<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv | Page 45 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv

Decisamente più azzeccato come nome, visto che Brennero suonava quasi minaccioso e pure troppo serioso; Alfa Milano sembra anche maggiormente ben augurante, identificandosi con una città capitale europea del mondo del lavoro e dell'industria...
Speriamo mostrino quanto prima il vero aspetto definitivo; lì si gioca tutto, non basta un nome, per quanto iconico e, secondo me, centrato!
Saluti
 
Per quanto riguarda l'aspetto, quello ipotizzato ad oggi deriva da un'immagine sfuggita della strumentazione, in cui é ritratta l'auto, giusto? O è pure questo un trucchetto del marketing?
 
Ciao a tutti.

La chiave Alfa Romeo, immessa oggi in un motore di ricerca, restituisce la notizia, che il BSuv non italiano per ingegnerizzazione, produzione, per scelta autolesionistica di marketing si chiamerà MILANO, invece che Brennero.

Una pessima notizia, perché il Marchio MILANO, che a tutti gli Alfisti ricorda l'ultima vera Alfa Romeo, la ultra rimpianta Alfa 75, domani sarà su una vettura, che non è ingegnerizzata, motorizzata, disegnata e prodotta in Italia.

Un vero è proprio auto goal!!!!

Si, perché, non solo la vettura, da denominarsi in questo modo, non è un'Alfa Romeo, ma non ha nulla di Italiano:

non il telaio, di origine PSA;

non il motore;

non il design, e quello della MILANO del 1985 era dell'arch. Ermanno Cressoni;

non lo stabilimento in cui sarà prodotta.

Risultato?

Non solo la vettura, che circola in rete, da quanto è sfuggita la grafica del quadro strumenti digitale, non esalta:

- il frontale non è per nulla Alfa Romeo,
- lo scudetto, come appare, è poca, pochissima cosa;
- il dorsale con quei baffetti in stile Fiat Tipo su design Peugeot 2008 è di scarsissimo appeal,

ma si otterrà anche, che il marchio MILANO, invece di essere associato all'Alfa 75,ultima vera ALFA ROMEO, sarà associato a qualcosa, che con l'Italia non ha nessun legame e per di più non sembra rispettarne neanche la rinomanza per cura dello stile.

Quindi, quando fra 10 o 20 anni si parlerà di Alfa Romeo MILANO, quel marchio, invece di essere associato all'Ultima vera Alfa Romeo, quell'Alfa 75, che apparteneva alla tradizione della casa, che ha permesso al marchio di sopravvivere alle tempeste degli ultimi 37 anni (1986 - 2023), sarà associato ad un Bsuv, che nulla innova dell'esistente in nessun modo, perché nasce su piattaforma non italiana, con motore non italiano, stile non italiano, luogo di produzione idem e che nessuno mai collezionerà, come oggi si fa invece per la MILANO l'ultima vera Alfa Romeo.

Babbo Natale, fa un regalo a noi alfisti e fa si che il B Suv con queste caratteristiche si chiami Brennero, cosicché oltreoceano ed in tutti il mondo automotive quando si pronuncerà la parola Milano, oltre al Duomo, al Teatro alla Scala ed al Canto Lirico, il ricordo vada ad una berlina di segmento D di metà anni 80 voluta e pensata da uomini, che, pur nella crisi economica dell'azienda di quegli anni, seppero tirare fuori dalla tradizione di prestigio della stessa una vettura, che gli alfisti della trazione posteriore e del transaxle rimpiangono e collezionano e non un veicolo, che con questa tradizione non ha alcun legame e che quella tradizione cestina in tutto e per tutto e che nessuno mai si sognerebbe di mettere nella propria collezione ALFA ROMEO accanto alla MILANO originale.

Se ci porti questo dono, il 2023 non sarà stato quell'anno difficile, che tutti riconoscono, almeno in tutto e per tutto, fermo restando che ha portato una serie di guai, che noi che scriviamo di queste cose possiamo ritenerci fortunatissimi, per il solo fatto di poterne scrivere.
 
Ultima modifica:
Ciao a tutti.

La chiave Alfa Romeo, immessa oggi in un motore di ricerca, restituisce la notizia, che il BSuv non italiano per ingegnerizzazione, produzione, per scelta autolesionistica di marketing si chiamerà MILANO, invece che Brennero.

Una pessima notizia, perché il Marchio MILANO, che a tutti gli Alfisti ricorda l'ultima vera Alfa Romeo, la ultra rimpianta Alfa 75, domani sarà su una vettura, che non è ingegnerizzata, motorizzata, disegnata e prodotta in Italia.

Un vero è proprio auto goal!!!!

Si, perché, non solo la vettura, da denominarsi in questo modo, non è un'Alfa Romeo, ma non ha nulla di Italiano:

non il telaio, di origine PSA;

non il motore;

non il design, e quello della MILANO del 1985 era dell'arch. Ermanno Cressoni;

non lo stabilimento in cui sarà prodotta.

