<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> bollo, superbollo e francobollo! | Il Forum di Quattroruote

bollo, superbollo e francobollo!

Mi rifaccio alla discussione sull'autoregalo dove ad un certo punto si è parlato di un ipotetica tassa di possesso alternativa a quella odierna.
Io ipotizzavo l'eliminazione del bollo e un accisa sul carburante e sul pneumatico in modo da far pagare proporzionalmente al consumo e all'inquinamento e automaticamente anche dei chilometri percorsi e quindi dell'usura del manto stradale.
Più consumi più inquini, dalla Panda alla Pagani Huayra, dalla A4 2.0 TDI alla X6M
Che ne pensate? perliamone :)
 
personalmente non può essere solo l'utilizzo a determinare la tassazione questo perchè siamo un paese in cui spesso la vettura è un mezzo obbligatorio e non è una libera scelta. A Roma i giovani visto l'alto prezzo delle case possono permettersi l'acquisto solo nei nuovi quartieri che sono nati negli ultimi 20 anni a un discreto numero di km, spesso mal collegati con la città, quindi prendere tutti i giorni l'auto è un obbligo, per assurdo mettendo le tasse sull'utilizzo si andrebbe a favore di chi a risorse economiche per acquistare in zone centrali, o pure vicino ai posti di lavoro e andrebbe contro invece a chi ha meno risorse economiche.
Se poi nel futuro ci avviciniamo a forme di mobilità in cui la vettura non è un obbligo e ci si può spostare con i mezzi pubblici allora potrei essere d'accordo a questo genere di tassazione.
 
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personalmente non può essere solo l'utilizzo a determinare la tassazione questo perchè siamo un paese in cui spesso la vettura è un mezzo obbligatorio e non è una libera scelta. A Roma ormai soprattutto i giovani visto l'alto prezzo delle case possono permettersi l'acquisto nei nuovi quartieri che sono nati negli ultimi 20 anni a un discreto numero di km, spesso mal collegati con la città, quindi prendere tutti i giorni l'auto è un obbligo, quindi per assurdo mettendo le tasse sull'utilizzo si andrebbe a favore di chi a risorse economiche per acquistare in zone centrali, o pure vicino ai posti di lavoro e andrebbe contro invece a chi ha meno risorse economiche.
Se poi nel futuro ci avviciniamo a forme di mobilità in cui la vettura non è un obbligo e ci si può spostare con i mezzi pubblici allora potrei essere d'accordo a questo genere di tassazione.

Come scritto più volte, non ci vuole un genio a inventare una forma di compensazione fiscale per chi usa l'auto per recarsi al lavoro o per sopperire alla carenza del trasporto pubblico. Non ci vuole un genio, basta un competente, figura non pervenuta nell'attuale classe digerente (visto quello che mangia) nostrana.
 
Come scritto più volte, non ci vuole un genio a inventare una forma di compensazione fiscale per chi usa l'auto per recarsi al lavoro o per sopperire alla carenza del trasporto pubblico. Non ci vuole un genio, basta un competente, figura non pervenuta nell'attuale classe digerente (visto quello che mangia) nostrana.

In italia fatta la legge si trova subito l'inganno, quindi non sono cosi ottimista che è effettivamente cosi facile.
 
In italia fatta la legge si trova subito l'inganno, quindi non sono cosi ottimista che è effettivamente cosi facile.

Facile anche questo: a quello che fa il furbo si fa passare la voglia. Comunque, che ci vuole? Basta riconoscere ai pendolari un bonus che potrebbe essere equivalente a un abbonamento ferroviario per la distanza domicilio-luogo di lavoro, o una carta carburanti precaricata con un certo numero di litri... ce ne sono di modi, semplici e sicuri, basta volerlo fare.
 
Come scritto più volte, non ci vuole un genio a inventare una forma di compensazione fiscale per chi usa l'auto per recarsi al lavoro o per sopperire alla carenza del trasporto pubblico. Non ci vuole un genio, basta un competente, figura non pervenuta nell'attuale classe digerente (visto quello che mangia) nostrana.

