<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Voto ai 16enni? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Voto ai 16enni?

Fino a quando un tv ci propineranno immondizia spappola cervello e si continuerà con i social, le nuove generazioni andranno sempre peggio. Basta vedere nei vari quiz televisivi, ragazzi universitari che non hanno la più pallida idea chi fosse ad esempio Cossiga o Cavour.



Beh....
Io tutte le sere devo sorbirmi
" l' Eredita' "
Raramente si sente un simile accrocchio di bestialita' assortite in cosi' poco tempo.
Ah....Senza eta'.
 
Chiarisco un po' meglio una cosa che forse non avevo precisato: la mia proposta/provocazione si riferiva agli italiani trasferiti definitivamente all'estero, quindi con nuova cittadinanza, non a quelli che mantengono quella italiana.... Però, visti alcuni commenti,
a questo punto, girerei la frittata: se gli italiani all'estero restano italiani anche dopo qualche generazione, perchè gli stranieri in Italia da pochi anni dovrebbero essere ritenuti italiani?
 
Penso che una cosa non escluda l'altra.
Dopo un tot di anni si ottiene la cittadinanza del paese in cui ci si è trasferiti ma non si perde quella del paese di nascita.
Tante persone hanno la doppia cittadinanza.
Poi se una persona si sente a tutti gli effetti cittadino del nuovo paese in cui vive probabilmente anche avendone diritto non vorrà esercitare il diritto di voto nel paese di origine.
 
Beh, per par condicio, toglierei il voto a molti anziani.
Per esempio a mia madre, per quanto bene le posso volere. Ha 90 anni e non è assolutamente in grado di farsi un'idea sulla situazione politica e su ciò che servirebbe all'Italia.
E chissà quante ce ne sono di persone con diritto al voto così...

Tengo a precisare che non vorrei che si togliesse il voto agli anziani (tra l'altro, come faceva notare Arizona, con quali criteri si potrebbe fare una cosa del genere? C'è gente che a oltre 90 anni è lucidissima e ragiona meglio di molti giovani...)
Era solo una provocazione alla tesi iniziale (per me errata) di questo topic: se 3 ventenni hanno avuto un comportamento da deficienti, totalmente immaturo, come si fa a dare il voto ai sedicenni?
Come se, visto che questi 3 ventenni sono dei deficienti, lo devono essere per forza anche tutti i 19enni, 18enni, 17enni e 16enni.
E allora, torniamo a quando la maggiore età era a 21 anni?
 
Chiarisco un po' meglio una cosa che forse non avevo precisato: la mia proposta/provocazione si riferiva agli italiani trasferiti definitivamente all'estero, quindi con nuova cittadinanza, non a quelli che mantengono quella italiana.... Però, visti alcuni commenti,
a questo punto, girerei la frittata: se gli italiani all'estero restano italiani anche dopo qualche generazione, perchè gli stranieri in Italia da pochi anni dovrebbero essere ritenuti italiani?
Non ci siamo, perdonami. Anzitutto, un conto è l’italiano residente all’estero (poniamo in Argentina) ma senza cittadinanza, un conto è l’italiano che dopo un tot numero di anni consegue la cittadinanza argentina. Generalmente, l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione non comporta la perdita di quella originaria, ma ci sono Paesi che non consentono la doppia cittadinanza: il che vuol dire che se prende la nuova, perde quella del Paese d’origine. Varia da Paese a Paese in quanto le norme sulla cittadinanza sono norme interne. A questo punto, per ottenere il risultato da te voluto, bisognerebbe prevedere che l’italiano che acquista una nuova cittadinanza perda quella italiana. Non mi pare un cambiamento in avanti questo... generalmente i Paesi che prevedono norme analoghe sono abbastanza arretrati dal punto di vista dei diritti civili e politici.
Sin tanto che l’italiano risiede all’estero senza aver acquisito una nuova cittadinanza, ad ogni modo, non lo si può né privare del diritto di voto (non saremmo più un Paese democratico) né tanto meno gli si può revocare la cittadinanza, visto che esistono norme internazionali che lo vietano (la convenzione internazionale contro l’apolidia).
Anche sulla seconda parte, perdonami, non ci siamo. Lo straniero che nasce in Italia e che acquista la nostra cittadinanza non perde quella originaria (salvo i casi citati sopra), e così accade per l’italiano che acquista la cittadinanza argentina (o tedesca o statunitense), dopo un certo numero di anni.
 