Risultato?

Non solo la vettura, che circola in rete, da quanto è sfuggita la grafica del quadro strumenti digitale, non esalta:

- il frontale non è per nulla Alfa Romeo,
- lo scudetto, come appare, è poca, pochissima cosa;
- il dorsale con quei baffetti in stile Fiat Tipo su design Peugeot 2008 è di scarsissimo appeal,

ma si otterrà anche, che il marchio MILANO, invece di essere associato all'Alfa 75,ultima vera ALFA ROMEO, sarà associato a qualcosa, che con l'Italia non ha nessun legame e per di più non sembra rispettarne neanche la rinomanza per cura dello stile.

Quindi, quando fra 10 o 20 anni si parlerà di Alfa Romeo MILANO, quel marchio, invece di essere associato all'Ultima vera Alfa Romeo, quell'Alfa 75, che apparteneva alla tradizione della casa, che ha permesso al marchio di sopravvivere alle tempeste degli ultimi 37 anni (1986 - 2023), sarà associato ad un Bsuv, che nulla innova dell'esistente in nessun modo, perché nasce su piattaforma non italiana, con motore non italiano, stile non italiano, luogo di produzione idem e che nessuno mai collezionerà, come oggi si fa invece per la MILANO l'ultima vera Alfa Romeo.

Babbo Natale, fa un regalo a noi alfisti e fa si che il B Suv con queste caratteristiche si chiami Brennero, cosicché oltreoceano ed in tutti il mondo automotive quando si pronuncerà la parola Milano, oltre al Duomo, al Teatro alla Scala ed al Canto Lirico, il ricordo vada ad una berlina di segmento D di metà anni 80 voluta e pensata da uomini, che, pur nella crisi economica dell'azienda di quegli anni, seppero tirare fuori dalla tradizione di prestigio della stessa una vettura, che gli alfisti della trazione posteriore e del transaxle rimpiangono e collezionano e non un veicolo, che con questa tradizione non ha alcun legame e che quella tradizione cestina in tutto e per tutto e che nessuno mai si sognerebbe di mettere nella propria collezione ALFA ROMEO accanto alla MILANO originale.

Se ci porti questo dono, il 2023 non sarà stato quell'anno difficile, che tutti riconoscono, almeno in tutto e per tutto, fermo restando che ha portato una serie di guai, che noi che scriviamo di queste cose possiamo ritenerci fortunatissimi, per il solo fatto di poterne scrivere.
Bisogna essere onesti però. Il 95 % degli acquirenti di questa macchina non hanno idea che il nome Milano è riconducibile all'Alfa 75, anzi non sanno nemmeno cos' è una 75 o non gli interessa proprio. A me da appassionato come giustamente dici, dà fastidio che un auto Alfa, prodotta in Polonia si chiami Milano invece di Wlochy (o come si scrive in polacco, italia), ma effettivamente siamo rimasti una nicchia rumorosa ma che incide poco sulle vendite, almeno di una bsuv
 
Riguardo grecale elettrica ti invito per la terza volta a leggere questo articolo di quattroruote

https://www.quattroruote.it/news/nu...ni_motori_autonomia_batteria_prestazioni.html

dove dice chiaramente che la piattaforma Giorgio della grecale termica è la stessa della versione elettrica

.. altrimenti smettila con le chiacchiere !

E’ inutile Head, qui nessuno cambia idea, quindi rassegniamoci.
Io la penso come te, Quattroruote e altri: per me è un Giorgio con la parte centrale modificata e anteriore e posteriore uguali a Giulia e Stelvio, con “attaccate” identiche sospensioni.

Per altri (non solo Antonios ma anche quelli che hanno messo il like) quello della Grecale elettrica è un pianale nuovo, tutto ”Stellantis”, con le sospensioni dello Stelvio.

Chiudiamola qui e torniamo a parlare solo della prossima “Milano”, non più Brennero, e qui si vede il chiaro ma forse velleitario tentativo di conferire un'immagine di italianità a nuovi modelli segmento B che, in questo caso certamente, di italiano hanno poco (linea, interni e poco altro), e parliamo ovviamente del trio 600-Milano-Nuova Lancia Y.

Ciò non toglie che a me la 600 vista dal vivo (e provata) è piaciuta. Vedremo se mi piacerà anche la Milano…
 
Ultima modifica:
Ciao a tutti.

La chiave Alfa Romeo, immessa oggi in un motore di ricerca, restituisce la notizia, che il BSuv non italiano per ingegnerizzazione, produzione, per scelta autolesionistica di marketing si chiamerà MILANO, invece che Brennero.

Una pessima notizia, perché il Marchio MILANO, che a tutti gli Alfisti ricorda l'ultima vera Alfa Romeo, la ultra rimpianta Alfa 75, domani sarà su una vettura, che non è ingegnerizzata, motorizzata, disegnata e prodotta in Italia.

