Vedo che non sono solo io a ribadire sempre la sua opinione.
Leggendo, mi ritorna in mente il 2012, anno in cui sua maestà Mercedes chiede a Renault la base meccanica su cui la stessa fa, fra le altre, la Dacia Sandero che aveva uno street price attorno ai 10.000 euro. Sua maestà la prende e ci fa la Classe A che vende a 40.000; non gli cambia nulla, se sollevi il coperchio del motore vedi pure la cinghia di distribuzione con la losanga.
Risultato: applausi a scena aperta, nessuna sega mentale sulla verità esiziale di una Mercedes, centinaia di migliaia di Sandero con la stella vendute a felicissimi proprietari.
Anno 2024: la francese Stellantis, proprietaria del marchio Alfa Romeo, decide di prendere la base meccanica della sua 2008 e fa un'auto che si chiama Alfa Romeo Junior.
La reazione è tale da far impallidire Sofocle e le sue più famose tragedie: scritti come Antigone e Edipo Re, al confronto, sembrano dei film con Checco Zalone.
Si organizzano veglie di preghiera, alcuni si organizzano come i forconi, altri si immolano come monaci tibetani cospargendosi di super 100 ottani e dandosi fuoco, altri si fanno crocifiggere ad un transaxle di Alfetta originale (pare che, se toccato, faccia ringiovanire).
Fra pochissimo la tempesta in un bicchiere d'acqua si calmerà e tutti noi scopriremo che questa Junior, alla fine, non avrà fatto alcun male, come la Classe A. Al meglio, le vendite subiranno un bell'incremento percentuale pur rimanendo i numeri assoluti trascurabili. Altrimenti, Alfa continuerà nella sua mediocrità ma Stellantis avrà perso pochi soldi. Auto, come la Classe A, dimenticabile e fatta solo per fare cassa qui e adesso, in quel mercato delle vacche che è l'automobile; quindi le categorie morali non le si applicano.