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Chi rimarrá su whatsapp?

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Confermo da "veterano" (scusate la scarsa modestia :emoji_blush: )che Telegram funziona molto meglio di WA sia come app mobile che come client pc/ipad etc. Inoltre, non essendo collegata ad un numero di telefono, la puoi far girare su pc o tablet anche a smartphone spento
Come non è collegato al numero....
È la prima cosa che chiede e invia un SMS per l'attivazione...
 
Come ben citava Giuàn, prima gli zingari, dopo gli ebrei, poi gli omosessuali, quindi i comunisti ed infine il SupercinqueTC di turno ...
Mi autocito per segnalare che ieri, a quanto pare, FB avrebbe bannato un noto esponente politico italiano, per poi sbloccarlo, ma comunque mantenendo una prziale oscuramento di alcuni contenuti, rallentando (sempre a quanto pare) la sua pagina e rimuovendo il post più incriminato di tutti. Questo signore aveva espresso una sua legittima opinione. Non voglio citare il suo nome o l'oggetto della discussione sia per le regole qui vigenti, sia perché la questione non è "chi" o "cosa", ma l'azione censoria in sé, posto che il messaggio non era né ingiurioso né calunnioso. In ogni caso cercando in rete trovate subito la vicenda. Intervistato dal Corriere della Sera (che si assume essere un quotidiano serio e moderato), ha espresso, tra le altre, queste considerazioni:

«È una piattaforma privata che stipula contratti. Tuttavia, ha valore preminente nella comunicazione politica, i social sono una specie di monopolio, hanno una forza pubblica.» Rammentando quindi che il Governo stesso usa il canale Facebook per comunicare con i cittadini, aggiunge e conclude «Ci vorrebbe una par condicio come per le tv. È intollerante e incredibile che i giganti del web possano decidere sui contenuti e a chi prestare la loro cassa di risonanza»

Ripeto, a prescindere dalla "vittima" di turno, difficile non condividere le considerazioni virgolettate (ripeto, il messaggio poteva essere stato espresso anche in modo forte, ma non maleducato - non è nello stile del personaggio e metteva in rilievo fatti oggettivi traendone delle riflessioni non banali né campate in aria.

Ora, se FB agisce in questo modo (e poniamo pure che tale agire sia legittimo nel senso di legale rispetto al nostro oridnamento), con quale fiducia noi affidiamo i nostri pensieri e le nostre conversazione ad un sistema di messagistica di proprietà di FB e da cui FB dichiara di voler estrarre tutte le informazioni che gli garbano per gestirle in completa autonomia?
 
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Mi autocito per segnalare che ieri, a quanto pare, FB avrebbe bannato un noto esponente politico italiano, per poi sbloccarlo, ma comunque mantenendo una prziale oscuramento di alcuni contenuti, rallentando (sempre a quanto pare) la sua pagina e rimuovendo il post più incriminato di tutti. Questo signore aveva espresso una sua legittima opinione. Non voglio citare il nome o l'oggetto della discussione sia per le regole qui vigenti, sia perché la questione non è "chi" o "cosa", ma l'azione censoria in sé, posto che il messaggio non era né ingiurioso né calunnioso. In ogni caso cercando in rete trovate subito la vicenda. Intervistato dal Corriere della Sera (che si assume essre un quotidiano serio e moderato), ha espresso, tra le altre, queste considerazioni:

«È una piattaforma privata che stipula contratti. Tuttavia, ha valore preminente nella comunicazione politica, i social sono una specie di monopolio, hanno una forza pubblica.» Rammentando quindi che il Governo stesso usa il canale Facebook per comunicare con i cittadini, aggiunge e conclude «Ci vorrebbe una par condicio come per le tv. È intollerante e incredibile che i giganti del web possano decidere sui contenuti e a chi prestare la loro cassa di risonanza»

Ripeto, a prescindere dalla "vittima" di turno, difficile non condividere le consideraioni virgolettate (ripeto, il messaggio poteva essere stato espresso anche in modo forte, ma non maleducato (non è nello stile del personaggio) e metteva in rilievo fatti oggettivi traendone delle riflessioni.

