<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ISCHIA: Il 2009 non ci ha insegnato niente | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

ISCHIA: Il 2009 non ci ha insegnato niente

Leggevo proprio ora, che alcuni edifici erano stati "condonati" da poco.
Funziona così, invece di farli abbattere o meglio, bloccare prima che i lavori siano a buon punto, si condona.
E se qualcuno cerca di abbatterli, ci si sdraia davanti alle ruspe.
Poi si va a piangere in Tv.
 
Io mi sorprendo che vi sorprendete, sono anni che geologi e altri esperti sottolineano che in tutta Italia si è costruito in maniera indiscriminata lì dove non si doveva costruire, in più si sommano quelli che partendono dal cambiamento climatico sottolineano che gli abusi che prima comportavano un rischio 10 ora invece ne comportano un a 100 , ma tuttie queste categorie sono inascoltate o giudicate negativamente perché rappresentano il main stream ecco che il cittadino già di per se abbastanza indirizzato al proprio tornaconto si sente autorizzato a fregarsene.
 
Discorso che vale quanto il canto di un ubriaco alla prima della Scala, IMHO. Serve proprio l'ordinanza del sindaco? Posso capire che un professore di lettere non sia in grado di valutare l'idoneità di un terreno a costruirci sopra una casa, ma un architetto o un ingegnere edile che non si sia laureato col metodo Fedez & J-Ax ("...e compreremo un altro esame all'universitaaaa...."), dovrebbe saperlo che FORSE edificare su un fronte di frana, o sotto la bocca di un vulcano, o su una golena potrebbe non essere un'idea delle più furbe....

Quando vengono interessati i tecnici ...

... se avessi un euro per tutte le volte che mi hanno detto "il muratore mi ha detto che qua sopra possiamo farci altri 5 piani" ... va bhe non sarei ricco, ma qualche millino in più in banca l'avrei ...

:emoji_joy:
 
Tragedia immane (anzi mi sento un po' in colpa per la battuta precedente), dalla quale, purtroppo, non trarremo nessun insegnamento.

Il risanamento del territorio è di fatto impossibile a meno di iniziare a ragionare in scala decennale, e prevedendo l'impiego di risorse enormi (anzi di più).

Una cosa si potrebbe fare, e purtroppo non si fà, smetterla di violentare il territorio.
Un'altra cosa importante sarebbe programmare una linea di azione per la tutela del territorio, e mantenerla, senza deroghe per l'esistente e per altre "esigenze".
 
Ennesimo disastro Nazionale - Il secondo sull' isola
Menefreghismo / Rabbia / Rassegnazione
Casamicciola è costruita malissimo sulle pendici dell'Epomeo, bellissima ma inevitabilmente fragile ed esposta ai "capricci" metereologici...
Spero di avere torto : ma ho un certo pessimismo sulla soluzione di questi problemi, perlomeno in tempi che non siano generazioni.

Perché è una questione "politica" : intendendo politica nel suo significato più bello e nobile (la "polis" degli antichi Greci) cioè di partecipazione e gestione da parte di tutti ai problemi della comunità.

Ora, ahimé, questo è proprio ed esattamente il problema di fondo di noi italiani, quello da cui derivano molti altri gravi problemi : la tendenza a fare i "furbi", la scarsa capacità di pensare ai propri problemi come parte dei problemi di una comunità, lo scetticismo verso gli amministratori anche se da noi eletti (i politici, visti come casta di privilegiati e corrotti se non addirittura come mafiosi) lamentandosene in continuazione, ma senza pensare che in definitiva siamo stati noi ad eleggerli.

E fino a ieri, per decenni, la gente - compresi quelli che si lamentavano - non faceva che rivotare sempre gli stessi (uomini ed organizzazioni politiche), sempre le stesse facce di bronzo - non farò alcun nome né di uomini né di partiti e simili, essendo vietato, ma non credo sia vietato esprimere considerazioni sociali di carattere generale, e del resto certi nomi credo li conoscano e li abbiano conosciuti tutti - che con il nostro tacito consenso, di fatto, hanno sempre accuratamente evitato di impegnarsi su importanti questioni di fondo - come appunto il dissesto idrogeologico, con tutta la sua complessità e le sue implicazioni - che non avrebbero portato voti e facile consenso, anzi l'esatto contrario : impegnarsi su questioni di fondo, costose ed i cui risultati si vedrebbero solo dopo molti anni quando magari al potere c'è altra gente, per i politici è sempre stato un qualcosa da evitare come la peste.

E mi dispiace dirlo - ripeto, sarei felice che i fatti mi dessero torto marcio - ma gli italiani li hanno seguiti in massa - salvo qualcuno che predicava diversamente, ma di solito senza seguito - su questo terreno, senza rendersi conto a che razza di animali affidavano il proprio futuro.

Questo era senz'altro vero fino a ieri : oggi mi pare di cogliere qualche segnale di più di attenzione anche verso questioni basilari e di lungo termine come questa.
Oggi che però problemi come questo sono ormai cronici, dopo decenni e decenni di menefreghismo quasi assoluto.

