<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Bevande "corrette" | Il Forum di Quattroruote

Bevande "corrette"

https://www.torinotoday.it/cronaca/antidepressivi-acqua-colleghi-beinasco.html

Pare che l'autore del gesto subisse atti prevaricatori da parte dei colleghi. Se così fosse, non riuscirei a condannarlo. Sono fortunato perché lavoro in un ambiente dove solitamente vige la correttezza e si respira un clima di cordialità ( a parte pochi colleghi e sporadici episodi, non significativi ) ma credo che debba essere un incubo lavorare con colleghi che si coalizzano per sminuirti o deriderti.
 
Pare che l'autore del gesto subisse atti prevaricatori da parte dei colleghi. Se così fosse, non riuscirei a condannarlo.

Beh parliamone.
Bisogna vedere in cosa consistevano questi presunti atti prevaricatori,io nella mia moderata esperienza ho conosciuto qualche persona che si sentiva una vittima sul lavoro.
Quasi sempre si trattava della persona meno produttiva e più prevaricatrice nei confronti degli altri.

E poi qui si parla di somministrazione di farmaci di nascosto,poteva ammazzare qualcuno.

C'era stato un caso simile non tanto tempo fa,però l'autrice del gesto era una donna.
Una collega ha addirittura fatto un incidente in macchina perchè i farmaci che le metteva nel cappuccino la collega la annebbiavano.

Imho non c'è molta differenza tra questo e tentare di avvelenare qualcuno.
 
Beh parliamone.
Bisogna vedere in cosa consistevano questi presunti atti prevaricatori,io nella mia moderata esperienza ho conosciuto qualche persona che si sentiva una vittima sul lavoro.
Quasi sempre si trattava della persona meno produttiva e più prevaricatrice nei confronti degli altri.

E poi qui si parla di somministrazione di farmaci di nascosto,poteva ammazzare qualcuno.

C'era stato un caso simile non tanto tempo fa,però l'autrice del gesto era una donna.
Una collega ha addirittura fatto un incidente in macchina perchè i farmaci che le metteva nel cappuccino la collega la annebbiavano.

Imho non c'è molta differenza tra questo e tentare di avvelenare qualcuno.
Gli scenari possibili sono due: è uno squilibrato che non ha mai subito alcun torto. Va curato e punito.
Ha subito realmente atti prevaricatori, magari reiterati per tanto tempo. Lo comprendo e i suoi colleghi se la sono cercata.
Vedi io ho un carattere forte e fisicamente sono una bestia, quindi saprei farmi rispettare , ma se uno si ritrova un carattere insicuro, un fisico non prestante e magari è un po' impacciato , non autorizza qualche imbecille ad approfittarne.
Potrebbe essere il gesto disperato di un uomo che non sapeva in quale altro modo difendere la sua dignità. Se togli ad un uomo la sua dignità, gli togli molto.
 
Gli scenari possibili sono due: è uno squilibrato che non ha mai subito alcun torto. Va curato e punito.
Ha subito realmente atti prevaricatori, magari reiterati per tanto tempo. Lo comprendo e i suoi colleghi se la sono cercata.
Vedi io ho un carattere forte e fisicamente sono una bestia, quindi saprei farmi rispettare , ma se uno si ritrova un carattere insicuro, un fisico non prestante e magari è un po' impacciato , non autorizza qualche imbecille ad approfittarne.
Potrebbe essere il gesto disperato di un uomo che non sapeva in quale altro modo difendere la sua dignità. Se togli ad un uomo la sua dignità, gli togli molto.

Concordo su tutto. Senza sapere il vissuto che c'è dietro è impossibile giudicare. Ed è vero anche che conta moltissimo il carattere: io sono un metro e ottanta e peso un quintale, ma scommetto che se mi mettessi a fare a botte mi ammaccherebbe come un caco anche uno scarabocchio da sessanta chili, proprio perchè sono quello che si definisce un pantalon.... Poi magari, in condizioni di stress estreme non si sa, dicono sempre Dio ci salvi dall'ira dei buoni, qualcosa vorrà dire...
 
https://www.torinotoday.it/cronaca/antidepressivi-acqua-colleghi-beinasco.html

Pare che l'autore del gesto subisse atti prevaricatori da parte dei colleghi. Se così fosse, non riuscirei a condannarlo. Sono fortunato perché lavoro in un ambiente dove solitamente vige la correttezza e si respira un clima di cordialità ( a parte pochi colleghi e sporadici episodi, non significativi ) ma credo che debba essere un incubo lavorare con colleghi che si coalizzano per sminuirti o deriderti.

