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Stop alla rivista in carta

Uffa..... avete ragione, meglio la versione digitale.... però ricordatevi che esiste tutta una filiera legata alla carta stampata, della quale faccio parte, che finirà come gli impagliatori di sedie.
Ne sono conscio, il futuro è fatto di pixel, molti lavori tramonteranno o diverranno di nicchia, mentre ne nasceranno di nuovi con mille opportunità in più per le generazioni future.
Nel mio piccolo sto cercando fi far convivere le due realtà, ma il futuro ormai ha già imboccato la corsia di accelerazione, e a me non resta che agevolarne l'immissione.

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Uffa..... avete ragione, meglio la versione digitale.... però ricordatevi che esiste tutta una filiera legata alla carta stampata, della quale faccio parte, che finirà come gli impagliatori di sedie.
Ne sono conscio, il futuro è fatto di pixel, molti lavori tramonteranno o diverranno di nicchia, mentre ne nasceranno di nuovi con mille opportunità in più per le generazioni future.
Nel mio piccolo sto cercando fi far convivere le due realtà, ma il futuro ormai ha già imboccato la corsia di accelerazione, e a me non resta che agevolarne l'immissione.

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Gasp, non so esattamente cosa fai nello specifico, mio zio anni fa aveva una tipografia, facevano tirature limitate. Ancora ricordo e conservo una sua edizione sui prototipi italiani degli anni '70 che mi regalo' a meta' anni '80 e divenne per me una sorta di "Bibbia". Credo che se uno si specializza forse può trovare il modo di sopravvivere o di prosperare, certo starai già facendo l'impossibile. Ti auguro ogni fortuna.
 
Anche il passaggio dalla carta alla lettura digitale,che si tratti di libri o riviste,avrà ovviamente delle ripercussioni.
Da chi lavora nelle cartiere,a chi stampa,chi distribuisce,le edicole...
Spesso si guarda solo all'effetto positivo più evidente cioè meno carta da produrre e da smaltire.
 
la mia dolce metà avrà non meno di 140 paia da sistemare

la mia a tanto non ci arriva....

la rottura più grande è stata lo smaltimento di 110 scatole di cartone che ho dovuto "appiattire" una ad una.

...ma questa opzione a casa mia sarebbe impossibile, le agroscarpe devono essere rigorosamente archiviate nelle loro scatole, con tanto di carta di riempimento all'interno. Se no prendono polvere.....
 
quando ho un attimo lo guardo, ma credo che sull'argomento potrei tenere un master al MIT....

E' un po' forte nel linguaggio.
Chissà come sono le vere dinamiche coniugali tra lui e crostatina...:emoji_thinking:

Io non vorrei mai una cabina armadio,mi sembra un enorme spreco di spazio e un invito a buttare tutto in disordine.
 
Per me la versione online è l'unica veramente possibile (estero, viaggi ecc), poter acquistare la versione cartacea di un numero che mi interessa in particolare è invece un lusso.
Poter mettere tale versione cartacea nella libreria di casa una sorta di battaglia con mia moglie :) che non solo ha invaso un intero armadio a muro con le sue scarpe, ma ha anche monopolizzato o quasi la libreria!
Ma non essendo un Intellettuale un qualche QR ce lo faccio comunque stare ogni tanto, poi insomma alla fine mia moglie merita.
La versione cartacea, solo vent'anni fa questa espressione sarebbe stata impensabile, come dire la versione lignea di un tavolo :), è sicuramente ed enormemente più bella e appagante , si pensi alla carta patinata, alla copertina lucida e avvolta nel cellophane, alle pagine profumate da sfogliare con le dita, ma immensamente più scomoda e meno a portata di dita. Oggi siamo sempre più sppesdo al pc, non solo al lavoro, ma anche in cada, e per metterci a leggere dobbiamo spegnerlo o allontanarci e sedere con la rivista sulle gambe o appoggiata ad un tavolo, cosa che richiede uno sforzo. Questo impegno lo posso prendere per un libro, ma Quattroruote è perrsino più bello allo schermo, a parte il fascino estetico della rivista in carta, le foto vengono meglio illuminate e senza riflessi. Mentre al contrario un libro retroilluminato per ora mi lascia perplesso, perché limita la capacità di fantasticare, bloccando le immagini mentali e oniriche, sostituendole con quelle virtuali eguali per tutti, che si costituiscono come nuova realtà. Mentre la letteratura è e deve essere sogno. Diverso il caso di una rivista tecnica come Quattroruote, che deve essere il più vicino possibile agli oggetti, le auto, di cui tratta e che allo schermo vengono meglio e più realistiche. Poi che sulle auto spesso si sogni è un altro discorso...
 
Ultima modifica:
io ho un ebook da piu' di 10 anni.... e non ci riesco proprio.
leggere un libro di carta, e' decisamente piu' bello che leggerlo sull'ebook.
il motivo non lo so, visto che le parole sono identiche.
ma ammetto di leggere ormai solo libri veri.
e vedo che, anche mia figlia, non disdegna leggere sull'ebook o sul cellulare, ma se compra un libro.... solo di carta.
come la musica, mi compro solo cd.
 
io ho un ebook da piu' di 10 anni.... e non ci riesco proprio.
leggere un libro di carta, e' decisamente piu' bello che leggerlo sull'ebook.
il motivo non lo so, visto che le parole sono identiche.
ma ammetto di leggere ormai solo libri veri.
e vedo che, anche mia figlia, non disdegna leggere sull'ebook o sul cellulare, ma se compra un libro.... solo di carta.
come la musica, mi compro solo cd.


ecco la musica io sono ormai solo per il digitale, ma leggere proprio non ce la faccio sull' e book
 
la mia a tanto non ci arriva....



...ma questa opzione a casa mia sarebbe impossibile, le agroscarpe devono essere rigorosamente archiviate nelle loro scatole, con tanto di carta di riempimento all'interno. Se no prendono polvere.....
La tenda a rullo, da me brevettata, è concepita anche per evitare il più possibile la polvere oltre ad abbellire il tutto.
Ma vuoi mettere il colpo d'occhio, lei tira su la tendina e le sembra di essere in una vetrina di un negozio di scarpe.
Una tempesta di colori e l'immediato accostamento alla mise del giorno.
Con le scatole è tutto più complicato.
A meno che non siano provviste di codice QR e tua moglie non abbia un lettore incorporato nelle pupilla è faticoso scegliere di volta in volta la scarpa giusta.
Mia moglie lavora in una società di selezione di figure professionali
(in gergo : cacciatrice di teste) e l'abbigliamento deve sempre essere impeccabile. Da qui nasce la mania delle scarpe per non parlare di abiti borse e accessori vari.
Un vero salasso.
 
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