<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Auto per giovani per distinguersi | Page 18 | Il Forum di Quattroruote

Auto per giovani per distinguersi

Io a vent'anni, dal punto di vista atletico, ero una pippa esattamente come adesso, quindi posso dire di "mantenermi in forma"....

Io non ho mai avuto velleità sportive.
Posso dire però senza vergognarmene che a 33 anni non faccio più le stesse cose che facevo a 20,magari avrei potuto tenendomi più in allenamento,magari no.
Mi ricordo che quando rientravo a casa troppo tardi a 18 anni in inverno per non svegliare i miei genitori,e quindi per evitare un cazziatone,magari dormivo in canottiera (il mobiletto in cui tenevamo i pigiama era proprio accanto al letto dei miei genitori dal lato di mio padre).
Se lo faccio adesso mi sveglio con la bronchite.
Quando ho fatto l'esame pratico per la patente ci sono andato in felpa a febbraio,se lo faccio ora probabilmente mi viene lo squaraus.
Anche a livello mentale mi rendo conto che avevo un cervello più veloce o semplicemente più allenato ai tempi della scuola.
Non c'è nulla di male nell'ammettere che il tempo passa e non sempre siamo in grado di stargli dietro.
O almeno io non sempre sono in grado.

Se parliamo di capacità atletiche poi non sono mica sempre i più fisicati quelli più temibili.

 
Tornando vagamente in topic stavo pensando al fatto che alcuni amici del forum hanno manifestato perplessità sul fatto di consigliare a un guidatore giovane una vettura datata e prestante,quindi scarna quanto ad aiuti di guida e controlli elettronici.
E' una preoccupazione più che giusta.
Però mi stavo chiedendo : e se l'autore del topic avesse avuto 10 anni di più sarebbe stato invece appropriato consigliare una sportiva vecchia maniera?
La domanda nasce dal dubbio sull'equazione tanti anni di patente= guidatore esperto.
Imho l'esperienza non si misura solo in anni o in km ma dipende da tanti altri fattori.
Certamente un guidatore alle prime armi manca di esperienza,ma anche chi guida da 10 anni potrebbe aver guidato poco,sempre la stessa auto,mai in condizioni meteorologiche particolari,soprattutto in città...
Imho 10 anni di prima-seconda-terza in città non fanno acquisire esperienza ma al massimo dimestichezza coi comandi.
Mentre magari 5 anni guidando un po' di tutto,su strade sempre diverse possono far acquisire più esperienza.

Se penso ad esempio all'ultimo anno di guida,da quando c'è questa cacchio di pandemia,io sarei già contento se potessi dire di non essere regredito,altro che aver acquisito esperienza.
Ormai guido praticamente solo in città sulle solite strade e a velocità medie inferiori a 30 km orari.

Secondo me per poter consigliare una vettura impegnativa bisogna sapere qualcosa in più sul guidatore oltre all'età.
E se anche la carta d'identità sembra dargli ragione bisogna vedere quanto ha guidato veramente e come.
O uno ha la possibilità di viaggiare tanto,magari per lavoro,o si fa le ossa con dei corsi di guida.
Altrimenti anche anni di patente possono non essere una credenziale sufficiente per potersi ritenere esperti.
 
Comunque se la maggior parte dei piloti competitivi prima dei 40 anni smette, vorrà pur dire qualcosa. Certo, ci sono eccezioni, che confermano la regola.
 
Comunque se la maggior parte dei piloti competitivi prima dei 40 anni smette, vorrà pur dire qualcosa. Certo, ci sono eccezioni, che confermano la regola.

Però se si parla di essere competitivi su pista penso che anche un lievissimo rallentamento dei riflessi o una riduzione del campo visivo siano determinanti.
Mentre magari nella guida su strada tale calo sarebbe impercettibile e non pregiudicherebbe in alcun modo la capacità di far fronte al 99,99999% delle situazioni.

Certo è comunque indicativo che anche chi ha dei riflessi molto superiori alla media con l'età tende a diventare meno sovraumano.
 
