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Oggi giorno di lutto nazionale, domani...

Io non sono mai stato un entusiasta sostenitore dell'orgoglio nazionale.
Se compro un prodotto locale lo faccio perchè voglio sostenere l'economia locale e le persone che ci lavorano,non perchè c'è il tricolore stampato sull'etichetta.
Allo stesso modo non capisco perchè dovrei sentirmi orgoglioso di essere nato in un determinato luogo,non è il luogo di nascita a definire una persona.
Uno può essere contento di essere nato in un paese ricco,giusto o civile.
Ma l'orgoglio nasce da qualcosa che viene fatto in prima persona,se nasco in un paese civile non è per merito mio che è tale.
Al limite posso essere orgoglioso se quello che faccio contribuisce a rendere migliore il paese in cui sono nato.

Stessa cosa per lo stato e i suoi apparati da cui spesso non mi sento ben rappresentato.
A ogni ricorrenza e celebrazione tanti sorrisi e strette di mano,in qualche caso nemmeno in simili circostanze davvero tutti partecipano e mettono da parte le divisioni.
Ma tutti gli altri giorni dell'anno le stesse persone che hanno pronunciato pomposi discorsi pieni di spirito di solidarietà si voltano dall'altra parte di fronte ai problemi o magari buttano carrettate di soldi in iniziative senza senso trascurando problemi ben più urgenti.
Non basta la faccia,o la facciata,nelle occasioni ufficiali per creare unità e orgoglio.

Di essere italiano puoi esserne orgoglioso, si chiama identità, storia, non c'entra con le divisioni e con i problemi contingenti, in qualsiasi realtà e momento ci sarà sempre il buono e il cattivo, non esiste un paese ideale, ma ciò non ha a che vedere con il senso di appartenenza alla propria nazione ed anche alla propria cultura e radici.
Te lo dice un italiano all'estero, anche molto fiero di esserlo. Le ricorrenze non sono solo un fatto di facciata, per esempio per le comunità italiane all'estero il 2 giugno è una ricorrenza importante, che viene celebrata ed è occasione d'incontro per la comunità.
 
[QUOTE="Aksis, post: 2699867, member: 62044"
Non possiamo sapere con certezza poi il popolo Belga cosa ne pensi a riguardo [/QUOTE]

Sono poco entusiasti della cosa.
 
Provando a immaginare una situazione simile nel nostro paese secondo voi sarebbe stato opportuno se ad esempio subito dopo il terremoto che ha devastato L'Aquila si fossero tenute delle celebrazioni tipo la festa di un patrono o qualcosa del genere?
E se avessero fatto lo stesso il giorno dopo la tragedia del Mottarone?
In Belgio se non sbaglio sono ancora in corso le ricerche dei dispersi,ci saranno persone che man mano che passano le ore vedono affievolirsi la speranza di ritrovare vivi dei loro cari.
In un contesto simile imho è meglio rimandare qualsiasi celebrazione.
 
Perdonami ma abbiamo gia ricondotto il tema a quello voluto dall'opener, non si discute ne lo stato ne la patria, si sta dicendo se nelle condizioni in cui si è ritrovato il Belgio si deve o meno fare la festa nazionale, se era in un altro periodo magari invece della festa nazionale magari la discussione era sul patrono nazionale.
Aggiungo che molte feste nazionali commemorano proprio i caduti o martiri nazionali, compresi 4 luglio in USA, 14 luglio in Francia, etc. Una festa nazionale solo gioiosa che conosco è il Paddy' Day irlandese, 17 marzo, peraltro data di morte di San Patrizio, come tutte le feste dei santi.
 
Aggiungo che molte feste nazionali commemorano proprio i caduti o martiri nazionali, compresi 4 luglio in USA, 14 luglio in Francia, etc. Una festa nazionale solo gioiosa che conosco è il Paddy' Day irlandese, 17 marzo, peraltro data di morte di San Patrizio, come tutte le feste dei santi.

ma infatti una celebrazione nazionale come riti ufficiali non mi sembra che faccia balli o danze, ha delle ricorrenze che spesso sono proprio a ricordi di chi in un modo o nell'altro ha contribuito al bene nazionale, soprattutto in momenti difficili, poi se per tanti è un giorno di riposo dal lavoro e si fa il barbecue con gli amici e un altro discorso ma sono attività private.
 
