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L'ntervista a Michela Murgia

Dipende.
Se uno scrive romanzi che non trattano argomenti politici e non fa anche l'opinionista in tv che differenza fa se sta da una parte o dall'altra?
Sto provando a fare mente locale sugli ultimi romanzi di scrittori italiani che ho letto.
Di un paio di autori non conosco nemmeno la faccia e non ho idea se siano politicamente schierati,mi sono piaciuti i loro romanzi e preferisco non sapere nulla delle loro idee politiche perchè preferisco che non ci siano simpatie o antipatie che influenzino il mio giudizio.
Purtroppo spesso mi sembra invece che i gusti siano quasi obbligatori.
Se stai da quella parte li ti deve piacere quel cantante e quello scrittore,mentre quell'altro ti deve fare schifo.
Quando capita di sentire una persona fortemente politicizzata che cita l'autore o l'artista che sta dichiaratamente dalla sua parte mi chiedo sempre se non lo faccia solo per partito preso e se abbia davvero letto e apprezzato il suo lavoro.
La letteratura è politica. Sempre. Anche quando si parla di amore, di fatto l'universo valoriale a cui possono o meno appartenere i protagonisti, di fatto sono politica. Il flusso di pensieri di un monologo è politica.

La Murgia nel suo libro di esordio Accabadora, racconta la storia di un'adozione. E' un libro denso di amore, ma è anche un manifesto politico.
 
La letteratura è politica. Sempre. Anche quando si parla di amore, di fatto l'universo valoriale a cui possono o meno appartenere i protagonisti, di fatto sono politica. Il flusso di pensieri di un monologo è politica.

La Murgia nel suo libro di esordio Accabadora, racconta la storia di un'adozione. E' un libro denso di amore, ma è anche un manifesto politico.

Mah non saprei.
Non sono un grande esperto però mi sembra di aver letto più di un libro dal quale non sono riuscito a dedurre l'appartenenza politica dell'autore,magari mi è sfuggita.
Quando non è esplicitata come potrebbe essere ad esempio per il maestro Camilleri,i cui personaggi esprimono apertamente la propria appartenenza,la politica potrebbe non centrare nulla con la storia.
L'anno scorso ho letto un bel romanzo di Carofiglio e non mi sembra di ricordare riferimenti espliciti alla politica,non ho idea se sia schierato e da che parte.

Poi ovviamente ci sono scrittori che attraverso le proprie storie mandano dei chiari messaggi politici,ma in quei casi si potrebbe quasi dire che si tratta di politici prestati alla letteratura,magari con ottimi risultati.

Quello che non mi piace è il fatto che molte persone scelgano di leggere o non leggere un libro in base all'appartenenza politica dello scrittore.
Io non ci credo che a tutti quelli che stanno da una parte piacciano i libri della Fallaci e gli facciano schifo invece quelli di un altro autore che magari li attirerebbe pure ma essendo un "nemico" non possono nemmeno provare a leggere un suo libro.
O che qualcun altro ritenga uno scrittore più bravo di quello che è senza farsi influenzare da affinità politico ideologiche.

Io preferisco ovviamente leggere un libro che manda messaggi politici che condivido piuttosto che uno che invoca la famiglia naturale o roba simile.
Mentirei se dicessi che l'affinità su tematiche importanti non mi influenza.
Però se posso preferisco non sapere per forza qual è il punto di vista politico di un artista e apprezzare,o non apprezzare,il suo lavoro.
Mi è capitato qualche volta che dei musicisti che mi piacevano siano stati "rovinati" da messaggi politici che non condividevo affatto e che onestamente avrei preferito non leggere.
 
Detto tutto questo, per uno scrittore che scrive delle cose, è inevitabile che alla fine leggendo non si capisca come la pensi.
Quello che c'è scritto qui sopra mi sfugge.

Quanto alla Murgia, mica è l'unica a pensarla in un certo modo, ma è estremamente aggressiva verso gli avversari e poco rispettosa delle idee diverse dalle sue : ovvio perciò che "a lei ne abbiano dette tante", chi è così aggressivo non può attendersi che di ricevere risposte altrettanto aggressive, lo sarei anch'io in un ipotetico dibattito con lei.
Tu stesso l'hai detto : è divisiva, è una che fomenta le liti piuttosto che la mediazione.

La chiudo qui altrimenti è un attimo scivolare subito nella politica esplicita, ma è anche vero che citare la Murgia (il cui "ultimo desiderio" prima di morire - le auguro che non vada così - è di genere espressamente politico) e pensare di non finire in politica.... beh, la vedo dura.
 
Mi è capitato qualche volta che dei musicisti che mi piacevano siano stati "rovinati" da messaggi politici che non condividevo affatto e che onestamente avrei preferito non leggere.
Anche a me, ma io preferisco separare gli ambiti. Ascolto musica se mi piace, leggo un libro se mi appassiona. Delle idee personali del cantante/scrittore mi frega il giusto, ossia nulla. I libri della Murgia non li leggo perché leggo altro genere, quindi come scrittrice non la posso valutare. Come personaggio da talk show, ho sempre cambiato canale dopo tre secondi dalla sua comparsa...
 
