<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> VW e Audi hanno bisogno dell'aiuto cinese.. | Il Forum di Quattroruote

VW e Audi hanno bisogno dell'aiuto cinese..

Per sostenere le sue attività in crisi in Cina, Volkswagen chiede aiuto ai produttori locali: VW acquisisce una partecipazione in Xpeng, Audi collabora con SAIC. L'equilibrio di potere nelle competenze di sviluppo tra le case automobilistiche tedesche e cinesi si è invertito..

In Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo e il più grande generatore di entrate del Gruppo Volkswagen, l'azienda di Wolfsburg sta perdendo terreno: il quotidiano Handelsblatt sostiene di aver letto dai dati assicurativi che VW ha immatricolato solo 38.000 nuove e-car in Cina nella prima metà del 2023. La quota di mercato è inferiore al due per cento. La concorrente BYD, invece, che di recente ha strappato la leadership di mercato a VW, nello stesso periodo ha venduto 1,25 milioni di NEV (New Energy Vehicles, ovvero BEV (veicoli elettrici a batteria) e PHEV (veicoli elettrici ibridi plug-in)), di cui circa 500.000 auto elettriche, di cui solo 70.000 all'estero. Secondo i dati forniti dall'azienda, la sua quota di mercato in Cina è pari al 12% e nel mercato delle auto elettriche, in forte crescita, è pari al 34%..

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Per sostenere le sue attività in crisi in Cina, Volkswagen chiede aiuto ai produttori locali: VW acquisisce una partecipazione in Xpeng, Audi collabora con SAIC. L'equilibrio di potere nelle competenze di sviluppo tra le case automobilistiche tedesche e cinesi si è invertito
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Audi più che collaborare con SAIC sta implorando che le passino una piattaforma a pile per i suoi modelli top di gamma :D
 
Audi più che collaborare con SAIC sta implorando che le passino una piattaforma a pile per i suoi modelli top di gamma :D

L’accordo tra AUDI e la cinese SAIC è ufficiale: la società asiatica ha dichiarato che “tutti gli azionisti sono concordi sul fatto che il mercato dell’auto cinese è nel mezzo della più grande trasformazione della storia, quindi è necessario lavorare congiuntamente a un approccio strategico che garantisco successo negli anni a venire”.

Volkswagen lavora già con SAIC per la produzione di auto benzina; con il nuovo accordo, AUDI sfrutterà invece la piattaforma EV del colosso cinese...

Secondo Reuters e numerosi siti Web specializzati e infatti la casa di Ingolstadt è in trattative con SAIC Motor Corp per acquistare una piattaforma per auto elettriche controlla dalla divisione di Saic battezzata in uno sforzo senza precedenti per rafforzare la quota di mercato in Cina. Va detto che non basta comprare una piattaforma e fare un’automobile in quattro e quattr’otto, mica è una borsetta o un telefonino che più essere sviluppato in poco tempo. le auto richiedono tempistiche più lunghe e anche se sono fortemente digitalizzate non sono telefonini su ruote..
 
Ma non si sono sempre definiti all'avanguardia della tecnica, i quattroanellati?

Audi, infatti, sarebbe in trattative con Saic, gruppo automobilistico cinese di proprietà statale che controlla brand come MG, per acquisire una piattaforma per auto elettriche. Insomma, i quattro anelli, all'avanguardia della tecnica con il loro Vorsprung durch Technik si rivolgerebbero ai cinesi per utilizzare un'architettura per costruire Battery electric Vehcle di alta gamma...

Audi sta accumulando ritardi nello sviluppo delle nuove architetture. Al momento utilizza la piattaforma per vetture elettriche di classe a media denomina MEB (quella che ha debuttato sulla gamma Vw id) e comune a tutto gruppo Vw, mentre sulle auto premium, con la e-tron GT sfrutta la nota j1 che non è stata sviluppata in modo nativo per le auto elettriche e in una variante serve da base per la porsche Taycan. Audi sta per lanciare, con qualche ritardo la Q6 e-tron basata, al pari della Porsche Macan elettrica (anch'essa in ritardo), sulla inedita piattaforma PPE Premium Platform Electric e con i ritardi accumulati nello sviluppo della architettura software based SSP (posticipata al 2029 e l'uscita di scena dal progetto Artemis per la guida fortemente automatizzata, Audi si è trovata scoperta, in Cina, sul fronte dell'offerta di modelli in grado di competere con Tesla e nio.

