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Voglia di lavorare dei giovani

Allora io mi chiamo pressoche'

Sono felice per te.
Io guardo le statistiche personali, può anche darsi che la mia visione sia distorta, ma di tutti i lavoratori dipendenti che conosco e ho conosciuto (direi qualche migliaio), me ne vengono in mente forse solo un paio che sono felici di quello che fanno e guarda caso, occupano posizioni molto ambite.
 
Sono felice per te.
Io guardo le statistiche personali, può anche darsi che la mia visione sia distorta, ma di tutti i lavoratori dipendenti che conosco e ho conosciuto (direi qualche migliaio), me ne vengono in mente forse solo un paio che sono felici di quello che fanno e guarda caso, occupano posizioni molto ambite.
conoscere una persona e' un percorso lungo e approfondito, conoscere migliaia di persone implica una conoscenza meno che superficiale
 
Sono felice per te.
Io guardo le statistiche personali, può anche darsi che la mia visione sia distorta, ma di tutti i lavoratori dipendenti che conosco e ho conosciuto (direi qualche migliaio), me ne vengono in mente forse solo un paio che sono felici di quello che fanno e guarda caso, occupano posizioni molto ambite.

Può darsi che sia anche una questione di priorità che si danno alle cose nella vita? Mi spiego: magari quel paio di amici avevano/hanno come priorità il successo nel lavoro, e quindi nell'averlo raggiunto si sentono realizzati, altri magari preferiscono come importanza la famiglia, o non so...degli hobby, e quindi per loro il lavoro non potrà mai dare una soddisfazione così importante perché non intendono nemmeno sacrificare le cose che si ritengono più importanti per il lavoro stesso. Di conseguenza difficilmente potranno ambire a posizioni di rilievo pur avendo i requisiti e le capacità
 
Ci sono tante dinamiche diverse, ma in generale un dipendente qualunque lavora per nobilitare il proprio capo.
Come si può essere realizzati quando lavori con tutto il tuo impegno e poi qualcun altro si appropria di quello che hai fatto?
Quando sei un piccolo ingranaggio della macchina, che soddisfazioni si possono avere?
Non so, forse sono io che non mi accontento mai, ma vedo che anche gli altri colleghi hanno le mie stesse idee.
Qualcuno parte già con lo scazzo cosmico a priori, ma tanti altri ci danno dentro di brutto, si fanno un mazzo tanto. Magari non si guadagna malaccio, ma non sono i soldi a realizzare un uomo (certo, non devi guadagnare cifre misere).
Non so, se si trattasse di casi sporadici, direi che è questione di opinioni e di esperienze personali, ma quando è così diffuso, allora non è più una sensazione.
Per capire che una persona non è realizzata non serve "conoscerla nel profondo". Io per lavoro faccio moltissime riunioni, credo di aver superato le tremila riunioni nella mia carriera. E in riunione vengono fuori anche questi argomenti. Anzi, è uno dei più discussi, perché è una vera e propria piaga sociale.
 
Dai il nome che vuoi, la situazione non cambia, ma preciso una cosa: non è che lo si fa volentieri, anzi, è una cosa che crea molta frustrazione.
servire una causa non significa essere servi o peggio servili, concepire la vitra lavorativa con spirito di sacrificio non implica essere proni all'altrui volere
 
servire una causa non significa essere servi o peggio servili, concepire la vitra lavorativa con spirito di sacrificio non implica essere proni all'altrui volere

Non ci siamo capiti per niente. Un lavoratore dipendente non vuole essere prono, DEVE essere prono. Non vuole dare i propri meriti al proprio capo, gli vengono SOTTRATTI.

Ci sono poi i leccaculo, ma quella è un'altra storia e comunque, finché leccano e non vengono leccati, nemmeno loro sono realizzati.
 
Ma già si parte da un assunto sbagliato , un dipendente non ha un capo ma ha un responsabile, io personalmente ritengo questa una distinzione fondamentale che se rispettata fa si che il responsabile ed il dipendente abbiano la loro dose di gratificazioni per il lavoro che si svolge, soprattutto se il tutto si esplica in un ambiente lavorativo in cui si lavora per obiettivi raggiunti e a seguito di questo si hanno gratifiche.
 
evidentemente non sei una persona realizzata, mi spiace per te.

'

Evidentemente tu sei uno che giudica senza conoscere.
O, molto più probabilmente sei uno che pensa che tutti facciano un lavoro simile o uguale al tuo.
Che, tradotto in parole povere, significa vivere nel proprio mondo.

Sul concetto di “essere una persona realizzata” si potrebbero scrivere libri.
Io ti dico che si lavora per vivere, non si vive per lavorare!
 
Non ci siamo capiti per niente. Un lavoratore dipendente non vuole essere prono, DEVE essere prono. Non vuole dare i propri meriti al proprio capo, gli vengono SOTTRATTI.
Assolutamente NO! Un professionista che lavora per un gruppo, una azienda o altro sa bene il pproprio ruolo e la propria funzione, che non sta nel stare prono, ma ben ritto e cosciente
 
Evidentemente tu sei uno che giudica senza conoscere.
O, molto più probabilmente sei uno che pensa che tutti facciano un lavoro simile o uguale al tuo.
Che, tradotto in parole povere, significa vivere nel proprio mondo.

Sul concetto di “essere una persona realizzata” si potrebbero scrivere libri.
Io ti dico che si lavora per vivere, non si vive per lavorare!
Ho contatti con il mondo scientifico di 5 continenti, so bene quello che affermo, sei tu che dici che non lavoreresti se non avessi bisogno di soldi, questo impoverisce ogni singola giornata lavorativa
 
Ho contatti con il mondo scientifico di 5 continenti, so bene quello che affermo, sei tu che dici che non lavoreresti se non avessi bisogno di soldi, questo impoverisce ogni singola giornata lavorativa

Assolutamente confermo!
Ti ripeto che io NON sono un PROFESSIONISTA che ha contatti con il mondo scientifico in 5 continenti.
E come me credo che siano qualcosa tipo 22 milioni di Italiani sui 24 che lavorano...
Io lavoro perché il lavoro mi SERVE per avere uno stile di vita dignitoso, se lo stile di vita dignitoso lo potessi avere senza fare nulla lo farei.
Di sicuro il mio lavoro non apporta alcun cambiamento al mondo scientifico.
Anzi, ti diró di più!
Io lavoro non perché la mia azienda mi VUOLE assumere, piuttosto perchè DEVE avere un tot numero di personale ogni tot numero di clienti e la cosa è imposta per legge, non è una libera scelta loro.
Se potesse ci manderebbero tutti a casa domani, ma non possono, quindi ci tengono.
 
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