<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 156 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Nemmeno nel 2100 ci credo che arriveremo alla neutralità della CO2 a livello globale, quando anzi dovremmo avere un dato negativo... però invece di riforestare e cercare di preservare le alghe mi pare si stia facendo il contrario... basta vedere la politica di Bolsonaro.
Allora vedi che Toyoda non ha ragione... di più.
 
Sì vabbé ma...voglio dire fai discorsi giusti ma il mondo reale è un'altra cosa. Ci sono mld di mld in gioco, la corruzione è matematica, come del resto successe in passato pro-fossili.
Davide, io ho solo espresso come le problematiche per me dovrebbero essere affrontate, risolte e poi realizzate. Poi ovvio che se ci troviamo in questa situazione di ...... nella realtà le cose vanno evidentemente in modo diverso.
 
Aspetta un secondo hai interpretato male il contesto, non è proprio così. Quando Toyoda dice "Spetta ai clienti decidere" è sotto inteso, per lui, decidere tra le tecnologie adatte per la transizione. Il che è diverso.
Ergo, non puoi passare da inquinatore seriale a pulito e lindo dall'oggi al domani. Come è altamente improbabile, anzi per me impossibile, completare la transizione solo con le batterie e per giunta nel 2035.
I tempi realistici per una Co2 zero netta sia dal punto di vista mobile e costruttivo sono stati calcolati intorno al 2050. Da qui a quella data ci sono tecnologie, ora demagogicamente precluse, che potrebbero accompagnare il consumatore ad arrivare a non inquinare.
Di queste tecnologie si sta parlando e che il cliente dovrebbe avere scelta.

ma infatti si continua a dire li 2035 quando in realtà la strada prevede che i tempi possono essere variati e allungati come dici giustamente tu, il discorso è che se fin dal principio il legislatore avesse messo tempi lunghi la transizione sarebbe stata al rallentatore se non addirittura non intrapresa. E un poco quando devi prepararti per un esame universitario, se cominci a dire che vabbe ma se non lo faccio questa volta tanto poi lo faccio la prossima volta , e non sei neanche tanto convinto di studiare, l'esame non lo fai.
 
ma infatti si continua a dire li 2035 quando in realtà la strada prevede che i tempi possono essere variati e allungati come dici giustamente tu, il discorso è che se fin dal principio il legislatore avesse messo tempi lunghi la transizione sarebbe stata al rallentatore se non addirittura non intrapresa. E un poco quando devi prepararti per un esame universitario, se cominci a dire che vabbe ma se non lo faccio questa volta tanto poi lo faccio la prossima volta , e non sei neanche tanto convinto di studiare, l'esame non lo fai.
Peccato che nel caso specifico si mettano in moto investimenti tali che poi variare rotta diventa praticamente impossibile.
 
A proposito di risparmio energetico e inquinamento, qualcuno mi sa spiegare perche lo Stato impedisce, nelle contrattazioni di aziende private, di concedere ai propri dipendenti lo smart working nei moltissimi casi in cui sarebbe possibilissimo?
Forse perchè i cittadini risparmierebbero troppo sui carburanti?
O per il bene dei bar e ristoranti che lavorerebbero molto meno?
A chi conviene che lo smart working cessi di esistere?
 
A proposito di risparmio energetico e inquinamento, qualcuno mi sa spiegare perche lo Stato impedisce, nelle contrattazioni di aziende private, di concedere ai propri dipendenti lo smart working nei moltissimi casi in cui sarebbe possibilissimo?
Forse perchè i cittadini risparmierebbero troppo sui carburanti?
O per il bene dei bar e ristoranti che lavorerebbero molto meno?
A chi conviene che lo smart working cessi di esistere?

in che senso lo stato impedisce nelle contrattazioni di aziende private?
 
il discorso è che se fin dal principio il legislatore avesse messo tempi lunghi la transizione sarebbe stata al rallentatore se non addirittura non intrapresa.

Non la vedo nello stesso modo. Spesso i migliori risultati, se non tutti, si ottengono arrivando all'obiettivo in modo graduale ma costante, che aspettare fino all'ultimo e poi fare una tirata unica per risolvere nell'immediato il problema.
Questo per un semplice motivo, non stiamo partecipando alla Monza Resegone dove ti basta tirare fuori il fiato (sempre che te ne sia rimasto) e allungare per vincere, ma stiamo parlando che le scelte che vengono fatte impongono risvolti sociali ed economici di non poco conto dove per loro natura una azione non ha e non può avere una reazione istantanea. E' questo che si fa finta di non capire, a meno chi tira i fili con questa transizione non ha problemi sociali ed economici da risolvere.
E vedrai, e l' ho ribadito più volte, che questa transizione si schianterà contro un muro di cemento lasciando sul campo una marea di "morti". E sai quel'è il bello che nonostante questo immane sacrificio non si riuscirà nemmeno ad avvicinarsi a questo obiettivo.
 
Rimango ancora dell'idea che la transizione completa, a livello mondiale, in campo automobilistico, non sarà possibile con le tecnologie attualmente sul mercato per l'accumulo dell'energia.
Dovranno inventare e industrializzare qualcosa di differente.
Quindi i tempi lunghi saranno obbligati.
 
Rimango ancora dell'idea che la transizione completa, a livello mondiale, in campo automobilistico, non sarà possibile con le tecnologie attualmente sul mercato per l'accumulo dell'energia.
Dovranno inventare e industrializzare qualcosa di differente.
Quindi i tempi lunghi saranno obbligati.


Sempre che
a livello mondiale ci tengano
come l' Europa,
( nemmeno tutta ),
e la California
 
Ultima modifica:
A proposito di risparmio energetico e inquinamento, qualcuno mi sa spiegare perche lo Stato impedisce, nelle contrattazioni di aziende private, di concedere ai propri dipendenti lo smart working nei moltissimi casi in cui sarebbe possibilissimo?
Non vi è nessun "impedimento" da parte dello Stato, la prestazione lavorativa può essere svolta da remoto purché vi sia un accordo in tal senso tra datore di lavoro e lavoratore. Semmai, in questi due anni ci sono state norme che consentivano di attivare lo smart working in modalità semplificata, ma la loro soppressione non impedisce affatto di ricorrervi
 
Si infatti, la tua domanda è giusta ma coi termini sbagliati, con le nuove norme lo stato dice ai privati fate come vi pare, mentre prima erano incoraggiati allo smart working e, anzi, obbligati se lavoratori fragili.

Così facendo molte aziende (compresa la multinazionale nella quale lavora mia moglie) hanno deciso che l'impiegato, anche se passa tutta la giornata davanti al pc in conferenza coi suoi simili sparsi per il mondo o a smanettare in qualche gestionale, deve stare al lavoro e non a casa, quindi niente smart working (che di smart non ha nulla è solo remote working) e vai in ditta a lavorare, barbun, anche se hai problemi di salute e appartieni alle categorie fragili, figurati che gli frega dell'ecologia.
Poi ovviamente tutti senza mascherina e ufficio (open space) dimezzato a settimane alterne... Ma questo è un altro film.

Perché? Mah, probabilmente per lo stesso motivo di tutto il resto delle decisioni prese di cui si parla in questo 3d e anche in altri.
 
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