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E giù un altro ponte...

Abbiamo in giro per l'Italia ponti che hanno centinaia di anni e sono ancora lì in piedi. Con qualche toppa, certo, ma ci sono ancora.
Com'è che con la tecnologia di oggi i ponti durano 50 anni e poi giù? Questa cosa a me fa salire il sangue al cervello. Non parliamo di cellulari, ma di opere importanti, molto costose di utilità pubblica che dovrebbero durare un tempo indefinito.
Il ponte in oggetto ha oltre 100 anni e di certo il progettista non poteva immaginare un tir carico di oggi. Sta a noi preservare le opere antiche (di solito non fatte in economia) evitandone usi impropri.
 
Abbiamo in giro per l'Italia ponti che hanno centinaia di anni e sono ancora lì in piedi. Con qualche toppa, certo, ma ci sono ancora.
Com'è che con la tecnologia di oggi i ponti durano 50 anni e poi giù? Questa cosa a me fa salire il sangue al cervello. Non parliamo di cellulari, ma di opere importanti, molto costose di utilità pubblica che dovrebbero durare un tempo indefinito.

Non è tecnologia di oggi, è stato iniziato nel 1906 e finito nel 1908, quindi è tecnologia di oltre 110 anni fa... ai tempi era un ponte all'avanguardia, eravamo nel periodo pionieristico del calcestruzzo armato. Nel tempo ci deve essere stato qualche intervento di manutenzione o consolidamento.
Il problema è che il calcestruzzo armato è un materiale performante ma difficile da controllare nel suo stato di degrado nel tempo, come ci insegna anche il disastro del ponte Morandi.
Con la tecnologia di oggi le cose sono migliorate, conosciamo molto meglio il comportamento del materiale grazie a metodi di calcolo più evoluti, possiamo progettare con soluzioni tecnologiche che ne incrementino la durata nel tempo, e con materiali pure più evoluti. Per esempio, sotto il piano stradale si possono usare ferri d'armatura inox per ridurre la corrosione dovuta anche all'utilizzo di sale nei mesi invernali.
Però, la maggior parte delle opere che abbiamo sono datate, spesso carenti di manutenzione, spesso sono pure abbastanza ardite dal punto di vista strutturale, perché nate in periodi dove si facevano cose innovative ma si conosceva poco della durata dei manufatti in CA nel tempo. E' un problema di non facile soluzione che richiederebbe molti investimenti. Penso che abbiamo perso anche molti treni con i fondi europei, che paghiamo profumatamente ma utilizziamo pochissimo perché incapaci, che avrebbero permesso tante opere infrastrutturali.
 
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Un ponte progettato oltre 110 anni fa e ricostruito nel dopo guerra. Forse non andava usato per il traffico pesante di oggi, ma affiancato da qualcosa di più moderno. Comunque ci sono molte altre opere che a vista danno l'idea che prima o poi, senza la corretta manutenzione, si sbricioleranno.
Non è che, come è stato scritto sulla rivista sulle buche, uno dei motivi potrebbe essere che le nostre automobili sono più pesanti di quelle di un tempo rispetto a quelle di 50-60-70 anni fa?
 
Gli esperti mi correggano se dico una bestialità: parliamo di un ponte di oltre un secolo, che nei decenni ha subito, se non erro, un traffico pesante immane; che ad agosto 2019 presenta crepe vistose e non superficiali (e non col senno di poi, ma di allora, un esperto avrebbe dovuto capirlo, 8 mesi fa, se no tanto valeva che andassi io ad ispezionarlo); in un ponte così, cosa c'è da manutenere? Si abbatte e si ricostruisce. I soldi si devono trovare, l'incolumità, la sicurezza, la vita stessa non hanno prezzo.
Come possano dormire sereni i burocrati e i "tecnici" che vedono un ponte con evidenti segni di usura, di potenziale cedimento, per me è un mistero; che dormano sereni, se ancora ci riescono, in galera.
 
Sarà forse banale come discorso, ma... sono dell'avviso che, a seguito di oggettive valutazioni del caso, ergo; prima che avvenga qualsivoglia criticità, bisognerebbe procedere con la ricostruzione e ciò possibilmente a fianco della preesistente opera per poi essere demolita solo una volta terminata quella ex-novo...

Per la serie: "dovendolo comunque fare procedo ora che..."
 
Gare al ribasso che più ribasso non si può,infiltrazioni malavitose ovunque ( vi ricordate le inchieste di una decina di anni fa sul cemento depotenziato?),strutture non più nuove,con manutenzione approssimativa,traffico triplicato..

E che tecnicamente abbiamo una cultura di Galleria,Ponti,Viadotti forse senza eguali.
 
Già, 180 giorni per un ponte provvisorio che il genio avrebbe realizzato in 18 giorni o meno. :(


Meno....

Mi raccontava 'l mi babbo che durante la guerra
gli Anglosassoni distruggevano il ponte di
Pontelagoscuro sul Po
un giorno si e l' altro pure....
Nel frattempo....I Tedeschi provvedevano
 
Siete tutti diventati ingegneri esperti di ponti ora per valutare una scelta tecnico-economica-strategica fatta senza neanche aver visto un elaborato del nuovo ponte provvisorio? :)

Va bene che in Italia ci sono tanti problemi, ma non credo che certe decisioni (come fare un ponte provvisorio da 150 m) siano prese da due scappati di casa senza valutare alternative a livello di tecnica tempistiche e budget.
 
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Io ho fatto il genio al militare e mi occupavo di montare e smontare ponti.
Se si tratta di un ponte di poche decine di metri confermo che si potrebbe costruire un ponte Bailey in pochi giorni con una squadra di una ventina di militari. A una corsia sola, però. Il doppio per avere due corsie. La scelta strategica per cui non è stato fatto non la conosco, bisognerebbe conoscerne le motivazioni, magari sono anche sensate.
 
il ponte in questione è di 250 metri, una strada ad elevato traffico con moltissimi camion in transito verso le zone industriali.
Attraversa poi un fiume soggetto a piene spesso devastanti, quindi in autunno verrebbe messo a dura prova...
 
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