Stiamo passando proprio un brutto periodo.
Pandemia, guerre col rischio di fine del mondo, età della pensione balzata in avanti.
Prima per l'alimentazione delle macchine era semplice. Benzina pochissima percorrenza, diesel per quasi tutti gli altri a parte qualcuno con chilometraggio enorme che preferiva il gas.
Ora ci vuole un indovino, e bisogna avere molti più soldi
Con uno stipendio medio ti potevi permettere una segmento C. Ora manco una B.
Se non avevi soldi per una nuova c'era ampia scelta sull'usato.
Forse era meglio nascere una dozzina d'anni prima (parlo da 55enne, magari ora sarei in pensione)
Concordo con te sul fatto che è un periodaccio, anche se per il momento la guerra non ha avuto un impatto particolarmente forte sulla vita delle categorie sociali più solide. Ieri sera la città era presa d'assalto: pizzerie, bar, pub, dentro e fuori pienissimi. Credo che nella sola giornata di ieri i locali del centro abbiano guadagnato tantissimo. Ed era ora, con quel che costerà l'affitto di un locale in centro.
Sul tema auto/carburante, che dire ? Abbiamo espresso tutti la nostra opinione, i nostri dubbi e le nostre paure ( credo fondate ).
Proprio oggi ho spiegato a mia moglie qualcosina su ciò che accadrà dopo il 2035 ed è rimasta molto perplessa.
Io vorrei capire fino a quando sarà possibile circolare con i carburanti tradizionali, ma servirà vedere anche il prezzo, perché se salisse ulteriormente... ( ieri ho visto 2,15 / litro )
E poi è diventato molto più difficile trovare un impiego. Prima, 50 anni fa, era facile trovare un buon posto di lavoro col semplice diploma, che valeva molto ma molto di più rispetto a quanto valga oggi la laurea. C'erano professioni che ti garantivano un buon posto di lavoro. Ho conosciuto infermieri che per 45-50 anni ( alcuni sono tuttora attivi ) hanno guadagnato tantissimo, facendo il giro pomeridiano e serale delle iniezioni. Casa al mare con piscina ( dico sul serio ) . Negli ultimi anni per un concorso da 50 posti si presentano in duemila. Pazzesco.
I miei proff. raccontavano di aver iniziato ad insegnare al liceo da non-laureati, perché i laureati erano uno su mille, forse anche meno. Adesso se lanci una monetina in aria, la stessa monetina colpirà 4 - 5 laureati disoccupati, prima di toccare terra.
Oggi come oggi sono fortunati coloro che si laureano in materie scientifiche, perché nelle scuole c'è carenza di docenti di matematica ( vengono assunti neolaureati di 25 anni ) ma laurearsi in matematica non è la cosa più facile del mondo.
Resta medicina, altra strada mooooolto faticosa e alla portata di pochi.
Per i normodotati resta ben poco. Se non sei in gamba, meglio lasciar stare i licei ( vado contro i miei interessi, ma così è ) , meglio un buon professionale che dà - o dovrebbe - più opportunità, sempre che tu viva in una zona in cui il tessuto industriale è forte.
Unico elemento positivo che mi viene in mente è la sanità che ha fatto passi da gigante in molti ambiti e per tante patologie ( chi scrive ne sa qualcosa ).