<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 203 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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https://www.quattroruote.it/news/ec...ensare_i_mancati_introiti_dai_carburanti.html

malgioglio-notizia-sconvolgente.gif
 
Ma guarda un po'....
Cassandro ha colpito ancora
( Della serie: " E' la somma che fa il totale " )
Anche questa è una cosa detta e ridetta da moltissimi di noi.

È chiaro che finché le vendite sono inferiori o vicine al 3% e il totale sul parco circolante non raggiunge nemmeno l'1% la cosa è assolutamente marginale.

Nel momento in cui cominciano a rappresentare percentuali significative (come sta succedendo in qualche zona o paese) si torna a "mungere la vacca".
 
E anche oggi arriva l'ennesimo avvertimento sull'invasione cinese dalla PwC società di consulenza tedesca.
Le previsioni:
In particolare, la società di consulenza ritiene che già nel 2025 potranno essere commercializzati nel Vecchio continente quasi 800 mila veicoli di fabbrica cinese, di cui oltre 330 mila di marchi europei. Si tratta di una crescita significativa rispetto sia all’anno scorso, quando le Bev importate dalla Cina sono state appena 35 mila, sia alle stime per il 2022: lo studio, infatti, prevede un immediato raddoppio a 66 mila vetture a batteria. L’andamento delle vendite si tradurrà per l’intera Europa in un deficit commerciale quantificato in oltre 221 mila veicoli (endotermiche ed elettriche) per il 2025. Nel 2015, invece, l'avanzo era di circa 1,7 milioni di automobili: tale surplus si è via via ridotto negli anni, scendendo a poco meno di 153 mila vetture nel 2019 e alle 76 mila previste per quest’anno. "I produttori europei stanno ancora affrontando problemi con le consegne e si stanno concentrando principalmente su modelli di elettriche nel segmento premium. I cinesi, invece, hanno ottimizzato e sviluppato ulteriormente i loro prodotti nel mercato interno, tanto da portare ora in Europa modelli economici e tecnologie innovative", spiega Felix Kuhnert, Partner e Automotive Leader di PwC Germany. "Per mantenere le loro strutture, sfruttare lo slancio della transizione elettrica e continuare a beneficiare delle economie di scala, i costruttori europei devono contrastare questo trend e tenere sotto controllo le catene di approvvigionamento e accelerare i processi di sviluppo e produzione in patria e all’estero".


Beh a parte i soliti avvertimenti quello che deve far riflettere è questo "disavanzo" che nel giro di 10 anni si è comunque ridotto ad uno sputo e alla fine diverrà negativo.
Quindi endotermiche o no comunque le fabbriche europee sono, in previsione, destinate a soccombere comunque. Vuoi vedere che il fatto di lasciar campo libero ai cinesi era comunque destinato a verificarsi ?
Dunque allora perchè tassare ste cinese se i costruttori europei fanno prima importare i loro modelli da la che a costruirli qui ?
Forse questa potrebbe essere la spiegazione di questo famoso harakiri che stiamo assistendo, che però noi pagheremo salato con le nostre tasche, dell'Unione Europea. Bravi... applausi...
 
Ultima modifica:
Se hai il 50% du vendite EV mi sembra anche giusto che gli incentivi non occorrono più, con quella quota ormai la tecnologia è matura

si ma non è solo una questione di incentivi, dovranno pure pagarsi i parcheggi, l'assicurazione a prezzo pieno, e vedrai che spunterà anche una bella tassa di possesso per reintegrare i soldi persi con i carburanti.
 
Vero, però direi più correttamente che è il portafoglio degli svedesi ad essere maturo. Perché la tecnologia delle auto elettriche era già maturata abbastanza nel 1910 e tale è rimasta...:emoji_joy:

indubbiamente quello si lega anche alle condizioni economiche e sociali del paese, per matura intendo che la quota di immatricolazioni ha raggiunto una consistenza del mercato per cui non è più necessario che venga incentiva.
 
