Si parla poco di riapertura delle scuole, in Italia, e solo in relazione alla gestione delle esigenze di lavoro dei genitori. Nessuno valuta il costo sociale di ragazzi alienati chiusi in casa per mesi. Le esigenze educative di una generazione di ragazzi che vive in cattivitá sembrano essere un lusso che non ci possiamo permettere, ma altrove hanno, anche in questo caso, mostrato uno sguardo e una visione più avanzata. Avere riguardo per i nostri studenti é un nostro dovere e un investimento.
Abbiamo visto ospedali giganteschi, con una complessità impressionante, doversi riorganizzare in pochi giorni trovando soluzioni originali (e forse non tutte felici, col senno di poi, come il trasferimento di pazienti nelle RSA per far posto ai covid)
E la scuola? Soluzione geniale: chiudiamo fino a settembre, piglia il tablet e ascolta... Perché non si potrebbe prolungare l'anno scolastico fino a metà luglio? O almeno fine giugno? I ragazzi potrebbero frequentare a gruppi, con turni, dimezzando le classi e distanziando i banchi, integrando la didattica a distanza e consentendo un confronto diretto ed empatico con compagni e docenti. Anche le attività sportive, prima le individuali e progressivamente quelle di gruppo dovrebbero ricominciare.
Insomma, credo che a scuola abbia vinto nei dirigenti e nei responsabili la cultura del pararsi il didietro, confidando che poi tutto per magia si potrá aggiustare. Fantasia e iniziativa non pervenute.
Abbiamo generazioni di ragazzi sdraiati, alienati, lontani dalle normali dinamiche di convivenza, e l'isolamento prolungato presenterà il conto.