Ora, se FB agisce in questo modo (e poniamo pure che sia legittimo), con quale fiducia noi affidiamo i nostri pensieri e le nstre conversazione ad un sistema di messagistica di proprietà di FB e da cui FB dichiara di voler estrarre tutte le informazioni che gli garbano per gestirle in completa autonomia?

vedi post 113...mai una volgaritá, mai un'offesa eppure....
 
..mai una volgaritá, mai un'offesa eppure....
Non ne ho citato il nome prioprio perché non voglio assolutamente sconfinare negli argomenti qui vietati, non è e non vuole essere un discorso sull'orientamento politico o presunto tale di FB, ma solo ed esclusivamente sulla modalità di trattamento dei nostri dati su WA, dati che includono anche il contenuto dei messaggi ;)
 
Whatsappp usa una crittografia RSA in cui anche il più potente computer impiegherebbe 5000 anni per decifrare un messaggio. Se poi una volta arrivato il messaggio, qualcuno lo diffonde allora è chiaro che è di pubblico dominio. FB invece non funziona così. Resta il fatto che FB tweeter, whatsappp siano delle piattaforme ipocrite, politically correct ma false e decidono in maniera arbitraria e anonima chi bannare. Alla faccia della libertà di stampa e contrariamente al principio di de cubertine agiscono in maniera razzista ipocrita e dittatoriale.
 
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Whatsappp usa una crittografia RSA in cui anche il più potente computer impiegherebbe 5000 anni per decifrare un messaggio.
Sulla carta è così, nella pratica ho la sensazione che ci sia qualche buchino nella crittografia.
Mai notato che se su WA si parla di qualche prodotto, nelle successive ricerche in rete appare come pubblicità?
“Beh ma tanto è solo pubblicità” mi si potrebbe obiettare ... sì, per ora forse è solo pubblicità, per ora
 
Mi autocito per segnalare che ieri, a quanto pare, FB avrebbe bannato un noto esponente politico italiano, per poi sbloccarlo, ma comunque mantenendo una prziale oscuramento di alcuni contenuti, rallentando (sempre a quanto pare) la sua pagina e rimuovendo il post più incriminato di tutti. Questo signore aveva espresso una sua legittima opinione.

Quando ci si iscrive si accetta un regolamento, che prevede l'oscuramento temporaneo o permanente nel caso si violino i termini di utilizzo.
Questo vale che tu sia un influente politico o "Gennaro il panettiere del paesino".

Comunque non si viene mai bannati per aver espresso la propria opinione, ma solo nel caso si mostri o si incentivi un comportamento violento, pedofilo o in caso di pubblicazione di notizie false.

Se dico la mia opinione, senza violare le regole del buon senso, non violo neanche quelle della piattaforma e nessuno mi banna.
 
le piattaforme social "gratuite" vivono grazie alla pubblicità e la pubblicità vive sui soldi immessi dalle grandi aziende, insomma le BIG.

Questo vuol dire che se un Pippo qualsiasi la combina grossa, scandalizzando una maggioranza di persone, che magari sono il target pubblicitario di quel big, di fatto riorienta i media che di pubblicità vivono.

Quindi, a mio parere, non è il media ma il denaro che lo finanzia.
Anche il recente esempio in F1 ne è la prova.

PS: ma la par condicio non è applicata esclusivamente alle reti RAI ? Anche sui giornali dubito esista qualcosa del genere, se non il diritto di replica.
 
Comunque non si viene mai bannati per aver espresso la propria opinione, ma solo nel caso si mostri o si incentivi un comportamento violento, pedofilo o in caso di pubblicazione di notizie false.

Guarda che FB banna per molto meno. Se la tua idea politica non è confacente ai loro voleri e al political correct che vieni subito bannato.
C'è un'ipocrisia così stagnante che si sente l'odore a Km di distanza.
 
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