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E giù un altro ponte...

...e per l'ANAS era tutto a posto...

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Trovato su una pagina FB di un gruppo della zona...
 
Ultima modifica:
Per fortuna un solo ferito , ma è forte la sensazione di insicurezza che dà la rete stradale e autostradale italiana . Commento di amico ingegnere : qui crolla tutto ! Il cemento armato ,anche quello ben costruito , ha una scadenza e di questa scadenza occorrerebbe tenere conto , ancor di più se si ha il dubbio che i materiali usati a suo tempo non siano di qualità...

https://iltirreno.gelocal.it/massa/...a-crolla-il-ponte-di-albiano-magra-1.38693807
Tutte le strutture, di qualsiasi materiale, hanno una scadenza, più o meno calcolata a seconda delle epoche, non c'è da stupirsi.
Le uniche a salvarsi sono quelle costruite a gravità in pietra, come in nuraghe e i trulli.
Legno, acciaio, calcestruzzo, laterizi. Per gli ultimi due sono soprattutto i leganti ad invecchiare precocemente, mentre i primi due invecchiano nella loro struttura.
La prima scadenza che viene trascurata purtroppo è quella della manutenzione, specie agli strati protettivi (intonaci e vernici).
Il resto viene da sè, purtroppo.
Negli ultimi anni si sta facendo qualcosa in più ma su strutture invecchiate male, spesso con lesioni ben nascoste da precedenti manutenzioni.

Spero che gli avvenimenti di questi ultimi anni portino gli enti proprietari a non pensarci su tre volte alla chiusura di tratti stradali e ponti a scopo cautelativo, per effettuare verifiche approfondite.
Troppe volte il timore di danneggiare interessi economici locali chiudendo una strada ha fatto rinviare decisioni importanti per l'intera popolazione. L'emergenza sanitaria in atto ha dimostrato che si può fare, spero serva a ripristinare nella mente di tutti un più corretto ordine di importanza degli avvenimenti e degli interessi.
 
Il ponte Morandi (purtroppo) ha fatto molto rumore, ma di ponti che cadono ce ne sono tutti gli anni. Qui in Piemonte ricordo quello di Fossano, quello minuscolo di Cardé e deve essercene un altro recente che non ricordo bene.
Uno alla volta cadranno tutti o quasi. Anche con i controlli che fanno (quando li fanno) non possono durare a lungo. Sono troppi anni che queste infrastrutture si fanno pensando all'oggi e mai al domani. Dovrebbero essere pensati per durare centinaia di anni, con la dovuta manutenzione, si intende. Ma non capisco perché non lo facciano sinceramente. Il profitto, direte voi, ma questi architetti che progettano un ponte di soldi ne hanno già parecchi, possibile che non abbiano desiderio di fare un lavoro ben fatto? Di scrivere il loro nome nella storia? Che i loro nipoti leggano una targa con scritto:"Ponte CiccioBill"? Non dico che siano tutti così gli architetti, ce ne sono di seri.
Oltre a Renzo Piano, ovviamente, recentemente ricordo la vicenda di Fuksas che ha progettato il palazzo della Regione Piemonte (ma ce n'era davvero bisogno?), ma quando sono partiti con i lavori lo hanno stravolto. Fuksas ha preteso che il suo nome venisse cancellato dal progetto perché non voleva che il suo nome venisse accostato a una me..a.
 
il ponte caduto era un asse fondamentale per la viabilità locale, unico ponte stradale che attraversava il fiume Magra tra Pontremoli e Sarzana...circa 50 km...
L'unico vicino rimasto in piedi è sull'autostrada A15, ma ovviamente interdetto al traffico leggero, anche se da molti anni liberato dal pagamento del pedaggio
 
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immagine emblematica, l'autista del furgone Tim che abbandona il mezzo percorre le macerie del ponte...fortuna che non era molto alto, probabilmente meno di 20 metri :(
 
Un ponte progettato oltre 110 anni fa e ricostruito nel dopo guerra. Forse non andava usato per il traffico pesante di oggi, ma affiancato da qualcosa di più moderno. Comunque ci sono molte altre opere che a vista danno l'idea che prima o poi, senza la corretta manutenzione, si sbricioleranno.
 
Abbiamo in giro per l'Italia ponti che hanno centinaia di anni e sono ancora lì in piedi. Con qualche toppa, certo, ma ci sono ancora.
Com'è che con la tecnologia di oggi i ponti durano 50 anni e poi giù? Questa cosa a me fa salire il sangue al cervello. Non parliamo di cellulari, ma di opere importanti, molto costose di utilità pubblica che dovrebbero durare un tempo indefinito.
 
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