"La nuova generazione è alle porte, ma la terza serie resterà a listino fino a fine anno e può rappresentare un affare. Offre consumi contenuti e prestazioni proporzionate alla potenza."
"Se la C3 è la Citroën più venduta di sempre, ci sarà un motivo.
Abbandonate le forme curvilinee delle prime due generazioni (2002 e 2009), questa
del 2016 si presentava subito come una
vettura più concreta e di sostanza, declinando in una taglia inferiore e in maniera
più sobria gli stilemi che aveva portato al
debutto la C4 Cactus. E facendosi immediatamente riconoscere come una tipica Citroën per versatilità e facilità d'utilizzo, che
sono poi le doti principali a cui dovrebbe
ambire una compatta due volumi.
la C3 attuale rimarrà comunque a listino fino a fine anno: con la denominazione Origin per distinguerla dalla nuova e la sola
motorizzazione a benzina aspirata da 83
cavalli (guidabile
anche dai neopatentati). Previsti tre
allestimenti: You,
Plus e Max, a partire
da 18.350 euro.
Anche meno con le
offerte della Casa,
che al momento in
cui scriviamo prevedono una entry
level a 13.850 euro
o, in alternativa, un
finanziamento con
un anticipo di 3.425
euro, 35 rate mensili da 69 e un saldo
di 10.174.
La C3 Origin è pressoché identica a
quella del debutto di otto anni fa, tolto
qualche dettaglio sul frontale e sulle fiancate. La mascherina è sottolineata da un
bordo cromato che ora scende ad abbracciare i gruppi ottici principali, mentre prima
restava alto e circondava le sole luci diurne
e gli indicatori di direzione. Sui lati, invece,
gli airbump (cuscinetti pensati per assorbire gli urti) passano da cinque a tre, finendo
per assumere una forma allungata piuttosto che quadrangolare. Le differenze si
esauriscono qui, se si esclude qualche alleggerimento delle dotazioni.
GRANDE DOVE SERVE
Al di là di questi dettagli estetici, la C3
conferma i suoi quattro metri scarsi d'ingombro in lunghezza (3.996 millimetri, per
l'esattezza), a cui fa riscontro uno spazio interno più che accettabile per la categoria,
cosa che vale tanto per l'abitacolo, quanto
per il bagagliaio. Per quest'ultimo, semmai,
si potrebbe desiderare una soglia di carico
un po' più bassa da terra (77 centimetri) e
un piano regolabile
su varie altezze, ma
il volume nel complesso è adeguato:
il Centro prove ha
rilevato 261 litri.
Quanto alla visibilità, la posizione di
guida è rialzata, ma
i montanti spessi
c re a n o a n g o l i
bui non proprio trascurabili. La plancia
è ancora gradevole
e moderna nel design, specie a partire dall'allestimento
Plus, che offre, oltre al climatizzatore automatico monozona, il display centrale da 7
pollici. A dominare sono in larga parte i materiali rigidi, ma l'assemblaggio è abbastanza curato. Al di là della scarsa gradevolezza
al tatto, nel tempo (e con il passare dei chilometri) le parti più "frequentate", come
le razze del volante e la zona attorno alla
maniglia apriporta, tendono a rovinarsi. Lo
stesso vale per i vani portaoggetti che, privi
di tappetini gommati, finiscono per rigarsi
sul fondo (oltre a infastidire con il rumore di
ciò che si muove al loro interno). Non sembrano invece accusare cedimenti dell'imbottitura i sedili, neanche dopo percorrenze superiori a 100 mila chilometri, e pure il cielo
del padiglione mantiene l'originale consistenza. Scomparendo l'opzione del tetto vetrato, aumenta anche lo spazio utile in altezza, specie per chi siede dietro. Rimane, invece, la possibilità della verniciatura del tetto
a contrasto, opzione che giova alle linee movimentate della C3, specialmente se abbinata ai rivestimenti interni di tessuto bicolore Brumeo (450 euro): a pagamento (300
euro) sulle You e Plus, di serie sulla Max.