Certo è comunque indicativo che anche chi ha dei riflessi molto superiori alla media con l'età tende a diventare meno sovraumano.
Conta molto anche la costanza nel guidare, se usi l'auto una volta al mese qualche automatismo viene rallentato.
Io ho una moto con 100 CV, e per strada oltre ai riflessi pronti occorre anche "prevedere" le varie situazioni, e sono più vicino ai 70 anni che ai 60.
Con l'auto cerco di guidare "prevenuto" verso gli altri utenti, come quando sono in moto.
 
poco tempo fa ho fatto un giretto con una Vespa PX, solito modello con il quale a 18/20 anni facevo cose strabilianti, mi sono sentito completamente a disagio e non credevo fosse lo stesso modelllo...
sono passati 40 anni...
 
poco tempo fa ho fatto un giretto con una Vespa PX, solito modello con il quale a 18/20 anni facevo cose strabilianti, mi sono sentito completamente a disagio e non credevo fosse lo stesso modelllo...
sono passati 40 anni...

Mai stato molto amante delle due ruote, ma da ragazzino avevo un cinquantino leggerissimo con un telaio poco più pesante di una bici.
Ci ho fatto cose impensabili, che a provarci adesso mi ammazzerei senza dubbio. A ripensarci mi vergogno e mi prenderei a schiaffi.

Non dovrei raccontarlo ma lo dico lo stesso. Una volta non avevo lo spazio per passare tra 2 specchietti e senza fermarmi ho sollevato di forza la ruota anteriore e sono passato.
Una perfetta min.....ta di cui non vado affatto fiero, ma è la dimostrazione che 30 fa avevo capacità fisiche e reattive ma molto superiori ad ora e non è che sono cambiato molto fisicamente, anzi, ho ho una decina di kg di muscoli in più e giusto un filo di pancia, quasi fisiologica.
Magari non è così per tutti ma per la maggior parte è così
 
Tornando vagamente in topic stavo pensando al fatto che alcuni amici del forum hanno manifestato perplessità sul fatto di consigliare a un guidatore giovane una vettura datata e prestante,quindi scarna quanto ad aiuti di guida e controlli elettronici.
E' una preoccupazione più che giusta.
Però mi stavo chiedendo : e se l'autore del topic avesse avuto 10 anni di più sarebbe stato invece appropriato consigliare una sportiva vecchia maniera?
La domanda nasce dal dubbio sull'equazione tanti anni di patente= guidatore esperto.
Imho l'esperienza non si misura solo in anni o in km ma dipende da tanti altri fattori.
Certamente un guidatore alle prime armi manca di esperienza,ma anche chi guida da 10 anni potrebbe aver guidato poco,sempre la stessa auto,mai in condizioni meteorologiche particolari,soprattutto in città...
Imho 10 anni di prima-seconda-terza in città non fanno acquisire esperienza ma al massimo dimestichezza coi comandi.
Mentre magari 5 anni guidando un po' di tutto,su strade sempre diverse possono far acquisire più esperienza.

Se penso ad esempio all'ultimo anno di guida,da quando c'è questa cacchio di pandemia,io sarei già contento se potessi dire di non essere regredito,altro che aver acquisito esperienza.
Ormai guido praticamente solo in città sulle solite strade e a velocità medie inferiori a 30 km orari.

