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Covid-19 - argomento generico n.2 - fasi 1-2.

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E' una questione di priorità: eticamente la società occidentale, quantomeno la maggioranza di questa società occidentale, non ammette più che il denaro, il guadagno sia messo davanti alla salute delle persone "occidentali" (anche su quelle del terzo mondo ma solo con un occhio o da maggiornaza si passa a minoranza).
A me pare invece che la maggior parte dei paesi europei abbia fatto una precisa valutazione del costo della vita umana in questa emergenza, mentre noi (e solo noi) abbiamo seguito la linea de "la vita umana non ha prezzo" (*)

Orrendo a dirsi, lo so.

Però il conto lo paghi in euro (e noi lo pagheremo in un modo che pochi qui immaginano)

(*) P.S./edit
In realtà la valutazione venne fatta all'inizio, ma in modo piuttosto grezzo, brutale, pure localistico, senza un visione d'insieme. Poi visti gli sviluppi i decisori presero paura ed anziché ricalibrare le azioni (vedi Svizzera e Austria per citare due confinanti) sono passati all'estremo opposto
 
Purtroppo siamo esposrti in modo assurdo nella gestione bambini e non è escluso sia la causa prima dell'ecatombe lombarda.
Se pensate che una mia vicina settantenne curava in tempi normali 5 nipoti con età variabile dall'asilo alle superiori.

Anche aprissero le scuole, nel periodo post scuola, quando la madre torna da Milano alle otto di sera se il treno è in orario, il padre non si sà perché magari fa i turni chi cura il bimbo? la tata che in nero mi mangia il 60% del guadagno? No lo fanno i nonni a gratis che automaticamente raccolgono e riciclano il virus.
 
Potrei portare diversi esempi di ditte che seguo, i cui dipendenti sono in condizioni simili (qualche piccolo acconto su febbraio e stop) e di cui si sta valutando il licenziamento proprio a cusa del protrarsi della chiusura. Dato che ad oggi c'è il blocco dei licenziamenti (provvedimento a mio modesto modo di vedere del tutto demagogico), stiamo valutando la chiusura di dette attività per eventualmente riaprirle sotto diversa forma se e quando saà opportuno farlo.

Molto brutto da dire, chiaramente si tratta di imprese già in equilibrio precario a causa della recessione che stava arirvand lo scorso autunno, ma il senso è che il CV19 rischia di essere l'uragano che si abbate su un campo già devastato dalla grandine.

Più a lungo durerà la chiusura, più disoccupati di lungo periodo se non "permanenti" avremo. Non lo dico io, l'ha detto Draghi, io modestmente e tristemente inizio a prenderne atto e avviare le procedure necessarie. Il discrimine è il 20/04 e 4/05, se e solo se il 20 aprile si iniziano a riaprire almeno gli stabilimenti e gli ingrossi dando un po' di fiducia e il 4 maggio si inizia con il dettaglio, si conterrano un po' i danni, fermo restando che l'horeca ne uscirà quasi dimezzato e il settore acconciature/estetica vedrà una drastica riduzione degli addetti (interno dipendenti) con traslazione al nero totale

Temo che la batosta non ce la toglie nessuno perché non è solo l'Italia questa volta in difficoltà ma il mondo intero, con crolli della domanda paurosi, che a mio parere rendono meno influente il giorno esatto in cui l'Italia sbloccherà tutto.
Inoltre avevl riportato qualche post fa, ieri, un'indagine ISTAT in cui indicava che nel periodo del lock down più delle metà degli addetti di industria e servizi privati stanno andando al lavoro.
Non si può nemmeno parlare di vero lock down anzi in città come Milano e Genova siamo intorno al 70%.

Personalmente la vedo durissima per il settore horeca...
 
Notando il notevole aumento di traffico, e molti sono scontenti di questo, spero proprio che ci sia ripresa.
Guarda, io non mi sono mai fermato, ma non seguendo quell'infelice hashtag che ha visto poi l'ovvia nemesi: io non mi sono mai fermato adottando una serie di cautele e precauzioni già da fine febbraio, anche che non posso permetterrmi il lusso di fermarmi. Io non son certo un genio, anzi, per cui non ci voleva poi molto ad impostare una strategia diversa (che ovviamente non poteva prescindere da un coprifuoco rigido in alcune zone supercritiche)
 
A me pare invece che la maggior parte dei paesi europei abbia fatto una precisa valutazione del costo della vita umana in questa emergenza, mentre noi (e solo noi) abbiamo seguito la linea de "la vita umana non ha prezzo" (*)

Orrendo a dirsi, lo so.