ONESTA LAVORATRICE
Dal punto di vista delle prestazioni, la Citroën cerca di mettere a buon frutto gli 83
CV di cui è capace il suo tre cilindri, espressi
peraltro a quasi 6.000 giri e accompagnati
da una non certo strabiliante coppia di 110
Nm a quota 3.000. I tempi non sono da record, né potrebbero esserlo: lo 0-100 si risolve in 13,3 secondi, uno in più ne richiede
la ripresa da 70 a 100 km/h in quinta marcia. In compenso, la francese si accontenta
di poco al distributore, dal momento che riesce a percorrere 15,4 km/litro: difficile pretendere di più da un 1.2 aspirato senza alcun tipo d'ibridizzazione, neppure mild.
Casomai, a destare qualche preoccupazione è la cinghia di distribuzione in bagno
d'olio, che sgretolandosi va a intasare il pescante della pompa dell'olio, compromettendo la lubrificazione, con intuibili conseguenze per l'integrità del motore. È bene
precisare che i casi riscontrati riguardano
per lo più le versioni sovralimentate (da 110
e 130 cavalli) del tre cilindri a iniezione diretta, più soggette a trafilamenti di carburante attraverso le fasce elastiche. Comunque, osservando le
nuove prescrizioni del costruttore sui tagliandi e sugli oli da impiegare, la questione appare alquanto ridimensionata. Dal canto nostro ci sentiamo di consigliare, una volta raggiunti chilometraggi superiori a 50 mila chilometri, un controllo della cinghia, che può essere fatto con un apposito attrezzo attraverso il tappo di rabbocco dell'olio e senza smontare nulla; se
fosse già troppo deteriorata, si vedrebbe
anche a occhio nudo. Abbiamo avuto pure
qualche lamentela a proposito della manovrabilità del cambio, che sulle prime C3 tendeva a impuntarsi. Ora non è più così, anche
se in alternativa al cinque marce manuale
sarebbe stato meglio poter contare su un
automatico, non disponibile sulla C3 Origin
(né lo è mai stato, in abbinamento a questa
motorizzazione).
TRADIZIONE DI FAMIGLIA
Quando si dice Citroën è implicito che si
stia parlando di auto comode. Sono un vago
ricordo i tempi della DS (lontana anche per
categoria) o della più popolare e coerente
2CV, ma la C3 conserva nel suo Dna sospensioni in grado di filtrare qualunque ostacolo
(eccetto le sconnessioni secche per chi sta
seduto dietro), senza trasmettere scossoni
all'abitacolo. In ricordo dell'antenata "pop"
sono rimasti pure un rollio abbastanza marcato in curva e un certo beccheggio in frenata, cosa peraltro prevedibile, visto lo schema di sospensioni piuttosto semplice:
MacPherson davanti e ruote interconnesse
dietro. Quanto al confort acustico, si mantiene buono fino a 100 km/h, per poi decrescere in modo abbastanza netto all'approssimarsi dei limiti autostradali. L'impianto frenante, infine, è esente da fatica e gli spazi di
arresto sono contenuti, tranne che sui fondi
ad aderenza bassa e non uniforme
PLANCIA
Rispetto ai modelli
più moderni, al display
manca qualche
pollice. Per il resto,
l'interfaccia con il
guidatore è gradevole
Motore
• Anteriore trasversale
• L3 benzina
• Cilindrata 1.199 cm3
• Potenza max 61 kW
(83 CV) a 5.750 giri/min
• Coppia max 110 Nm
a 3.000 giri/min
Trasmissione
• Trazione anteriore
• Cambio manuale
a 5 marce
Pneumatici
• Michelin Primacy 4
205/55R16 86H
Dimensioni e massa
• Passo 254 cm
• Lunghezza 400 cm
Larghezza 175 cm
Altezza 149 cm
• Massa 1.055 kg"
(Fonte Quattroruote)
"Se la C3 è la Citroën più venduta di sempre, ci sarà un motivo.