Beh, per par condicio, toglierei il voto a molti anziani.
Per esempio a mia madre, per quanto bene le posso volere. Ha 90 anni e non è assolutamente in grado di farsi un'idea sulla situazione politica e su ciò che servirebbe all'Italia.
E chissà quante ce ne sono di persone con diritto al voto così...

Mia madre ne ha 88 e la politica la segue più di me. Si vede tutti i programmi politici e fa commenti molto arguti e coerenti.
Però ovviamente quando si è vicini ai 90 anni la lucidità non sempre è al top. Dipende da caso a caso.

Per quanto riguarda l'argomento (ho letto solo i primi post, per ora), anche io direi di non farne una questione di critica ai giovani, perchè ci sono giovani e giovani, come ci sono maturi e maturi (o immaturi) e come ci sono anziani e anziani. No si può assolutamente fare di tutta un'erba un fascio. Conosco ragazzi molto in gamba, colti e preparati, che potrebbero sostenere discussioni con gente di qualsiasi età. Ho molti nipoti e diversi amici/conoscenti anche sotto i 20 anni con i quali mi trovo benissimo a discutere. Amo i giovani e in generale ho fiducia in loro, semmai sono preoccupato per il loro futuro. E poi anch'io, a quasi 66 anni, mi sento giovane..............

Tra l'altro i giovani di oggi sono sicuramente più intelligenti di noi, oggi "anziani", alla loro età, è una questione di evoluzione umana. Su computer e simili poi potrebbero farci lezioni già a 12 anni.

Per quanto riguarda il voto, non saprei, forse sarebbe meglio lasciarlo a 18 anni, ma non perchè un 16enne non possa avere idee politiche ed economiche (io le avevo già a 14-15...), ma perchè forzatamente la sua cultura nella maggioranza dei casi non è pari a chi ha finito le superiori (salvo autodidattica extra). Ovviamente vota però anche chi ha la 5a elementare o la 3a media e talvolta governa pure, però ha più esperienza, che è l'unica cosa che manca a un giovane rispetto a uno più avanti con l'età. Magari si è documentato, ha letto libri......

Quindi il dubbio resta, ma nel dubbio forse continuerei a far votare dai 18 anni. Anche fare i senatori a 18 anni mi sembra sbagliato, se no che "senatori" sono? :emoji_relaxed:
 
