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Incentivi Statali 2023

Ci sono delle regole e vanno seguite poi se qualcuno fa il furbo è un altro discorso.
ma le regole non indicano il prezzo di vendita.
quindi si incentiva qualcosa, che non ha un prezzo fisso.
e per chi vende, e' facile approfittarne.

ieri ti facevo il 10% di sconto, oggi hai l'incentivo, e il 10% di sconto non te lo applico piu'.
non e' difficile da immaginare come situazione.
e non e' manco possibile imporlo per legge, visto che, il prezzo di vendita, non lo fa lo stato, ma il concessionario.
 
ma le regole non indicano il prezzo di vendita.
quindi si incentiva qualcosa, che non ha un prezzo fisso.
e per chi vende, e' facile approfittarne.

ieri ti facevo il 10% di sconto, oggi hai l'incentivo, e il 10% di sconto non te lo applico piu'.
non e' difficile da immaginare come situazione.
e non e' manco possibile imporlo per legge, visto che, il prezzo di vendita, non lo fa lo stato, ma il concessionario.
Ma lo sconto è una cosa a parte, ci sono dei listini che non vengono fatti dei concessionari ma dal costruttore quindi se per esempio oggi la macchina costa 10 di listino, non è che appena arrivano gli incentivi magicamente diventa 12 questo sto dicendo.
 
Ma lo sconto è una cosa a parte, ci sono dei listini che non vengono fatti dei concessionari ma dal costruttore quindi se per esempio oggi la macchina costa 10 di listino, non è che appena arrivano gli incentivi magicamente diventa 12 questo sto dicendo.
no, ma lo sconto magicamente sparisce, e se lo intasca il concessionario.
il listini, in effetti.... aumentano un po' dopo.
si vede che le case, sono piu' lente dei concessionari :D

col risultato che poi hai il prezzo piu' alto, e niente sconto.
un affarone per i clienti
 
I sistemi per veicolare gli incentivi direttamente al cliente , evitando che vadano alle case automobilistiche ,ci sarebbero , basterebbe per esempio bonificare la quota stanziata alla persona , dietro presentazione del contratto di acquisto e dei documenti di immatricolazione della vettura .
Anche qui , tuttavia , ne beneficerebbero in pochi , i primi arrivati , a meno di non stanziare i soldi a posteriori : tot auto acquistate , tot milioni per gli incentivi. Ammesso che le leggi di bilancio lo consentano.

https://www.hdmotori.it/auto/articoli/n564828/incentivi-auto-moto-2023-come-funzionano/
 
per esempio bonificare la quota stanziata alla persona , dietro presentazione del contratto di acquisto e dei documenti di immatricolazione
Ed il conce, che lo sa, ti fa il prezzo, dicendoti che poi avrai indietro una certa somma e ne tiene conto nel preventivo. Stessa cosa successe con gli impianti a gas incentivati, tanto che dovettero introdurre prezzi calmierati. Secondo me gli incentivi non sono una soluzione se non per lanciare un nuovo mercato o tecnologia, ma nel tempo il mercato deve autosostenersi, senza doping.
 
Ed il conce, che lo sa, ti fa il prezzo, dicendoti che poi avrai indietro una certa somma e ne tiene conto nel preventivo. Stessa cosa successe con gli impianti a gas incentivati, tanto che dovettero introdurre prezzi calmierati. Secondo me gli incentivi non sono una soluzione se non per lanciare un nuovo mercato o tecnologia, ma nel tempo il mercato deve autosostenersi, senza doping.
Effettivamente , se il conce te vuò fregà trova -è il caso di dire :) - la strada .
Invece degli incentivi si potrebbe studiare un sistema di detrazione fiscale : compri un'auto nuova (più) ecologica , rottamandone una vecchia, allora puoi detrarre dalle tue imposte direttamente la somma prevista per l'incentivo , sia dal modello unico per gli autonomi , sia dalla busta paga per i dipendenti....Anche qui il venditore potrebbe negare o diminuire lo sconto , però il meccanismo perverso sarebbe meno immediato
 
