<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Patenti per tutto... | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Patenti per tutto...

Magari il brevetto no ma almeno dimostrare di avere l'attrezzatura idonea si.
Altrimenti far andare a 4000 metri persone che non sono vestite in modo adatto e non hanno attrezzature che potrebbero essere determinanti per salvare loro la vita (altri citavano tenda e abbigliamento adeguato ma anche solo il localizzatore gps che agevola molto il lavoro dei soccorritori) è come far andare su strade innevate e ghiacciate guidatore con le estive.
 
ma senza conoscere bene le dinamiche parlare di faciloneria o sottostima mi sembra un operazione non corretta,

Il mio era un discorso generale non rivolto al caso in oggetto. Anni fà successe anche a noi: siamo partiti in tre, l'ultimo arrivato era in scarpe da tennis e giubbino di jeans, e aveva al seguito giusto uno spuntino. Noi ci siamo messi a ridere, ma essendo in appennino e la quota massima che avremmo toccato erano i 2000 ci siamo incamminati.
Arrivati in quota scoppia un temporale e il tizio si inzuppa come un pulcino e comincia a tremare. Trovato un riparo, lo spogliamo e dagli zaini tiriamo furoi abiti asciutti. Allora non c'erano i cellulari, fossimo stati impreparati, sicuramente non sarebbe morto ma un bello spavento se lo sarebbe preso.
 
Il mio era un discorso generale non rivolto al caso in oggetto. Anni fà successe anche a noi: siamo partiti in tre, l'ultimo arrivato era in scarpe da tennis e giubbino di jeans, e aveva al seguito giusto uno spuntino. Noi ci siamo messi a ridere, ma essendo in appennino e la quota massima che avremmo toccato erano i 2000 ci siamo incamminati.
Arrivati in quota scoppia un temporale e il tizio si inzuppa come un pulcino e comincia a tremare. Trovato un riparo, lo spogliamo e dagli zaini tiriamo furoi abiti asciutti. Allora non c'erano i cellulari, fossimo stati impreparati, sicuramente non sarebbe morto ma un bello spavento se lo sarebbe preso.

perdonami pensavo ci si riferisse all'evento della discussione.
Certo che in casi descritti da te effettivamente c'è di base un impreparazione che porta a sottovalutare i rischi, il problema è che proprio perchè non c'è conoscenza della cosa non ci si rende conto dei rischi.
 
ma senza conoscere bene le dinamiche parlare di faciloneria o sottostima mi sembra un operazione non corretta, oltretutto chi lo ha fatto l'ha pagato con la vita.
Sono uno che "si è espresso". Seppur col cordoglio e "la rabbia" per due giovani vite gettate la vento, pur col limite di quel che viene raccontato, è un po difficile parlare solo di pura e tragica fatalità.
Altrimenti il terzo mica se la cavava in quel modo.
Poi come sempre la magistratura farà il suo lavoro.
 
Penso che si possa parlare di pura fatalità nel 1% dei casi o forse meno. Per il resto si può parlare di inesperienza, sottovalutazione delle possibili difficoltà (specialmente in rapporto alla propria forma fisica e abilità), equipaggiamento inadeguato o inesistente, abbigliamento insufficiente o inadatto, mancata consultazione preventiva delle previsioni meteo locali, mancata conoscenza delle nozioni più basilari per cavarsela in caso di imprevisti, eccetera eccetera.
Poi quando finisce male uno non fa più ritorno a casa, quando invece le disavventure finiscono bene resta il conto dei soccorsi da pagare: https://www.ilgazzettino.it/nordest..._suem_elicottero_tofana_di_mezzo-6079031.html
 
Scusate amici, vado controcorrente.

E' vero che queste ragazze hanno peccato di leggerezza e questa di per se è una notizia.

Ma mi preme sottolineare, come la grandissima parte delle vittime di incidenti ad alta quota, riguardi soprattutto escursionisti cosidetti "esperti" che pur di raggiungere i loro obiettivi sono disposti spesso a tutto.
 