Però il conto lo paghi in euro (e noi lo pagheremo in un modo che pochi qui immaginano)

(*) P.S./edit
In realtà la valutazione venne fatta all'inizio, ma in modo piuttosto grezzo, brutale, pure localistico, senza un visione d'insieme. Poi visti gli sviluppi i decisori presero paura ed anziché ricalibrare le azioni (vedi Svizzera e Austria per citare due confinanti) sono passati all'estremo opposto

Concordo, noi italiani siamo sempre molto impulsivi proprio come popolo. Gli scioperi per le aziende rimaste aperte li abbiamo già dimenticati?
La maggioranza dell'opinione pubblica s'è subito spostata sul chiudiamo tutto - abbiamo, anche qui, scordato dei governatori che chiudevano le scuole e il governo diceva di riaprire?

All'estero prima hanno sottovalutato. I più spregiudicati hanno provato a cavalcare l'onda della "immunità di gregge" ma son stati travolti dalla reazione popolare che non era d'accordo a morire per l'economia.

Ora quelli che iniziano a soffrire la fame invece, come scrivevo sopra, pensano il contrario ;)
 
Temo che la batosta non ce la toglie nessuno perché non è solo l'Italia questa volta in difficoltà ma il mondo intero, con crolli della domanda paurosi, che a mio parere rendono meno influente il giorno esatto in cui l'Italia sbloccherà tutto
A dire i vero abbiamo già l'ultimatum della committenza pregiata "se non riaprite entro fine mese andiamo altrove"

Inoltre avevl riportato qualche post fa, ieri, un'indagine ISTAT in cui indicava che nel periodo del lock down più delle metà degli addetti di industria e servizi privati stanno andando al lavoro.
Non si può nemmeno parlare di vero lock down anzi in città come Milano e Genova siamo intorno al 70%.
Rammento quel discorso, poi oggi vedo qui dato opposti (nella casella di ricerca va messo il paese)
https://www.apple.com/covid19/mobility

e vedo che la Svizzera sta messa sostanzialmente meglio dell'Italia nonostante non abbia fatto un vero lockdown e quni mi pongo tante tante domande sull'utilità delle misure del 22 marzo (quelle del 9-11 marzo ci stavano, visto dove eravamo arrivati)

Personalmente la vedo durissima per il settore horeca...
Se sopravviverano due aziende su tre sarà un grande successo

Svizzera.png



Italia.png
 
Ci sono due problemi da affrontare su questo punto:
  • i soldi, ce ne vogliono tanti e non ce ne sono
  • la struttura aziendale, una persona in congedo va sostituita con un'altra che deve essere formata. Ora, con il massimo risetto, una cassiera di supermercto la puoi formare in pochi giorni, per un funzionario ci possono volere anni ... al che inizi a "esternalizzare" sopprimendo i posti di lavoro
Queso punto si riallaccia ai congedi parentali e pone un altro grosso problema: non esiste una baby sitter che abbia voglia di essere messa in regola per la semplice ragione che non conviene a lei. Senza contare che non conviene neppure alla famiglia

Serviranno un sacco di soldi per tutto. È palese che senza il sostegno della comunità Europea non ci si riesce.

Per quanto riguarda la struttura aziendale, si vi possono essere problemi, ma già ora molte aziende aperte o lavorano a turni dimezzando il numero di operai o qualcuna lavora a giorni alterni.
Ma anche perché non c'è molto lavoro.
Qualcosa dovrà essere preso in considerazione per aiutare le famiglie, poi ognuno all'interno del proprio nucleo familiare cercherà di gestire al meglio la cosa.
Nell'impossibilità, si spera che in qualche modo si possa contare o su baby sitter (che come dici te si fa fatica a regolarizzare) oppure sui nidi riaperti almeno per i bimbi più piccoli.
 
