<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Wikileaks: una vergogna infame. | Il Forum di Quattroruote

Wikileaks: una vergogna infame.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-26/timori-casi-omar-080059.shtml?uuid=AYU5ZtJC

Certe cose sono segrete per ottimi motivi, e tipicamente ne va della vita di parecchia gente.
O Julian Assange e' il cretino definitivo... o e' un supporter del terrorismo islamico.
 
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Belgio-dossier-mostro-Marcinelle-su-Wikileaks-da-2009-stampa-lo-scopre-ora_871479604.html

Rettifico... E' solo un figlio di buona donna e uno sciacallo che si fa bello sulla pelle degli altri.

Quando lo piglieranno, lo arresteranno e gli daranno quel che si merita non sara' mai troppo tardi.
 
99octane ha scritto:
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Belgio-dossier-mostro-Marcinelle-su-Wikileaks-da-2009-stampa-lo-scopre-ora_871479604.html

Rettifico... E' solo un figlio di buona donna e uno sciacallo che si fa bello sulla pelle degli altri.

Quando lo piglieranno, lo arresteranno e gli daranno quel che si merita non sara' mai troppo tardi.

Provo a indovinare.....aspetta....ehm ..... pena di morte? :D
 
Basterebbe il carcere che si deve fare, con lavoro non retribuito a ripagare il danno sociale causato. E ha da lavorarne, per ripagare.
 
99octane ha scritto:
Basterebbe il carcere che si deve fare, con lavoro non retribuito a ripagare il danno sociale causato. E ha da lavorarne, per ripagare.

ahem....stavo solo sfottendo. :D

Comunque non so se sono d'accordo. Questo tizio è un criminale, oppure uno che fa un servizio utile? E' da un po' che ne tengo d'occhio le gesta, ma giuro che non so decidermi....

Nella storia del giornalismo ci sono altri casi di notizie scottanti, o addirittura segrete, che sono alla fine trapelate.

boh...
 
Prova a chiedere ai parenti delle vittime di Dutroux cosa ne pensano, o a quelli che sono stati sputtanati la cui privacy e diritto alla segretezza dell'indagine e' stato violato.
Certe cose sono mantenute segrete per ottimi motivi, per tutelare i diritti, la privacy e in determinati casi la salute o persino la vita delle persone coinvolte.
Rivelare quei dossier non ha aggiunto una virgola alla "verita'" sul caso Dutroux: e' mero sciacallaggio mediatico.
Esattamente come i leak sui documenti sull'Iraq non hanno aggiunto una virgola a quello che chi si era preso la briga di informarsi documentandosi da fonti non condizionate, non politicizzate e senza conflitti di interessi gia' sapevano da tempo.
Con la differenza che ha anche rivelato dettagli estremamente pericolosi in mano al nemico.
La gente cosi', fino a 60 anni fa, la fucilavano. (Contento? :D )
 
Giusto, è una vergogna, impariamo dagli USA che, quando ti buttano giù un aereo di linea o una funivia, tutti zitti che la gente non deve sapere.
 
juantorena ha scritto:
Giusto, è una vergogna, impariamo dagli USA che, quando ti buttano giù un aereo di linea o una funivia, tutti zitti che la gente non deve sapere.

aerei di linea? itavi? guarda che l'hanno buttato giù i francesi con gli italiani a guardare....
funivia? non è stato "l'america" ma un americano....un po' diverso....
vogliamo parlare dei segerii aliani? delle varie stragi?

qualcuno ha detto (e non era un simpatizzante Usa) : quando ci sono di mezzo gli americani se ci vai sotto prima o poi la verità esce, ma se ci sono di mezzo i francesi....scordatelo....
 
99octane ha scritto:
Prova a chiedere ai parenti delle vittime di Dutroux cosa ne pensano....

Guarda che temo che il problema sia un po' più peloso di come lo metti tu, altrimenti la soluzione sarebbe facile.

Siamo d'accordo che la secretazione di certi documenti sia necessaria al funzionamento di uno stato, forse. Ma diciamo pure che in tutto il mondo è così, e quindi ci sta bene.

Ma il rigore del segreto può valere legittimamente solo per quegli organismi statali - ed all'interno di essi, fra il personale che vi ha giurato lealtà - che quel segreto lo conoscono, lo hanno imposto, ed hanno quindi anche la reponsabilità di tutelarlo, non per un passante che si imbatte in un documento, magari lasciato sulla panchina in un parco, e non è nemmeno tenuto ad essere a conoscenza di quella segretezza, nè del suo livello.

Qui il caso è pure particolarmente grave, perchè non escono le intercettazioni di Vallettopoli, ma documenti del Pentagono davvero parecchio segreti assai , che coprono l'identità di appartenenti ai servizi, che ora sono bruciati e rischiano la pelle.

Ma se questi documenti - a migliaia di pagine alla volta, pare - vengono messi in mano non solo a degli 007 professionisti ma, a quanto leggo, a soldati semplici ventenni con i brufoli sul naso, perchè sono bravi al computer... talchè questi poi fanno trapelare segreti per ripicche infantili, questa segretezza non mi pare tanto tutelata: c'è una bella falla.