Ad ogni modo gli incentivi dovrebbero diventare strutturali e non a tempo, o per esaurimento fondi, così hanno poco senso e scontentano solo un sacco di gente. Decidano loro per quali auto erogarli e in che misura e li rendano fissi. Non ci sono soldi? Allora andiamo avanti con questo metodo, che poco fa e poco risolve, dato che poi spesso nemmeno vengono sfruttati e il parco circolante non ringiovanisce (troppo) in ogni caso, in quanto si spingono le auto elettriche soprattutto, con un mercato e un Paese non ancora pronto per questa alimentazione, vedi ad es. i dati del 2022, https://unrae.it/files/07 Top 10 per alimentazione Dicembre 2022_63b311183e874.pdf dove appena gli incentivi sono diventati meno generosi, le vendite sono calate e non so fino a che punto sia per colpa della crisi dei microchip.
 
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Effettivamente , se il conce te vuò fregà
Non si tratta di fregare, il commerciante è lì per fare il massimo utile, legittimamente, ed avere il massimo margine possibile sul massimo numero di pezzi commerciabili è il suo scopo legittimo quanto confliggente con lo scopo del consumatore, che, beninteso, è spesso immaturo e disinformato e compra sull'onda emozionale dei "consigli per gli acquisti "...
 
appunto, mica perdono l'occasione di alzare il loro margine.
non che sia sbagliato, e' corretto ed anche ovvio che lo facciano.
proprio per questo, gli incentivi son sbagliati.
soprattutto ripetuti cosi' a lungo.
fatti 2 anni fa, quando non c'erano colonnine, e comprarsi l'auto a pile erano solo rogne, poteva aver senso, davi un colpetto al mercato e vedevi se poi girava da solo.
ma se devi farli tutti gli anni, vuol dire che qualcosa non funziona.
 
Non si tratta di fregare, il commerciante è lì per fare il massimo utile, legittimamente, ed avere il massimo margine possibile sul massimo numero di pezzi commerciabili è il suo scopo legittimo quanto confliggente con lo scopo del consumatore, che, beninteso, è spesso immaturo e disinformato e compra sull'onda emozionale dei "consigli per gli acquisti "...
Eggià , visto anche il romanesco maccaronico :) , il mio commento era ironico . Nel senso che se qualcuno vuole aggirare il significato degli incentivi , non c'è modo di renderli effettivi . Bisognerebbe trovare la maniera , come già scrivevo e come ha scritto Amicabile , di renderli meno effimeri "venghino , venghino , ma quando arrivi son già finiti..." , più strutturali , magari con l'istituto della detrazione fiscale ...
Nella mia esperienza comunque, i conce gli sconti che potevano fare , me li hanno sempre fatti e il rapporto è sempre stato corretto , da ambo le parti , perchè anche alcuni tipi di clienti che vogliono fare i furbini a tutti i costi...
 
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Chissà perchè, ma mi sovviene la scena di Pinocchio quando incontra il gatto & la volpe :emoji_relieved:

Di concerto a determinati "incentivi" confacenti (si dice) con le ultimissime normative in termini d'emissioni, ma che aiutano (anche) le Case costruttrici a testare al meglio nuovi modelli(!), nascono puntualmente considerevoli sconti su giacenze/invenduto; un invenduto che spesso rappresenta la massima espressione, in termini d'affidabilità d'insieme, dei modelli oggetto di rimpiazzo.

Forse o molto spesso ...la vera convenienza sta proprio su questi ultimi, senza dover obbligatoriamente funger da cavie per ciò che necessiterà di immancabili perfezionamenti "sul campo".
 
https://www.quattroruote.it/news/mercato/2023/01/02/mercato_auto_italia_dicembre_2022.html

Il commento dell'Unrae. Il presidente dell’associazione dei costruttori esteri, Michele Crisci, parla di "quadro tutt’altro che esaltante" e ribadisce le critiche a una Legge di Bilancio che non prevede "nulla di nuovo per un comparto che deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile. Chiediamo al governo una chiara indicazione per l’accoglimento delle nuove tecnologie e, intanto, il mantenimento e potenziamento degli incentivi all’acquisto per il rinnovo del parco circolante almeno fino al 2026 per privati e aziende, prevedendo l’eliminazione o quantomeno l’innalzamento delle soglie di prezzo. Altrettanto urgenti", aggiunge Crisci, "sono l’elaborazione di una politica infrastrutturale per ricarica elettrica e rifornimento di idrogeno e la revisione strutturale della fiscalità del settore, modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2 per le auto aziendali".
 