Secondo me per poter consigliare una vettura impegnativa bisogna sapere qualcosa in più sul guidatore oltre all'età.
E se anche la carta d'identità sembra dargli ragione bisogna vedere quanto ha guidato veramente e come.
O uno ha la possibilità di viaggiare tanto,magari per lavoro,o si fa le ossa con dei corsi di guida.
Altrimenti anche anni di patente possono non essere una credenziale sufficiente per potersi ritenere esperti.
Una riflessione molto, molto interessante quella da te posta alla quale desidererei poter contribuire con il mio umile punto di vista. Io ritengo che sia davvero impossibile poter dare una risposta univoca e valida per tutti, si finirebbe per generalizzare inevitabilmente. Io posso dirti questo, dal basso della mia esperienza di vita adolescenziale. Rientro tra quegli utenti da te menzionati che, quando un altro utente partecipante alla discussione ha consigliato il mitico Fiat Coupé (auto che ho sognato e che adoro tutt'oggi, a scanso di ogni equivoco), si è dichiarato molto perplesso nel consigliare ad un diciannovenne "classico" odierno una macchina così "rognosa" (parlo naturalmente solo delle versioni turbo sedici e venti) priva di qualsivoglia controllo e ausilio elettronico, che scarica 220 cavalli tutti all'anteriore sotto ad un telaio di derivazione Tipo e che nella versione sedici valvole ha un motore strettamente imparentato con quello che equipaggiava una macchina "schiacciasassi" nei rally (parlo della Delta Integrale naturalmente). Quando avevo diciotto, vent'anni (ne ho 32 oggi), vale a dire circa dodici, tredici anni, fa ho imparato a guidare la macchina e utilizzato per i primi due anni un'utilitaria del 1992 dove c'era poco più di un sedile, un cambio ed un volante. Quasi tutti i miei amici e amiche dell'epoca miei coetanei li ricordo, almeno i primissimi tempi di guida, provvisti di queste tipologie di auto che in molti casi erano addirittura senza servosterzo (come lo era la mia). C'era anche chi naturalmente ebbe subito in dote l'auto nuova di ultima tecnologia e concezione ma, almeno nelle mie frequentazioni, non ne ricordo molti. Sempre nel periodo dei vent'anni ricordo, specificando ancora che si tratta della mia esperienza e del mio giro di frequentazioni, che non era affatto insolito vedere miei coetanei che, in genere come seconda auto, terminato l'apprendistato con la prima, si erano comprati il Fiat Coupé o il Gtv o ancora la Celica e vetture similari sportiveggianti. Io stesso a ventidue anni comprai usata con tanti sacrifici del primo lavoro un' Alfa Gt 1.9 jtd. Ricordo tre casi eclatanti "nel mucchio" e significativi: il mio migliore amico del tempo, stessa mia età (grandissimo manico, lo è sempre stato), che a diciannove anni per un periodo girò con un Maserati Biturbo e lo portava divinamente bene, spesso esagerando parecchio. Un altro ragazzo che non conoscevo direttamente ma anche lui a diciotto anni prima auto Mercedes Sl 300 di fine anni ottanta e un altro ragazzo ancora della mia città, sempre un coetaneo, che, in quegli anni, importo' dall'Inghilterra una Toyota Supra. Col senno del poi in quegli anni non c'era nelle varie e conosciute comitive, essendo la mia una piccola città di provincia, almeno un coetaneo che non fosse appassionato e possessore di qualcosa di questo genere o comunque di "spinto". Incidenti tanti, qualcuno purtroppo ha pagato con la vita, altri hanno avuti altri tipi di guai. Però devo