Una forma di compensazione che su basa su quali parametri? Io certifico che la mia auto l'utilizzo per scopi professionali e quindi vengo rimborsato? E chi deve controllare ad esempi che per andare al lavoro non c'è un mezzo pubblico utile invece che l'utilizzo della vettura privata e quindi non ho diritto alla compensazione? A me non sembra poi cosi facile.
 
Come scritto più volte, non ci vuole un genio a inventare una forma di compensazione fiscale per chi usa l'auto per recarsi al lavoro o per sopperire alla carenza del trasporto pubblico. Non ci vuole un genio, basta un competente, figura non pervenuta nell'attuale classe digerente (visto quello che mangia) nostrana.
Guarda caso in Germania mi dicono ci sia un rimborso kmico per il tragitto casa lavoro
 
Facile anche questo: a quello che fa il furbo si fa passare la voglia. Comunque, che ci vuole? Basta riconoscere ai pendolari un bonus che potrebbe essere equivalente a un abbonamento ferroviario per la distanza domicilio-luogo di lavoro, o una carta carburanti precaricata con un certo numero di litri... ce ne sono di modi, semplici e sicuri, basta volerlo fare.

Bonus e detrazioni sono solo correzioni a sistemi già in partenza non equi . Infatti non di rado avvantaggiano chi non ne ha bisogno e viceversa. Gli interventi sono necessari alla fonte, non a valle.
 
Metterla sullo pneumatico secondo me è pericoloso, molta gente già adesso gira sulla tela...

Concordo.
Già adesso ci sono troppe persone che risparmiano e tengono le gomme più del dovuto,anche quando magari si tratta di misure comuni e poco costose.
Se diventassero più care si rischierebbe di peggiorare la situazione.
 
Si potrebbe verificare la distanza tra la residenza e il luogo di lavoro e l'effettiva necessità di usare l'auto per coprire il tragitto (quindi considerare se esistono mezzi alternativi e se l'elevato chilometraggio percorso è veramente dovuto al tragitto casa lavoro).
E se sussistono i requisiti concedere uno sconto o rimborso o bonus o come diamine lo vogliamo chiamare.
Dubito che ci sarebbero persone disposte a cambiare residenza pur di ottenere lo sconto (oddio qualcuno magari farebbe credere di vivere con qualche anziano parente per risultare più distante dal luogo di lavoro,ma non penso che sia complicato scoprirlo).
 
io riporto un mio esempio pratica, nel mio contratto mi sembra che ci sia riportato che non si ha diritto ad un rimborso se si ha una fermata utile di un mezzo pubblico ad un massimo di 2 km (?) , anni fa ero da un cliente , assieme ad altri circa 80 colleghi e avevamo la fermata di un autobus a circa 1,5 km, quindi non avevamo diritto a nessun rimborso, ora quella fermata era servita da un bus che passava mediamente ogni 30/40 minuti, oltretutto dalla fermata occorreva fare quindi una bella camminata in una zona isolata che soprattutto per le donne d'inverno al buio non era raccomandabile, quindi alla fine anche se da contratto effettivamente si considerava l'ufficio raggiungibile con in mezzi pubblici in realtà non lo era. Una situazione come questa come la si sbroglia ?
 
Si potrebbe verificare la distanza tra la residenza e il luogo di lavoro e l'effettiva necessità di usare l'auto per coprire il tragitto (quindi considerare se esistono mezzi alternativi e se l'elevato chilometraggio percorso è veramente dovuto al tragitto casa lavoro).
E se sussistono i requisiti concedere uno sconto o rimborso o bonus o come diamine lo vogliamo chiamare.
Dubito che ci sarebbero persone disposte a cambiare residenza pur di ottenere lo sconto (oddio qualcuno magari farebbe credere di vivere con qualche anziano parente per risultare più distante dal luogo di lavoro,ma non penso che sia complicato scoprirlo).

lasciamo stare sulle residenze che oggi ho letto una cosa che che mi fa capire che ormai su questo abbiamo abdicato . Non voglio andare OT ma certe volte io credo che come paese non vogliamo mai cambiare ed il brodo culturale resta ancora quello che tanti danni ha fatto negli ultimi 70 anni.
 
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