Ripartono i nuovi eco-incentivi 2023 per chi decide di acquistare auto elettriche o ibride ricaricabili anche senza rottamazione. Dal 10 gennaio i rivenditori possono caricare sulla piattaforma del MISE le pratiche di tutti gli acquisti, anche di quelli già effettuati a partire dal 1° gennaio. Sconti da 2 mila fino a 5 mila euro, che possono arrivare fino a 7.500 euro per chi ha un reddito familiare sotto i 30 mila euro annui. Da gennaio 2023 sono ripartiti gli incentivi per acquistare un'auto elettrica o ibrida ricaricabile (ma anche per alcuni modelli diesel, benzina Gpl e metano particolarmente bassi nei consumi). Ora per i concessionari è aperta anche la piattaforma del MISE dove possono caricare le pratiche di acquisto effettuate già a partire dal 1° gennaio. Come quello 2022, anche il nuovo ecobonus auto per il 2023 prevede uno sconto che varia da 2 a 7 mila e 500 euro in base al tipo di auto acquistata e, di conseguenza, alla quantità di emissioni di CO2 previste per ogni modello: minori sono le emissioni, più alto sarà lo sconto.

Già nel 2022 il Governo aveva innalzato gli importi fino a 7.500 euro, stabilendo un 50% di contributi aggiuntivi ma solo nel caso in cui l’acquirente abbia un reddito familiare annuo inferiore a 30 mila euro. L'incentivo massimo destinato alle famiglie con reddito basso può essere usufruito da un solo soggetto nello stesso nucleo familiare e si applica solo alle fasce di auto 0-20 gCO2/km e 21-60 gCO2/km.

Da quando e come si richiede
Le modalità di accesso all'incentivo sono le medesime del bonus dello scorso anno, ovvero uno sconto applicato direttamente dal concessionario in fase di acquisto. Sull'apposito sito del MISE Ecobonus, i venditori dal 10 gennaio possono fare richiesta degli incentivi, caricando i contratti d’acquisto e facendo i passaggi burocratici necessari. L'utente quindi non deve fare nulla: chiunque entri in un concessionario per comprare un’automobile che ha i requisiti necessari, può ottenere l’incentivo senza fare alcuna operazione sul portale. I fondi a disposizione per il 2023 sono 630 milioni di euro; quindi, come accaduto già per le precedenti tranche, l’iniziativa potrebbe terminare prima della fine dell'anno se i fondi stanziati dovessero terminare in anticipo. Sulla piattaforma online, infatti, si possono anche vedere in tempo reale i fondi residui ancora disponibili per usufruire delle agevolazioni.

Quali requisiti servono per avere il bonus
Come per il 2022, per poter beneficiare del nuovo bonus auto 2023 sono state previste 4 condizioni. Nello specifico:

