<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Passaporto e Carta d'Identita | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Passaporto e Carta d'Identita

Io per quella faccenda penso di essere andato 10 volte di persona al catasto (ogni volta una bella coda) e di aver scritto almeno 50 mail e fatto altrettante telefonate.
Un'Odissea vera e propria.
Incaricare un tecnico no?
Anche perché voi non avete solo il catasto ma anche le conservatorie ... auguri.
 
Più che altro sono contesti di espatrio molto differenti con regole di estradizione ben diverse da quelle comunitarie e affini.
Le impronte cambiano dal metodo di raccolta?
Il passaporto sempre la questura lo eroga, ma le impronte può averle da terzi? Cioè non si fida?
 
Incaricare un tecnico no?
Anche perché voi non avete solo il catasto ma anche le conservatorie ... auguri.

Alla fine ci siamo dovuti rivolgere a un tecnico perchè la pratica andava presentata presso l'agenzia del territorio dove è ubicata la casupola che distava circa 1000 km.
Però solo per la distanza.
Se avessimo incaricato un tecnico qui non avrebbe cavato un ragno dal buco,o meglio avrebbe presentato tutte le carte ma la richiesta sarebbe stata comunque respinta.
La cosa che mi lascia perplesso è che il direttore di un'agenzia del territorio dica una cosa e quello di un'altra dica il contrario.
 
Le impronte cambiano dal metodo di raccolta?
Il passaporto sempre la questura lo eroga, ma le impronte può averle da terzi? Cioè non si fida?
Fai finta di non capire. Il comune non può svolgere i controlli che fa la Questura. E poi, no, non si fida e in certi casi fa bene a non fidarsi.
 
Alla fine ci siamo dovuti rivolgere a un tecnico perchè la pratica andava presentata presso l'agenzia del territorio dove è ubicata la casupola che distava circa 1000 km.
Però solo per la distanza.
Se avessimo incaricato un tecnico qui non avrebbe cavato un ragno dal buco,o meglio avrebbe presentato tutte le carte ma la richiesta sarebbe stata comunque respinta.
La cosa che mi lascia perplesso è che il direttore di un'agenzia del territorio dica una cosa e quello di un'altra dica il contrario.
Ovvio, le rogne si risolvono sempre e solo in loco.
 
Fai finta di non capire. Il comune non può svolgere i controlli che fa la Questura. E poi, no, non si fida e in certi casi fa bene a non fidarsi.
Non faccio finta di non capire. Il comune non deve fare nessun controllo solo inoltrare i dati alla questura come ha sempre fatto e fa ancora. Non inoltra solo le impronte.
Se la questura non si fida dei comuni allora le carte d'identità sono dubbie?
 
Ovvio, le rogne si risolvono sempre e solo in loco.

Però l'agenzia del territorio locale sostiene di aver accettato richieste presentate presso altri uffici,cosa che a mio modo di vedere nel 2019 dovrebbe essere sacrosanta.
Perfino ai tempi del fax era possibile risparmiare a un cittadino centinaia di km o l'onere di incaricare un'altra persona se gli occorreva presentare una domanda in un ufficio molto distante.
 
la burocrazia non conosce limiti
il mese scorso la cciaa mi ha mandato una pec, chiedendo di certificare che non sono mafioso
ho dovuto rinunciare, e passare tutto al commercialista.
rimandare la certificazione per pec era banale, ci sarebbe arrivato anche un neonato.
invece ho perso 2 giorni a capire come fare.
bisogna caricarla sulla loro piattaforma
pagare ben 18 euro di diritti di segreteria (quale, se non hanno fatto nulla?)
pagare 2 euro di tangente per il costo della presentazione al gestore del servizio e, goccia che mi ha fermato, bisogna caricare i soldi sul loro conto, come se fosse un prepagato, per usarlo una volta sola
restando col dubbio di aver fatto tutto correttamente.

ho ceduto e, con la coda tra le gambe le orecchie basse e il cetriolo nel ..., ho passato tutto al commercialista, e paghero' altri soldi, per dichiarare che non sono mafioso
burocrazia
ci uccidera' tutti
 
considera che per il passaporto necessitavano, e necessitano, controlli più approfonditi

...controlli su informazioni che la PA possiede già, e che potrebbe verificare con un click in tempo reale. L'unica incombenza fisica sarebbe il rilievo delle impronte digitali, che potrebbe anch'esso essere sbrigato con un lettore di impronte (ce l'hanno anche i telefoni) in qualsiasi ufficio pubblico "certificato", ufficio anagrafe incluso. Diciamo che la percezione è che alla base del funzionamento della (Dis)Funzione Pubblica italica c'è sempre il metodo "dato che non abbiamo un ca**o da fare rompiamo le balle al suddito", e con l'occasione gli spilliamo anche qualche decina di euro in bolli e bollettini, che non guasta mai.
 
Back
Alto