauro, mio nipote ti fa le pratiche, per la consegna ci pensa Loris, Mattia comunica il tutto a Laura in magazzino e Andrea mette tutto da parte... gli ho chiesto... ma quanti siete??? Mi ha risposto, contando sulle dita, mia sorella, mio nipote, il mio socio, tiziocaioesempronio... ed infine... io, siamo 9... mi spiego? Non mi ha risposto 9, un numero, mi ha elencato 9 nomi e gradi di affinità, il suo per ultimo... non sono un numero, sono persone...
Gli ho chiesto dove comprare prelibatezze locali... mi ha indicato uno spaccio paradisiaco dove fa bei cesti per clienti importanti e fornitori ed altri bellissimi per i dipendenti... ho detto tutto!
 
io sono mediamente una persona molto ottimista ma credo che faremo fatica a risollevarci solo con le nostre forze. Oramai il treno è passato e siamo sempre più in ritardo nei settori tecnologici.
La nostra unica speranza è rimanere a traino delle maggiori aziende tedesche e francesi come Tier 1 o Tier 2 cosa che di fatto facciamo quasi esclusivamente da qualche anno a questa parte
Puoi permetterti, ancora, il lusso di essere ottimista perché vivi in una realtà di assoluta eccellenza mondiale, mi si passi il termine, la Brembo o la Ferrari del settore. Come Brembo e Ferrari, resterete in vetta sinché farete innovazione e miglioramento partendo da una posizione di assoluta preminenza. Fa male pensare che altre eccellenti realtà italiane, di spicco mondiale, siano emigrate, svendute o del tutto chiuse. Perse per sempre. Fine. Stop.
 
Back
Alto