Abbandonate le forme curvilinee delle prime due generazioni (2002 e 2009), questa
del 2016 si presentava subito come una
vettura più concreta e di sostanza, declinando in una taglia inferiore e in maniera
più sobria gli stilemi che aveva portato al
debutto la C4 Cactus. E facendosi immediatamente riconoscere come una tipica Citroën per versatilità e facilità d'utilizzo, che
sono poi le doti principali a cui dovrebbe
ambire una compatta due volumi.
la C3 attuale rimarrà comunque a listino fino a fine anno: con la denominazione Origin per distinguerla dalla nuova e la sola
motorizzazione a benzina aspirata da 83
cavalli (guidabile
anche dai neopatentati). Previsti tre
allestimenti: You,
Plus e Max, a partire
da 18.350 euro.
Anche meno con le
offerte della Casa,
che al momento in
cui scriviamo prevedono una entry
level a 13.850 euro
o, in alternativa, un
finanziamento con
un anticipo di 3.425
euro, 35 rate mensili da 69 e un saldo
di 10.174.
La C3 Origin è pressoché identica a
quella del debutto di otto anni fa, tolto
qualche dettaglio sul frontale e sulle fiancate. La mascherina è sottolineata da un
bordo cromato che ora scende ad abbracciare i gruppi ottici principali, mentre prima
restava alto e circondava le sole luci diurne
e gli indicatori di direzione. Sui lati, invece,
gli airbump (cuscinetti pensati per assorbire gli urti) passano da cinque a tre, finendo
per assumere una forma allungata piuttosto che quadrangolare. Le differenze si
esauriscono qui, se si esclude qualche alleggerimento delle dotazioni.
GRANDE DOVE SERVE
Al di là di questi dettagli estetici, la C3
conferma i suoi quattro metri scarsi d'ingombro in lunghezza (3.996 millimetri, per
l'esattezza), a cui fa riscontro uno spazio interno più che accettabile per la categoria,
cosa che vale tanto per l'abitacolo, quanto
per il bagagliaio. Per quest'ultimo, semmai,
si potrebbe desiderare una soglia di carico
un po' più bassa da terra (77 centimetri) e
un piano regolabile
su varie altezze, ma
il volume nel complesso è adeguato:
il Centro prove ha
rilevato 261 litri.
Quanto alla visibilità, la posizione di
guida è rialzata, ma
i montanti spessi
c re a n o a n g o l i
bui non proprio trascurabili. La plancia
è ancora gradevole
e moderna nel design, specie a partire dall'allestimento
Plus, che offre, oltre al climatizzatore automatico monozona, il display centrale da 7
pollici. A dominare sono in larga parte i materiali rigidi, ma l'assemblaggio è abbastanza curato. Al di là della scarsa gradevolezza
al tatto, nel tempo (e con il passare dei chilometri) le parti più "frequentate", come
le razze del volante e la zona attorno alla
maniglia apriporta, tendono a rovinarsi. Lo
stesso vale per i vani portaoggetti che, privi
di tappetini gommati, finiscono per rigarsi
sul fondo (oltre a infastidire con il rumore di
ciò che si muove al loro interno). Non sembrano invece accusare cedimenti dell'imbottitura i sedili, neanche dopo percorrenze superiori a 100 mila chilometri, e pure il cielo
del padiglione mantiene l'originale consistenza. Scomparendo l'opzione del tetto vetrato, aumenta anche lo spazio utile in altezza, specie per chi siede dietro. Rimane, invece, la possibilità della verniciatura del tetto
a contrasto, opzione che giova alle linee movimentate della C3, specialmente se abbinata ai rivestimenti interni di tessuto bicolore Brumeo (450 euro): a pagamento (300
euro) sulle You e Plus, di serie sulla Max.