La letteratura è politica. Sempre. Anche quando si parla di amore, di fatto l'universo valoriale a cui possono o meno appartenere i protagonisti, di fatto sono politica. Il flusso di pensieri di un monologo è politica.
A leggere te, sembra tornato il '68..... io nel '68 ero troppo giovane per pensare alla politica, ma ho vissuto invece dall'interno gli anni successivi, i '70, in cui gli scontri politici erano ancora all'ordine del giorno, anche dentro le scuole. Non ho un gran bel ricordo di quelle cose, ma non dirò altro visto che qui non se ne deve parlare.

Comunque, anche se sul fatto del personale / politico anche negli scrittori una parte di vero c'è, non si può dire che "la letteratura è politica sempre" : i due romanzi (parlo di romanzi, certo, non saggistica e simili) che più mi son piaciuti, tra i non moltissimi che ho letto, sono "Scandalo al sole" e "Jurassic Park", e nessuno dei due ha una caratterizzazione politica precisa : casomai si percepisce la sensibilità degli autori verso i valori etici, non invece le loro idee politiche.
 
A leggere te, sembra tornato il '68..... io nel '68 ero troppo giovane per pensare alla politica, ma ho vissuto invece dall'interno gli anni successivi, i '70, in cui gli scontri politici erano ancora all'ordine del giorno, anche dentro le scuole. Non ho un gran bel ricordo di quelle cose, ma non dirò altro visto che qui non se ne deve parlare.

Comunque, anche se sul fatto del personale / politico anche negli scrittori una parte di vero c'è, non si può dire che "la letteratura è politica sempre" : i due romanzi (parlo di romanzi, certo, non saggistica e simili) che più mi son piaciuti, tra i non moltissimi che ho letto, sono "Scandalo al sole" e "Jurassic Park", e nessuno dei due ha una caratterizzazione politica precisa : casomai si percepisce la sensibilità degli autori verso i valori etici, non invece le loro idee politiche.
Di fatto stiamo dicendo la stessa cosa. Mettiamola così, politica nel senso più ampio del termine, non il mero essere di destra o di sinistra...
Pensa infatti a quanto dibattito viene scatenato sui temi etici e di quanto la politica si accapigli su di essi
 
Anche a me, ma io preferisco separare gli ambiti. Ascolto musica se mi piace, leggo un libro se mi appassiona. Delle idee personali del cantante/scrittore mi frega il giusto, ossia nulla. I libri della Murgia non li leggo perché leggo altro genere, quindi come scrittrice non la posso valutare. Come personaggio da talk show, ho sempre cambiato canale dopo tre secondi dalla sua comparsa...

Io in qualche caso ammetto che ho smesso di seguire un artista in seguito a dichiarazioni che secondo il mio personalissimo metro di giudizio erano quasi abominevoli.
Non si dovrebbe ma purtroppo il prodotto artistico (che sia un libro o una canzone) può andarci di mezzo se l'artista fuori dal suo ambito strettamente professionale ha idee che possono suscitare delle reazioni avverse.
 
Io in qualche caso ammetto che ho smesso di seguire un artista in seguito a dichiarazioni che secondo il mio personalissimo metro di giudizio erano quasi abominevoli.
Non si dovrebbe ma purtroppo il prodotto artistico (che sia un libro o una canzone) può andarci di mezzo se l'artista fuori dal suo ambito strettamente professionale ha idee che possono suscitare delle reazioni avverse.
E' umano e normale che chi è molto schierato risulti divisivo e quindi poco simpatico a chi la pensa diversamente, e la cosa non riguarda certo solo gli artisti.
Si può essere un artista "di tutti" anche senza rinunciare alle proprie idee, ad es. il grande Lucio Dalla, notoriamente di sinistra, non era però troppo polemico e/o offensivo verso gli altri e bene o male piaceva quasi a tutti.
 
un artista che non fa impegno giustamente non ha interesse a mostrare le sue inclinazioni politiche, non credo che uno come Cussler o Crichton avessero interesse a dimostrare da che parte stavano (che poi negli stati uniti è molto più aleatorio che da noi) , chi fa arte impegnata perchè invece non dovrebbe dimostrare le sue appartenenze e le sue idee? Sarebbe un assurdo che non le mostrasse , non farebbe il suo lavoro, poi mica necessariamente leggere un libro o ascoltare una canzone ci fa male anche se dice cose in cui non crediamo , come anche ascoltare un opinionista, la cosa importante almeno per me è che mi venga detto qualcosa di stimolante , se invece sono opinioni banali e qualunquistiche non ho interesse ad ascoltare neanche se rispecchiano i miei ideali.
 
questa settimana inizia la chemio
In bocca al lupo alla signora, i nuovi farmaci sono simultaneamente più efficaci e meno devastanti dei precedenti anche di soli pochi anni. Lo sto sperimentando da più di un anno, e ne avremo ancora per qualche mese, con mia moglie alla prova con la 3a neoplasia primitiva nel corso di 2 anni e½. Meno male che la ricerca progredisce di continuo e che in Italia ci sono centri di eccellenza tra i migliori a livello mondiale assolutamente gratuiti.
P. S. Ci sono continui miglioramenti non solo tra i chemioterapici, ma anche nelle tecniche chirurgiche e radioterapiche, oltre a tutta la filiera diagnostica basata su immagini, marcatori e genetica.
Sursum corda a tutti gli sventurati pazienti ed alle loro famiglie, che possano mettersi alle spalle una delle peggiori esperienze che si possano provare nella vita.
 
