Mi sfugge: la resuscitata con un solo modello?
Ma....Non mi dire VW con la Golf
Se ti riferisci a quella, lo "spirito santo" che l'ha resuscitata e' un tal Giugiaro e non solo con il suo stile e design, ma ingegnerizzandola pure, meccanica esclusa mi sembra.
Altrimenti in VW sarebbero ancora alla ricerca dell'erede del Maggiolino, ma una volta dato il La e presa la nota, i risultati li conosciamo eccome, onore al merito.
Basta osservare il grafico riportato in un precedente post con con le % delle vendite in europa delle berline D premium, se facciamo la somma delle tedesche (MB+BMW+Audi) viene fuori in 71%, contro la Giulia nazionale al 12%.
In questa fetta di mercato (remunerativa per le case) Germania batte Italia 71% a 12%, calcisticamente come a dire che loro ( i marchi tedeschi) stanno in cima alla classifica e Alfa si trova tra quelli che lottano per la salvezza.
Sulle cause e motivazioni se n'e' discusso a lungo: meriratissime (le loro), frutto di decenni di investimenti mirati, dedizione e miglioramento costante, ma trovo imbarazzanti le nostrane: un marchio come Alfa Romeo, ai vertici qualche decennio fa (tecnologicamente e pure come livello di vendite) incompreso e sacrificato dal ex gruppo Fiat (come Lancia), facendolo passare dalle stelle alle stalle col metodo della rimarchiatura/ricarrozzatura dei modelli popolari della casa torinese.
Questo e' il male e neanche tanto oscuro della nostra industria automobilistica, causato in un passato (neanche tanto lontano) da un doppiogiochismo ammiccante piu' al potere politico e al capitalismo finanziario che non allo sviluppo di quello che avrebbe dovuto essere il suo core business ovvero costruire auto. Emblematiche di queste posizioni sono l'era Romiti rispetto all'era Ghidella, tanto per citare uno storico esempio.
E pure oggi FCA, pur impegnandosi nel rilancio non solo di Alfa ma in quello generale di tutti i marchi del gruppo sia in Europa che nel resto del mondo (USA in primis), non la vedo (IMHO) come paladina del rilancio internazionale di una industria italiana sia nello spirito che nei benefici: detta in soldoni come invece riescono a fare le tedesche: possono avere fabbriche in tutto il mondo ma sono percepite per l'appunto "tedesche" uber alles nella loro essenza, e tedesche sono le casse dove finisce la tassazione dei loro utili (e che utili...).
Figuriamoci una FCA italoamericana di diritto olandese e tassazione inglese: per il cliente italiano del loro prodotto questo e' un elemento di sconcerto: ma compro una macchina italiana oppure no? E mentre io pago il 70% di tasse questi vanno a stanziarsi dove i loro utili vengono tassati una pipata di tabacco? Lo so che non e' propriamente cosi' ma questo credo sia quanto percepito dai potenziali clienti e va a suscitare in loro quel senso di incertezza che sfuma nel fatalismo attorno al nostro prodotto automobilistico, anche se ben riuscito come Giulia.