<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il liceo classico serve ancora a qualcosa? | Page 14 | Il Forum di Quattroruote

Il liceo classico serve ancora a qualcosa?

Ah mi stavo scordando l'informatica.
In 5 anni di liceo mai visto l'interno della famigerata aula computer.
Lavagna e gessetti erano gli strumenti tecnologici più avanzati che il corpo docente ha usato per forgiare le nostre menti.


A prescindere....
Dal lato tecnologico
Ma per quanti anni si farebbe....

??
 
Ah mi stavo scordando l'informatica.
In 5 anni di liceo mai visto l'interno della famigerata aula computer.
Lavagna e gessetti erano gli strumenti tecnologici più avanzati che il corpo docente ha usato per forgiare le nostre menti.

Secondo me l'imformatica non è materia che si presta allo studio scolastico, per certi aspetti neanche quello universitario, è preferibile avere ottime basi di altre discipline, sia scientifiche che umanistiche, che permettano poi lo sviluppo di una carriera nel settore.
 
Secondo me l'imformatica non è materia che si presta allo studio scolastico, per certi aspetti neanche quello universitario, è preferibile avere ottime basi di altre discipline, sia scientifiche che umanistiche, che permettano poi lo sviluppo di una carriera nel settore.

Però se puoi diplomarti senza nemmeno aver mai acceso un computer e la maggior parte degli annunci per lavori impiegatizi recitano "requisito fondamentale ottima conoscenza del pacchetto office" o roba simile viene da se che non prevedere nemmeno una minima infarinatura nel percorso di studi è un grosso limite.

A prescindere....
Dal lato tecnologico
Ma per quanti anni si farebbe....

??

Diplomato nel 2006.
 
Della mia classe di liceo scientifico, di quelli di cui sono certo, siamo uscitI:
3 Ing, 3 fisici, 2 architette, una matematica, almeno 2 economisti, ed altri che non ricordo ora.
E con il senno di poi, non è stato un gran liceo scientifico ...
 
Dipende anche di cosa intendete per informatica. Io mi sto riferendo a sviluppatori di software, amministratori di Database e cose simili, usare Excel o word per me sono altre cose, non riesco a farle entrare in competenze informatiche, o meglio, sono competenze utili ma in altri profili professionali al di fuori dell'informatica
 
Ho 4, fra amici e ex compagni, oggi notai

Figli di
Una commessa
Una negoziante
Un primario medico
Un direttore di Banca

Incredibile no
( Nessun figlio d' arte )
??

Sono stati molto bravi.
Se siano casi eccezionali non lo so.
Penso comunque che in tutte le professioni ma a maggior ragione quelle che richiedono tanti anni di studio e la preparazione di concorsi pubblici avere un genitore o un nonno del mestiere sia un grosso aiuto.
Tanti anni fa i miei genitori chiesero un consiglio al padre di un compagno di scuola,noto avvocato,e lui in modo anche piuttosto antipatico e borioso disse loro di sconsigliarmi l'avvocatura come possibile carriera perchè a quanto pare a Novara di avvocati ce n'erano già troppi.
Suo figlio (un somaro di prima categoria bocciato più di una volta) fa l'avvocato nello studio del padre...
 
Però se puoi diplomarti senza nemmeno aver mai acceso un computer e la maggior parte degli annunci per lavori impiegatizi recitano "requisito fondamentale ottima conoscenza del pacchetto office" o roba simile viene da se che non prevedere nemmeno una minima infarinatura nel percorso di studi è un grosso limite.



Diplomato nel 2006.

Ho risposto dopo perche avevo poi immaginato il dubbio, se si richiede di conoscere il pacchetto office credo che si tratti di figure professionali al di fuori del mondo informatico, ma sono competenze che si possono acquisire in maniera autonoma, con un mese ed un manuale si ha una conoscenza del pacchetto più che esaustiva per qualsiasi lavoro
 
Sono stati molto bravi.
Se siano casi eccezionali non lo so.
Penso comunque che in tutte le professioni ma a maggior ragione quelle che richiedono tanti anni di studio e la preparazione di concorsi pubblici avere un genitore o un nonno del mestiere sia un grosso aiuto.
Tanti anni fa i miei genitori chiesero un consiglio al padre di un compagno di scuola,noto avvocato,e lui in modo anche piuttosto antipatico e borioso disse loro di sconsigliarmi l'avvocatura come possibile carriera perchè a quanto pare a Novara di avvocati ce n'erano già troppi.
Suo figlio (un somaro di prima categoria bocciato più di una volta) fa l'avvocato nello studio del padre...


