agricolo
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Non è quello il problema, ci sono 27mila famiglie senza corrente....Per non parlare poi della rete di ricarica, in certi posti bisognerà fare piazzole sopraelevate....
Non è quello il problema, ci sono 27mila famiglie senza corrente....Per non parlare poi della rete di ricarica, in certi posti bisognerà fare piazzole sopraelevate....
Beh i serbatoi interrati per carburanti sono ormai tutti a doppia camera stagna, difficile entri acqua dall'esterno, e i bocchettoni carico e linee prelievo sono a tenuta. Ovviamente dal punto di vista operativo e funzionale in caso di allagamento la stazione non può erogare, ma problematiche di rischio ambientale non dovrebbero esserci con impianti in regola.Le stazioni di servizio attuali sono protette dagli allagamenti? Mi pare più semplice staccare la linea di alimentazione che non evitare lo sversamento di idrocarburi in caso di allagamento, e lo dico da profondamente scettico sull'elettrificazione di massa.
Alzare km di argini teoricamente funziona, ma si potrebbe iniziare intanto alla manutenzione di fossi e scoli, ripristinare le giuste quote dei fondi degli alvei, creare sistemi di scolmatura e invasi di laminazione in modo da rallentare il flusso delle acque meteoriche, soprattutto quelle provenienti da aree poco permeabili. Volendo le soluzioni ci sono e a quanto pare ci sono pure i soldi, ma bisogna sapere spenderli e avere la volontà di farlo, ma costruire un bacino di raccolta chissà dove non porta voti e consenso come una bella sistemazione urbana di una piazza, una bella pista ciclabile o altre amenità del genere.Occorre migliorare la prevenzione, ovunque.
Ormai si sa che in Italia è così: alternanza di siccità e piogge torrenziali, devastanti (tra l’altro ora prevedibili con qualche giorno di anticipo, come è avvenuto anche in Romagna in questa occasione).
Bisogna fare qualcosa e presto. Quanto meno alzare molti argini, se no ogni volta sono allagamenti.
Si passa da un estremo all'altro..., dall’1 ottobre 2022 fino ad oggi, il valore medio delle precipitazioni in Spagna è stato inferiore del 27,5% rispetto alla media di questo periodo, una realtà che ha avuto un impatto totale sul settore agricolo. Ma il Paese iberico non è l’unico: dopo un inverno particolarmente secco, anche la Francia corre ai ripari...
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha approvato un pacchetto di aiuti di oltre 2miliardi di euro, un maxi provvedimento che prevede varie misure, tra cui dissalatori, nuove condotte per le aree più colpite dalla crisi idrica e aiuti per gli agricoltori, per affrontare l’emergenza siccità.
Così, dopo aver dichiarato emergenza climatica ben tre anni fa, la Spagna si prepara ad affrontare un altro gravissimo aspetto di quella stessa emergenza: una crisi idrica senza precedenti che sta colpendo ora il 60% delle campagne, causando perdite irreversibili, con alcune regioni che hanno completamente perso la produzione di grano e orzo per quest’anno.
La Spagna è abituata ad affrontare periodi di siccità, ma a causa dei cambiamenti climatici l’impatto è ora maggiore. Per far fronte a questa situazione è necessaria una pianificazione e un’assistenza a breve termine, ha dichiarato la ministra per la Transizione ecologica, Teresa Ribera.
Alzare km di argini teoricamente funziona, ma si potrebbe iniziare intanto alla manutenzione di fossi e scoli, ripristinare le giuste quote dei fondi degli alvei, creare sistemi di scolmatura e invasi di laminazione in modo da rallentare il flusso delle acque meteoriche, soprattutto quelle provenienti da aree poco permeabili. Volendo le soluzioni ci sono e a quanto pare ci sono pure i soldi, ma bisogna sapere spenderli e avere la volontà di farlo, ma costruire un bacino di raccolta chissà dove non porta voti e consenso come una bella sistemazione urbana di una piazza, una bella pista ciclabile o altre amenità del genere.
... poi gli altri 6 mesi non arriva ...in 36 ore in Romagna sono cadute le piogge di 6 mesi
Divergent - 28 minuti fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa