<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La Cina apre la strada alle batterie al grafene | Il Forum di Quattroruote

La Cina apre la strada alle batterie al grafene

Alcuni articoli freschi di giornata riportano quanto segue:


All’inizio di quest’anno, GAC ha annunciato la sua nuova tecnologia delle batterie al grafene a ricarica super veloce. Equipaggerà il nuovo Suv elettrico Aion V, presentato al suo evento Technology Day, il 27 luglio scorso. Rispetto all’attuale tempo di ricarica rapida dei modelli puramente elettrici, che richiedono almeno 30 minuti per riportare da 0 all’80% la carica della batteria, questa batteria al grafene ha una velocità più che tripla. Nella versione a ricarica rapida 6C ad alta potenza da 600A richiede appena 8 minuti.


La batteria, fa sapere il costruttore cinese, ha già superato il test di sicurezza più rigoroso – Battery Shooting Test _ con qualità e affidabilità di altissimo livello.

Inoltre le batterie al grafene avranno una vita utile di 1 milione di chilometri. Risolveranno insomma gran parte delle criticità delle auto elettriche.


In settembre Aion V in produzione
GAC ha annunciato che la sua tecnologia di batterie è già uscita dai laboratori e si appresta ad entrare nel mondo reale. Aion V sarà il primo modello ad adottarla ed è già nella fase dei test su strada che precedono l’avvio della produzione su scala industriale.

Questa tecnologia di ricarica rapida sarà disponibile in due versioni.

  • Versione 3C : per caricare dallo 0 all’80% in 16 minuti, o solo 10 minuti dal 30 all’80%.
  • Versione 6C : per caricare dallo 0 all’80% in 8 minuti, o solo 5 minuti dal 30 all’80%.
Batterie al grafene, “pieno” in 8 minuti
La versione 3C utilizza un anodo in silicio, mentre la versione 6C impiega l’anodo al grafene. Ed è appunto la batteria con anodo in grafene a sopportare un numero di cicli di ricarica equivalenti a un milione di chilometri. Cioè dai 3.000 ai 4.000 cicli contro i 1.500-2.000 cicli al massimo della batterie agli ioni di litio tradizionali.


gac1.jpg


Per ottenere tempi di ricarica così brevi, le nuove batterie potranno ancora assorbire una potenza di 481 kW (855,6 V a 562 A) con uno stato di carica (SOC) dell’80%. La potenza di carica media è addirittura di 526,5 kW. Vale a dire che Aion V C6 sarà in grado di incamerare 100 km di autonomia ogni due minuti.

La ricarica? A oltre 500 kW
Per fornire questo tipo di ricarica occorreranno stazioni ad altissima potenza (oltre 600 kW). GAC ha detto che ne realizzerà più di 100 nel 2021. Ma impianti del genere, con assorbimenti di alcuni MWh, rischiano di mandare il tilt la rete elettrica. Le future stazioni di ricarica ultrarapide, quindi, avranno bisogno del supporto di buffer con accumuli statici.


GAC-Aion-V-1024x580.jpg


La GAC Aion V

In questo campo molte sono le tecnologie allo studio. Si parla di batterie a flusso, batterie ai sali fusi o agli ioni di sodio, di battterie ferro-aria e anche di batterie alla CO2. Vedremo cosa c’è in ballo in un prossimo articolo.

Grafene, il costo non è più un problema
L’altro problema che GAC dice di aver risolto è il costo del grafene, che attualmente è di centinaia di dollari al grammo. Ma l’azienda cinese sostiene di aver messo a punto la tecnologia 3DG (grafene tridimensionale) che lo riduce ad un decimo.

Se gli annunci saranno confermati, ci troveremmo alla viglia di una rivoluzione epocale per tutto il mondo della mobilità elettrica. la controprova dovremmo averla a fine settembre, quando GAC pensa di avviare la produzione industriale della Aion V.
 
...e i 600 kW per "pistola", come pensano di portarceli, fanno come quello che aveva inventato il gancio di sicurezza in caso non si apra il paracadute?
 
...e i 600 kW per "pistola", come pensano di portarceli, fanno come quello che aveva inventato il gancio di sicurezza in caso non si apra il paracadute?
Che domande, dalla colonnina cavo a 600V con 200 mm2 di sezione per ciascun conduttore (circa 16 mm di diametro solo per il rame, più isolazione, il tutto volte tre se non erro, praticamente come tre tubi in gomma per bagnare il giardino intrecciati tra di loro, con la differenza che il rame ha un peso specifico pari a circa 9 volte l'acqua).
Ovviamente la colonnina viene alimentata da una centralina elettrica che in condizioni normali serve circa 300-400 alloggi, il tutto per ricarica UNA singola EV
:D
 
Te pareva che trovavi il difetto anche qui :emoji_grin::emoji_grinning:
Riguardo l'elettrico sei sempre positivo come una canzone dei Marlene Kuntz degli anni buoni :D

Allora non sei attento :p Il problema delle potenze da erogare per consentire lo sfruttamento delle "batterie del futuro" lo sottolineo da sempre, l'avrò scritto decinaia e decinaia di volte. Anche perchè, purtroppo, è un "problema" insormontabile, almeno fino a quando per fare un watt serviranno un volt e un ampere...... ;)
 
La coperta è sempre corta. Ovvero, quando pensi di aver risolto un problema ne spunta un'altro. E' impensabile avere colonnine del genere, è ormai chiaro che il futuro della mobilità elettrica si gioca sulla batteria.
 
Ovviamente la colonnina viene alimentata da una centralina elettrica che in condizioni normali serve circa 300-400 alloggi, il tutto per ricarica UNA singola EV
:D

Non so se la potenza della rete di distribuzione riesce a coprire simultaneamente la potenza max erogabile alle singole utenze, ma se fosse come dici, se il consumo di 300-400 alloggi dovesse essere equivalente ai 500 kW utilizzati per la ricarica, ogni alloggio dovrebbe avere un assorbimento max tra 1.25 e 1.66 kW, il che sarebbe risibile anche per i contratti italiani. In molti paesi europei un alloggio è allacciato minimo con 9 kW, ma spesso 11-12 e più, fra l'altro nelle costruzioni recenti col trifase a 400V per la piastra ad induzione in cucina. Quindi da 300-400 vai a circa 50 alloggi...
 
Allora non sei attento :p Il problema delle potenze da erogare per consentire lo sfruttamento delle "batterie del futuro" lo sottolineo da sempre, l'avrò scritto decinaia e decinaia di volte. Anche perchè, purtroppo, è un "problema" insormontabile, almeno fino a quando per fare un watt serviranno un volt e un ampere...... ;)

Pensa, per esempio, che sfruttiamo oggi solo una parte infinitesima dell'energia solare che irraggia il nostro pianeta, e sostituirai "insormontabile" con un'altra parola più appropriata ;)
 
La coperta è sempre corta. Ovvero, quando pensi di aver risolto un problema ne spunta un'altro.

Se non fosse così, esisterebbe il moto perpetuo...

E' impensabile avere colonnine del genere, è ormai chiaro che il futuro della mobilità elettrica si gioca sulla batteria.

Ma perché? Nel Medioevo era possibile pensare concretamente di volare, per esempio? O immaginavano la radio, la televisione, la stessa energia elettrica? L'informatica?
 
Non so se la potenza della rete di distribuzione riesce a coprire simultaneamente la potenza max erogabile alle singole utenze, ma se fosse come dici, se il consumo di 300-400 alloggi dovesse essere equivalente ai 500 kW utilizzati per la ricarica, ogni alloggio dovrebbe avere un assorbimento max tra 1.25 e 1.66 kW, il che sarebbe risibile anche per i contratti italiani. In molti paesi europei un alloggio è allacciato minimo con 9 kW, ma spesso 11-12 e più, fra l'altro nelle costruzioni recenti col trifase a 400V per la piastra ad induzione in cucina. Quindi da 300-400 vai a circa 50 alloggi...
Si parla di assorbimenti medi, non è che tutti accendono lavapiatti, lavatrice e clima assieme nello stesso momento. Già quando c'è un picco di caldo, causa uso intensivo dei clima, saltano le centraline (vedi blackout a MIlano nelle scorse settimane). I 9kWh in Italia non ce li ha quasi nessuno, la stragrande maggioranza sta ai 3 kW che poi diventano 3,3 con la tolleranza, già i 4,5 sono poco comuni (anche perché i costi fissi lievitano). Il trifase poi è una vera rarità nell'uso domestico.

La nostra rete di distribuzione non è assolutamente in grado di reggere la domanda se tutte le utenze di una zona impegnano il massimo del loro contratto
 
Perché viviamo in un'epoca in cui la tecnologia è presente in tutto, è invasiva delle nostre vite in un modo estremo, ma allo stesso tempo nessuno ha fiducia nella tecnologia ed in un'idea di progresso?
Invece di guardare lontano, siamo sempre a fare il conto della serva, come se quell'innovazione, invece di proiettarla in uno scenario futuro, per forza diverso, dovesse funzionare alle condizioni attuali, senza un'idea di sviluppo delle condizioni a contorno.
E' chiaro che se dismettiamo il petrolio per l'elettrico, questa quantità di energia (enorme) dobrà essere rimpiazzata e distribuita.
Ma non si può pensare a questo senza uno scenaro di reti diverse, magari una rete elettrica specifica, solo per i trasporti.
Cavolo ma è così fantascientifico pensarlo?
 
Non dimentichiamoci, però, che i Cinesi sono capaci di imprese colossali realizzate in poco tempo.
Si pensi all'Italia che per 1500 km (non son sicuro del dato) di ferrovia per l'alta velocità ci ha messo più di vent'anni.
In Cina per 30.000 km ci hanno messo 10 anni.
Loro potrebbero essere in grado di sconvolgere la distribuzione elettrica in tempi che non possiamo neanche immaginare.
Il dubbio rimane sul tipo di energia. Se fosse generata da carbone o idrocarburi non avrebbero comunque fatto nulla per il pianeta anche con le EV più efficienti del mondo
 
Ma ve l'immaginate se ci fossero stati i forum quando hanno elettrificato la rete ferroviaria nazionale? : )
UNA locomotiva elettrica normale come una E405 (vel. max 160 km/h), ha una potenza oraria (cioé la potenza erogabile continuativamente) di 6 MW ....6000 kW. Quanti appartamenti ci si alimentano? :)
 
Alcuni articoli freschi di giornata riportano quanto segue:


All’inizio di quest’anno, GAC ha annunciato la sua nuova tecnologia delle batterie al grafene a ricarica super veloce. Equipaggerà il nuovo Suv elettrico Aion V, presentato al suo evento Technology Day, il 27 luglio scorso. Rispetto all’attuale tempo di ricarica rapida dei modelli puramente elettrici, che richiedono almeno 30 minuti per riportare da 0 all’80% la carica della batteria, questa batteria al grafene ha una velocità più che tripla. Nella versione a ricarica rapida 6C ad alta potenza da 600A richiede appena 8 minuti.


La batteria, fa sapere il costruttore cinese, ha già superato il test di sicurezza più rigoroso – Battery Shooting Test _ con qualità e affidabilità di altissimo livello.

Inoltre le batterie al grafene avranno una vita utile di 1 milione di chilometri. Risolveranno insomma gran parte delle criticità delle auto elettriche.


In settembre Aion V in produzione
GAC ha annunciato che la sua tecnologia di batterie è già uscita dai laboratori e si appresta ad entrare nel mondo reale. Aion V sarà il primo modello ad adottarla ed è già nella fase dei test su strada che precedono l’avvio della produzione su scala industriale.

Questa tecnologia di ricarica rapida sarà disponibile in due versioni.

  • Versione 3C : per caricare dallo 0 all’80% in 16 minuti, o solo 10 minuti dal 30 all’80%.
  • Versione 6C : per caricare dallo 0 all’80% in 8 minuti, o solo 5 minuti dal 30 all’80%.
Batterie al grafene, “pieno” in 8 minuti
La versione 3C utilizza un anodo in silicio, mentre la versione 6C impiega l’anodo al grafene. Ed è appunto la batteria con anodo in grafene a sopportare un numero di cicli di ricarica equivalenti a un milione di chilometri. Cioè dai 3.000 ai 4.000 cicli contro i 1.500-2.000 cicli al massimo della batterie agli ioni di litio tradizionali.


gac1.jpg


Per ottenere tempi di ricarica così brevi, le nuove batterie potranno ancora assorbire una potenza di 481 kW (855,6 V a 562 A) con uno stato di carica (SOC) dell’80%. La potenza di carica media è addirittura di 526,5 kW. Vale a dire che Aion V C6 sarà in grado di incamerare 100 km di autonomia ogni due minuti.

La ricarica? A oltre 500 kW
Per fornire questo tipo di ricarica occorreranno stazioni ad altissima potenza (oltre 600 kW). GAC ha detto che ne realizzerà più di 100 nel 2021. Ma impianti del genere, con assorbimenti di alcuni MWh, rischiano di mandare il tilt la rete elettrica. Le future stazioni di ricarica ultrarapide, quindi, avranno bisogno del supporto di buffer con accumuli statici.


GAC-Aion-V-1024x580.jpg


La GAC Aion V

In questo campo molte sono le tecnologie allo studio. Si parla di batterie a flusso, batterie ai sali fusi o agli ioni di sodio, di battterie ferro-aria e anche di batterie alla CO2. Vedremo cosa c’è in ballo in un prossimo articolo.

Grafene, il costo non è più un problema
L’altro problema che GAC dice di aver risolto è il costo del grafene, che attualmente è di centinaia di dollari al grammo. Ma l’azienda cinese sostiene di aver messo a punto la tecnologia 3DG (grafene tridimensionale) che lo riduce ad un decimo.

Se gli annunci saranno confermati, ci troveremmo alla viglia di una rivoluzione epocale per tutto il mondo della mobilità elettrica. la controprova dovremmo averla a fine settembre, quando GAC pensa di avviare la produzione industriale della Aion V.


Beh....
L' Aion se la pssono tenere....
Magari le batterie le venderanno a terzi
 
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