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Siamo settimi : meglio di niente :-)

Francamente poi da me i 2 o 3 compagni che erano sopra la media a prescindere dal voto la loro bella carriera l'hanno fatto

Nella mia classe delle superiori c'erano 2 o 3 studenti sopra la media ma molto diversi tra loro.
Una ragazza che suonava al conservatorio ed era più brava a vendere la propria preparazione che realmente preparata.
Un'altra che probabilmente studiava anche ma era bravissima a copiare,non l'hanno mai beccata ma penso di non averla mai vista svolgere un compito in classe senza aiuti esterni.
E un ragazzo che veniva un po' sottovalutato.
Aveva la media dell'8 ed era diligente ma non il più brillante.
Lui adesso è in america.
Anche quella che copiava.
La più brillante in assoluto che io sappia insegna in una scuola media a pochi km da dove è nata.
Per dire che secondo me a volte a sfondare non sono i più brillanti sui banchi di scuola perchè nel passaggio dai banchi al mondo esterno perdono parte della loro sicurezza.
Poi diciamocelo alcuni professori ti affibbiano un voto all'inizio del percorso di studi e rimane quello a vita,io ero uno da 7 potevo non studiare nulla o impegnarmi al massimo ma prendevo sempre 7,almeno in alcune materie.
Quelli da 8 idem,avevano per certi versi il voto assicurato.
 
E il minimo qual era?
Perchè quando ho fatto il liceo io i professori usavano solo i voti dal 4 all'8.
Una cosa sbagliatissima secondo me.
Tarpavano le ali a quelli bravi,tanto che alla maturità i conti non tornavano e i primi della classe che avevano "solo" la media dell'8 in teoria non potevano diplomarsi con 100.
E davano un bel calcio nel sedere a chi era pigro permettendogli di recuperare facilmente un 4,bastava un 7 e uno sforzo di generosità da parte del professore.
Invece un 2 sarebbe stato irrecuperabile.
Modestamente qualche 2 l'ho preso.
 
Modestamente qualche 2 l'ho preso.

Pure io una volta e visto che già allora ero polemico gli chiesi alla prof ..e se copiavo e mi vedeva quanto mi metteva?..lei rispose 2.. ed io gli dissi che non lo trovavo giusto perché mi metteva sullo stesso piano di uno disonesto.
 
Dopo tanti esami sostenuti, la maggioranza post lauream, tantissimi tenuti a studenti, i voti hanno una fallacia statistica non da far passare un insufficiente a sufficiente o un sufficiente ad eccellente. Posso aver preso 1 al liceo, un 18 all'università dopo un diverbio col docente, i miei compagni si aspettavano almeno 24-27, come minimo, poi ho raccontato cosa gli ho risposto e si sono incazzati con me per aver fatto inviperire un noto malmostoso... però mi sono preso anche delle lodi, dignità di stampa, e varie siddisfazioni. Non credo, in fondo, ingiusti i votacci e miracolate le lodi. La vita è fatta anche di questo, non mi vanto né vergogno... beh, di una cosa sì... durante il perfezionamento post doc, avevo qualche corso, a farmacia, ctf, agraria, veterinaria... una volta ho dato un 29, facendo media tra scritto, 28, corretto da me e confermato dal prof, titolare, e 30 dell'orale dato con me. Era per non smentire lo scritto controfirmato dal prof. Mentre scrivevo il voto sul libretto, con tutti 30, mi si formò un groppo in gola, ma ormai avevo già scritto il voto sul registro per la segreteria... mi consolai, solo perché non era un esame dell'anno, ma lo aveva lasciato indietro... del resto anche a me facevano media matematica scritto ed orale...
 
Però poi alla fine dell'anno alzava la media un po' a tutti e praticamente nessuno veniva bocciato
Potrebbe avere una valenza pedagogica, ma falsa eventuali punteggi in concorsi per borse di studio o viaggi di studio all'estero. Se i voti sono in decimi, chi ha 8/10 perde punti anche se è il punteggio massimo. Vorrei vedere se un insegnante prendesse l'80% dello stipendio ma gli danno dei buoni sconto del 20% per fare la spesa. È tutto giusto? 10. È tutto sbagliato? 1. È sufficiente? 6.
 
