<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Guidatori giovani e recidivi | Page 10 | Il Forum di Quattroruote

Guidatori giovani e recidivi

Ammesso che si tratti di una moralizzazione,cosa su cui non concordo,credo che sia il primo passo per evitare che la stessa cosa ricapiti.
Noi possiamo anche assumere che il ragazzo non avesse mai bevuto prima e che le ragazze non avessero mai attraversato in quel modo prima,però resta il fatto che l'hanno fatto ed è successo quello che è successo.
Non si tratta di fare la morale ma di rendersi conto che anche le raccomandazioni più semplici,quelle che si fanno ai bambini delle elementari,tipo guarda prima di attraversare in certi casi vengono ignorate.
Significa che qualcosa non va,il che non significa per forza che i genitori non siano stati presenti,ma qualsiasi sia il motivo resta il fatto che due ragazze si sono praticamente suicidate.
E il ragazzo invece ha consumato alcolici a una cena alla quale erano presenti i genitori e poi si è messo al volante avendo già alle spalle delle brutte esperienze.
Non facciamo la morale ai genitori ma non possiamo nemmeno dire che non potevano fare nulla almeno per evitare che bevesse o che si mettesse alla guida.
Poi magari non sarebbe cambiato nulla e le due ragazze sarebbero morte lo stesso investite da un automobilista sobrio.

Io mi riferisco alla dinamica delle due ragazze, invece chi si mette alla guida già di per sé si assume una responsabilita e se lo si fa quando non si è nelle condizioni previste dalla legge sta commettendo un qualcosa di illegale su cui poco c'è da discutere.
Mettere in discussione invece delle persone, nella loro integrità, perché hanno commesso il grave errore forse di attraversare dove non dovevano lo trovo un modo di moralizzaee un evento tragico,chissà quanti di noi quante leggerezze e stupidaggini commettiamo spesso, per fortuna raramente con esiti drammatici, ma se ogni volta che accadesse ci facessero lo screenin della nostra rettitudine sociale non credo saremmo contenti
 
Non sono così vecchio
:emoji_anguished: grazie per avermi dato del vecchio !!!

Comunque, per quanto sembri il contrario, in quegli anni c'erano grossi problemi di sicurezza pubblica: terrorismo di dx e di sx, attentati mafiosi, sequestri di persona. Di conseguenza le forze dell'ordine erano molto più aggressive e certi atteggiamenti più tollerati.

****
Comunque anche a me fra gli anni '80 e '90 (rapina in banca a parte, con pistole, bomba a mano e scontro a fuoco finale) capitò più di una volta di incrociare le forze dell'ordine a pistole spianate.
 
:emoji_anguished: grazie per avermi dato del vecchio !!!

Comunque, per quanto sembri il contrario, in quegli anni c'erano grossi problemi di sicurezza pubblica: terrorismo di dx e di sx, attentati mafiosi, sequestri di persona. Di conseguenza le forze dell'ordine erano molto più aggressive e certi atteggiamenti più tollerati.

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Comunque anche a me fra gli anni '80 e '90 (rapina in banca a parte, con pistole, bomba a mano e scontro a fuoco finale) capitò più di una volta di incrociare le forze dell'ordine a pistole spianate.
Scusa, ma nonostante mi avvii verso una bella età non mi sento vecchio..:) comunque mi fa piacere che anche tu ti ricordi che le forze dell'ordine erano un po' più rigide anche per semplici posti di controllo.. tra l'altro mi ricordo di aver visto sempre in quegli anni almeno due episodi in cui macchine anonime con forse carabinieri in borghese bloccarono altre auto arrestando i criminali di turno.. più incoscienza o più libertà di fare il loro lavoro?
 
Mettere in discussione invece delle persone, nella loro integrità, perché hanno commesso il grave errore forse di attraversare dove non dovevano lo trovo un modo di moralizzaee un evento tragico,chissà quanti di noi quante leggerezze e stupidaggini commettiamo spesso

Però si torna al discorso di qualche pagina fa'.
Un guidatore può anche sentirsi invulnerabile nel suo abitacolo d'acciaio.
Ma quando si è pedoni sulla strada di notte ci si trova nella condizione di massima vulnerabilità possibile.
Anche per questo secondo me l'ipotesi,non confermata,del gioco ha convinto alcune persone,perchè è difficile immaginare un'altra ragione che possa spingere una persona ad esporsi a un rischio così concreto.
Non so voi ma a me certi viali a scorrimento veloce farebbero molta paura se dovessi attraversarli,anche considerando il livello di prudenza e attenzione che hanno certi automobilisti.

Io spero almeno che questa faccenda possa servire come tragico insegnamento per molti,genitori e figli.
Spero che qualcuno sentendo cosa è successo pensi "Cavolo poteva capitare anche a me" e decida di stare più attento.
Ovviamente intendo in senso molto ampio quindi più attenti al consumo di alcolici,più attenti alla velocità,più attenti alla visibilità,più attenti ad attraversare,più attenti a monitorare (almeno quando è possibile) le abitudini dei figli etc etc.
Ma ho qualche dubbio perchè innanzitutto la corrente di pensiero secondo cui certe cose capitano solo agli altri è ancora molto in voga,quanta gente non mette la cintura o si distrae perchè tanto crede di poter contare su presunti riflessi sovraumani oppure dovendo fare poca strada si illude che il pericolo non ci sia.
E poi ormai siamo diventati impenetrabili a certe notizie,ne sentiamo così tante che nulla ci impressiona e dimentichiamo molto velocemente anche le tragedie.
 