Avete gia'
( partendo appunto dal vero o meno dell' iniziativa....)
detto " tutto...."
Una curiosita':
ad un bullo, il top dell' aggressivita', si da' un antidepressivo
??
 
Avete gia'
( partendo appunto dal vero o meno dell' iniziativa....)
detto " tutto...."
Una curiosita':
ad un bullo, il top dell' aggressivita', si da' un antidepressivo
??

In alcuni casi certi antidepressivi hanno avuto come effetto secondario l'effetto contrario a quello sperato, il suicidio:emoji_skull:, forse sperava in quello.:emoji_smiling_imp:
 
Ah....
Ecco....
Quindi li ha fatti diventare sempre piu' tori
??

No, aspetta... a uno eccessivamente aggressivo non puoi dare un antidepressivo che aumenta i livelli di neurotrasmettitori eccitatori, serve qualcosa che stimoli l'effetto opposto. Ma non sono esperto del settore e la materia è molto complicata...
 
Gli scenari possibili sono due: è uno squilibrato che non ha mai subito alcun torto. Va curato e punito.
Ha subito realmente atti prevaricatori, magari reiterati per tanto tempo. Lo comprendo e i suoi colleghi se la sono cercata.
Vedi io ho un carattere forte e fisicamente sono una bestia, quindi saprei farmi rispettare , ma se uno si ritrova un carattere insicuro, un fisico non prestante e magari è un po' impacciato , non autorizza qualche imbecille ad approfittarne.
Potrebbe essere il gesto disperato di un uomo che non sapeva in quale altro modo difendere la sua dignità. Se togli ad un uomo la sua dignità, gli togli molto.

Può anche darsi ma si parla di somministrare farmaci di nascosto a una persona.
Se lo facesse un medico,quindi con cognizione di causa su quello che sta facendo,rischierebbe il posto.
Avete mai letto i bugiardini dei medicinali?
Poteva succedere di tutto,bastava anche uno svenimento in una circostanza particolarmente sfavorevole (al volante o per le scale) per causare la morte di qualcuno.

Concordo su tutto. Senza sapere il vissuto che c'è dietro è impossibile giudicare.

A me onestamente del vissuto dell'avvelenatore non interessa nulla.
Solo l'idea di somministrare farmaci di nascosto a qualcuno è aberrante.
Magari era una vittima,magari i colleghi erano delle serpi ma resta il fatto che qualsiasi cosa avesse subito (ribadisco però che nella mia personale esperienza quelli che si lamentano di più sono di solito quelli che lavorano di meno) la sua reazione ha varcato il limite del giustificabile.
Vivo anche io tante situazioni in cui sento che qualcuno mi sta mettendo i piedi in testa e sono un salame che non è capace di alzare la voce nemmeno col gatto ma nulla giustifica un gesto simile.
Imho chi fa una cosa simile potrebbe anche un giorno decidere di avvelenare un collega o causarne la morte in altra maniera,magari ce l'hanno fatto diventare ma sempre un gesto da squilibrati rimane.
Oltretutto si parla di psicofarmaci,non di lassativi.
Non può essere visto come uno scherzo o un piccolo gesto di rivalsa.
A me sembra una vendetta meditata e messa in atto senza alcuna considerazione per i possibili rischi per la salute delle vittime.
Se gli andava bene magari collaudava il sistema e tra qualche anno faceva una strage.

L'altro caso che citavo è stato un po' diverso.
Una donna ha somministrato psicofarmaci di nascosto a una collega perchè si vociferava che ci sarebbero stati dei licenziamenti e quindi non voleva essere quella che veniva lasciata a casa.
Così ha pensato di abbassare il rendimento della collega drogandola di nascosto.
E la collega ha avuto un incidente stradale perchè dopo aver preso il cappuccino "avvelenato" per tornare a casa si era messa al volante.
Poteva ammazzare un pedone sulle strisce che non lavorava per quell'azienda e non poteva aver fatto alcun torto all'avvelenatrice.

