<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Non so cosa pensano di me le aziende... | Il Forum di Quattroruote

Non so cosa pensano di me le aziende...

Nel senso che mi telefonano continuamente per chiedermi nominativi di neodiplomati ITI e ITS disponibili, ma io non ho nomi.
Tra quelli già piazzati, quelli che proseguono gli studi, quelli che capiscono che non vogliono più fare i "meccanici e meccatronici", adesso che i boomers stanno andando in pensione ci sono veramente grossissimi problemi di ricambio generazionale.
Credo che sarà un altro fattore da tenere presente e che andrà a penalizzare la crescita economica.
Non sono neanche figure che trovi da "decreto flussi".
 
È pieno di quarantenni che per un piccolo aumento del RAL cambierebbero volentieri azienda.

Se però si cerca solo gente da 1000€/mese....

Se cambia azienda il quarantenne, poi viene a mancare dove se ne è andato.
Comunque qui parliamo di contratti e orari regolari, condizioni di lavoro decenti; non i soliti posti nell'horeca.
 
A me propongono corsi di laurea. Tenuto conto che il pezzo di carta l'ho conseguito da una quarantina d'anni e che sono felicemente pensionato, penso che stiano perdendo il loro tempo.
Forse se mi proponessero di andare una Università della terza Età potrei fare un pensierino a studiare Storia, con particolare riferimento alla Storia dell'Arte, oppure un corso in ambito EnoGastronomico...
 
Io verrei tranquillamente a lavorarci.
Il problema però, come ben dice pilistation, è lo stipendio: ok che è tutto regolare (e ci mancherebbe, lo darei per scontato), ma persone di una certa età non possono accontentarsi di 1000 euro al mese. Ma non perché siamo schizzinosi, ma perché lo stipendio medio è più alto e quindi chi te lo fa fare.
 
Imho dipende dalle alternative.
Un disoccupato piuttosto che niente lavora anche per 1000 euro al mese.
Ma visto che i neodiplomati questi posti non li vogliono che senso ha continuare ad assillare gli istituti tecnici perchè mandino "carne fresca" alle aziende?
Che aprano le selezioni anche ai candidati sopra i 30 e magari quei posti li riempiono,a costo di alzare un po' lo stipendio.
Sempre meglio che non trovare nessuno.
 
Se mancano....
....Non e' che li " produci " dall' oggi al domani....
E se poi, in " produzione ", nei vari Istituti, ce ne sono pochi....
La vedo decisamente dura nel breve se non nel medio
 
Se cambia azienda il quarantenne, poi viene a mancare dove se ne è andato.
Comunque qui parliamo di contratti e orari regolari, condizioni di lavoro decenti; non i soliti posti nell'horeca.

Spesso non viene a mancare, perchè la maggior parte delle aziende sono ad esubero, esubero di persone che lavorano sotto le aspettative e che caricano i colleghi più bravi del lavoro che loro non sono in grado di fare. E per legge non si possono lasciare a casa.

In azienda da me c'è chi in un giorno fa un lavoro migliore di quello che il collega fa in una settimana. Se ci fosse meritocrazia, la persona 1 dovrebbe prendere 7 volte quello che prende la persona 2 (capra).

La gente si trova obbligata a cambiare azienda se vuole crescere, altrimenti esplode a sapere che chi non fa un tubo prende come o più di lui.
 
Spesso non viene a mancare, perchè la maggior parte delle aziende sono ad esubero, esubero di persone che lavorano sotto le aspettative e che caricano i colleghi più bravi del lavoro che loro non sono in grado di fare. E per legge non si possono lasciare a casa.

In azienda da me c'è chi in un giorno fa un lavoro migliore di quello che il collega fa in una settimana. Se ci fosse meritocrazia, la persona 1 dovrebbe prendere 7 volte quello che prende la persona 2 (capra).

La gente si trova obbligata a cambiare azienda se vuole crescere, altrimenti esplode a sapere che chi non fa un tubo prende come o più di lui.

Dubito,
fortemente,
OGGI,
non ci siano strumenti per poter licenziare uno
che fa 1/7 del lavoro
di un altro
 
Dubito,
fortemente,
OGGI,
non ci siano strumenti per poter licenziare uno
che fa 1/7 del lavoro
di un altro

Auguri. La mancanza di rendimento non permette di lasciare il lavoratore a casa, sarebbe come lasciare a casa una p.iva.
Devi andare avanti per qualche anno con cause con anche il rischio che tu debba pure rimborsarlo e reintegrarlo.

Se non ci fosse tutta questa tutela, i meritevoli potrebbero giocarsela meglio, e gli altri a casa o a fare un lavoro più nelle loro corde.
 
Spesso non viene a mancare, perchè la maggior parte delle aziende sono ad esubero, esubero di persone che lavorano sotto le aspettative e che caricano i colleghi più bravi del lavoro che loro non sono in grado di fare. E per legge non si possono lasciare a casa.

