<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Parigi, nuovo exploit dei green da salotto: passa il referendum anti-SUV | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

Parigi, nuovo exploit dei green da salotto: passa il referendum anti-SUV

Il marito di una ragazza che conosco porta avanti l'azienda agricola di famiglia.
A parte il fatto che tante volte esce di casa prima che la moglie si svegli e torna a casa tardi la sera lei vorrebbe che valesse la pena di fare un sacrificio così grande.
Ma per ampliare l'attività ci vorrebbero un sacco di soldi per acquistare nuovi terreni,assumere del personale,macchinari etc.
E non è che le banche ti aspettino proprio a braccia aperte.
Se poi le cose vanno male perdi anche quello che è già tuo.
Io invidio chi se la sente di mettersi sulle spalle un sacco di debiti per crescere e fare il bene del paese ma non me la sento di biasimare chi invece non se la sente di rischiare.
A parole è facile,chi auspica la crescita ha solo da mettersi in proprio e realizzarla con le sue mani rischiando del proprio.
 
Tornando in topic:
https://www.quattroruote.it/news/cr...a_milano_i_verdi_vogliono_imitare_parigi.html

Questo credo sia il passaggio più significativo, che mi fa davvero assimilare tutta questa categoria di persone, inclusi gli ambientalisti e la da loro continuamente citata "comunità scientifica", che spesso a mio avviso si appoggia a studi autoreferenziali e sedicenti "organi indipendenti", ai c.d. terrapiattisti...

"Il gruppo dei Verdi ha elaborato un suo “teorema”, liberamente ispirato a un report della Transport & Environment, associazione ambientalista spesso in contrasto con le Case automobilistiche: “Negli ultimi anni la larghezza dei veicoli è aumentata con un ritmo medio di un centimetro ogni due anni, raggiungendo la media di 180 cm”, vi si può leggere. “Si tratta di dimensioni esagerate per gli spostamenti nelle città”, spiegano i Verdi milanesi, “che aumentano i rischi per la salute dei cittadini (poiché) all’aumentare di altezza e larghezza, crescono gli incidenti a causa di angoli ciechi e maggiore ingombro”. Prego? Esiste, documentata da studi autorevoli e dati numerici, una correlazione diretta tra dimensioni del veicolo e numero di sinistri? Può essere e magari noi ce la siamo persa. Ma detta così, non ce ne vogliano Gorini e Cucchiara, somiglia tanto alla teoria delle scie chimiche.

E qui invece la parte che esprime (il grassetto è mio) in pieno il pensiero che più mi rispecchia, cioè la netta separazione dei mezzi e delle persone dalle automobili, tramite percorsi sicuri.

"La prosecuzione del ragionamento di Gorini fa emergere quella che appare la vera motivazione di fondo: la concorrenza tra diversi mezzi di mobilità per l’uso dello spazio stradale. Dice il capogruppo: “Questo (le dimensioni dell’auto, ndr) inasprisce il conflitto per lo spazio in strada tra auto e altri utenti”. Problema reale, certo. Soprattutto se pensi che la soluzione sia di buttare tutti nella stessa arena - auto, furgoni, moto, biciclette, monopattini… - senza riguardo al tipo di strada. La mobilità urbana è un tema complesso, che richiede interventi specifici nelle diverse situazioni, le quali possono prevedere talvolta la coabitazione di mezzi differenti, altre volte una separazione dei flussi.
 
urca...hai idea i costi di una simile procedura? E lo spieghi tu agli svizzeri che vivono a referendum che devono rifare tutto? Se si è informati e non si vota significa che non si ha un'opinione sul tema o non la si vuole esprimere, per me è invece ridicolo invalidare un referendum se non raggiunge il quorum, dando di fatto solo un'arma in più a chi non vuole cambiare le cose...
per pura cronaca, in Svizzera il quorum non esiste e qualsiasi legge è assoggettabile a referendum.
Non solo, alcune lo sono per obbligo.
in media vota meno del 50%, salvo lamentarsi dopo ... come con la tassa di circolazione in salsa ticinese che ha portato a tre tassazioni diverse nel giro di tre anni.