la proprietà del veicolo acquistato (anche con finanziamento) deve essere mantenuta per almeno 12 mesi; a tal fine deve essere compilata una dichiarazione di presa d’atto del mantenimento della proprietà del veicolo acquistato almeno per 12 mesi. La dichiarazione è scaricabile qui e dovrà essere presentata al concessionario al momento dell’acquisto dell’automobile;
l'auto che si acquista deve avere un costo inferiore rispetto a quelli fissati per i bonus passati, che viene differenziato in base alle emissioni del veicolo nuovo (per le elettriche si scende da 50 a 35mila euro, per le ibride plug-in da 50 a 45mila euro, per le altre da 40 a 35mila euro);
viene riconosciuto un bonus del valore differente in base alle emissioni del veicolo nuovo acquistato.
non è necessario rottamare un veicolo vecchio, ma se si vuole ottenere un bonus più elevato è necessario che il veicolo da rottamare sia di classe inferiore a euro 5 (è scomparso il requisito dei 10 anni di anzianità del veicolo); per la terza fascia: bonus solo in caso di rottamazione (di veicoli di classe inferiore a euro 5), per la prima e seconda fascia: bonus più alto se si rottama, bonus più basso se non si rottama (sempre veicoli di classe inferiore a euro 5).
Quanto si ottiene in base alle fasce
Il decreto prevede tre livelli di emissione delle auto nuove che permettono l’accesso al bonus. Per ognuna è stato stabilito un limite massimo di spesa che non comprendere però l’iva del 22%, la messa in strada e l’Ipt. Inoltre, gli incentivi saranno maggiori per chi ha una vecchia auto da rottamare, ma solo se di classe Euro 0, 1, 2, 3 o 4. Considerando che l’Euro 5 è arrivato tra il 2009 (nuovi modelli) e il 2011 (modelli già a listino), vuol dire che in pratica non si ottiene alcun extra bonus rottamando auto che hanno meno di 11 anni. In particolare:

prima fascia, tra 0 e 20 grammi di CO2/km, il bonus sarà di 5.000 euro in caso di rottamazione e di 3.000 euro senza rottamazione, con un limite di spesa massimo di 35.000 euro (IVA esclusa);
seconda fascia, tra 21 e 60 grammi di CO2/km, il bonus sarà di 4.000 euro in caso di rottamazione e di 2.000 euro senza rottamazione, mentre la spesa massima sarà di 45.000 euro (IVA esclusa);
terza fascia, tra 61 e 135 grammi di CO2/km, il bonus sarà di 2.000 euro e sarà ottenibile solo in caso di rottamazione. Il tetto massimo di spesa sarà di 35.000 Euro.
Solo per le fasce 0-20 gCO2/km e 21-60 gCO2/km, gli incentivi sono aumentati del 50% in favore delle famiglie con un reddito inferiore a 30.000. Per esempio: per un veicolo di prima fascia sarà possibile avere un bonus di 7.500 euro in caso di rottamazione e di 3.000 euro senza rottamazione..

Di quali tipi di auto parliamo?
Se vogliamo fare degli esempi, nella prima fascia (0-20 CO2/Km di emissioni) ci sono sostanzialmente le auto elettriche; in realtà tutte le auto elettriche dichiarano 0 emissioni, quindi è difficile comprendere quali altre tipologie di auto possano rientrare in questa categoria, visto che nessuna ibrida plug-in (quelle meno inquinanti dopo le elettriche) riesce a stare sotto i 20 grammi di CO2/Km.

Nella seconda fascia (21-60 CO2/Km di emissioni) ci sono appunto le plug-in hybrid, ovvero quelle vetture con batterie ricaricabili anche dalle colonnine elettriche, in grado di percorrere decine di chilometri con il solo motore elettrico.

Infine, nella terza fascia (61-135 CO2/Km di emissioni) rientrano la maggior parte delle ibride non ricaricabili come le full hybrid (ma non tutte) e ci possono rientrare alcune auto tradizionali (diesel, benzina, GPL e metano).


Incentivi anche per le società di noleggio auto
I nuovi ecobonus spettano anche alle persone giuridiche che svolgono attività di noleggio auto con finalità commerciali, diverse dal car sharing, purché mantengano la proprietà dei veicoli almeno per 12 mesi e secondo la seguente ripartizione dei contributi:

fino a un massimo di 2.500 euro di contributi con rottamazione (1.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 35.000 euro;
fino a un massimo di 2.000 euro di contributi con rottamazione (1.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 45.000 euro. (Fonte Altroconsumo)
 
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Io penso che il limite di 30000 sul reddito sia troppo limitante per incentivare l'elettrico.
30000 lordi ( se sono lordi) vuol dire qualcosa come 1800 netti al mese.
Chi si può permettere una macchina da 35000? Secondo me uno che guadagna bene, più di 1800 al mese.
Questi incentivi, come gli altri hanno solo l'effetto di far lievitare in modo irreversibile i prezzi, in attesa dei prossimi
 
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