E quando passa di lì l'australiano di Wikileaks e raccoglie quei documenti...beh, mi sa che lui è "la stampa". Peraltro straniera, tant'è che anche il governo USA sta molto attento a come muoversi.

La stampa è libera. Se certe notizie arrivano al suo orecchio, e sono pure per definizione vere e documentate, le pubblicherà, punto: è la sua funzione. Se quelle notizie erano segrete, ci andavano tenute meglio.

Altrimenti, come dicevo, se il segreto di certi documenti è opponibile "erga omnes", e non solo un dovere di chi quel segreto lo impone, allora la soluzione è semplice: si opera un bel cortocircuito, e la stampa risponderà al potere governativo. Per cominciare NON pubblicherà quello che le viene ordinato di NON pubblicare. Il secondo passo sarà che - sempre per ragion di stato - comincerà a pubblicare ciò che il governo le dice di pubblicare. E si finisce di filata in una simil Corea del Nord.

Pensa al Watergate. Erano cazzi del presidente che finivano sui giornali. Il Pentagono secretava il tutto per motivi di "sicurezza nazionale", il presidente era sistemato. Ma non è così che funziona, nei paesi realmente civili.

I parenti delle vittime di Dutroux, e quelli degli 007 americani bruciati, dovranno chieder conto al Pentagono, ed ovviamente ci rimbalzeranno. Magari potrebbe fare un'inchiesta il presidente, ma qualcosa mi dice che rischia di rimbalzarci un po'anche lui.

Ciao.
 
juantorena ha scritto:
Giusto, è una vergogna, impariamo dagli USA che, quando ti buttano giù un aereo di linea o una funivia, tutti zitti che la gente non deve sapere.

Prova a spiegarlo ai parenti delle vittime del Mostro di Marcinelle... o ai cittadini onesti che per motivi di indagine figurano nei fascicoli pubblicati, e ora risultano implicati nella vicenda... vediamo come la prendono.

PS: per chi non sa la storia, la questione di USTICA e' stata secretata dal ben noto ministro americano Craxi...
E per la faccenda della funivia i responsabili americani (ossia gli ufficiali che autorizzarono il piano di volo) furono puniti. E quelli italiani?...
 
Gunsite ha scritto:
juantorena ha scritto:
Giusto, è una vergogna, impariamo dagli USA che, quando ti buttano giù un aereo di linea o una funivia, tutti zitti che la gente non deve sapere.

aerei di linea? itavi? guarda che l'hanno buttato giù i francesi con gli italiani a guardare....
funivia? non è stato "l'america" ma un americano....un po' diverso....
vogliamo parlare dei segerii aliani? delle varie stragi?

qualcuno ha detto (e non era un simpatizzante Usa) : quando ci sono di mezzo gli americani se ci vai sotto prima o poi la verità esce, ma se ci sono di mezzo i francesi....scordatelo....

Se poi ci sono di mezzo gli italiani... la verita' di solito non la sanno manco loro! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
99octane ha scritto:
Prova a chiedere ai parenti delle vittime di Dutroux cosa ne pensano....

Guarda che temo che il problema sia un po' più peloso di come lo metti tu, altrimenti la soluzione sarebbe facile.

Siamo d'accordo che la secretazione di certi documenti sia necessaria al funzionamento di uno stato, forse. Ma diciamo pure che in tutto il mondo è così, e quindi ci sta bene.

Ma il rigore del segreto può valere legittimamente solo per quegli organismi statali - ed all'interno di essi, fra il personale che vi ha giurato lealtà - che quel segreto lo conoscono, lo hanno imposto, ed hanno quindi anche la reponsabilità di tutelarlo, non per un passante che si imbatte in un documento, magari lasciato sulla panchina in un parco, e non è nemmeno tenuto ad essere a conoscenza di quella segretezza, nè del suo livello.

Per favore, non nascondiamoci dietro cavilli capziosi che coprono meno delle mutande di Viviane Castro...
Non serve essere il presidente del CSM per sapere che gli atti giudiziari possono essere (e tipicamente sono) secretati, ne' per capire che pubblicando i dettagli di una simile vicenda fai del male a decine di persone, prime tra tutti le eventuali vittime sopravvissute e i loro parenti.

Qui il caso è pure particolarmente grave, perchè non escono le intercettazioni di Vallettopoli, ma documenti del Pentagono davvero parecchio segreti assai , che coprono l'identità di appartenenti ai servizi, che ora sono bruciati e rischiano la pelle.