Un vero è proprio auto goal!!!!

Si, perché, non solo la vettura, da denominarsi in questo modo, non è un'Alfa Romeo, ma non ha nulla di Italiano:

non il telaio, di origine PSA;

non il motore;

non il design, e quello della MILANO del 1985 era dell'arch. Ermanno Cressoni;

non lo stabilimento in cui sarà prodotta.

Risultato?

Non solo la vettura, che circola in rete, da quanto è sfuggita la grafica del quadro strumenti digitale, non esalta:

- il frontale non è per nulla Alfa Romeo,
- lo scudetto, come appare, è poca, pochissima cosa;
- il dorsale con quei baffetti in stile Fiat Tipo su design Peugeot 2008 è di scarsissimo appeal,

ma si otterrà anche, che il marchio MILANO, invece di essere associato all'Alfa 75,ultima vera ALFA ROMEO, sarà associato a qualcosa, che con l'Italia non ha nessun legame e per di più non sembra rispettarne neanche la rinomanza per cura dello stile.

Quindi, quando fra 10 o 20 anni si parlerà di Alfa Romeo MILANO, quel marchio, invece di essere associato all'Ultima vera Alfa Romeo, quell'Alfa 75, che apparteneva alla tradizione della casa, che ha permesso al marchio di sopravvivere alle tempeste degli ultimi 37 anni (1986 - 2023), sarà associato ad un Bsuv, che nulla innova dell'esistente in nessun modo, perché nasce su piattaforma non italiana, con motore non italiano, stile non italiano, luogo di produzione idem e che nessuno mai collezionerà, come oggi si fa invece per la MILANO l'ultima vera Alfa Romeo.

Babbo Natale, fa un regalo a noi alfisti e fa si che il B Suv con queste caratteristiche si chiami Brennero, cosicché oltreoceano ed in tutti il mondo automotive quando si pronuncerà la parola Milano, oltre al Duomo, al Teatro alla Scala ed al Canto Lirico, il ricordo vada ad una berlina di segmento D di metà anni 80 voluta e pensata da uomini, che, pur nella crisi economica dell'azienda di quegli anni, seppero tirare fuori dalla tradizione di prestigio della stessa una vettura, che gli alfisti della trazione posteriore e del transaxle rimpiangono e collezionano e non un veicolo, che con questa tradizione non ha alcun legame e che quella tradizione cestina in tutto e per tutto e che nessuno mai si sognerebbe di mettere nella propria collezione ALFA ROMEO accanto alla MILANO originale.

Se ci porti questo dono, il 2023 non sarà stato quell'anno difficile, che tutti riconoscono, almeno in tutto e per tutto, fermo restando che ha portato una serie di guai, che noi che scriviamo di queste cose possiamo ritenerci fortunatissimi, per il solo fatto di poterne scrivere.

Ovviamente da stendere un velo pietoso, ma è questo che sanno fare questi ometti francesi.. Da ridere, insomma.

Comunque sia, decidiamo NOI, se i francesini non sono in grado di proporre ciò che piace al Signore, 10 frustate e via al lavoro, di nuovo! :emoji_grin:

:emoji_flag_it:
 
Primo spot (ad almeno 4 mesi dal lancio). Notare il primo commento (in inglese), che dice quanto segue (con già 66 like):
"We need a new hatchback NOT another SUV !!! Listen to your people/customers who support you years and years now dear Alfa Romeo !!!!"

 
L'articolo di Quattroruote sul nome definitivo.

Alfa Romeo Milano: B-Suv elettrica e ibrida, anticipazioni e uscita - Quattroruote.it
2023-Alfa-Romeo-Milano-001.jpg
 
Primo spot (ad almeno 4 mesi dal lancio). Notare il primo commento (in inglese), che dice quanto segue (con già 66 like):
"We need a new hatchback NOT another SUV !!! Listen to your people/customers who support you years and years now dear Alfa Romeo !!!!"

peccato che people/customers who support you years sono pochi che comprano, e più che a loro è necessario intercettare nuove fasce di pubblico.
Detto da uno che certo non ama i suv.
 
a me il nome Milano piace, magari in un futuro possono utilizzare pure "Arese" ma "Etna" è il mio preferito (magari una coupè)....col nome Brennero ci vedo un suv più grande della Stelvio, un suvvone bello grosso e pesante tipo Audi Q7
 
peccato che people/customers who support you years sono pochi che comprano, e più che a loro è necessario intercettare nuove fasce di pubblico.
Detto da uno che certo non ama i suv.

Si, forse hai ragione, però essendo una vettura del segmento B il bacino di potenziali acquirenti è abbastanza più alto rispetto a quello della Tonale.
Io penso che se piacerà esteticamente si venderà bene, se non piacerà si venderà poco. L'impatto estetico è importante.
 
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