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Quindi tu non condividi il pensiero di Montanelli secondo cui alla seconda generazione gli italiani che vivono all'estero sono del tutto assimilati e diventano tedeschi a tutti gli effetti.
Dico che il signor Montanelli dice una veritá Fifty-Fifty un po complessa. Vero é che l italiano di seconda generazione come quelli di prima generazione sono quelli che in molti di loro sono tornati in Italia, col pensiero di stare qui 5 anni, fare un gruzzolo di soldi e via.(non dimentichiamo che erano i tempi dove si abitava nelle baracche.Per es. Mio padre arrivó nel 1960 i miei Fratelli dal 62-64 (Tre) tutti di etá 15-16 anni, quindi questi non li considero come veri di seconda generazione da lavoratori ,ma li considero di seconda generazione come etá). I veri Italiani di seconda generazione sono quelli arrivati dal 1970 in poi come me.Certamente dal 1952-1970 c erano i nuovi nati ma ripeto di quelli ne sono rimasti poco, e questi rimasti non Hanno fatto in tempo ad acquisire posizioni professionali tramite scuola.Al Massimo come tu scrvi assimilati ma non divendati Tedeschi a tutti gli effetti i loro Padri erano ancora troppo italiani e c erano le contraddizioni Straniero-Tedesco.(questo non bisogna dimenticarlo) Diversamento quelli che sono arrivati dal 1970 sono quelli che in maggioranza si trovano ancora oggi in Germania, siamo quelli che Hanno consolidato la seconda generazione e costruito la terza e quarta generazione.Dopo il 1970, l italiano nuovo e vecchio hanno trovato il coraggio di accettare il nuovo paese come suo paese, quindi ha capito che ci si doveva adeguare ma senza perdere la provenienza anzi cercare di propagarla culturalmente.Ecco che i prossimi ventanni fino al 1990 all' italiano gli sono serviti e trovato la Vera integrazione e riconoscimento delle sue capacitá. Difatto anche se come paese menbro europeo ci siamo fatti trovare pronti al diritto di voto anche se solo per le Comunali. I nuovi nati dopo il 1970 di maggioranza sono tutti con un diploma in mano che sia di alta qualifica che sia solo di qualifica formativa ció peró non ci ha fatto allontanare del volere essere italiano. La fine degli anni 70 inizi 80 sono testimonianze dell introduzione di gruppi culturali e societá sportive dichiarate e riconosciute dalle leggi tedesche alla pari di quelle tedesche. Io stesso ed altri sei italiani e un tedesco nel 1982 abbiamo presentato una societá di Calcio nel paese dove ancora oggi vivo con nome FC Italia e partecipato hai compionati dilettanti tedesche con successo, fino al 2000 e poi fusionata con un altra societá tedesca e diretta fino al 2014 insieme avevamo 4500 tesserati. Lo stesso succedeva in altre Zone di tutta la Germania.Questo per farti capire come l integrazione dell italiano si é allargata ed essere accettato dal tedesco come persona di merito. Scusa se l ho fatta un po lunga, peró se non parti dalla base non puoi capire del tutto la fine.

Per farti capire di piu, devo dire che dal maggio 1990 -1998 sono stato anche consigliere comunale con la SPD,quindi molto in contatto con i nostri connazionali, gia la societá di Calcio che ho diretto mi dava la possibilitá di essere attorno al loro, in piu rappresentavo loro nel cosiglio stranieri e conoscevo i loro problemi sociali, per non parlare delle feste che si organizzavano anche con 500 ospiti due vole al mese. Quindi mi sento di dire che il loro pensiero politico é stato sempre indirizzato per la Nostra Italia sempre con il desiderio che l Italia migliorasse, ma tutti sappiamo che ancora oggi non é cambiato niente anzi peggiorato. Qui il signor Montanelli credo si sbaglia nel suo giudizio: Lui raccoglie le sue notizie con domande fatte a chi oggi e molto deluso, con risposte negative di come funziona male l'Italia, e di quanto sia bello in Germania. Quando il signor Montanelli dice che siamo assimilati non ha tutti i torti, sono anchio di questo parere in veritá noi e nostri figli siamo Bilingue e diventa normale essere simili ,ci piace dove viviamo ma amiamo pure dove siamo nati. I nostri figli sono molto vicino, ma, essere del tutto tedeschi a tutti gli effetti No non lo siamo. Che tutto si sta indirizzando in quella direzione Si qui gli dó Ragione i figli dei nostri figli lo saranno di sicuro.
 
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Un doppio ringraziamento ad ?angelo0.
Il primo per aver riportato dal punto di vista di chi vive all'estero delle considerazioni molto interessanti.
Il secondo per aver dimostrato che non sono l'unico utente del forum a non essere molto sintetico...:emoji_wink:
 
Tra l'altro i giovani di oggi sono sicuramente più intelligenti di noi, oggi "anziani", alla loro età, è una questione di evoluzione umana. Su computer e simili poi potrebbero farci lezioni già a 12 anni.