Per Casamicciola poi mi dispiace particolarmente, perché nel lontano 1976 ci sono anche stato in vacanza con la famiglia ed alcuni parenti, per un paio di settimane : i miei avevano affittato una casa con due zii, io ed i miei cugini, reduci dal campeggio, dormivamo nelle tende piantate nel giardino. Al mare andavamo a Lacco Ameno, in macchina perché allora ancora si potevano portare le auto private sull'isola.
 
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Quando vengono interessati i tecnici ...

... se avessi un euro per tutte le volte che mi hanno detto "il muratore mi ha detto che qua sopra possiamo farci altri 5 piani" ... va bhe non sarei ricco, ma qualche millino in più in banca l'avrei ...

:emoji_joy:

Appunto: in ogni caso, chiunque abbia deciso di costruire in certi posti, se gli cade tutto in testa se l'è andata a cercare, triste a dirlo ma è esattamente così. Se poi c'è la firma del professionista, oltre all'incoscienza c'è anche di peggio e si dovrebbe tenerne conto. IMHO.
 
Purtroppo la speculazione edilizia non guarda in faccia a niente e nessuno.
Basta dare un' occhiata ai valori degli immobili in zona Ischia secondo l' Osservatorio Immobiliare:
Immagine1.jpg

Sempre secondo il mercato immobiliare Il prezzo medio degli appartamenti in vendita (3.650 €/m²) è di circa il 111% superiore alla quotazione media regionale campana, pari a 1.700 €/m² ed è anche di circa il 74% superiore alla quotazione media della provincia di Napoli(2.100 €/m²).
Inoltre negli ultimi 3 mesi i prezzi sono in deciso aumento (+5,00%) e per le case indipendenti le quotazioni mostrano un incremento di circa il 8% negli ultimi 3 mesi.
Ovvio quindi che la spinta all' edificazione a tutti i costi è molto forte, ed in penuria (se non assenza) di controlli validi sul territorio (in termini di consumo urbanistico) e del territorio (in termini geotecnici ed edilizi) le problematiche prima o poi emergono, qualche volta pure tragicamente come appena successo in questi giorni.
Ed è un vizio nazionale, da nord a sud sia ben chiaro (Ischia ne è solo un esempio), magari a livelli diversi: dove i piani regolatori sono più vincolanti ed maggiori i controlli da parte degli enti preposti risulta più complicata l' edificazione parzialmente o totalmente abusiva, ma ci provano tutti lo stesso; in caso contrario purtroppo il combinato tra strumenti edilizi ed urbanistici carenti, speculazione, illegalità, corruzione e malaffare producono veri e propri mostri. Della serie " il sonno della ragione genera mostri" ed ultimamente deve essere molto profondo questo sonno.
 
Come per tante altre tragedie simili già avvenute (e che non finiranno certo con quest'ultima) una volta passati pochi giorni e attenuatosi l'eco del disastro, il "non bisogna violentare il territorio" e il "bisogna prevenire questi disastri" sarà dimenticato.
As usual in Italy.
 
Fatti i conti della gente da sfollare sotto il Vesuvio....

Per non parlare
( veramente in grande )
del Big One Californiano.

Eppure....
Non mi pare ci pensi nessuno
Non è che non ci pensi nessuno : è che - per quanto riguarda il Vesuvio - è una zona densamente abitata, con case anche sulle pendici del vulcano, credo abusive ma a suo tempo - siamo sempre lì - tollerate ed ormai sono lì da decenni.

Il Vesuvio, che è un vulcano le cui eruzioni sono di tipo esplosivo e non efflusivo (come invece sono l'Etna e lo Stromboli) logicamente è tenuto sotto controllo dai geologi, che hanno sempre messo in guardia sui rischi.... ma lì l'unico modo efficace per evitare i rischi sarebbe stato, radicalmente, evitare che ci sorgessero paesi e che la gente ci andasse a vivere : più facile a dirsi che a farsi.

E comunque ormai la situazione quella è : credo esista un piano d'evacuazione in caso di eruzione, ma la sua efficacia penso si potrà vedere solo in caso di reale eruzione, essendoci così tanta gente coinvolta da essere impensabile, nei fatti, fare delle prove.

Per quanto riguarda il Big One californiano, anche lì il territorio è monitorato, ma..... si parla di un terremoto, ancora più difficile da prevedere dell'eruzione di un vulcano.
Puoi costruire edifici per quanto possibile antisismici, ma chissà se reggerebbero ad un terremoto di tale potenza.... anche lì, l'unica soluzione radicale sarebbe l'evacuazione permanente dell'area - che è grande e popolosa - ma siccome non è fattibile, si convive con il rischio.

Del resto, è molto difficile pensare di poter prevedere ed evitare tutti i grandi rischi di fondo : terremoti, tsunami dovuti a terremoti in mare come nel 2004 in Indonesia, eruzioni vulcaniche (oggi un po' più prevedibili, ma voglio vedere chi, una volta appurato che un'eruzione è probabile ma non si sa quando, si assume la responsabilità di disporre un'evacuazione preventiva di una zona grande e popolosa....) e cose del genere. Se non siamo capaci neppure di prevenire i rischi delle frane fangose come quella di Ischia oggi, di Sarno ieri e di tanti altri posti....
 