Ma se questi documenti - a migliaia di pagine alla volta, pare - vengono messi in mano non solo a degli 007 professionisti ma, a quanto leggo, a soldati semplici ventenni con i brufoli sul naso, perchè sono bravi al computer... talchè questi poi fanno trapelare segreti per ripicche infantili, questa segretezza non mi pare tanto tutelata: c'è una bella falla.
Non parlavo della falla di sicurezza (certamente grave), ma dell'uso che alcuni individui assolutamente spregiudicati ne han fatto.
E quando passa di lì l'australiano di Wikileaks e raccoglie quei documenti...beh, mi sa che lui è "la stampa". Peraltro straniera, tant'è che anche il governo USA sta molto attento a come muoversi.

La stampa è libera. Se certe notizie arrivano al suo orecchio, e sono pure per definizione vere e documentate, le pubblicherà, punto: è la sua funzione. Se quelle notizie erano segrete, ci andavano tenute meglio.

Altrimenti, come dicevo, se il segreto di certi documenti è opponibile "erga omnes", e non solo un dovere di chi quel segreto lo impone, allora la soluzione è semplice: si opera un bel cortocircuito, e la stampa risponderà al potere governativo. Per cominciare NON pubblicherà quello che le viene ordinato di NON pubblicare. Il secondo passo sarà che - sempre per ragion di stato - comincerà a pubblicare ciò che il governo le dice di pubblicare. E si finisce di filata in una simil Corea del Nord.

Pensa al Watergate. Erano cazzi del presidente che finivano sui giornali. Il Pentagono secretava il tutto per motivi di "sicurezza nazionale", il presidente era sistemato. Ma non è così che funziona, nei paesi realmente civili.

I parenti delle vittime di Dutroux, e quelli degli 007 americani bruciati, dovranno chieder conto al Pentagono, ed ovviamente ci rimbalzeranno. Magari potrebbe fare un'inchiesta il presidente, ma qualcosa mi dice che rischia di rimbalzarci un po'anche lui.

Ciao.

Ovviamente la liberta' di stampa e' essenziale per la democrazia, ma liberta' corrisponde a responsabilita'.
 
99octane ha scritto:
Per favore, non nascondiamoci dietro cavilli capziosi che coprono meno delle mutande di Viviane Castro...
Non serve essere il presidente del CSM per sapere che gli atti giudiziari possono essere (e tipicamente sono) secretati, ne' per capire che pubblicando i dettagli di una simile vicenda fai del male a decine di persone, prime tra tutti le eventuali vittime sopravvissute e i loro parenti.

Non è un cavillo, octane: è come stanno le cose. Il segreto è un obbligo solenne per chi ha il dovere di mantenerlo, non per il resto del mondo indefinito. Non è un caso che il soldatino di turno sia l'unico già regolarmente incriminato per questo, e rischi 50 anni di galera. All'altro invece, l'editore di Wikileaks, saranno dedicate le amorevoli cure dell'intelligence americana, ( non la giustizia ed il diritto internazionale ) che infatti sta tentando di costruire a tavolino qualche accusa penale che nulla avrà a che vedere col reale "reato" commesso, tanto per abbatterlo ( leggo di un'accusa di stupro ). Perchè quel "reato" non esiste, quella strada non è percorribile. Probabilmente nemmeno se il tizio fosse americano e disponibile. Figuriamoci se è australiano ed in fuga.

Quanto al danno alle singole persone, è ovvio che ci sia stato. Ma si parte dal presupposto che la stampa operi nell'interesse comune, ed a questo venga purtroppo sacrificato il singolo. Nel caso di specie, chi ha letto quella roba, tanto per dirne una, forse oggi sa un po' meglio come funziona una guerra veramente, porcherie comprese, al di là dell' "informazione" governativa.

Non parlavo della falla di sicurezza (certamente grave), ma dell'uso che alcuni individui assolutamente spregiudicati ne han fatto.
"L'uso che alcuni spregiudicati ne hanno fatto" è...pubblicarlo. Vedi alla voce stampa ( libera ).

Io proprio della falla parlavo, invece. Perchè quando succede qualcosa di grave e sanzionabile, bisogna andare dal responsabile primo, che è venuto meno al suo dovere, e non da un passante a caso, che magari invece passa di lì proprio in ossequio al suo, di dovere.

Consideriamo anche che, una volta uscita quella roba dal Pentagono ( unico fatto delittuoso ), non l'avesse poi pubblicata Wikileaks, lo avrebbe magari fatto il Washington Post. E poi voglio vedere Obama che incrimina il Washington Post... altro che impeachment. Forse gli va meglio col bucaniere australiano, primo o poi i cagnacci dei servizi lo acciufferanno, e avrà un incidente.

Ovviamente la liberta' di stampa e' essenziale per la democrazia, ma liberta' corrisponde a responsabilita'.
La stampa è un "potere" tutelato dalla costituzione di quasi tutte le nazioni civili. Ed ha una responsabilità verso la collettività, oltre che verso i singoli. Spesso entrano in conflitto, e quasi sempre la spunta la prima: il dovere di informare. Se si dovesse fermare davanti alla privacy dei singoli, lo farebbe davanti a chiunque, e si bloccherebbe ogni 5 minuti. Specie davanti a taluni, più "uguali" o più "singoli" di altri.

Saluti.
 

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