Qui e' successo l' incontrario....
Il figlio del Primario fece 2 anni di Medicina....
Dopo di che passo' a Giurisprudenza
 
Purtroppo il limite da noi è a mio avviso invece proprio quello che ritiene la formazione scolastica, universitaria compresa, il temine di tutto, mentre per tante professioni è solo un primo stadio, probabilmente quello in cui si gettano le fondamenta, mentre poi lo stesso percorso professionale richiede un continuo studio e aggiornamento delle conoscenze
 
ma sono competenze che si possono acquisire in maniera autonoma,

Certo.
Come la conoscenza dell'inglese che spesso nei diplomandi è molto scarsa e invece è molto richiesta dalle aziende.
Nel mio caso come ho scritto ho una buona conoscenza dell'inglese più perchè mi piace guardare i film in lingua originale che per merito di 8 anni di lezioni tra scuole medie e superiori.
All'università gli altri erano messi molto peggio di me.
Ma allora questo discorso conferma che chi esce da un liceo saprà tradurre abbastanza bene dal latino ma di competenze che lo qualificano per svolgere un lavoro praticamente non ne ha.
Invece chi esce da un istituto tecnico magari non sa nulla di filosofia ma ha delle competenze,che andranno certamente ampliate,che gli permettono subito di ritagliarsi un posto nel mondo del lavoro.

A me spiace dirlo però ribadisco che se tornassi indietro non rifarei il liceo.
 
Purtroppo il limite da noi è a mio avviso invece proprio quello che ritiene la formazione scolastica, universitaria compresa, il temine di tutto, mentre per tante professioni è solo un primo stadio, probabilmente quello in cui si gettano le fondamenta, mentre poi lo stesso percorso professionale richiede un continuo studio e aggiornamento delle conoscenze

Che ci si debba formare anche dopo il termine del percorso di studi è sacrosanto.
Che il percorso di studi non formi un gran che e che le persone debbano colmare le lacune per conto proprio è per certi versi tragico secondo me.
 
Certamente, all'epoca Olivetti non era seconda ad IBM, scommetto che, con l'ing. Adriano vivo, il giovane Bill Gates non sarebbe stato accolto sprezzantemente, il DOS sarebbe stato patrimonio di Ivrea, e l'architettura X86, che è ancora alla base dei PC e WS, sarebbe made in Italy. Ma per i nostri connazionali resta relegato alle macchine da scrivere... tristezza e sconforto...
Come non dimenticare la Olivetti Programma 101 il PRIMO PERSONAL COMPUTER (scusate le maiuscole, ma quando ci vuole ci vuole), quella dell' ing.Perotto: si inventarono tutto nei primi anni 60: hardware, software, memorie, storage di massa dei dati.
Se la politica dell' epoca, miope e prezzolata (da una parte che dall'altra) avesse sostenuto lo sviluppo dell' azienda di Ivrea, sarebbe esistita una via tutta Italiana allo sviluppo dell' informatica per tutti, in anticipo di 10 anni su quella americana.
Come per la tecnologia nucleare civile, negli anni cinquanta-sessanta la nostra era concorrenziale (se non superiore) come know how a quella statunitense.
 
Certo.
Come la conoscenza dell'inglese che spesso nei diplomandi è molto scarsa e invece è molto richiesta dalle aziende.
Nel mio caso come ho scritto ho una buona conoscenza dell'inglese più perchè mi piace guardare i film in lingua originale che per merito di 8 anni di lezioni tra scuole medie e superiori.
All'università gli altri erano messi molto peggio di me.
Ma allora questo discorso conferma che chi esce da un liceo saprà tradurre abbastanza bene dal latino ma di competenze che lo qualificano per svolgere un lavoro praticamente non ne ha.
Invece chi esce da un istituto tecnico magari non sa nulla di filosofia ma ha delle competenze,che andranno certamente ampliate,che gli permettono subito di ritagliarsi un posto nel mondo del lavoro.

A me spiace dirlo però ribadisco che se tornassi indietro non rifarei il liceo.

Ma dipende sempre che percorsi professionale hai in testa, per il mio il liceo scientifico è stato probabilmente utile perché mi ha dato quelle fondamenta che mi hanno aiutato, sospetto che con un percorso tecnico invece avrei avuto più problemi, per un altro percorso professionale invece sarebbe stato valido il contrario.
 
Come non dimenticare la Olivetti Programma 101 il PRIMO PERSONAL COMPUTER (scusate le maiuscole, ma quando ci vuole ci vuole), quella dell' ing.Perotto: si inventarono tutto nei primi anni 60: hardware, software, memorie, storage di massa dei dati.
Se la politica dell' epoca, miope e prezzolata (da una parte che dall'altra) avesse sostenuto lo sviluppo dell' azienda di Ivrea, sarebbe esistita una via tutta Italiana allo sviluppo dell' informatica per tutti, in
anticipo di 10 anni su quella americana.
Come per la tecnologia nucleare civile, negli anni cinquanta-sessanta
la nostra era concorrenziale (se non superiore) come know how a quella statunitense.

E della chimica....
Della FIAT n. 1 in Europa
Noooo
??
Che bei ricordi....
 
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