<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La mia prima elettrica ID.3 | Page 139 | Il Forum di Quattroruote

La mia prima elettrica ID.3

Mi farei volentieri qualche km nel vicino Chianti sia con la Cayman di Mastertanto che con la JAG di Carloantonio, per dire.
Ma anche con la Mazda Mx-5 di un mio bis cugino (se solo riuscissi ad entrarci).


A fine settembre la porto ad Assisi, forse faccio anche una puntatina a Firenze ... se vuoi

Comunque vi sono parecchi altri bei ferri sul forum

:emoji_wink:
 
Scusate l'OT ma potremmo smetterla di far passare il messaggio che se uno non si aggrappa con le unghie e con i denti al passato,e quindi all'idea che l'auto è benzina e libertà e guai chi la tocca,allora significa che non ama viaggiare o che non ha passione per le auto?
E' un messaggio molto antipatico che viene fatto passare spesso.
Io non sono d'accordo.
Credo che passione e capacità di adattamento non siano inconciliabili e che rifiutare totalmente l'idea di poter apprezzare una vettura elettrica sia un segnale si di grande passione ma limitata,direi quasi integralista.
Le cose cambiano e ci si adatta,è così in tutti i settori.
I nostalgici della pellicola si sono adattati alla fotografia digitale (che però va detto rispetto all'auto elettrica ha portato dei vantaggi evidenti).
Poi chissà come andranno le cose,magari ci sarà un dietrofront.
Magari non dovremo comprare solo elettriche dal 2035 ma ne compreremo una e poi torneremo indietro,o riusciremo a non comprarne nessuna,magari a non metterci mai nemmeno una volta al volante di un'elettrica.
Mi tolgo anche un sassolino dalla scarpa dicendo che imho è facile vantarsi di avere una grande passione se si ha la fortuna di poter guidare vetture moderne o addirittura sportive,o anche vetture datate ma che danno soddisfazioni in un modo o nell'altro.
E magari di poterle guidare su belle strade e per diletto.
Imho ci sta benissimo che chi guida una vettura vecchia,piccola e scomoda,sempre la stessa da 20 anni sempre sulle stesse strade non abbia proprio l'entusiasmo che lo rende euforico quando si mette al volante.
Mentre chi ha una vettura da 50000 euro appena comprata come minimo non vedrà l'ora di guidare e farsi 300 km,ci mancherebbe che non fosse così.
Oggettivamente ci si diverte di più se si guida un mezzo prestante,comodo,appagante anche a livello estetico,se non ci si deve preoccupare di lasciare un quarto dello stipendio dal benzinaio etc etc.

Poi per carità è vero io faccio molti meno km di altri però di essere bollato per uno che non capisce la passione sarei anche un po' stufo.
Se poi la passione deve essere la scusa per dire io faccio tanti km e voglio farli tutti in una tirata in barba alle raccomandazioni e ai limiti beh allora quella passione li io non ce l'ho.
Io viaggio tranquillo e per varie ragioni non faccio viaggi lunghi,della velocità mi importa poco bado molto di più alla sicurezza.
Se dire che in presenza di alternative tipo l'alta velocità probabilmente le preferirei all'auto è una bestemmia allora vado di corsa a confessarmi.
Ma fate 500 km sulla mia auto invece che sulla vostra (quindi molto più lentamente e scomodamente) e poi ne riparliamo.
L'auto dei miei sogni è un cinquino da usare nel weekend tenendo medie mirabolanti tipo 30 km orari.
Non un suv o una berlina a gasolio con cui fare 1000 km tutti in una tirata toccando i 160 km orari.
L'idea di avere una vettura scattante e silenziosa anche se con dei limiti di autonomia a me non dispiace,l'idea di dover spendere 30000 euro o più per averla mi crea qualche problema invece.
Sarà diverso certamente,sarà peggio può darsi.
Ma forse anche la capacità di mettere in discussione le proprie abitudini e di immaginare un futuro diverso dal presente pur di continuare a guidare è una passione.
Sarà la passione degli scemi,di quelli che non capiscono o non sanno apprezzare le cose belle.
Fatto sta che oggi chi ha un'auto elettrica viene guardato quasi con supponenza e chi non esclude in maniera categorica l'idea di poterne apprezzare una e di potercisi adattare (non mi riferisco solo alle prestazioni ma intendo in generale) è uno che non capisce,che non ha vere esigenze etc etc.
Magari è così ma teniamo presente che la stragrande maggioranza degli automobilisti non rientra nella ristretta e selezionatissima cerchia degli appassionati.
E che quindi sarà la maggioranza,per quanto indegna e ottusa agli occhi di un appassionato,a determinare il successo o l'insuccesso dell'auto elettrica e a stabilire se il fatto di non poter più fare 1000 km in una tirata è importante o trascurabile.

Ribadisco quanto scritto alcuni post prima di quello quotato: l'autonomia non è un problema sostanziale, come detto più volte se non c'è alternativa in qualche modo ci si adatta. Io stesso la settimana scorsa ho fatto due viaggi che con una BEV mi avrebbero richiesto una ricarica intermedia ogni tratta che si sarebbero potuti risolvere senza grossi patemi, trattandosi di viaggi di piacere in cui programmare la sosta non sarebbe stato un dramma. Il problema, o meglio i problemi, sono diversi: primo, la forzatura dello stop alle ICE che indubbiamente metterà certe categorie di utenti in difficoltà di vario tipo, secondo e soprattutto (sempre IMHO), il tornaconto ambientale dell'operazione. Sono e resto convinto che il mare di soldi che costerà alla collettività questa operazione avrebbe avuto un'efficacia molto superiore se investito in altre direzioni. JM2C.
 
Enunciare un problema senza attivarsi per una soluzione, significa esserne parte.

Assolutamente no, se permetti. Io la soluzione l'ho proposta da un pezzo, lasciare che l'automotive segua la sua strada e concentrare gli investimenti sulla produzione di energia rinnovabile. Però, chi si deve «attivare» la pensa diversamente e io, più che fare il possibile per togliergli il potere di legiferare una volta ogni 5 anni, onestamente non posso fare.
 
Io permetto, ma a chi lo hai proposto?
All'universo mondo su queste pagine.... e poi, non sarebbe nemmeno il mio mestiere, ci sono parecchi «tecnici» che sulla transizione cosiddettamente green esprimono pubblicamente posizioni critiche. Se non vengono ascoltati i premi Nobel, i cesellatori della zolla non hanno molte chance......
 
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