<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Riscaldamento : ma è davvero indispensabile ? | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

Riscaldamento : ma è davvero indispensabile ?

Domenica ero a un mercatino dell'antiquariato e ho sentito uno dei venditore che diceva che delle imposizioni o raccomandazioni lui se ne frega.
Che questo inverno imposterà 21 gradi e basta.

Faccio un po' di fatica a inquadrare le persone che fanno quel mestiere.
Non solo a livello economico,alcuni fanno quel lavoro per scelta pur non avendone bisogno,altri invece sembrano dei poveri disgraziati.
E' difficile distinguerli.
Ma poi spesso hanno delle personalità un po' naif.
Il venditore in questione ad esempio era in canottiera anche se domenica non era una giornata calda,poi magari sta in canottiera anche in inverno e da qui i 21 gradi.

Imho tutti questi ragionamenti andranno a farsi benedire se e quando ci diranno "Guardate che abbiamo fatto fuori metà delle scorte e se continuiamo così non arriviamo all'epifania".
 
Per ora ci stanno avvertendo: i prezzi saliranno e questo per farci capire che dobbiamo limitarne l'uso. Qualcuno ci farà attenzione, qualcun altro no. Se il gas basterà, bene così (anche se tutti avremo un esborso superiore all'anno scorso), altrimenti si dovrà arrivare al razionamento.
 
Finchè sarò io a pagare le bollette non cambierò nulla, poi se tutti questi paladini del risparmio vorranno pagarmele allora abbasserò anche io di qualche grado.
 
In tv parlavano di una proposta per allungare le vacanze natalizie e ridurre quelle estive.

seee....io l'hanno scorso visto il mese e mezzo di DAD avevo proposto , anche più che altro per polemizzare , di recuperare qualche giorno a giugno...apriti cielo non l'avesso mai detto, tra chi aveva la casa al mare dei nonni e ci doveva portare i figli , i docenti che avevano altre esigenze..
siamo sempre della serie..

la situazione è grave ma non seria
 
seee....io l'hanno scorso visto il mese e mezzo di DAD avevo proposto , anche più che altro per polemizzare , di recuperare qualche giorno a giugno...apriti cielo non l'avesso mai detto, tra chi aveva la casa al mare dei nonni e ci doveva portare i figli , i docenti che avevano altre esigenze..
siamo sempre della serie..

la situazione è grave ma non seria

Poi ci sono regioni in cui pensare di stare a scuola in estate è improponibile per il caldo e l'inverno invece è molto mite quindi il riscaldamento pesa ma non troppo.
Però se si arrivasse veramente a non riuscire a star dietro al fabbisogno energetico per me almeno al nord è meglio saltare gennaio e recuperare a giugno.
Una persona che conosco insegna educazione fisica in una scuola secondaria che non ha la palestra.
A gennaio la prima ora fuori a correre perchè conciliare gli orari in modo da far capitare educazione fisica a mezzogiorno invece che alle 8 era impossibile (che non ha alcun senso non solo per il freddo ma perchè poi i ragazzi rimangono sudati tutto il giorno invece di fare educazione fisica all'ultima ora e poi andare a fare la doccia a casa).
Purtroppo quando si parla di scuola mi sembra che ci siano sempre delle barriere insormontabili fatte di burocrazia e voglia di opporsi a tutto.
 
Poi ci sono regioni in cui pensare di stare a scuola in estate è improponibile per il caldo e l'inverno invece è molto mite quindi il riscaldamento pesa ma non troppo.
Però se si arrivasse veramente a non riuscire a star dietro al fabbisogno energetico per me almeno al nord è meglio saltare gennaio e recuperare a giugno.
Una persona che conosco insegna educazione fisica in una scuola secondaria che non ha la palestra.
A gennaio la prima ora fuori a correre perchè conciliare gli orari in modo da far capitare educazione fisica a mezzogiorno invece che alle 8 era impossibile (che non ha alcun senso non solo per il freddo ma perchè poi i ragazzi rimangono sudati tutto il giorno invece di fare educazione fisica all'ultima ora e poi andare a fare la doccia a casa).
Purtroppo quando si parla di scuola mi sembra che ci siano sempre delle barriere insormontabili fatte di burocrazia e voglia di opporsi a tutto.

Per la scuola, un grande ostacolo di cui non si tiene conto è la qualità infima e la vetustà di gran parte dell'edilizia. In molte aule "l'effetto serra" è veramente micidiale. Già agli esami di stato si scelgono le aule più fresche , ciò nonostante, si lavora sempre sopra ai 30°. Si può anche andare a scuola, ma con quale rendimento?
Le aule che prendono il sole sulle vetrate sono veramente inavvicinabili.
D'inverno, ovviamente, al contrario, spifferi, umidità, etc. la fanno da padrone, con grande dispendio di energia.
 