essere onesto e riconoscere che molti "ragazzini" del mio periodo sapevano guidare sul serio. Azzardo nell'affermare, sempre generalizzando e facendo di tutta l'erba un fascio, che forse siamo stati su larga scala una delle ultime generazioni in Italia ad aver imparato ed essersi fatti le ossa su auto spesso spartane e "senza nulla" che potesse essere di ausilio. Oggi giorno ormai non conosco a fondo le tendenze dei ragazzi di diciannove o vent'anni, lungi da me pensare o credere che non ci siano ancora giovani appassionati con il sedere sul sedile di "auto particolari" e impegnative, che sanno condurre meglio di tanti cinquantenni, o altri ancora che stanno imparando con auto ultra ventennali. Tuttavia quando transito per i locali o i luoghi frequentati da ragazzi di quell'età non vedo più come nei miei anni "auto particolari" o comunque d'inclinazione sportiva. Nelle poche occasioni in cui ho avuto opportunità di parlare con qualche ragazzo giovane in odore di patente oppure patentato da poco pur "stuzzicando" le corde della passione automobilistica non ho mai percepito qualcosa di differente se non il desiderio meramente utilitaristico di avere un mezzo da diporto all'avanguardia in quanto a intrattenimento multimediale o interno e alla moda. Probabilmente non avrò "interagito" con le persone giuste pur avendo massimo rispetto per codesta visione delle quattroruote e forse azzardo possa pure incidere la mancanza di un lavoro stabile, per tanti giovani, che permetta di mettere da parte i soldi per un acquisto diverso e più particolare o ancora la presenza di una famiglia che, dovendo finanziare tutto o una buona parte, ostacola la valutazione di certe vetture "strane". Non so, sono tutte ipotesi forse reali o forse no. In questo diffuso scenario, e cerco di rientrare nei ranghi della tua considerazione, mi viene difficile consigliare ad un diciannovenne o ventenne cosi disinteressato alla tecnica, abituato a guidare l'utilitaria di odierna generazione, di "scapocciare" e regalarsi un Fiat Coupé 16v turbo in un raptus di "voglia di qualcosa di diverso". Non dico che non sia fattibile e aggiungo che magari non capiterà mai nulla, imparerà benissimo a gestirla con cognizione di causa e tutto filerà sempre liscio ma potrebbero anche essere molteplici le potenziali situazioni nelle quali una macchina del genere non perdona l'errore e risulta assai più "complessa" da gestire rispetto alla già sopracitata utilitaria odierna che magari non "invita" a spingersi nel cercare taluni limiti e perdona più facilmente alcuni errori o eccessi giovanili. Di certo il cervello, la coscienza e la maturità sono qualità indispensabili che fanno il singolo a diciotto come ottant'anni, poco importa che si guidi la Renault 4 o il Testarossa. Giungo alla fine di questo lungo messaggio ma perdonami la tua riflessione mi ha dato voglia di replicare e poter esternare il mio umile pensiero. Termino condividendo in gran parte la tua analisi: secondo me il poter guidare certe automobili di precedenti generazioni, potenti e impegnative non è preclusione anche per il ventenne odierno coscienzioso, realmente consapevole di cosa ha sotto il culo e minimamente capace nonché motivato ed interessato. Tuttavia generalizzando, e lo sottolineo ancora per l'ennesima volta, son propenso a ritenere che sia più probabile trovare un trentenne in grado di condurre bene un'auto vecchia e potente piuttosto che un ventenne
 