Mah non saprei.
Più pratici con la tecnologia sicuramente,più belli anche (segno che evidentemente l'aspetto fisico conta molto nella scelta di un partner).
Ma più intelligenti secondo me significa anche più bravi a districarsi a livello pratico.
E da quel punto di vista penso che le generazioni precedenti siano avvantaggiate,forse perchè sono cresciuti con meno comodità.
 
Chiarisco un po' meglio una cosa che forse non avevo precisato: la mia proposta/provocazione si riferiva agli italiani trasferiti definitivamente all'estero, quindi con nuova cittadinanza, non a quelli che mantengono quella italiana.... Però, visti alcuni commenti,
a questo punto, girerei la frittata: se gli italiani all'estero restano italiani anche dopo qualche generazione, perchè gli stranieri in Italia da pochi anni dovrebbero essere ritenuti italiani?
E Cosa risaputa che un Bambino da genitori italiani che nasce in un paese europeo questi acquisisce in automatico la cittadinanza del paese natio senza perdere quella del padre, quindi fino all etá di 16 anni tiene le due cittadinanze dopo di che puo sceglierne una delle due o tenere ampi e due le nazionalitá. In Germania viene concessa pure al natio Turco. Personalmente trovo stupido e inutile da italiano e cittadino europeo solo per dire sono tedesco.... di cambiare la cittadinanza. In Germania i diritti da europeo e italiano sono gli stessi diritti del tedesco sia sociali che giuritiche quindi perché dovrei diventare tedesco?
Altra Cosa é per uno straniero che viene da paese non europeo, di darle la nazionalita solo dopo pochi anni . Trovo giusto, dargli i stessi diritti sociali e giuritiche dal momento che inizia a pagare le Tasse. La nazionalitá se la deve guadagnare col tempo e se poi vuole puo riceverla.
 
Trovo giusto, dargli i stessi diritti sociali e giuritiche dal momento che inizia a pagare le Tasse.

...come dire no representation without taxation, rovesciando lo slogan dei coloni americani. Era un sottinteso della mia pseudoproposta: se non paghi le tasse, legittimamente dato che non usufruisci dei servizi dello Stato, IMHO non avresti i presupposti per votare. Ma ripeto, è solo un pensiero in libertà, possiamo anche chiudere l'OT in OT.
 
Un doppio ringraziamento ad ?angelo0.
Il primo per aver riportato dal punto di vista di chi vive all'estero delle considerazioni molto interessanti.
Il secondo per aver dimostrato che non sono l'unico utente del forum a non essere molto sintetico...:emoji_wink:
Quando i fatti li hai vissuto, rende facile e naturale raccontarli..:emoji_ear:
 
Ma quali sono i campi in cui le nuove generazioni sono molto manchevoli rispetto le precedenti?
Io francamente questo tracollo non lo vedo e comunque se anche fosse mi prenderei la responsabilità perché probabilmente sono il frutto di quello che abbiamo coltivato noi.
In tutta sincerità mi piacerebbe che qui ci fosse un contraddittorio tra esponenti di varie generazioni ma mettendomi nei panni di un 20 enne non so quanta voglia avrei visto la considerazione che riceve.
 
Ma quali sono i campi in cui le nuove generazioni sono molto manchevoli rispetto le precedenti?
Io francamente questo tracollo non lo vedo

Mah, guarda..... molti giovani(ssimi) saranno anche nativi digitali, ma a me danno tanto l'impressione di essere, come diceva l'agricolo senior, incalmà co l'oco (incrociati con il maschio dell'oca, per i non polentofagi).... poi magari mi sbaglio, ma i ventenni della mia generazione mi sembravano (dico, sembravano).... non so, non trovo un modo diverso per dire più svegli. Per lo meno, non li trovavi collassati per strada ubriachi sfatti una sera sì e una pure, erano interessati alla gnocca..... mah, forse sono riflessioni da vecchio brontolone.
 
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