Come ti è stato spiegato sopra, nei motori da corsa il bialbero si preferiva (ai tuoi tempi) anche sui 2 valvole per cilindro per poter posizionare candela e valvole in maniera ottimale, candela centrale e valvole lato aspirazione e scarico, non in linea. Adesso quest'esigenza tecnica è venuta meno, perchè eventuali bilancieri a dito possono esser fatti in leghe leggere e non influenzano più di tanto la possibilità di alzare i regimi (8-9000 rpm). Ciò che non è venuto meno è la possibilità di cambiare la singola fasatura di ciascun albero (aspirazione o scarico) e, sui motori di serie, di poter montare due variatori di fase singoli.
Il multiair sinora è stato usato in formula monoalbero, ma nulla vieta di usarlo su una configurazione bialbero. Come giustamente detto da mg, nei motori da corsa avrebbe poco senso perchè in gara i motori girano poco a carico parziale e non hanno necessità di ottimizzare il rendimento in quei frangenti (il punto di forza del MA) e nel momento in cui si sta a gas spalancato la fasatura che il MA userebbe sarebbe la stessa che si usa per alti giri ed alta portata. Quindi nei motori da competizione al massimo si usa un variatore di fase, se il range di utilizzo del motore è ampio in termini di giri, altrimenti comando diretto come pure per l'alzata.
C'è poi la questione dei giri massimi, visto che il sistema per funzionare deve prevedere il riempimento e svuotamento dei cilindretti ad ogni azionamento... Ad alti rpm, ciò prevede pompe olio ad alta pressione e la cosa provoca perdite di energia, uno dei motivi per cui le punterie idrauliche se possibile si tolgono pure dai motori di serie. Quindi no, il multiair non è adatto per dei motori da competizione, non serve montarlo e anzi comporterebbe degli svantaggi. Ma non mischiamo la cosa con il bialbero che non c'entra nulla.