A dire i vero abbiamo già l'ultimatum della committenza pregiata "se non riaprite entro fine mese andiamo altrove"

Rammento quel discorso, poi oggi vedo qui dato opposti (nella casella di ricerca va messo il paese)
https://www.apple.com/covid19/mobility

e vedo che la Svizzera sta messa sostanzialmente meglio dell'Italia nonostante non abbia fatto un vero lockdown e quni mi pongo tante tante domande sull'utilità delle misure del 22 marzo (quelle del 9-11 marzo ci stavano, visto dove eravamo arrivati)

Se sopravviverano due aziende su tre sarà un grande successo

Vedi l'allegato 13162


Vedi l'allegato 13163

Il fatto che abbiamo questi numeri di contagi può dipendere dal fatto che i medici lavorano senza dpi o han lavorato in condizioni non adatte portando il contagio in casa e temo anche perché non è stato un vero lockdown.

Se ci si ferma tutti in 3 settimane il virus lo debelli, se ci si ferma in di meno ci vuole di più anche mesi...
 
All'estero prima hanno sottovalutato. I più spregiudicati hanno provato a cavalcare l'onda della "immunità di gregge" ma son stati travolti dalla reazione popolare che non era d'accordo a morire per l'economia.
A dire il vero il suo discorso originale è stato un po' stravolto
BoJo parlava di una possibilità (che si sta verificando) e sperava nel self control britannico, poi questi continuavano ad accalcarsi nei pub ... eh beh
 
Ultima modifica:
Se ci si ferma tutti in 3 settimane il virus lo debelli, se ci si ferma in di meno ci vuole di più anche mesi...
Penso che questo sia stato il più grave errore fatto dai consiglieri sanitari. Lo debelli solo se il focolaio è molto circoscritto (esempio da manuale Vo' Euganeo) e/o se utilizzi ingenti risorse di polizia sanitaria per tracciare e confinare tutti i cnatti (ma devi procedere come se stessi cercando un fuggitivo, servono uomini e velocità di azione).
Una volta che il virus esec dalla Cina (probabilmente già a dicembre scorso) e che per troppo tempo viene nascosta la sua pericolosità, non c'è più nulla da fare: non serve alcun coprifuoco (anche perché non essendo stati militarizzati non c'è modo di rifornire di vettovaglie la popolazione ed inoltre perché ogni stato decide per sé), l'unica soluzione è lasciarlo circolare fino a che tutti non lo prenderemo (se non l'abbiamo già preso), cercando di rallentarlo per dar modo alle strutture sanitarie di curare e possibilente salvare il maggior numero possibile di malati gravi.
 
Di chi è questa opinione/teoria?
Sempre più persone pensano sia la soluzione.
Se non hai il vaccino/cura l'unica soluzione è cercare di non intasare le strutture sanitarie in modo da dare assistenza a tutti quelli che ne hanno bisogno.
Il problema è che non hanno ancora capito se e per quanto rende immuni aver passato l'infezione
 
Penso che questo sia stato il più grave errore fatto dai consiglieri sanitari. Lo debelli solo se il focolaio è molto circoscritto (esempio da manuale Vo' Euganeo) e/o se utilizzi ingenti risorse di polizia sanitaria per tracciare e confinare tutti i cnatti (ma devi procedere come se stessi cercando un fuggitivo, servono uomini e velocità di azione).
Una volta che il virus esec dalla Cina (probabilmente già a dicembre scorso) e che per troppo tempo viene nascosta la sua pericolosità, non c'è più nulla da fare: non serve alcun coprifuoco (anche perché non essendo stati militarizzati non c'è modo di rifornire di vettovaglie la popolazione ed inoltre perché ogni stato decide per sé), l'unica soluzione è lasciarlo circolare fino a che tutti non lo prenderemo (se non l'abbiamo già preso), cercando di rallentarlo per dar modo alle strutture sanitarie di curare e possibilente salvare il maggior numero possibile di malati gravi.

Purtroppo credo che la situazione sia troppo sfumata, affinché la soluzione sia bianco oppure nero. È per forza una sfumatura di grigio il che comporta che non soddisfi né una né l'altra problematica.

Forse bloccando da subito piu aree circoscritte in Lombardia avremo ora una situazione migliore. È la Lombardia che rallenta la ripartenza dato che da sola ha quasi 1/3 dei contagiati d'Italia.
 
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