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Una riflessione molto, molto interessante quella da te posta alla quale desidererei poter contribuire con il mio umile punto di vista. Io ritengo che sia davvero impossibile poter dare una risposta univoca e valida per tutti, si finirebbe per generalizzare inevitabilmente. Io posso dirti questo, dal basso della mia esperienza di vita adolescenziale. Rientro tra quegli utenti da te menzionati che, quando un altro utente partecipante alla discussione ha consigliato il mitico Fiat Coupé (auto che ho sognato e che adoro tutt'oggi, a scanso di ogni equivoco), si è dichiarato molto perplesso nel consigliare ad un diciannovenne "classico" odierno una macchina così "rognosa" (parlo naturalmente solo delle versioni turbo sedici e venti) priva di qualsivoglia controllo e ausilio elettronico, che scarica 220 cavalli tutti all'anteriore sotto ad un telaio di derivazione Tipo e che nella versione sedici valvole ha un motore strettamente imparentato con quello che equipaggiava una macchina "schiacciasassi" nei rally (parlo della Delta Integrale naturalmente). Quando avevo diciotto, vent'anni (ne ho 32 oggi), vale a dire circa dodici, tredici anni, fa ho imparato a guidare la macchina e utilizzato per i primi due anni un'utilitaria del 1992 dove c'era poco più di un sedile, un cambio ed un volante. Quasi tutti i miei amici e amiche dell'epoca miei coetanei li ricordo, almeno i primissimi tempi di guida, provvisti di queste tipologie di auto che in molti casi erano addirittura senza servosterzo (come lo era la mia). C'era anche chi naturalmente ebbe subito in dote l'auto nuova di ultima tecnologia e concezione ma, almeno nelle mie frequentazioni, non ne ricordo molti. Sempre nel periodo dei vent'anni ricordo, specificando ancora che si tratta della mia esperienza e del mio giro di frequentazioni, che non era affatto insolito vedere miei coetanei che, in genere come seconda auto, terminato l'apprendistato con la prima, si erano comprati il Fiat Coupé o il Gtv o ancora la Celica e vetture similari sportiveggianti. Io stesso a ventidue anni comprai usata con tanti sacrifici del primo lavoro un' Alfa Gt 1.9 jtd. Ricordo tre casi eclatanti "nel mucchio" e significativi: il mio migliore amico del tempo, stessa mia età (grandissimo manico, lo è sempre stato), che a diciannove anni per un periodo girò con un Maserati Biturbo e lo portava divinamente bene, spesso esagerando parecchio. Un altro ragazzo che non conoscevo direttamente ma anche lui a diciotto anni prima auto Mercedes Sl 300 di fine anni ottanta e un altro ragazzo ancora della mia città, sempre un coetaneo, che, in quegli anni, importo' dall'Inghilterra una Toyota Supra. Col senno del poi in quegli anni non c'era nelle varie e conosciute comitive, essendo la mia una piccola città di provincia, almeno un coetaneo che non fosse appassionato e possessore di qualcosa di questo genere o comunque di "spinto". Incidenti tanti, qualcuno purtroppo ha pagato con la vita, altri hanno avuti altri tipi di guai. Però devo essere onesto e riconoscere che molti "ragazzini" del mio periodo sapevano guidare sul serio. Azzardo nell'affermare, sempre generalizzando e facendo di tutta l'erba un fascio, che forse siamo stati su larga scala una delle ultime generazioni in Italia ad aver imparato ed essersi fatti le ossa su auto spesso spartane e "senza nulla" che potesse essere di ausilio. Oggi giorno ormai non conosco a fondo le tendenze dei ragazzi di diciannove o vent'anni, lungi da me pensare o credere che non ci siano ancora giovani appassionati con il sedere sul sedile di "auto particolari" e impegnative, che sanno condurre meglio di tanti cinquantenni, o altri ancora che stanno imparando con auto ultra ventennali. Tuttavia quando transito per i locali o i luoghi frequentati da ragazzi di quell'età non vedo più come nei miei anni "auto particolari" o comunque d'inclinazione sportiva. Nelle poche occasioni in cui ho avuto opportunità di parlare con qualche ragazzo giovane in odore di patente oppure patentato da poco pur "stuzzicando" le corde della passione automobilistica non ho mai percepito qualcosa di differente se non il desiderio meramente utilitaristico di avere un mezzo da diporto all'avanguardia in quanto a intrattenimento multimediale o interno e alla moda. Probabilmente non avrò "interagito" con le persone giuste pur avendo massimo rispetto per codesta visione delle quattroruote e forse azzardo possa pure incidere la mancanza di un lavoro stabile, per tanti giovani, che permetta di mettere da parte i soldi per un acquisto diverso e più particolare o ancora la presenza di una famiglia che, dovendo finanziare tutto o una buona parte, ostacola la valutazione di certe vetture "strane". Non so, sono tutte ipotesi forse reali o forse no. In questo diffuso scenario, e cerco di rientrare nei ranghi della tua considerazione, mi viene difficile consigliare ad un diciannovenne o ventenne cosi disinteressato alla tecnica, abituato a guidare l'utilitaria di odierna generazione, di "scapocciare" e regalarsi un Fiat Coupé 16v turbo in un raptus di "voglia di qualcosa di diverso". Non dico che non sia fattibile e aggiungo che magari non capiterà mai nulla, imparerà benissimo a gestirla con cognizione di causa e tutto filerà sempre liscio ma potrebbero anche essere molteplici le potenziali situazioni nelle quali una macchina del genere non perdona l'errore e risulta assai più "complessa" da gestire rispetto alla già sopracitata utilitaria odierna che magari non "invita" a spingersi nel cercare taluni limiti e perdona più facilmente alcuni errori o eccessi giovanili. Di certo il cervello, la coscienza e la maturità sono qualità indispensabili che fanno il singolo a diciotto come ottant'anni, poco importa che si guidi la Renault 4 o il Testarossa. Giungo alla fine di questo lungo messaggio ma perdonami la tua riflessione mi ha dato voglia di replicare e poter esternare il mio umile pensiero. Termino condividendo in gran parte la tua analisi: secondo me il poter guidare certe automobili di precedenti generazioni, potenti e impegnative non è preclusione anche per il ventenne odierno coscienzioso, realmente consapevole di cosa ha sotto il culo e minimamente capace nonché motivato ed interessato. Tuttavia generalizzando, e lo sottolineo ancora per l'ennesima volta, son propenso a ritenere che sia più probabile trovare un trentenne in grado di condurre bene un'auto vecchia e potente piuttosto che un ventenne