Audi in Cina fa leva su due modelli Bev: la Q4 e-tron e la Q5 e-tron basati su Meb. E, nel primo trimestre, secondo dati dell’Associazione cinese dei produttori di automobili, ha venduto nel paese asiatico 3.000 vetture, mentre la rivale BMW ha immatricolato 21.646 auto elettrici e Tesla ha venduto 137.429 esemplari...
 
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Molto, molto probabile.
Che si vergognino..
Considera che, oggettivamente, tutti i dirigenti hanno avuto e stanno avendo un grosso problema con il sindacato che spadroneggia e vuole dettare/imporre le linee produttive. Gli stabilimenti tedeschi del gruppo VW hanno i più alti costi dell’intero settore automotive locale e una struttura a dir poco elefantiaca.

Detto questo, l’enorme ritardo aka fallimento nel settore software è ingiustificabile, così come nello sviluppo piattaforme.
 
[…] «If you can’t beat them, join them». Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro. Il proverbio ebbe origine nell’America degli anni Trenta […]. Se i tuoi avversari sono più forti di te, anziché ostinarti a combatterli ti conviene fare atto di sottomissione e diventare un loro alleato. Anche a costo di essere subalterno.
Dev’essere questa la filosofia che ha ispirato l’ultima mossa della Volkswagen: visto che l’invasione cinese nell’auto elettrica è già in atto su tutti i mercati mondiali (Germania inclusa), tanto vale cercarsi un partner cinese. L’allarme tedesco è davvero grande […]
Un tempo la Repubblica Popolare per il made in Germany era un generoso mercato di sbocco, sembrava una conquista solida, in alcune annate era addirittura la principale fonte di profitti. In men che non si dica siamo ad un capovolgimento, soprattutto per effetto della rivoluzione elettrica i consumatori cinesi voltano le spalle alle marche tedesche (e a quasi tutte le occidentali, con l’eccezione di Tesla).

[…] I capi di Volkswagen hanno quindi deciso di investire 700 milioni di dollari nella marca cinese di auto elettriche Xpeng. I tedeschi acquisteranno una quota del 5% di azioni in occasione di un aumento di capitale e avranno diritto a sedere nel consiglio d’amministrazione della Xpeng, solo però in qualità di osservatori. L’investimento è la condizione per sviluppare insieme veicoli elettrici sul mercato cinese dove le vendite Volkswagen hanno continuato a scendere perdendo l’1% nel primo semestre di quest’anno. In parallelo la marca di lusso dello stesso gruppo, Audi, rafforzerà i legami con il partner di lunga data Saic Motors, sempre per sviluppare la gamma elettrica.
[…] Lo scenario dell’invasione cinese domina l’attenzione anche ai vertici di un altro gruppo automobilistico europeo, Stellantis di cui fa parte la Fiat. Il chief executive Carlos Tavares ha dichiarato: «Dobbiamo fronteggiare uno scenario brutale. Da una parte dobbiamo competere con dei rivali cinesi che hanno costi inferiori del 25%. D’altro lato ci si dice che dobbiamo sopportare un aggravio di costi del 40% per l’elettrificazione della nostra gamma». Tavares ha parlato di un’invasione cinese e l’ha definita «un’offensiva estremamente potente».
[…] Tesla fa eccezione perché, un po’ come l’iPhone di Apple, continua ad avere un fascino speciale sui consumatori cinesi più benestanti. I problemi della casa di Elon Musk […] nella Repubblica Popolare sono di altra natura. Attorno alla Tesla non si è mai diradata la nebbia di sospetti di spionaggio. L’idea cioè che tutto il software di bordo dedicato ad assistere il guidatore, comprese le telecamere, possa inviare informazioni alla casa madre in America, dove queste informazioni sarebbero facilmente reperibili per l’intelligence Usa.
Questi sospetti durano da tempo e avevano ispirato dei divieti specifici: per esempio i dipendenti governativi in Cina non possono girare su Tesla. Né queste vetture possono avvicinarsi a basi militari e alcune sedi dove alloggiano alti dirigenti del partito comunista.