Però l'argomento del topic è il QI.
Ma a scuola viene misurato?
A parte che mi pare di aver letto che ci sono pareri scettici sull'attendibilità dei test.
In America mi sembra che facciano dei test molto presto,forse troppo,indirizzando i bambini migliori quando sono piccolissimi nelle scuole migliori,e i bambini non migliori...
Le uniche volte in cui mi ricordo di essere stato sottoposto a quiz che dovrebbero avere a che fare col QI sono state le olimpiadi della matematica (non so se si chiamassero davvero così) durante il triennio del liceo.
A cui però non partecipavano tutti gli studenti ma solo alcuni per ogni classe a giudizio dei professori di matematica e fisica,che non so se sia corretto.
Un anno arrivai primo,un anno terzo mi sembra,e un anno quel giorno avevo bigiato.
Però sempre con punteggi troppo bassi per andare alle provinciali o regionali.
Alla fine erano in gran parte quiz stile settimana enigmistica.

E poi l'ultimo anno un test attitudinale che ci fece fare uno psicologo per aiutarci a scegliere che strada seguire dopo il diploma.
 
Che poi, tornando alla questione QI, bisogna vedere di che tipo di intelligenza si tratta (come già detto).
Se quella che ci vede brillare nella classifica pubblicata dall'articolo fosse intelligenza reale, intelligenza utile, l'Italia dovrebbe essere tra i 7 Paesi più avanzati al mondo. E purtroppo non mi sembra proprio.
Se, come temo, è un QI rilevato con i soliti quiz alla Settimana Enigmistica, conta ben poco.
L'intelligenza reale è quella che ti fa vivere meglio, più felice, a parità di condizioni di partenza. Per esempio, è la capacità di adattamento ai cambiamenti, anche drastici: quella che ti permette di sopravvivere (bene) quando gli altri soccombono.
Quindi, quella che permette di cavarsela nella difficoltà (perché quando va tutto bene e la vita è facile sembrano tutti più o meno intelligenti).
E questo tipo di intelligenza, reale e realmente utile, è molto difficilmente misurabile.
 
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A proposito...
Questa è una cosa che mi fa dubitare dell'intelligenza media degli italiani.
In foto potete ammirare l'immondizia che in mezza mattinata, in occasione del World Cleanup Day, io e uno sparuto gruppetto di volontari abbiamo raccolto in un luogo bellissimo a due passi da Rieti.
Non so se gli italiani siano mediamente intelligenti, ma di sicuro molti sono degli incivili e dei "gran zozzoni" (come ripeteva di continuo un vecchietto che ha contribuito alla pulizia).
Nota: a fare questa operazione civica non c'era neanche un giovane, eravamo tutti over 50. E abbiamo dovuto lavorare in una zona difficile, impervia, in pendenza, tra arbusti ed alberelli, proprio sotto il muretto che si vede in foto.

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P.s. mia moglie, santa donna e altruismo fatta persona, partecipa tutte le settimane a iniziative del genere nelle nostre zone, non solo durante la giornata mondiale, e non si finisce mai!
Io, che invece sono tendenzialmente egoista e individualista, partecipo solo ogni tanto, più per amore di mia moglie che del bene comune.
Ma quando lo faccio, sono veramente contento: alla fine si prova un'enorme soddisfazione, ti senti veramente utile!
 
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Oggi va molto di moda come qualità da ricercare in un candidato il problem solving.
Che tra me e me ho sempre pensato si potesse tradurre volgarmente in italiano con la capacità di non perdersi in un bicchier d'acqua.
Ed effettivamente mi è capitato di conoscere persone molto intelligenti che però se incontravano un imprevisto o si trovavano a dover operare al di fuori del loro habitat si bloccavano.
Mi ricordo qualche anno fa che era diventato celebre un concorrente di un reality che era ingegnere,quindi deduco che non fosse stupido,ma non riusciva a fare nemmeno il caffè o a far partire l'aspirapolvere.
Io non mi posso lamentare,sarà la sfiga ma di imprevisti da superare me ne capitano spesso e bene o male me la cavo sempre in qualche modo.
 
In effetti la capacità di saper risolvere questioni pratiche, la manualità, sono un tipo di intelligenza che non è da tutti.
Io, per esempio, mi ritengo piuttosto imbranato, anche se, messo alle strette e senza alternative, ho una certa capacità di arrangiarmi (la forza della disperazione).
Come quando mi si ruppe il cavo dell'acceleratore della moto di domenica, lontano da casa e solo, e riuscii a tornare tirando con una pinza il moncone del cavo che usciva dal carburatore!
Potete immaginare la modulabilità di un acceleratore siffatto, e la sicurezza di tenere il manubrio solo con la mano sinistra, senza il freno anteriore a portata di mano! :emoji_grin:
 
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