In azienda da me c'è chi in un giorno fa un lavoro migliore di quello che il collega fa in una settimana. Se ci fosse meritocrazia, la persona 1 dovrebbe prendere 7 volte quello che prende la persona 2 (capra).

La gente si trova obbligata a cambiare azienda se vuole crescere, altrimenti esplode a sapere che chi non fa un tubo prende come o più di lui.

Credo che sia così più o meno dappertutto.
Anche se tutti pensano di essere quelli che tirano il gruppo e non i gregari.

La frase nessuno è indispensabile imho è stata coniata di sicuro da qualcuno che era meno indispensabile di altri.

Sul lavoro da me oggi mancava una persona a casa col mal di denti.
Più di una persona ha detto che l'assenza era quasi una cosa positiva e abbiamo lavorato meglio.

Nell'azienda in cui lavoro io una persona assolutamente indispensabile c'è,organizza e coordina il lavoro di tutti e se non ci fosse saremmo veramente in difficoltà.
Io sono un gregario,sono diventato indispensabile da quando parte delle mansioni che una volta si facevano con carta e penna sono da svolgere obbligatoriamente col pc.
Ma non è un merito mio,piuttosto un demerito di altri colleghi che col computer ci litigano.
Volendo potrebbero imparare in mezza giornata ma non vogliono.

Per la mia esperienza come dicevi tu è molto più probabile che a scoppiare sia il cavallo da tiro del gruppo.
Solo che poi quando quello scoppia e va altrove misteriosamente,anche se nessuno è indispensabile,l'azienda non va più avanti.
 
Ma le competenze di un neodiplomato su che livello si assestano?
Immagino che facendo degli stage i ragazzi nonostante la giovane età abbiano delle competenze pratiche oltre che teoriche.
Ma sono in grado di svolgere il lavoro richiesto in maniera autonoma?
Oppure sono a tutti gli effetti degli apprendisti che necessiteranno di mesi di affiancamento prima di poter essere considerati esperti?
Se fosse la seconda ipotesi mi chiedo perchè le aziende invece di cercare nelle scuole non prendano delle persone che magari hanno fatto quegli studi ma poi hanno fatto altro se tanto dovranno formarle per farle diventare quello di cui hanno bisogno.
Magari un neofita o una persona arrugginita perchè non è fresca di studi ci metterà un po' di più a imparare,ma se il lavoro lo vuole mentre i ragazzi non lo vogliono (e magari se lo accettano si fanno formare e poi se ne vanno altrove) non è meglio?
 
Nel senso che mi telefonano continuamente per chiedermi nominativi di neodiplomati ITI e ITS disponibili, ma io non ho nomi.
Tra quelli già piazzati, quelli che proseguono gli studi, quelli che capiscono che non vogliono più fare i "meccanici e meccatronici", adesso che i boomers stanno andando in pensione ci sono veramente grossissimi problemi di ricambio generazionale.
Credo che sarà un altro fattore da tenere presente e che andrà a penalizzare la crescita economica.
Non sono neanche figure che trovi da "decreto flussi".

Io ero, fino a tre anni fà, tra quelli che telefonavano ...

Adesso ho perso le speranze ...
 
Imho dipende dalle alternative.
Un disoccupato piuttosto che niente lavora anche per 1000 euro al mese.
Ma visto che i neodiplomati questi posti non li vogliono che senso ha continuare ad assillare gli istituti tecnici perchè mandino "carne fresca" alle aziende?
Che aprano le selezioni anche ai candidati sopra i 30 e magari quei posti li riempiono,a costo di alzare un po' lo stipendio.
Sempre meglio che non trovare nessuno.

Non è tanto che non li vogliono. E' proprio che il numero, causa anche la demografia, è decisamente insufficiente.
 
Non è tanto che non li vogliono. E' proprio che il numero, causa anche la demografia, è decisamente insufficiente.

Però a costo di passare per ingenuo queste benedette aziende ci sono o ci fanno?
Se hanno veramente bisogno di così tanti nuovi innesti e non li trovano cosa significa?
Che rifiutano delle commesse perchè sono sotto organico?
O non ne hanno davvero bisogno e le nuove leve gli servono solo per sostituire il personale attuale quando magari andrà in pensione.
Oppure se gli serve davvero e nelle scuola mancano i candidati significa che non li cercano altrove.
Non voglio mancare di rispetto ai tuoi studenti ma se gli servono dei ragazzi di 18 anni,per quanto formati dalla scuola e magari molto svegli,vuol dire che non si tratta di mansioni riservate a personale super specializzato,almeno all'inizio.
Non ci sono i ragazzi che prendano gli uomini e le donne over 30 che magari stanno cercando lavoro.
 
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