Non è che non ci pensi nessuno : è che - per quanto riguarda il Vesuvio - è una zona densamente abitata, con case anche sulle pendici del vulcano, credo abusive ma a suo tempo - siamo sempre lì - tollerate ed ormai sono lì da decenni.

Il Vesuvio, che è un vulcano le cui eruzioni sono di tipo esplosivo e non efflusivo (come invece sono l'Etna e lo Stromboli) logicamente è tenuto sotto controllo dai geologi, che hanno sempre messo in guardia sui rischi.... ma lì l'unico modo efficace per evitare i rischi sarebbe stato, radicalmente, evitare che ci sorgessero paesi e che la gente ci andasse a vivere : più facile a dirsi che a farsi.

E comunque ormai la situazione quella è : credo esista un piano d'evacuazione in caso di eruzione, ma la sua efficacia penso si potrà vedere solo in caso di reale eruzione, essendoci così tanta gente coinvolta da essere impensabile, nei fatti, fare delle prove.

Per quanto riguarda il Big One californiano, anche lì il territorio è monitorato, ma..... si parla di un terremoto, ancora più difficile da prevedere dell'eruzione di un vulcano.
Puoi costruire edifici per quanto possibile antisismici, ma chissà se reggerebbero ad un terremoto di tale potenza.... anche lì, l'unica soluzione radicale sarebbe l'evacuazione permanente dell'area - che è grande e popolosa - ma siccome non è fattibile, si convive con il rischio.

Del resto, è molto difficile pensare di poter prevedere ed evitare tutti i grandi rischi di fondo : terremoti, tsunami dovuti a terremoti in mare come nel 2004 in Indonesia, eruzioni vulcaniche (oggi un po' più prevedibili, ma voglio vedere chi, una volta appurato che un'eruzione è probabile ma non si sa quando, si assume la responsabilità di disporre un'evacuazione preventiva di una zona grande e popolosa....) e cose del genere. Se non siamo capaci neppure di prevenire i rischi delle frane fangose come quella di Ischia oggi, di Sarno ieri e di tanti altri posti....


Pensarci e abitarci....
Non vanno a braccetto....
Che sia troppo tardi, non sposta la questione
 
Basta dare un' occhiata ai valori degli immobili in zona Ischia secondo l' Osservatorio Immobiliare:
Ti dirò..... secondo il mercato, per una casa a Cortina devi vendere un rene e metterci su anche la moglie come provvigione per il mediatore, io personalmente su qualcosa costruito su un terreno che ha la consistenza di una zolletta di zucchero non ci investirei neanche dieci euro. D'altra parte, il rischio è un concetto strettamente probabilistico, non è detto che succeda per forza il patatrac. Ma se ci sono i presupposti e consapevolmente non se ne tiene conto, l'importante è che si sappia anche se se ci scappa il morto, ci sono dei colpevoli.
 
Io capisco anche che se il problema è un fiume che straripa o una montagna che frana e non è possibile,proprio a livello tecnico non solo economico,metterci una pezza faccia spavento pensare di far spostare migliaia di persone che vivono nella zona a rischio.
Però a livello di costo è meno oneroso ogni tot anni sanare i danni della devastazione degli edifici,senza contare le vite umane,e poi magari metterci qualche decennio a ricostruire sperando che nel frattempo non capiti un altro evento e ributti giù tutto?
 
Io capisco anche che se il problema è un fiume che straripa o una montagna che frana e non è possibile,proprio a livello tecnico non solo economico,metterci una pezza faccia spavento pensare di far spostare migliaia di persone che vivono nella zona a rischio.
Però a livello di costo è meno oneroso ogni tot anni sanare i danni della devastazione degli edifici,senza contare le vite umane,e poi magari metterci qualche decennio a ricostruire sperando che nel frattempo non capiti un altro evento e ributti giù tutto?

Come già detto da qualcuno, il punto è che in zone soggette a frane e/o inondazioni non ci si doveva proprio edificare, e basta. Ormai il danno è fatto, e sinceramente al posto di un sindaco in quella situazione non riuscirei a dormire di notte....
 
Come già detto da qualcuno, il punto è che in zone soggette a frane e/o inondazioni non ci si doveva proprio edificare, e basta. Ormai il danno è fatto, e sinceramente al posto di un sindaco in quella situazione non riuscirei a dormire di notte....

Ok però non potendo tornare indietro nel tempo come gestire gli insediamenti che ormai ci sono?
Imho tamponare malamente i danni ogni volta che capita qualcosa non è sostenibile nel lungo periodo.
Anche perchè quando si parla del costo della ricostruzione di solito le cifre sono abnormi.
Si spende meno a dare a ogni persona che ci vive quanto basta per comprare una casa altrove.
 
PER Agri






Sempre non ci sia anche la sua
e /o
quella di parenti vari
Sto sentendo adesso su La7....A Ischia....
" Ci sono in corso un migliaio di condoni edilizi "
 
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