tra l'altro mi ricordo di aver visto sempre in quegli anni almeno due episodi in cui macchine anonime con forse carabinieri in borghese bloccarono altre auto
Se erano Arna era la Digos, appunto l'antiterrorismo, onnipresente.
Questo mi ricorda un aneddoto raccontatomi da una amica pavese e che tutto sommato è in tema:
un ragazzo diciassettenne aveva preso in "prestito" l'Alfetta del padre.
Peccato che ad uno stop fosse andata dritta centrando in pieno la citata Arna della Digos spedendola dentro la vetrina di un negozio.
Diciamo che non s'erano ancora posate le polveri quando i ragazzini si trovarono puntate contro le armi dei tre agenti che temevano un attentato. Penso che al ragazzo sia passata di molto la voglia di sgarrare negli anni a seguire.
 
Aneddoto.
Un signore si reca in una lavanderia e porta una giacca a vento del figlio.
Sporca di terra e di sangue e spiega al commesso :
"E' finito fuori strada con la macchina,per fortuna non si è fatto nulla di grave.Probabilmente aveva bevuto un po'..." e ridacchia.
Che cavolo ci sarà da ridere non lo so.
 
Che cavolo ci sarà da ridere non lo so.

Azzardo un'ipotesi: il cogl.....ehm, il figlio non si è fatto male e nessun carabiniere era nei paraggi quando è uscito di strada, così l'altro cogl...ehm, il papà è contento perchè il cogl...ehm il figlio non ci ha rimesso la patente. Non sa, il cogl...ehm, il papà, che è solo questione di tempo........
 
Se erano Arna era la Digos,

Anni di piombo. Una pattuglia dei carabinieri passa davanti al palazzo dove abita un noto magistrato e scorge un'Arna parcheggiata nei pressi del portone, con due uomini a bordo.
L'appuntato si avvicina, bussa al finestrino:
"I documenti, per favore".
L'uomo al volante, con fare circospetto sussurra "Digos!".
L'appuntato: "Los documientos, por favor!"
 
Azzardo un'ipotesi: il cogl.....ehm, il figlio non si è fatto male e nessun carabiniere era nei paraggi quando è uscito di strada, così l'altro cogl...ehm, il papà è contento perchè il cogl...ehm il figlio non ci ha rimesso la patente. Non sa, il cogl...ehm, il papà, che è solo questione di tempo........

Beh qualcosa si deve essere fatto.
Sangue può voler dire vetri rotti,quindi un incidente abbastanza importante almeno dal punto di vista economico,oppure che non indossava la cintura e allora anche un incidente lieve basta e avanza per tagliarsi o lasciarci i denti sbattendo contro il volante.

E poi come scrivevi tu il fatto che stavolta gli sia andata abbastanza bene non garantisce che continui ad essere fortunato in futuro.
Andrebbe preso almeno come monito.
 
E poi come scrivevi tu il fatto che stavolta gli sia andata abbastanza bene non garantisce che continui ad essere fortunato in futuro.
Te lo dico per esperienza diretta toccata a un amico. Il figlio 25enne qualche mese fa ha portato a casa la pelle non so per quale intervento divino, avendo fatto un volo in un fossato ciucco perso, mancando miracolosamente due platani (la Punto su cui viaggiava sembrava caduta da un elicottero come il Mercedes di quell'imbecille russo....). Avendo fatto tutto da solo, non ci sono state conseguenze, ma sei mesi dopo ha fatto un exploit simile in paese, sempre con uno e mezzo di tasso alcolemico, e quando è uscito dall'auto capovolta è collassato a terra ai piedi di due carabinieri. Ora lo accompagna al lavoro sua madre...... Però, suo padre quando ne parliamo non ride per niente.
 
Però, suo padre quando ne parliamo non ride per niente.

E ci mancherebbe.
Purtroppo però a volte capita che non solo si rida ma si dia la colpa alle Fdo perchè in fondo il ragazzo non ha ammazzato nessuno e poi perchè in fondo c'è sempre stata l'abitudine di mettersi al volante dopo aver bevuto un po',magari dopo una festa o un matrimonio.
Insomma si tende sempre a minimizzare.
Ne conosco diversi anche io che si sono capottati più volte e ne sono usciti quasi illesi,a parte la macchina da buttare che dal mio punto di vista non è una cosa da poco.
E dopo hanno continuato a bere e guidare senza problemi.
Onestamente io mi aspetterei che un genitore,dopo aver ringraziato la madonna per il fatto di non aver avuto il problema di decidere cosa far scrivere nel necrologio,non prendesse alla leggera certe cose e facesse il possibile per correggere le abitudini del figlio.
Pochi anni fa' a 500 metri da casa mia due ragazze si sono schiantate contro un palo e la passeggera è morta.
Se l'incidente avesse avuto conseguenze minori ho il sospetto che qualcuno ci avrebbe riso sopra,ma non è che ci debba sempre scappare il morto perchè certe cose vengano prese sul serio.
 
Ho appena finito di rivedere il film "Perfetti sconosciuti".
Non ricordavo che in una scena si parla di un omicidio stradale per ubriachezza. Tragico scherzo del destino per il regista Genovese, visto quello che è successo pochi anni dopo a suo figlio.
 
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