agricolo
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In realtà, la Duna non era meglio nè peggio di altre tre volumi coeve del suo segmento (che in Italia non hanno mai attecchito, contrariamente ai paesi dell'est, ad esempio), anzi c'era pure di peggio. Un mio collega nei primi anni '90 girava con una Opel Corsa tre volumi, rispetto alla quale la Duna sembrava disegnata da Le Corbusier.... il mio "problema" con certi mezzi è proprio concettuale: se alla Ami non riesco a perdonare la linea, posso comunque riconoscerle una certa razionalità (addirittura eccessiva, a scapito di un aspetto accettabile...). Idem dicasi per la Yoyo, non certo bellissima ma almeno simpatica e con un'abitabilità e un vano di carico decente. Quello che invece proprio non riesco a capire è il razionale che sta dietro a questa:É quello che si è chiesto Giorgetto Giugiaro quando ha disegnato la Fiat Duna, ma lui si è sempre giustificato: "io non volevo, mi hanno costretto".

con l'ingombro a terra di una moto e mezza (o tre quarti di macchina) ha gli stessi identici spazi di movimento di un'utilitaria (la 126 era poco più lunga e larga uguale, e caricava quattro persone...), con un'abitabilità indecente, zero bagagliaio e persino senza finestrini se non di terze parti.... e poi dicono che il vantaggio dell'elettrico sta nel minore ingombro della meccanica che consente un migliore sfruttamento degli spazi. Sarebbe questo? o peggio ancora, questo?

questa cosa incommentabile sarebbe il futuro della mobilità urbana? praticamente il telaio di un carro agricolo per cavalli degli anni '30 con sopra due bauli e un WC da cantiere? Il grandissimo successo delle tre volumi compatte sta proprio nella possibilità di caricare anche cose abbastanza ingombranti sfruttando il volume unico tra abitacolo e bagagliaio (parentesi: quando uscì la prima 127 mio padre disse: ma chi è quel **** che l'ha fatta senza portellone?). Qui, con tre volumi separati, ci si sta male dentro e non si carica niente però, è di design.....