(Corriere.it)
 
Considera che, oggettivamente, tutti i dirigenti hanno avuto e stanno avendo un grosso problema con il sindacato che spadroneggia e vuole dettare/imporre le linee produttive. Gli stabilimenti tedeschi del gruppo VW hanno i più alti costi dell’intero settore automotive locale e una struttura a dir poco elefantiaca.

Detto questo, l’enorme ritardo aka fallimento nel settore software è ingiustificabile, così come nello sviluppo piattaforme.
Ma come si può affermare che il problema per Audi e VW sia il sindacato? Ma scusa? Ma questi hanno fatto lo scempio totale taroccando i dati sulle emissioni, hanno fatto tutti gli accordi possibili coi cinesi (legittimamente tanto che senza la Cina il gruppo probabilmente manco esisterebbe) e la colpa è dei sindacati? Ma per favore
 
[…] «If you can’t beat them, join them». Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro. Il proverbio ebbe origine nell’America degli anni Trenta […]. Se i tuoi avversari sono più forti di te, anziché ostinarti a combatterli ti conviene fare atto di sottomissione e diventare un loro alleato. Anche a costo di essere subalterno.
Dev’essere questa la filosofia che ha ispirato l’ultima mossa della Volkswagen: visto che l’invasione cinese nell’auto elettrica è già in atto su tutti i mercati mondiali (Germania inclusa), tanto vale cercarsi un partner cinese. L’allarme tedesco è davvero grande […]
Un tempo la Repubblica Popolare per il made in Germany era un generoso mercato di sbocco, sembrava una conquista solida, in alcune annate era addirittura la principale fonte di profitti. In men che non si dica siamo ad un capovolgimento, soprattutto per effetto della rivoluzione elettrica i consumatori cinesi voltano le spalle alle marche tedesche (e a quasi tutte le occidentali, con l’eccezione di Tesla).

[…] I capi di Volkswagen hanno quindi deciso di investire 700 milioni di dollari nella marca cinese di auto elettriche Xpeng. I tedeschi acquisteranno una quota del 5% di azioni in occasione di un aumento di capitale e avranno diritto a sedere nel consiglio d’amministrazione della Xpeng, solo però in qualità di osservatori. L’investimento è la condizione per sviluppare insieme veicoli elettrici sul mercato cinese dove le vendite Volkswagen hanno continuato a scendere perdendo l’1% nel primo semestre di quest’anno. In parallelo la marca di lusso dello stesso gruppo, Audi, rafforzerà i legami con il partner di lunga data Saic Motors, sempre per sviluppare la gamma elettrica.
[…] Lo scenario dell’invasione cinese domina l’attenzione anche ai vertici di un altro gruppo automobilistico europeo, Stellantis di cui fa parte la Fiat. Il chief executive Carlos Tavares ha dichiarato: «Dobbiamo fronteggiare uno scenario brutale. Da una parte dobbiamo competere con dei rivali cinesi che hanno costi inferiori del 25%. D’altro lato ci si dice che dobbiamo sopportare un aggravio di costi del 40% per l’elettrificazione della nostra gamma». Tavares ha parlato di un’invasione cinese e l’ha definita «un’offensiva estremamente potente».
[…] Tesla fa eccezione perché, un po’ come l’iPhone di Apple, continua ad avere un fascino speciale sui consumatori cinesi più benestanti. I problemi della casa di Elon Musk […] nella Repubblica Popolare sono di altra natura. Attorno alla Tesla non si è mai diradata la nebbia di sospetti di spionaggio. L’idea cioè che tutto il software di bordo dedicato ad assistere il guidatore, comprese le telecamere, possa inviare informazioni alla casa madre in America, dove queste informazioni sarebbero facilmente reperibili per l’intelligence Usa.
Questi sospetti durano da tempo e avevano ispirato dei divieti specifici: per esempio i dipendenti governativi in Cina non possono girare su Tesla. Né queste vetture possono avvicinarsi a basi militari e alcune sedi dove alloggiano alti dirigenti del partito comunista.

(Corriere.it)
Il problema vero è che una Germania che guarda troppo a Oriente diventa un problema per l'Europa nel suo complesso, che dall'oriente in realtà dovrebbe provare a emanciparsi.
 
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