Nessuno ci ha chiesto MAI di pagarlo,
ma di ridurlo.
Il bello, come sempre, che noi ci eravamo impegnati a farlo.
Ovviamente, l' aver disatteso questo ulteriore impegno,
ha " rafforzato " la stima e la fiducia dei vari partners
nei nostri riguardi.
Il fatto vero è che se per ridurlo fai massima austerità non lo riduci mai perchè non puoi crescere, quindi bene che vada rimane lo stesso. Se invece non fai austerità, fai investimenti pubblici e aumenti i redditi facendo pagare meno tasse, hai la crescita (teoria "keynesiana", applicata per la prima volta in America con successo da Roosewelt) ma, oggi, ti scontri con le regole prestabilite (che favoriscono i Paesi poco indebitati) e sale lo spread. Questa è la gabbia che impedisce a un Paese indebitato di crescere e di ridurre il proprio debito.
Le soluzioni potrebbero essere quelle di vendere beni pubblici e aziende pubbliche, di mettere delle "patrimoniali" per avere maggiori entrate incidendo solo sui redditi dei "ricchi", di ridurre al massimo le spese (ove possibile) per esempio eliminando molti enti inutili, di combattere efficacemente l'evasione e il lavoro nero, ridurre il numero di dipendenti di Regioni, Province e Comuci. Tutto questo (tranne le patrimoniali) è stato fatto, ma in maniera molto blanda, quasi insignificante.
Un'altra cosa (forse) fattibile potrebbe essere fare in modo che i "creditori" rinuncino a una quota del loro credito. Mi sembra che sia stato fatto con la Grecia, ma l'Italia è enormemente più grande come economia ed è una cosa molto difficile.
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