In ogni caso il perché ed il percome è sempre spiegato in dettaglio con apposito fascicoletto consegnato con ampio anticipo a ciascun elettore.
Che poi uno capisca cosa è meglio fare è un altro paio di maniche.
Può appunto scegliere di non scegliere o di allinearsi a quello che consigliano governo e parlamento.
O piuttosto di fare il bastian contrario ;)
 
L' ortofrutta e' il settore merceologico che consente
( per la GDO )
a " coprire " i pochi ricavi degli altri settori....
Dove la concorrenza e' spietata....
Altro che ortofrutta....
Giorni fa ho comprato cipolle
( buone tra l' altro ),
made in Austria a 1,50 al kilo....
( Tosano....Quello che regala la roba: benza compresa )
Nostrane, a meno di 1,99, a FE, i maleodoranti ortaggi, non si trovano.

i Galli vogliono bastonare i SUV (e gli pseudo SUV, tra i quali rientrerebbe anche una berlinetta come AR Giulia trazione integrale, che "sfora" il peso del 1600 chili), ma dubito che i coltivatori/trattoristi se la passino meglio dei SUV. Oggi ho pagato le cipolle bianche (made in Italy) 2 euro/chilo presso un supermercato. Dubito che il produttore spunti più del 10% di quel prezzo. Unica consolazione: ne ho preso mezzo chilo, avrei speso di più di gasolio ad andare in campagna (oltre al fatto che il produttore non mi vende 500 grammi di cipolle...)
 
i Galli vogliono bastonare i SUV (e gli pseudo SUV, tra i quali rientrerebbe anche una berlinetta come AR Giulia trazione integrale, che "sfora" il peso del 1600 chili), ma dubito che i coltivatori/trattoristi se la passino meglio dei SUV. Oggi ho pagato le cipolle bianche (made in Italy) 2 euro/chilo presso un supermercato. Dubito che il produttore spunti più del 10% di quel prezzo. Unica consolazione: ne ho preso mezzo chilo, avrei speso di più di gasolio ad andare in campagna (oltre al fatto che il produttore non mi vende 500 grammi di cipolle...)
Un mio amico e collega dice sempre che se davvero un chilo di mele valesse 3 euro, i frutteti sarebbero recintati col filo spinato e sorvegliati da guardie armate con rottweiler al guinzaglio....
 
Un mio amico e collega dice sempre che se davvero un chilo di mele valesse 3 euro, i frutteti sarebbero recintati col filo spinato e sorvegliati da guardie armate con rottweiler al guinzaglio....

E invece dei trattori col rimorchio attaccato carichi di cassette e il contadino in canottiera al volante ci sarebbero i furgoni portavalori e i vigilantes col giubbotto antiproiettile e fare la spola tra i campi e le aziende agricole.
 
Ultimamente i tg stanno facendo dei paragoni che onestamente mi sembrano fuorvianti.
Parlano dei rincari tra quello che va in tasca al produttore agricolo e i prezzi finali al supermercato.
E ci sta.
Ma finchè si parla di prodotti non lavorati.
Cioè i pomodori che vengono venduti sfusi al supermercato sono gli stessi che la gdo acquista dal produttore,magari li confezionano e vanno conservati ma sono quelli.
Ma spesso fanno il paragone tra il prezzo del grano e quello del pane.
Che ci azzecca?
Che il pane costi tanto è vero ma comunque è un prodotto finito,per giunta cotto e che non si conserva a lungo.
Mentre la farina o il grano sono prodotti grezzi che diventeranno pane assieme ad altri ingredienti dopo essere stati sottoposti a lavorazione e cottura con tutto quello che ne consegue.

Una volta si diceva che i prodotti costavano tanto perchè c'erano tanti passaggi di mano e ognuno,giustamente,ci doveva guadagnare.
Ma penso che ormai i passaggi siano stati ridotti.
Prima si comprava dal fruttivendolo quello che il fruttivendolo comprava dal suo fornitore che a sua volta comprava dal grossista ai mercati generali etc etc.
Oggi la gdo compra direttamente dai produttori,non dico che ci sia un solo passaggio di mano ma comunque sembra evidente che tra le parti in gioco la gdo abbia un tale potere contrattuale da obbligare la controparte a farle il prezzo che preferisce se non vuole che vada a comprare altrove.
 
L' arma in mano alla GDO è quella che ho citato qualche post addietro: i frutti maturano tutti insieme e non si possono conservare semplicemente in un capannone, per cui si devono "lavorare" subito. E questo comporta locali e impianti che l'azienda agricola non può avere. Tutto qui.
 
per le mele, l'agricoltore (o meglio, il melacoltore) da cui mi rifornisco qua vicino a me ha prezzi per la prima scelta dai 0,9€ a 1,4€ in base alla varietà della mela. La seconda scelta sempre 0,5€, comunque buone non marce, giusto con qualche segnetto o di calibro piccolo
 
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