Peccato che non si possa mettere il doppio like.
Il primo perchè l'intervento era interessante e molto assennato.
E il secondo perchè finalmente c'è un altro utente che scrive dei post più lunghi dei miei!
:emoji_grin::emoji_grin::emoji_grin:
 
Conta molto anche la costanza nel guidare, se usi l'auto una volta al mese qualche automatismo viene rallentato.

Aggiungo: non solo la costanza nel guidare, ma conta molto anche come si guida.
Se guidi sempre da "nonnetto", e in situazioni facili, non alleni come si deve riflessi e capacità di reazione (intesa come saper prendere nel tempo minore possibile la decisione più opportuna su da farsi).
Io me ne accorgo quando guido in modalità "massimo relax": se mi dovesse capitare qualcosa di inaspettato all'improvviso, non sarei così svelto e reattivo come quando ho invece una guida più, per così dire, "aggressiva".
Per dire, se guido su una strada di montagna in maniera sportiveggiante (sempre tenendo d'occhio la sicurezza, che è fondamentale), se mi dovesse capitare un ostacolo improvviso dopo una curva, sarei in grado di evitarlo più facilmente che se guidassi in totale relax, proprio perché sono impegnato nella guida con tutto me stesso (mente, corpo, sensi...) e non mi lascio sfuggire niente, neanche un po' di brecciolino a bordo strada o delle foglie sull'asfalto bagnato che potrebbero essere viscide.
Certo, gli anni di motociclismo mi hanno insegnato molto, perché con la moto ogni minima distrazione e lentezza nel reagire possono essere fatali!
 
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se guido su una strada di montagna in maniera sportiveggiante (sempre tenendo d'occhio la sicurezza, che è fondamentale)

Perdonami, ma la frase contiene sia un ossimoro che un'excusatio non petita. La "guida sportiveggiante" la puoi certamente fare in sicurezza per te, ma non certo per gli altri perchè alle velocità compatibili con la visibilità, con il mantenimento dell'auto nella tua corsia e traiettorie composte (no sovrasterzi o pendoli...), di certo non guidi "sportivo". Io in montagna ci vado ultimamente poco, ma l'ho frequentata abbastanza fino a un paio di anni fa (prima della scomparsa di mio papà e della pandemia...), e un minimo di esperienza penso di averla: se vuoi guidare "sicuro", non guidi "sportivo", punto.
 
Perdonami, ma la frase contiene sia un ossimoro che un'excusatio non petita. La "guida sportiveggiante" la puoi certamente fare in sicurezza per te, ma non certo per gli altri perchè alle velocità compatibili con la visibilità, con il mantenimento dell'auto nella tua corsia e traiettorie composte (no sovrasterzi o pendoli...), di certo non guidi "sportivo". Io in montagna ci vado ultimamente poco, ma l'ho frequentata abbastanza fino a un paio di anni fa (prima della scomparsa di mio papà e della pandemia...), e un minimo di esperienza penso di averla: se vuoi guidare "sicuro", non guidi "sportivo", punto.

No, credimi: so bene quello che scrivo.
Nessun ossimoro, nessuna excusatio. E' molto più pericolosa la guida distratta che la guida "sportiveggiante", quella in cui sei concentrato al massimo.
Ovviamente tengo sempre in considerazione gli altri, perché la sicurezza non è solo evitare di andare a finire nel burrone... è anche - e soprattutto - evitare di andare a scontrarsi con gli altri!
Comunque, di solito, in montagna non è che ci sia questo gran traffico, almeno dalle mie parti... sulle Dolomiti d'estate c'è traffico!
Per finire, ho scritto guida "sportiveggiante", non "sportiva": su strada non si può certo guidare come in pista!
E dove la puoi fare una guida così, se non dove ci sono molte curve e quasi nessuno in giro?
Io in rettilineo vado (quasi) sempre piano (e c'è troppa gente che va troppo veloce in rettilineo, perché non ci vuole abilità: basta schiacciare), e in città vado sempre pianissimo.
Concludendo: se non guidassi "sicuro", dopo 35 anni di patente (di cui una quindicina guidando la moto) non sarei qui a raccontarlo.
L'ultimo mio incidente in auto? Nel 1992, per una banale mancata precedenza a un incrocio. Non certo perché guidavo in modo "sportiveggiante" tra le curve.
 
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