Se ci fosse meno nazionalismo forse ci sarebbero anche meno guerre.
In realtà dietro ai nazionalismi che scatenano le guerre, spesso ci sono interessi economici, stessa cosa per le ancor meno concepibili guerre di religione.
Il fatto è che globalmente le guerre alimentano la crescita del pil, soldi per finanziarle, per combatterle e per ricostruire, soldi che girano e che arricchiscono pochi a discapito di molti...
 
Se ci fosse meno nazionalismo forse ci sarebbero anche meno guerre.

Non esattamente. Il nazionalismo quello sano guarda ai propri interessi. Quelli onesti di benessere del popolo senza fare la cresta sugli altri popoli a danno degli altri quindi. E non guardando a una classifica (spread) e facendo banchetto con alcuni piuttosto che con altri. Il nazionalismo non vuol dire razzismo. Il tuo appartamento è il tuo lo cederesti per fare comodo a un vicino.? Ma di contro andresti a sottrarre l'appartamento del vicino approfittando di un cavillo burocratico.? Perdonami il tono non è incalzante è un invito alla riflessione su ciò che è il nazionalismo. Per come lo vedo io.
 
Ieri mi è capitato tra le mani un libro scritto da Piero Calamandrei. Un libro di favole e poesie, perchè tra le altre cose ha fatto anche questo.
Nella biografia si poneva l'accento come, in quegli anni, veniva insegnato l'amore per la patria. Non posso non fare un confronto con i tempi odierni dove lo stato è classificato come nemico; nella migliore delle ipotesi, come socio di maggioranza.


Altri tempi:
i tempi del Voi.
E in generale del rispetto, in primis:
-dei genitori
-degli insegnanti
-dello Stato
 
-quando la banda alpina intona la nostra marcia o l'inno di Mameli mi commuovo.Sono Italiano e me ne vanto.


-Io mi alzo pure in piedi....all' Inno....
Come per il 24 Maggio e Le campane di San Giusto*

-Sull' Italiano medio,
A PARTIRE DA ME,
comincio, da qualche anno,
a nutrire crescenti dubbi

*

Ho gia' i lucciconi
 
In realtà dietro ai nazionalismi che scatenano le guerre, spesso ci sono interessi economici, stessa cosa per le ancor meno concepibili guerre di religione.
Il fatto è che globalmente le guerre alimentano la crescita del pil, soldi per finanziarle, per combatterle e per ricostruire, soldi che girano e che arricchiscono pochi a discapito di molti...

Perdonami, quindi chiunque viene a calpestare (in tutti i sensi) il popolo di una nazione dovrebbe accettarlo. No non credo. E allora ci hanno detto che il rispetto te lo devi guagnare, come, accentando compromessi scomodi.? No neanche. La verità è che bisognerebbe realmente vedere le cose in ottica comunitaria. Ma succede esattamente il contrario. E attenzione che non esistono i più bravi o non esistono solo i più bravi, esistono i più furbi e ne abbiamo validi esempi dei più furbi che passano come i più bravi. No facciamo attenzione. Io sono italiano e sono orgoglioso di esserlo. Ma non disprezzo nessuno qualsiasi origine egli abbia. A patto di un sano rispetto reciproco.
 
E dimenticavo, per rimanere in tema e non andare troppo fuori, si la ricorrenza può e deve essere onorata, con i simboli di lutto consoni agli eventi del momento. La nascita di una nazione e la sua storia che ne consegue merita anch'essa rispetto. La nazione non è altro che l'insieme di tutti noi, passati, presenti e speriamo futuri. Ma a sentire determinati stati d'animo sul futuro ho qualche dubbio :emoji_disappointed_relieved:
 
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