Scusate amici, vado controcorrente.

E' vero che queste ragazze hanno peccato di leggerezza e questa di per se è una notizia.

Ma mi preme sottolineare, come la grandissima parte delle vittime di incidenti ad alta quota, riguardi soprattutto escursionisti cosiddetti "esperti" che pur di raggiungere i loro obiettivi sono disposti spesso a tutto.

Fare un calderone di tutto è sempre controproducente, come paragonare un'incidente di un pilota rally con quello di un appassionato che prende una curva troppo forte.

Poi la fatalità esiste comunque, non sarà l'1% ma metti anche il 10% poi ci gioca tanto quello che mio padre mi ha insegnato sin da bambino:
"Attento che al pericolo ci si fa assuefazione"
quindi si abbassa la guardia e ci si fa male.

L'inesperto non riconosce i segnali di pericolo, l'esperto li sottovaluta perché li ha affrontati mille volte.

Non so se è un caso ma da tanti anni non sentivo di incidenti fra barche sul lago. Eppure in due settimane tre morti.
Se poi sia effetto dell'aumento di patenti nautiche ed imbarcazioni dell'ultimo anno non lo so. Il dubbio viene.
 
no, non serve..
Forse in Germania, ma in Italia si.
Non è una "patente" tradizionale, ma occorre aver frequentato un corso che sono focalizzati sulla biologia e sul riconoscimento dei funghi onde evitare quelli velenosi e sulla conoscenza dei regolamenti in materia di raccolta.
La burocrazia borbonica non si lascia sfuggire l'occasione anche di mettere una "tassa"
  • il certificato di frequenza del corso
  • la ricevuta di versamento annuale per il rilascio del tesserino
  • due fotografie formato tessera autenticate sul retro.
  • una marca da bollo di euro 14,62 da apporre sul tesserino
https://www.deabyday.tv/casa-e-fai-...tiene-il-permesso-per-raccogliere-funghi.html
 
L'inesperto non riconosce i segnali di pericolo, l'esperto li sottovaluta perché li ha affrontati mille volte.

L'ideale sarebbe la via di mezzo.
Quello che non è più alle prime armi,e quindi non commette più errori da principiante,ma non è ancora così esperto da sottovalutare i rischi in virtù della propria presunta invincibilità.
Ma molto spesso si salta direttamente da principianti a campioni del mondo in tutte le discipline.
Ho conosciuto un ragazzo che dopo 3 anni di patente si considerava un guidatore esperto,così esperto da potersene infischiare dei limiti di velocità.
Insomma a momenti rischiava di soffiare il sedile a qualche pilota.
 
Forse in Germania, ma in Italia si.
Non è una "patente" tradizionale, ma occorre aver frequentato un corso che sono focalizzati sulla biologia e sul riconoscimento dei funghi onde evitare quelli velenosi e sulla conoscenza dei regolamenti in materia di raccolta.
La burocrazia borbonica non si lascia sfuggire l'occasione anche di mettere una "tassa"
  • il certificato di frequenza del corso
  • la ricevuta di versamento annuale per il rilascio del tesserino
  • due fotografie formato tessera autenticate sul retro.
  • una marca da bollo di euro 14,62 da apporre sul tesserino
https://www.deabyday.tv/casa-e-fai-...tiene-il-permesso-per-raccogliere-funghi.html
parlo di Italia, ho iniziato a cercarli lì, la patente esiste ma è richiesta per cercare funghi in pochissime zone specifiche (o sempre per farlo a livello professionale, rivendendoli), nella gran parte delle zone (comprese quelle del porcino dop, appennino tosco-emiliano) basta pagare la tassa comunale, non serve la patente..l'articolo che linki generalizza una situazione molto particolare...

[EDIT] qui un link per accreditare le mie informazioni, la situazione nel varesotto, più che complicata.... [EDIT]
 
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