Forse forse anche il maggior detrattore dell'idrogeno, Vw, si sta ricredendo viste le problematiche che la mobilità a batterie a dovrà affrontare, anzi gli automobilisti dovranno affrontare.
Alla fine sto benedetto pareggio, endotermico- batterie, è al di la da venire mentre i progressi sulla tecnologia di ricarica sbandierati vanno a rilento. Se poi mettiamo il problema infrastruttura non c'è da dormire sonni tranquilli. Tanto pagare una paccata un'auto a pile o una a idrogeno non cambia nulla visto che una Mirai, che è a "tiratura limitata" costa 60 mila euro vuoi che con la produzione in serie decente si arrivi a 50-55 per 650 km di autonomia non è che un'auto a pile di tale portata costi meno. Per il rifornimento alla fine basta un solo distributore per una cittadina per permettere a qualche migliaio di utenti di poterla gestire, poi qualcuno in autostrada (diciamo uno ogni 300-400 km) e penso che per iniziare vada più che bene. La produzione verde di idrogeno ? Si stanno creando, anche in Italia, siti appositi con pannelli, pale e idroelettrico per produrre esclusivamente idrogeno per permettere la transizione al settore industriale che senza quello addio obiettivi climatici. Quindi numeri di produzione e costo saranno concorrenziali se vogliono tenere i costi di produzione accettabili quindi anche la mobilità potrà beneficiarne.

Ecco l'articolo :

Per anni, Herbert Diess ha espresso forti dubbi e perplessità sulla tecnologia delle celle a combustibile di idrogeno, al punto da far credere che il gruppo Volkswagen non volesse in alcun modo entrare in un ambito tecnologico promettente anche se non privo di problematiche. In realtà, stando alle ultime notizie in arrivo dalla Germania, a Wolfsburg non hanno abbandonato lo sviluppo delle fuel cell. Anzi, pare proprio che siano riusciti a trovare delle soluzioni particolarmente incoraggianti. In collaborazione con la Kraftwerk, il gruppo guidato da Oliver Blume sta infatti sviluppando una nuova tipologia di celle che dovrebbe essere in grado di garantire autonomie fino a 2 mila chilometri.C’è il brevetto. La notizia è trapelata grazie alla pubblicazione di un’istanza di brevetto finora passata sottotraccia. La domanda, infatti, è stata depositata nel luglio del 2021, poche settimane dopo l’invito di Diess a lasciar perdere l’idrogeno come soluzione per il futuro dei trasporti. Allora, l’ex amministratore delegato scrisse su Twitter un post che non lasciava adito alcun dubbio sulle strategie motoristiche dell’azienda tedesca: "È stato dimostrato che l'auto a idrogeno non è la soluzione per il clima. Nei trasporti, l'elettrificazione ha prevalso. I falsi dibattiti sono una perdita di tempo. Per favore, ascoltate la scienza!", si leggeva nel cinguettio indirizzato ad alcuni candidati alla successione della cancelliera Angela Merkel. Il post era corredato da un articolo del quotidiano economico Handelsblatt su uno studio a sostegno delle affermazioni del manager tedesco, secondo cui lo sviluppo di auto a idrogeno rischia di essere dannoso perché il combustibile è inefficiente, costoso e mancano le necessarie materie prime. Meglio dunque, puntare sui veicoli a batteria. Del resto, l’ex ad non ha mai nascosto le sue perplessità sulle fuel cell e ha sempre puntato sull’elettrico come soluzione ai cambiamenti climatici, anche se a Wolfsburg stanno scommettendo pure sui carburanti sintetici o biologici.
Ceramica, non polimeri. Ora, spunta anche la terza alternativa dell’idrogeno, un campo che non pochi costruttori stanno cercando di sviluppare, in particolare per il trasporto merci e mezzi commerciali: è il caso, per esempio, della Renault, di Stellantis e, soprattutto, della Hyundai e della Toyota, già sul mercato con i loro modelli di vetture fuel cell. Non sono pochi i problemi per un’adozione di massa delle auto all’idrogeno, a partire dalla mancanza di una rete di rifornimento, ma, come detto, in Germania potrebbero aver trovato una soluzione da applicare su un futuro modello di produzione. La grande novità, stando a quanto affermato a Business Insider da Sascha Kühn, numero uno della Kraftwerk, è rappresentata da un membrana ceramica, più economica e più efficiente dei rivestimenti in polimeri utilizzati da coreani e giapponesi e soprattutto priva di platino, il metallo che, per costi e disponibilità, si è rivelato finora il maggior ostacolo tecnologico e finanziario per l’affermazione delle fuel cell. Inoltre, tale elemento ceramico consente di evitare l’inserimento dei dispositivi necessari per evitare che la membrana in polimeri subisca le conseguenze dell’umidità o di temperature estreme e permette di generare calore da utilizzare per i sistemi di riscaldamento e condizionamento dell’abitacolo.
Nessuna esclusiva. Per quanto sia stato depositato con la Volkswagen, il brevetto non è di esclusiva proprietà della Casa tedesca e la Kraftwerk intende proporre la soluzione anche ad altri costruttori: "Indipendentemente dal produttore, l'obiettivo è che la nostra tecnologia venga adottata da un veicolo di serie entro il 2026. Parliamo di un volume di 10.000 mezzi, distribuiti su diverse case automobilistiche", conclude Kühn. Dopo le concept come l'A7 Sportback h-tron, la Golf HyMotion (2014) e l'Audi A7 h-tron (2015), il gruppo tedesco potrebbe sfruttare la collaborazione con la Kraftwerk per declinare la tecnologia fuel cell su nuove vetture.
 