ONESTA LAVORATRICE
Dal punto di vista delle prestazioni, la Citroën cerca di mettere a buon frutto gli 83
CV di cui è capace il suo tre cilindri, espressi
peraltro a quasi 6.000 giri e accompagnati
da una non certo strabiliante coppia di 110
Nm a quota 3.000. I tempi non sono da record, né potrebbero esserlo: lo 0-100 si risolve in 13,3 secondi, uno in più ne richiede
la ripresa da 70 a 100 km/h in quinta marcia. In compenso, la francese si accontenta
di poco al distributore, dal momento che riesce a percorrere 15,4 km/litro: difficile pretendere di più da un 1.2 aspirato senza alcun tipo d'ibridizzazione, neppure mild.
Casomai, a destare qualche preoccupazione è la cinghia di distribuzione in bagno
d'olio, che sgretolandosi va a intasare il pescante della pompa dell'olio, compromettendo la lubrificazione, con intuibili conseguenze per l'integrità del motore. È bene
precisare che i casi riscontrati riguardano
per lo più le versioni sovralimentate (da 110
e 130 cavalli) del tre cilindri a iniezione diretta, più soggette a trafilamenti di carburante attraverso le fasce elastiche. Comunque, osservando le
nuove prescrizioni del costruttore sui tagliandi e sugli oli da impiegare, la questione appare alquanto ridimensionata. Dal canto nostro ci sentiamo di consigliare, una volta raggiunti chilometraggi superiori a 50 mila chilometri, un controllo della cinghia, che può essere fatto con un apposito attrezzo attraverso il tappo di rabbocco dell'olio e senza smontare nulla; se
fosse già troppo deteriorata, si vedrebbe
anche a occhio nudo. Abbiamo avuto pure
qualche lamentela a proposito della manovrabilità del cambio, che sulle prime C3 tendeva a impuntarsi. Ora non è più così, anche
se in alternativa al cinque marce manuale
sarebbe stato meglio poter contare su un
automatico, non disponibile sulla C3 Origin
(né lo è mai stato, in abbinamento a questa
motorizzazione).
TRADIZIONE DI FAMIGLIA
Quando si dice Citroën è implicito che si
stia parlando di auto comode. Sono un vago
ricordo i tempi della DS (lontana anche per
categoria) o della più popolare e coerente
2CV, ma la C3 conserva nel suo Dna sospensioni in grado di filtrare qualunque ostacolo
(eccetto le sconnessioni secche per chi sta
seduto dietro), senza trasmettere scossoni
all'abitacolo. In ricordo dell'antenata "pop"
sono rimasti pure un rollio abbastanza marcato in curva e un certo beccheggio in frenata, cosa peraltro prevedibile, visto lo schema di sospensioni piuttosto semplice:
MacPherson davanti e ruote interconnesse
dietro. Quanto al confort acustico, si mantiene buono fino a 100 km/h, per poi decrescere in modo abbastanza netto all'approssimarsi dei limiti autostradali. L'impianto frenante, infine, è esente da fatica e gli spazi di
arresto sono contenuti, tranne che sui fondi
ad aderenza bassa e non uniforme
PLANCIA
Rispetto ai modelli
più moderni, al display
manca qualche
pollice. Per il resto,
l'interfaccia con il
guidatore è gradevole
Motore
• Anteriore trasversale
• L3 benzina
• Cilindrata 1.199 cm3
• Potenza max 61 kW
(83 CV) a 5.750 giri/min
• Coppia max 110 Nm
a 3.000 giri/min
Trasmissione
• Trazione anteriore
• Cambio manuale
a 5 marce
Pneumatici
• Michelin Primacy 4
205/55R16 86H
Dimensioni e massa
• Passo 254 cm
• Lunghezza 400 cm
Larghezza 175 cm
Altezza 149 cm
• Massa 1.055 kg"
(Fonte Quattroruote)