La spinta verso l'elettrico è indubbiamente una scelta di Bruxelles, anche se non mi è del tutto chiaro il ruolo delle principali case automobilistiche. Che, immagino, avranno avuto modo di fare conoscere ai decisori pubblici la loro posizione.
Ad ogni modo, credo che le grandi compagnie tedesche non corrano seri rischi, nel senso che chi compra Mercedes continuerà a farlo anche in futuro, passando ovviamente ai prodotti full electric. Chi rischia seriamente è il marchio generalista, perché mettendo a listino veicoli di fascia alta, o comunque mediamente costosi, inevitabilmente sconterà la concorrenza cinese che può offrire prodotti di analoga qualità ma a costi più bassi
Il problema è la fascia medio bassa, ovvero auto elettriche sotto i 30k ora e in futuro ( si spera ) sotto i 20k, difficile competere con la manufatturiera Cinese per i motivi che tutti sappiamo, senza contare che la Cina da quel che leggo, si è accaparrata la produzione delle materie prime necessarie alle batterie ( che produce in casa ) in diversi paesi Africani.
In Europa nel frattempo, come dice anche Tavares, il potere d'acquisto è crollato, i tassi d'interesse per combattere ( inutilmente ) l'inflazione sono saliti e anche i paesi più ricchi cominciano a tirare la cinghia mentre il debito pubblico sale.
In questo contesto la transizione ecologica voluta ( forzatamente ) da Bruxelles diventa una palla di piombo al piede, di cui l'auto elettrica europea rischia di pagarne il dazio più pesante.
Se sul mercato arriveranno auto Cinesi a prezzo più basso e accessibile, succederà come per gli smartphone, la gente li comprerà perché non potrà scegliere altro visto che semplicemente altro non si potrà permettere.
Se metteranno i Dazi e quindi i prezzi delle auto Cinesi saliranno, ne venderanno meno sempre perché molti l'auto elettrica non se la potranno permettere.
Venderanno bene solo i marchi premium, come del resto sta avvenendo già oggi.
Come detto da molti qui sopra, si sono infilati in un ginepraio