Se hai il 50% du vendite EV mi sembra anche giusto che gli incentivi non occorrono più, con quella quota ormai la tecnologia è matura
Diciamo pure che Norvegesi e Svedesi hanno preso i veicoli elettrici quasi esclusivamente in base a ragionamenti economici (congestion charge e parcheggi innanzitutto), accettandone le gravi limitazioni sulla base delle contropartite offerte. Vediamo se ora continueranno a preferire i BEV.
 
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https://gocar.be/fr/actu-auto/electrique/fin-moteurs-thermiques-2035-france-marche-arriere

Ok non tutti sanno il francese, ma non credo serva il traduttore per capire il senso della frase:

"On croyait donc l’affaire définitivement actée. Mais c’était sans compter manifestement sur le retournement de veste opéré en France par le biais du ministre des Transports, Clément Beaune (Territoires de progrès). En effet, celui-ci a appuyé le week-end dernier l’idée d’une clause de revoyure en 2026. Concrètement, cela signifie qu’il s’agit de faire un point d’étape sur l’objectif d’interdire la vente de voitures thermiques en 2035."

Solo un'opinione certo, ma è un dato di fatto che qualcuno in più inizia a farsi qualche seria domanda...
 
non credo serva il traduttore per capire il senso della frase:

"On croyait donc l’affaire définitivement actée. Mais c’était sans compter manifestement sur le retournement de veste opéré en France par le biais du ministre des Transports, Clément Beaune (Territoires de progrès). En effet, celui-ci a appuyé le week-end dernier l’idée d’une clause de revoyure en 2026. Concrètement, cela signifie qu’il s’agit de faire un point d’étape sur l’objectif d’interdire la vente de voitures thermiques en 2035."

...comunque, nel dubbio:

Ritenevamo quindi che il caso fosse stato definitivamente registrato. Ma ovviamente senza contare il capovolgimento della giacca operato in Francia tramite il ministro dei Trasporti , Clément Beaune (Territori del progresso). Infatti, lo scorso fine settimana ha sostenuto l'idea di una clausola di revisione nel 2026. Concretamente, questo significa che si tratta di fare il punto sull'obiettivo di vietare la vendita di auto termiche nel 2035.

... fransè un peu macheronique, ma se capis......
 
...comunque, nel dubbio:

Ritenevamo quindi che il caso fosse stato definitivamente registrato. Ma ovviamente senza contare il capovolgimento della giacca operato in Francia tramite il ministro dei Trasporti , Clément Beaune (Territori del progresso). Infatti, lo scorso fine settimana ha sostenuto l'idea di una clausola di revisione nel 2026. Concretamente, questo significa che si tratta di fare il punto sull'obiettivo di vietare la vendita di auto termiche nel 2035.

... fransè un peu macheronique, ma se capis......
L'ha tradotta Toto'❓
;)

P.s.: ho capito che è stato google...
 
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