Poi ci sono regioni in cui pensare di stare a scuola in estate è improponibile per il caldo e l'inverno invece è molto mite quindi il riscaldamento pesa ma non troppo.
Però se si arrivasse veramente a non riuscire a star dietro al fabbisogno energetico per me almeno al nord è meglio saltare gennaio e recuperare a giugno.
Una persona che conosco insegna educazione fisica in una scuola secondaria che non ha la palestra.
A gennaio la prima ora fuori a correre perchè conciliare gli orari in modo da far capitare educazione fisica a mezzogiorno invece che alle 8 era impossibile (che non ha alcun senso non solo per il freddo ma perchè poi i ragazzi rimangono sudati tutto il giorno invece di fare educazione fisica all'ultima ora e poi andare a fare la doccia a casa).
Purtroppo quando si parla di scuola mi sembra che ci siano sempre delle barriere insormontabili fatte di burocrazia e voglia di opporsi a tutto.

sicuramente i problemi ci sono e non mi sento di giudicare anche perchè non è il mio di lavoro , in generale mi sembra che alle crisi che purtroppo abbiamo incontrato in questi ultimi anni si dià giustamente un importante gravità ma poi quando si tratta di andare a cercare qualche soluzione per mitigarne gli effetti si sia un poco sul riluttante e si mettano in primo piano aspetti che secondo me in situaizoni difficili sono di secondo piano
 
Dicevano in tv che la temperatura massima sarà 17 gradi nelle realtà industriali.
19 per gli altri edifici.
A parte il fatto che i limiti in Italia hanno sempre una tolleranza.
2 gradi di tolleranza a un limite già non bassissimo significa di fatto non imporre un tubo.
Ma vabbè.
Quello che mi chiedo è ma chi stabilisce questi limiti esattamente dove lavora?
Perchè secondo me di aziende in cui si svolgono lavori manuali o comunque attività industriali che prevedono movimentazione di merci,grandi spazi etc etc i 17 gradi non ce li ha nessuno.
Come si fa a tenere più di 15 gradi in un capannone di 3000 metri quadri?
Io lavoro in un'azienda piccola e noi spesso 17 gradi non ce li abbiamo (che nei momenti in cui c'è poco da fare o peggio c'è da fare ma bisogna stare con le mani nell'acqua è un piacere).
A me sembra che queste limitazioni così come sono state prospettate non vogliano dire nulla.
 
Per la scuola, un grande ostacolo di cui non si tiene conto è la qualità infima e la vetustà di gran parte dell'edilizia. In molte aule "l'effetto serra" è veramente micidiale. Già agli esami di stato si scelgono le aule più fresche , ciò nonostante, si lavora sempre sopra ai 30°. Si può anche andare a scuola, ma con quale rendimento?
Le aule che prendono il sole sulle vetrate sono veramente inavvicinabili.
D'inverno, ovviamente, al contrario, spifferi, umidità, etc. la fanno da padrone, con grande dispendio di energia.

Immagino.
Però si va a scuola fino al 10 giugno di solito.
Mi riesce difficile pensare che il 9 giugno le aule siano agibili e il 19 invece sia impossibile starci.
Se si trattasse di pochi giorni,magari un paio di settimane,di chiusura in più in inverno da recuperare arrivando fino al 30 giugno imho sarebbe fattibile a livello di temperature.
Almeno nella mia zona.
Bisogna vedere se l'ipotesi viene presa in considerazione oppure se viene risposto un secco NO a priori.
 
Io in passato ho lavorato come magazziniere in un grande magazzino e d'inverno altro che 17 gradi: si battevano i denti. Se ce n'erano 13 era grasso che colava. Ci si scaldava lavorando.
 
Immagino.
Però si va a scuola fino al 10 giugno di solito.
Mi riesce difficile pensare che il 9 giugno le aule siano agibili e il 19 invece sia impossibile starci.
Se si trattasse di pochi giorni,magari un paio di settimane,di chiusura in più in inverno da recuperare arrivando fino al 30 giugno imho sarebbe fattibile a livello di temperature.
Almeno nella mia zona.
Bisogna vedere se l'ipotesi viene presa in considerazione oppure se viene risposto un secco NO a priori.

Appunto. Conoscendo la produttività dei ragazzi dal 20 maggio in poi, in linea di massima, sarebbe tempo perso.
Non è un preconcetto, anzi, se potessi scegliere farei volentieri come in altri paesi dove accorciano le vacanze estive e hanno periodi di interruzione durante l'anno.
Nonostante le leggende metropolitane, le settimane di scuola sono 34-36 in tutta Europa.
 
Io in passato ho lavorato come magazziniere in un grande magazzino e d'inverno altro che 17 gradi: si battevano i denti. Se ce n'erano 13 era grasso che colava. Ci si scaldava lavorando.

Appunto.
Che senso ha imporre 17 gradi come limite?
Sarebbe come dire ai possessori di Panda che non possono andare a più di 220 km orari...
 
Appunto. Conoscendo la produttività dei ragazzi dal 20 maggio in poi, in linea di massima, sarebbe tempo perso.

Sarà ma non vedo perchè la scuola debba essere l'unica attività che si ferma per il caldo.
A giugno fa troppo caldo nelle aule scolastiche ma nelle fabbriche o sui treni fa fresco?
Capisco che non sia il massimo ma a mali estremi.
 
Nel Sud della Francia si muore di caldo peggio che in Sicilia ma le scuole finiscono l' 8 LUGLIO (tutte le zone tranne Corsica che finiscono il 7)....

Stare con le finestre aperte a scuola d'inverno è una solenne sciocchezza, ai primi freddi le chiuderanno è inevitabile.
 
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