Sono gesti troppo oltre le regole per essere valutati non gravi o giustificati.
 
Poi magari, in condizioni di stress estreme non si sa, dicono sempre Dio ci salvi dall'ira dei buoni, qualcosa vorrà dire...

Bud Spencer in un film (magari qualcuno indovina il titolo) diceva "Non c'è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo!".
Imho questa frase riassume benissimo il caso in questione.
Magari ce l'hanno fatto diventare però...
 
Vi riporto un piccolo esempio capitatomi anni fa.
Dove lavoravo c'era una persona che si lamentava sempre,più lui si lamentava più probabilmente gli altri tendevano a isolarlo.
Un circolo vizioso che portava lui a sentirsi una sorta di perseguitato e gli altri a vederlo come una zavorra che passava più tempo a rompere le scatole che a lavorare.
Io non stavo ne da una parte ne dall'altra,ero arrivato per ultimo e non sapevo con esattezza come fossero andate le cose negli anni precedenti.
Vedevo però la situazione attuale ed era oggettivamente a sfavore degli altri colleghi che in 3 dovevano fare il lavoro di 4 persone pur ricevendo la stessa paga.
Comunque una volta mi capitò di dover fare una piccola riparazione e chiesi al collega che si sentiva mobbizzato di staccare la corrente al macchinario per qualche secondo.
Lui non lo fece e io presi una scossa che mi fece scattare il braccio all'indietro,non è successo nulla di grave perchè ovviamente c'era il salvavita però comunque non ero contento.
Un altra persona al mio posto l'avrebbe sollevato e appeso al muro.
Il collega in questione probabilmente quando gli ho chiesto di staccare la corrente non era attento perchè aveva appena finito una discussione polemica con un altro collega.
Comunque sostenne che non gli avevo detto di staccare la corrente e mi fece passare pure per cretino.
Gli altri ovviamente mi avevano sentito tutti,io non feci discussioni ma da quel momento in poi non mi fidai più di quel collega.
Mi venne addirittura l'atroce dubbio che potesse averlo fatto apposta,anche se io non ero suo nemico nel senso che i colleghi con cui discuteva erano altri.
In ogni caso quello fu un esempio di una vittima o presunta tale che,inavvertitamente o di proposito,si era trasformata in carnefice e a farne le spese era stata una persona che non centrava nulla con i presunti torti che lamentava di aver subito.
 
A me onestamente del vissuto dell'avvelenatore non interessa nulla.
Solo l'idea di somministrare farmaci di nascosto a qualcuno è aberrante.
Magari era una vittima,magari i colleghi erano delle serpi ma resta il fatto che qualsiasi cosa avesse subito (ribadisco però che nella mia personale esperienza quelli che si lamentano di più sono di solito quelli che lavorano di meno) la sua reazione ha varcato il limite del giustificabile.

Verissimo, tuttavia ci sono situazioni che esaspererebbero anche Giobbe (dalle mie parti si dice tirare a zimenti), un po' come nel film Cane di paglia di Peckinpah... ovvio che quando poi reagisci in un certo modo passi automaticamente dalla parte del torto, quand'anche avessi tutta la ragione del mondo. Un mio conoscente, molti anni fa, sapendo che i suoi soci in affari lo stavano imbrogliando, dopo essere andato più e più volte dai carabinieri, una sera prese un coltello lungo trenta centimetri e lo infilò nelle braciole di due su tre, per sua immensa fortuna senza conseguenze letali.... si costituì immediatamente (gustosa la reazione del carabinere in servizio nella caserma del paesino che, quando vide entrare questo marcantonio alto un metro e novanta e largo uno, pieno di sangue e col coltello in mano si chiuse in guardina da solo). Al processo si autodifese, dichiarandosi pentito di non essere riuscito a farli fuori.... prese il minimo della pena, in carcere scrisse un libro sulla sua storia e passò gli ultimi tre anni (praticamente oltre metà della pena) in semilibertà. E ti posso assicurare che era una persona che più buona e onesta non si può, un vero pezzo di pane....
 
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