In bocca al lupo alla signora, i nuovi farmaci sono simultaneamente più efficaci e meno devastanti dei precedenti anche di soli pochi anni. Lo sto sperimentando da più di un anno, e ne avremo ancora per qualche mese, con mia moglie alla prova con la 3a neoplasia primitiva nel corso di 2 anni e½. Meno male che la ricerca progredisce di continuo e che in Italia ci sono centri di eccellenza tra i migliori a livello mondiale assolutamente gratuiti.
P. S. Ci sono continui miglioramenti non solo tra i chemioterapici, ma anche nelle tecniche chirurgiche e radioterapiche, oltre a tutta la filiera diagnostica basata su immagini, marcatori e genetica.
Sursum corda a tutti gli sventurati pazienti ed alle loro famiglie, che possano mettersi alle spalle una delle peggiori esperienze che si possano provare nella vita.

Un abbraccio all'amica della mamma

Grazie a entrambi.

Da quello che ho capito si tratta di una chemioterapia di media intensità che non dovrebbe dare nausea ma solo stanchezza,oltre purtroppo alla perdita dei capelli.

Ahimè la persona in questione ha scoperto con un certo ritardo di avere un tumore (tra il covid e un medico prossimo al pensionamento che non riteneva necessario indagare in seguito a dei valore alterati nella analisi del sangue).
Tra l'altro è una persona veramente carinissima,sempre gentile e sorridente.
Non che uno auguri a chi invece è antipatico o musone di avere un tumore.
Però a volte viene proprio da chiedersi come mai alcune persone debbano avere una serie di sfighe simili.

Ricambio gli auguri.
 
chi fa arte impegnata perchè invece non dovrebbe dimostrare le sue appartenenze e le sue idee? Sarebbe un assurdo che non le mostrasse

Forse è un ragionamento più da venditore che da artista (ma anche l'arte bisogna saperla vendere altrimenti si finisce per avere dei riconoscimenti solo da morti) però se io fossi uno scrittore o un musicista non vorrei rinunciare a metà del potenziale pubblico schierandomi perchè in qualche maniera sarebbe come dichiarare che la mia arte è rivolta a una parte e non all'altra.
Non so se negli altri paesi sia come da noi ma mi vengono in mente diversi esempi di artisti osannati da alcuni,anche per partito preso credo,e odiati da altri.
In un periodo storico come quello attuale imho è meglio essere meno divisivi possibile,che non vuol dire vergognarsi delle proprie idee ma magari non manifestarle col megafono dei social.

Il mio lavoro è quanto di più distante dall'arte ci possa essere però comunque tutti si rivolgono a un pubblico di committenti in un certo senso.
E io mi guardo bene dal fare discorsi politici coi clienti.
Prima di tutto perchè non mi riguarda quali siano le loro idee e poi perchè comunque potrebbero essere diverse dalle mie.
Cosa che a me sta benissimo ma a loro chi lo sa.
 
Forse è un ragionamento più da venditore che da artista (ma anche l'arte bisogna saperla vendere altrimenti si finisce per avere dei riconoscimenti solo da morti) però se io fossi uno scrittore o un musicista non vorrei rinunciare a metà del potenziale pubblico schierandomi perchè in qualche maniera sarebbe come dichiarare che la mia arte è rivolta a una parte e non all'altra.
Non so se negli altri paesi sia come da noi ma mi vengono in mente diversi esempi di artisti osannati da alcuni,anche per partito preso credo,e odiati da altri.
In un periodo storico come quello attuale imho è meglio essere meno divisivi possibile,che non vuol dire vergognarsi delle proprie idee ma magari non manifestarle col megafono dei social.

Il mio lavoro è quanto di più distante dall'arte ci possa essere però comunque tutti si rivolgono a un pubblico di committenti in un certo senso.
E io mi guardo bene dal fare discorsi politici coi clienti.
Prima di tutto perchè non mi riguarda quali siano le loro idee e poi perchè comunque potrebbero essere diverse dalle mie.
Cosa che a me sta benissimo ma a loro chi lo sa.

Però secondo me dipende che arte fai, se scrivi Recuperate il Titanic o Jurassic Park può sicuramente nascondere le tue opinioni se sei un Houellebecq per citarne uno é difficile fare la tua arte senza esporti.
Personalmente io preferisco sempre chi si schiera perche almeno si sa con chi si sta discutendo
 
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